Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 18 - 30 settembre 1904

RIVISTA POPOLARE 483 momenti e con intendimenti diversi. Alcuni, tra i quali Ferri, le voleva immediate ; altri, tra i quali Colajanni, come un pis aller, le consigliava nel caso che, a Camera riunita, la maggioranza dei deputati avesse conservata la propria fiducia all'attuale Ministero. La proposta di Ferri , poi, era addirittura paradossale; in quanto voleva le dimissioni solo per burla; cio dovevano presentarsi subito, 111:1. i dimissionari all'apertura della Camera dovevano iniziare l' ostruzionismo, cioè dovevano impedire che le dimissioni fossero accettate ..... ! Colla proposta Colajanni, invece , posu 111 minoranza su di una quistione di grande interesse, i deputati dell' Estre/Jla dal Parlamento si sarebbero correttamente appellati al paese per sapere se esso approvava la loro condotta e li incoraggiava a persistervi. Ma a buoni conti di dimissioni in massa la grande maggioranza dei tre gruppi non volle saperne; e i maligni soggiungono che l:t ripulsione derivò dalla incert.::zza della situazione elettorale sia per le cause politiche generali, sia per .la larga semina di dissidi, e di rancori fatta tra repubblicani e socialisti dalla pubblicazione dell'Avanti! sui 508 11torib01tdi e che nelle elezioni dar:ì i suoi frutti amari, non ostante le rassicuranti dichiarazioni <liFerri e di altri sulla sincerità della transitoria ricostituzione del!' Unione dei partiti popolari. L'ostruzionismo venne consigliato per impedire che Giolitti restasse al potere e per non tollerare che si discutessero al tre leggi prima delle riforme invocata dall'Estrema. Ma neppure l'ostruzionismo trovò larga simpatia. Si osservò che certi metodi quasi rivoluzionari - anzi addirittura rivoluzionari-non si devono sciupare e bisogna riserbarli per le situazioni più gravi; che l'ostruzionismo riuscito nel 1900 per la fenomenale inettitudine clell'on. PeUoux avrebbe incontrato ben altri ostacoli; che all'ostruzionismo oggi sarebbe mancato l'ausilio poderoso che nel 1900 gli venne dall'appoggio morale di qnasi tutta la Sinistra costituzionale e da monarchici autorevoli che rispondevano al nome di Bianchieri , Coppino, Zanardelli, Giolitti, Guicciardini ecc. ecc. Le riforme da propugnare come indispensabili ed urgenti non furono discusse di proposito; solo si accennò a quella vagamente e malamente formulata nella riunione <li Mila1.10e che doveva impedire l'uso e l'abuso delle armi nelle controversie tra capitale e lavoro. Essa provocò dichiarazioni radicalissime di Sacchi cd osservazioni di Colaj:rnni, che non possono essere qui, incidentalmente, trattate e cli cui ci occuperemo nel numero prossimo. Queste varie proposte che si volevano ficcate e consacrate nel!' ordine del giorno che doveva votarsi dalla riunione plenaria dell' Estrema Sinistra dettero luogo ad uno scambio di osservazioni e di critiche vivaci, ad una discussione abbastanza confus'.t, la cui ultima conclusione viene rispecchiata dall'ordine del giorno Pellegrini che venne accettato quasi all' nnanimid ed a cui, inabilmente, dall'on. Ferri venne dato il carattere di una sconfitta propria colla pretesa di farne votare uno da lui formulato e che dal primo ben poco differiva. Tale ordine del giorno dall'Avanti! (N. clel22settembre} venne proclamato un suicidio; ma quello proposto da Ferri era ancora più blando .... ! L' ordine del giorno Pellegrini si limitò a domandare l'anticipata convocazione della Camera e rimandò ad una seco1-da riunione dell'Estrema pel giorno 15 Ottobre le ulteriori decisioni qualora non venisse esaudita la sua domanda. Questo rinvio parve a molti equivalente al rinvio a sei mesi delle interpelL1nze e delle mozioni, che la Camera vota quando vuole seppellirle con decenti funerali e non respingerle crudamente. È possibile che così sia, poichè il 15 Ottobre se la . . ' ' . , numone avverra non sara numerosa e perc10 autorevole e con mo] ta probabilità non rappresenterà più tutta l' Estrema : mancherà il partito radicale, che si dice assai disgustato del contegno del!' on. Sacchi , che il 21 non sostenne il biasimo contro lo sciopero generale da ficcare nell'ordine del giorno e ch'era stato votato nella riunione plenaria del gruppo. Tutto sommato e ben ponderato a noi sembra che la riunione dell'Estrema pei suoi risultati possa rassomigliarsi allè tempeste in un bicchier d'acqua. L'incertezza, l'indecisione era nell'animo di molti; altri intravvide la mancanza di sincerità in moltissimi; in tutti si sospetto l'influenza di un subbiettivismo troppo umano, perchè si possa recisamente escluderlo come insussistente. Il subiettivismo derivava dalle considerazioni sulla situazione elettorale del collegio dei singoli suoi membri. Così, ad esempio, parve non sincero il contegno di Turati che non ritiene colpevole quanto lo si dice l' on. Giolitti eppure parte in guerra contro di lui; e ciò perchè la massa popolare stette per lo sciopero. Non sincero Mazza, di ordinario temperatissimo - e· non gliene moviamo rimprovero - e che pur fece adesione al concetto dello sciopero generale, per rifarsi la verginità repubblicana , cbe l'organo del partito gli neg:1. Non sincero F ra<leletto che nella lettera a S:i.cchi accuso l'Estrema di manifestare ~rndolore non sentito per i fatti di Buggerru e Castel! uzzo.... perchè a Venezia non può più contare sulle forze popolari e cerca ingraziarsi i conservatori. Il più franco e il più sicuro parve a tutti il Ferri; ma la franchezza sua si può subbiettivamente spiegare colla sicurezza della rielezione nell'antico collegio del Mantovano ... Sono queste delle malignazioni? .Forse. Ma sono assai verosimili. Cio che a noi pare certo è il disagio dell'Estrema nel momento attuale. Tutti si sentono a disagio perche tutti vorrèbbero non mettersi contro corrente nel paese; e b corrente che s1;,mbra prevalere non li assicura e non li soddisfa. Nella Camera e nel paese, infatti, si è verific,1to questo spostamento graduale e successivo : nell' Estrema il gruppo socialista ha preso 1a mano agli altri due; nel gruppo socialista parlamentare Ferri prese la mano ai colleghi; Labrio1a, Lazzari e Mocchi l'han presa a Perri; l'anarchico Braccialarghe lrn. acchiappato Labriola e la Carnera di lavoro di Milano , che dett:rno ulwsi alla russa e che detenninano scioperi ripugnanti ed odiosi per l'assenza di finalità positiva e per gli episodi dolorosi che li hanno acco1..11pagnati. Ed ecco come e perchè l' Estre111a riunitasi con propositi di guerra di esterminio pronta ed immediata contro il ministero Giolitti ha finito col votare .... il rinvio al 15 Ottobre di ogni importante decisione! La Rivista

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