Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 18 - 30 settembre 1904

RIVISTA POPOLARE 501 e dei titoli di ,< consigliere aulico>>, « fornitore della corte», ecc. Oggidi ancòra , parecchie famigl e hanno comperato il loro titolo di nobiltà a Gotha, alla grande fabbrica di nobiltà che era la eone del fu· duca Ernesto di Sassonia Coburg e Gotha. Egli , spirito liberale e scevro di pregiudizii, politico e storico distinto, non esitava mai a favorire chiunque provava l'uzzolo di farsi nobilitare, purchè, naturalmente, paiasse bene. Il suo primo ministro , il barone Tempcltey, aveva elaborato, per questo geuere di operazioni , una vera tariffa. Il semplice titolo di cavali ere con la particella valeva 20 mila marchi; quello di barone, 35; quello di conte, 60. Tutti questi titoli erano ereditari e pagabili anticipatamente, bene inteso. Il commercio delle pergamene del duca di Sassonia Coburg e Gotha era tanto considerevole, che i suoi cugini finirono per non pit:1riconoscere nei loro Stati i titoli di nobiltà conferiti da Sassonia Coburg e Gotha. Per timore senza dubbio della concorrenza! Il Papa, egli medesimo, si credette minacciato da quella irruzione di titoli, e Pio IX, per tema di vedere svilire la sua specialità dei titoli di conte romano, dichiarò di non riconoscere più negli Stati della Chiesa, i conti e i baroni di prové:nienza coburghese. Vi furono anche delle storielle assai divertenti. Un ricchissimo banchiere di Berlino, che aveva da molto tempo invano sollecitato in Russia un qualche titolo di nobiltà, finì per comperarsene uno di barone del duca di Sassonia Coburg e Gotha. Trionfalmente, egli rientrò a Berlino, fece imprimere il suo titolo sulle sue carte di visita cd incidere sopra la sua porta la corona baronale. Ma, oimè, h polizia vegliava, e al nostro barone fu interdetto d~ far parata del suo titolo negli Stati della Prussia. Di guisa che il disgraziato barone non potè chiamarsi, a Berlino, che « signor tale» breve breve , ed era obbligato, per avere il piacere di senti 1si dare del « signor barone>) di re.:arsi a passare qualche mese a Coburg. Nell'intento di conciliare l'amore e l'onestà è nata questa invenzione germanica: il matrimonio 1110rganatico. Quando i cuori parlano alto e la diseguaglianza delle fortune irupt:- disce nn matrimonio ordinario, v' ha un altro genere di unione, - legittima anch'essa agli occhi della Chiesa e del mondo. Ma questa unione non comporta le condizioni e gli at1ributi del matrimonio feudale, quale la successione al trono, la trasmissione dei nomi e dei titoli , ccc. La sposa morganatica e i suoi figli son.o legittimi, senza per altro dividere gli onori e succedere alle dignità dello sposo. Un re, un principe germanico si invaghisce d'una stella di teatro, d'una cantante di caffè concerto, d'una prima. ballerina,- egli può sposarla senza che i diritti politici della sua famiglia sicno mutati. 11 matrimonio morganatico non dà diritto neppure alla successione ci vile. Da questi motrimoni ,e di rnano sinistra » e da adulteri pubblici e scandalosi e da relazioni con delle cortigiane confessate, sono uscite la maggior parte dalle famiglie nobilesche della Germania. Fra tutti i principi sovrani dei trentasei Stati di cui si componeva l'antico Sacro Impero Tedesco, sono sopra gli altri i principi della Casa di Hohenzollern, che, in tutti 1 tempi, hanno meritato, nel più largo senso della parola, il titolo di E< padre della patria ». Il primo re di Prussia , Federico I, aveva per amante la figlia d' un barcaiolo, Caterina Rickers. Egli maritò questa favorita col suo cameriere, Biédekamp , onde dotare i suoi figli naturali di un padre legittimo. Più tardi , divorziatasi dal cameriere Bièdekamp , e sulla domanda del suo regale amante, Caterina Rickers fu nobilitata dall'imperai.ore Leopoldo I e creata contessa di Wartenberg. I suoi figli furono creati baroni Biédekamp d' Aschenbach Assbach. Questa famiglia è ancora oggidì numerosissima ed è sparsa sopra tutto nelle provincie del Reno e nel Palatinato. Il re Federico Guglielmo II di Prussia , il successore di Federico il Grande, aveva, a lato della sposa legittima, una favorita Wilhelmine Encke Rietz, creata contessa di Lichteuau, (la famosa Pampadour della Prussia), e due altre spose morganatiche. Queste due spose « di mano sinistra >>erano la contessa di Voss, sorella del primo mioistro del re e creata contessa cl' Ingenheim - titolo trasmissibile ai figli che ella ebbe da Federico Guglielmo II - e la contessa di Doenuff, i cui figli eraao conti e contesse di Brandcburg. Dalla contessa di Lichtenau il re ebbe due figli creati conti della Mark. I conti d' Ingenheim (nipoti di Federico Guglielmo Il) csercit:mo oggidì una grande influenza alla Corte di Berlino. L' imperatore Guglielmo II li riconosce apertamente come suoi cugini e fu la celebra villa Ingenheim, a Potsdam, che :,el 1893 ebbe l'onore di ospitare il ministro conte Schuwalof a titolo d'ospite dell'imperatore. Dei figli che ebbe Federico II dalla contessa di Doenoff, uno era conte di Brandeburg, il famoso presidente del Consiglio del 1848· La sua magnifica statua adorna la Leipzigerstrasse a Berlino. Egli moridicono - col cuore spezzato per non aver potuto ottenere sodisfazione dall'imperatore Nicola I di Russia, che gli aveva sputato sul viso. Sua sorella sposò il duca regnante di Anhalt Koethen. Il figlio di questo profilico Federico II era Federico III, il vinto di Jena. Dopo la morte della regina Luisa, sua moglie, egli sposò,· in matrimonio morganatico, la figlia del suo primo scudiere, il generale von Rauch. Ella ricevette il titolo di principessa di Liegnitz e il suo appannaggio si costitul con la ritenuta di un pfennig sul soldo quotidiano di ogni soldato prussiano. Il fratello dell'imperatore Guglielmo I, il principe Alberto di Prussia , divorziò dalla nìoglie legittima , la principessa Marianna d'Olanda, e si riammogliò morganaticamente, nel 1853, con la figlia di un altro generale von Rauch. Ella ricevette per sè e per i f-ì.gliavuti dal principe Alberto, il titolo di contessa di Hoenau. È nota la storia delle lettere anonime con le quali l'imper~1trice fu avv~rtita della passione che ispirava a Guglielmo II la sua bella cugiua di 1-lohi.:nau.- Il aran ciambellano di Schrader fu ucciso in duello, nel 1898. D dal maestro di cerimonie di Kotze, in sèguito a quelk scandalose rivelazioni. ccc. ccc. Per f-ì.nirc a titolo di curiosità, voglio dare ancora nn particolare sulla Casa di Schleswig Holstein .... La duchessa Augusta di Schleswig Holstein Beck, nata contessa d'Orselska, era non soltanto la figlia naturale del principe elettore di Sassonia e re di Polonia, Augusto il Forte- uscita dai suoi amori con Enrichetta Renani - ma ancora la sua amante. Augusto il Forte, che, come padre e come amante aveva dei doveri verso sua f-ì.glia e b sua amante, l'elevò al titolo di duchessa regnante, maritandola al duca di Schleswig Ho!- stcin ! (L'Italia Mo lema, I 5 settembre). ♦ Salvatore S(é:noretli: L' l:talia ncJ concetto ,lt,g·li stranieri. - Non è senza un sentimento di legittiml> e profondo compiacimento, che si legge quanto si è scritto negli ultimi tempi e quanto si viene scrivendo da autorevoli scrittori stranieri intorno al nostro paese. Sono libri, monografie, articoli di riviste, che si occupa'1o con affetto pieno di ammirazione, ora della nostra pubblicà finanza, ora della produzione drammatica , ora dello sviluppo industriale, ora ciel nostro Sovrano , ora degli uomini politici emineuti e delle notabilità. scientifiche. Prima è la Missione dell'Italia del sociologo russo Giacomo Novicow; più tardi è l'Italia d'oggi degl'inglesi Bolton King

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