486 RIVISTA POPOLARE modo ricorderò che altra volta ho dimostrato che presso tutti i popoli e sotto tutti i climi la massima uguaglianza e la massima stabilitù e sicurezza nella condizione economica davano il minimo della criminalità (1). Dimostrai . pure sommariamente la solidarietà e la rettitudine prevalente sotto il regime del Mir, della Zadrouga, dell' Allmend, della 7Jessa, della '/Jiemaa. del Township, delle Comunità di Villaggio tra i russi, gli slavi meridionali, i tedeschi, i giavanesi, i berberi, gli scozzesi e gli ariani dell' India. Queste notizie hanno scarsa importanza scientifica per diversi motivi; due dei quali principalissimi : 1 ° Si riferiscono a collettività la cui vita sociale è assai diversa dalla contemporanea dei popoli dell'Europa Occidentale, dell'America e dell'Australia di cui oggi si posseggono le più esatte e complete noti~ie sulla delinquenza. Organismi a struttura e funzioni semplicissime non si possono paragonare ad altri organismi a struttura e con funzioni complessissime. Minore crimin~lità non vuol dire, dice il Tarnowsky, più alta rnoralid ; altrimenti si dovrebbero porre le donne e i fanciulli al disopra degli uomini e degli adulti che sono i veri agenti attivi deìl' evoluzione umana : non s'inganna mai, chi nulla fa. Questa giusta osservazione dell' eminente statistico russo corrisponde alla teoria dal Paletti ampiamente svolta che voleva proporzionata la delinquenza all'attività sociale. E con questa teoria che risponde pienamente ai criteri del sano positivismo si spiega perchè le donne, i fanciulli, i popoli primitivi e le zone agricole dei paesi moderni, anche ad alta criminalità, ne diano una minore, e talvolta considerevolmente minore. Egli è che tali elementi della popolazione e tali popoli per la semplicità della vita, per la minore attività sociale sono esposti ad un minor numero di moventi e di occasioni a delinquere. 2° Sui popoli primitivi e sugli organismi a base socialistica sopra menzionat,i e di cui mi occupai nelle due cennate pubblicazioni le notizie non hanno carattere statistico. Si potranno sollevare dubbi più o meno rngionevoli dagli scettici della statistica sui suoi dati e sulle sue cifre; ma nessuno vorrà negare la loro maggiore precisione ed esattezza di fronte alle notizie raccolte con metodi diversi dello statistico. E sotto questo aspetto oggi su di una grande popolazione che vive sotto il regime del collettivismo agrario abbiamo i dati statistici che confermano a capello quelli raccolti coi mctoài primi-- tivi e che meritano, perciò, una particolare menzione. Mi riferisco alle statistiche russe che riguardano la delinquenza di tutto l'impero e che in gran parte sono state illustrate dallo stesso direttore della statistica criminale russa in diverse pubblicazioni (2). (1) N. Colajanni: La Sociologia criminale, vol. 2°, p. 558 a 565; .Alcuni studi recenti sulla proprietà collettiva. (2) E. Tarnowski :. Le 11fouvementde la criminali té in Russie (1874-94) Lyon. Storde 1898; Les crimes contre la religion en Russie, Lyon. Storck; Repartition geographique dela criminalité en Russie. Archives de l'Anthropologie crirninelle. I 5 marzo 1901. Il Tarnowsky ebbe la cortesia di comunicarmi un cartogramma dal quale si rileva la ripartizione delle varie forme della proprietà nell'Impero Russo, oltre i cartogrammi sulle varie forme della delinquenza. Risulta da questi dati che i delitti contro la religione, che hanno scarsa importanza per questo studio, sono più frequenti nella parte orientale dell'Impero e nella zona del Mir. Nel Caucaso dove prevalgono le forme eterogenee delle proprietà la criminalità g~nerale dei tribunali dipartimentali - esclusi i giudici di pace e i tribunali di volasti - è rappresentata da 226 istruzioni per 100,000 abitanti. La zona della proprietà individuale comprende la circoscrizione della Corte di appello di Polonia, di Vilna e di Kiew. La medb. della criminalità generale (1) è in Polonia di 246; in Kiew (quattro provincie) di 192 con 1111 massimo in Kiew di 219 ed un minimo in Volinia di 160; in Vilno (quattro provincie) di 252, con un massimo di 282 in Kowno ed un minimo di 221 in Minsk. La zona delle forme rniste della proprietà è composta : dalla Circoscrizione della Corte di Appello di Pietroburgo (otto provincie) colla media di 234 e con un massimo di 295 in Livadia ed un minimo di 133 in Olonetz; di Kharkow (sei provincie) colla media di 137 , un massimo di 157 nel paese dei Cosacchi del Don ed un minimo di 87 nel Voronese; di Odessa (cinque provincie) con una media di 186 ed un massimo di 188 in Podolia ed un minimo di 132 in Iekaterinoslaw. Nella zona del M"ir vi è Mosca (dodici provincie) colla media di 145 , con un massimo di 145 in Mosca ed un minimo di 79 in Vologda ; Kazan (cinque provincie) con una media di 148, un massimo di 212 in Perm ed un minimo di 102 in Simbiersk; Saratow (sei provincie) colla media di 111, con un massimo di 116 in Orenbourg ed un minimo di 68 in Astrakan. Nella criminalità generale non sono compresi 1 piccoli furti sino a 50 e in qualche regime sino a 30 rubli di cui si occupano i tribunali di Volasti sui quali non si pubblicano statistiche. La superiorità del Mir nella criminalità generale è evidentissima. In tutta la vasta zona del Mir an~ cora i reati contro le persone (ferite, colpi, abbandono di fanciulli, ingiurie gravi), esclusi gli omicidi si tengono tra 3 e 27 · per 100,000 abitanti assai al disotto della media dell'Impero ch'è di 34. Solo vicino al Caucaso la media viene superata (Ekaterinoslaw 47 e Stavropol 42). I massimi appartengono alla zona delle proprietà individuale, mista o eterogenea. Lo stesso nelle grandi linee si può dire dell'omicidio. La media è di 10,7. Le provincie col Mir sono quasi tutte sotto la media. Perm, Orenbourg ed Ekaterinbourg limitrofe all'Asia sono le provincie col Mir, che pre·sentano elevata criminalità. Sotto tutti gli aspetti, adunque, si può ammettere che nel paese a collettivismo agrario di cui si hanno notizie statistiche la criminalità è minore che nelle altre zone limitrofe e che fanno parte di uno stesso impero. La crim.inalitù minore nella zona del DvCir non è fatto constatato statisticamente da recente ; gli studi dell' Anou tchine, che si riferivano all'epoca di Nicola I (1827-1846) dettero gli stessi risultati di quelli recenti del Tarnowsky. Aggiungo infine che la mitezza d'animo e la solidarietà tra i membri del :Jvlir ha resistito all'azione fortemente perturbatrice della grande carestia che ( 1) Le cifre si riferiscono sempre alle istruzioni.
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