RIVISTA POPOLARE 479 Iu uu dù;con;o di circa due ore e mezza l' on. Co- ]u.janni in nome della Sezione di Napoli illustrò la quistioue delle scuole italiane all' este1·0 in rapporto all'emigrazione. Alle di8cussioni che sollevarono le sue conclusioni presero parte· animata. di versi delegati, L'azione ·della Dante Alighie1i di fronte al problema dell'emigrazione posta parecchi anni or sono dal chiari::1simoProf. F. L. P11Uè ha fatto un grande passo ed oramai tutti sono convinti che i soli in·edenti non sono quelli, che vivono e soffrono 8otto l'Austria, ma che souo irredenti auteJ1tici anche quelli che emigrano in Europa, in Africa e in America. ♦ L'Università italiana in Austria. - Finalmente la montagna ha partorito e n'è venuto fuori un topolino imbrattato di petrolio, che potrà produrre nuovi incendi! Il sapiente von Hartel ministro della P. Istruzione in Austria in varie interviste aveva fatto intravvedere che la quistione della Università italiana avrebbe avuta una soddisfacente soluzione. La soluzione è Htata ufficialmente annnnziata dalla Wiener Zeitung j ma è tutt'altro che soddisfacente. Ei riduce a separare l'in- ::;egnamento giuridico in italiano da qnello in tedesco relegando il primo in Witten, un quartiere di quella Innsbriich dove le maggiori violenze furono consumate dai tedeschi a danno degli italiani ... violenze, che continueranuo. Lo dicono senza. cerimonia i giornali tirolesi. Questa sarebbe una soluzione burletta, per quanto annunziata come uon definitiva·. Il ministro la giustifica in una intervista col corrispondente del Oo·r1·ie1·e della Se1·a affermando che il faruoso articolo 14 della Costituzione non gli consente di fare di più senza una legge votata dal Parlamento. Ma il Parlamento austriaco in preda all' ost?-uzionisrno perpetno JJOtrà mai trovare il tempo di votare tale legge? E se la votasse potrebbero rimanere soddisfatti gl'italiani irredenti se J' Università di nostra lingua fosse confinata nella piccola e remota Rovereto come ha lasciato intravvedere che vorrebbe proporre il Ministro von Hartel ? La stessa Rovereto respingerebbe patriotticamente il dono sapendo che gl' italiani sotto l'Austria vogliono la loro Università a Trieste, dove potrebbe vivere davvero e prosperare come nel suo centro naturale, ricco d'intelligenza e di mezzi pecuniari. , Se l'Austria mettesse senno una volta e rispettasse e facesse rispettare i diritti della nazionalità italica noi siamo sicuri che gradatamente si _smorzerebbe l'irredentismo politico. Gl'italiani dell'Impero AustroUngarico colla loro autonomia e trattati alla pari delle altre nazionalità - tedesca, magiara, slava -finirebbero coll' essere tanto contenti di far parte di uno Btato federale guanto Jo sono gl'italiani del Canton 'ricino, che fan parte della Svizzera. ♦ Ciò che s1 e pubblicato in Inghilterra. - Una sLatistica speciale ci fa sapere quanti e quali specie di libri si sono pubblicati in Inghilterra uel 1903. I libri nuovi furono 6699 ; le nuove edizioni 1682: in tutto 8381. I mesi di maggiore attività forono: novembre con 1089, ottobre 887, dicemhrc 859; quelli di minore attività: luglio 466, aprile 583, febbraio 585. Interessa maggiormente conoscere gli argomenti di cui si sono occupati i libri ; ora togliendo la miscellanea che figura per 906 noi troviamo al massimo della scala i libri per i giovanetti , novelle, favole ecc. con 2650; educRzione, classici e filologici 748; teologia, sermoni, argomenti biblici 702 ; economia politica e sociale, commercio e industia 609 ; storia, biografia 573; annuari 457 ; arte scienza e libri illustrati 445; poesie e drammi 391 ; belle lettere, saggi ecc. 315 ; medicina e chirurgia 282 ; viaggi, geografia ecc. 206; legge, giurisprudenza ecc. 87. Supergiù nel 1902 le proporzioni furono le stesse; ma va notato che mentre nel 1903 aumentarono quasi tutte le pubblicazioni relative ai piu svariati argomenti, diminuirono invece fortemente quelle sulle materie giuridiche: da 134 a 87. Le pubblicazioni giovanili sono dapeL'tutto numerose; ed anche in Italia assumono oramai proporzioni morbose : certi giornaletti per fanciulli, ad eseuipio, ~ono di una stupidità fenomenale. Ma ciò che in Inghilterra è davvero notevole è lo scarsissimo numero delle opere giuridiche. Si vede da ciò che al di là della Manica non sono, come tra noi, gli avvocati i più numerosi tra gli esercenti le cosidette professioni liberali. ♦ In difesa della stampa. - Nel prossimo numero pubblicheremo una lettera dell' avv. V. Palmieri di Palermo , nella quale viene denunziata una bestiale sentenza del Tribunale di Caltanissetta, che se veniHse riconfe1·mata - ciò che pare impossibile - in appello e in Cassazione costituirebbe un grave pericolo per tutti i giornali, che si pubblicano in .Italia. Noi I I I li l llll 11111111111 llll 111111111111111111111111111111 lllll li llllllllllllllllll lllll lllll L' Estremanell'imbarazzo ---~---- Gli avvenimenti ultimi e la gravità del momento, che attraversiamo non comportano lunghi ragionamenti e disgnisizioni teoriche. Commentiamo colla maggiore rapidità, colla maggiore chiarezza possibili. Non esitiamo un solo istante a dichiarare che biasimiamo esplicitamente lo sciopero generale ultimo e ci lascia sbalorditi la gioia che hanno dimostrato gli amici dell' Itàlia del Popolo e qualche altro repubblicano. Essi se ne saranno rallegrati per soddisfazione d'istinto rivoluzionario, che sta da sè. Non vogliamo far loro la offesa di supporre, che la loro gioia sia calcolata ; essi devono sapere, manifestandola, che la espressione di q nesto loro sentimento non vale ad attirare nelle loro fila un solo socialista, ma può servire soltanto ad allontanarne molti buoni elementi borghesi ed operai. L' Italietta ha visto già con quanta altezzosità L'Avanguardia socialista tratta la repubblica e i repubblicani e reclama, vorremmo dire mendica, una parte della gloria (?) di cui sono circonfusi gli ultimi avvenimenti (n. del 25 settembre); parte che çlai socialisti viene crudelmente negata. Noi biasimiamo esplicitamente lo sciopero per tre ordini di motivi : 1 ° per gl'incidenti che lo accompagrn1 rono; 2° per l'assenza di finalità accettabili da noi ; 3° per la sproporzione tra il fine e i mezzi :1doperati per raggiungerlo. 1.0 Non ci può essere contrasto sul biasimo da infliggere agli incidenti deplorevoli che accompagnarono lo sciopero; non lo negano neppure i socialisti più accesi e sui quali ricade una parte della responsabilità degli avvenimenti. Si arriva, al più, a spiegarli ; e confessiamo che spesso non si può e non si deve fare altro. Chi potrebbe approvare l'assassinio del Dottor Godola in Milano, eh' è prova della più fredda e bestiale malvagità in chi lo commise .-:enza motivo alcuno politico e personale? Chi potrebbe plaudire alle selvagge devastazioni, che furono compiute a Genova, a Venezia, a Torino, e che non avevano altro obbiettivo se non quello ..
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