RIVISTA POPOLARE 475 soluzione possibile del problema. Ma i bianchi dicono che la razza bianca superiore non si unirà con la nera inferiore. Ora in altri tempi i bianchi hanno me~colato il loro sangue 11 suoeriore con quello inferiore delle negre schiave. t La sola obiezione ai maritaggi misti è questa: che ne ri- • sulterebbe l'eguaglianza tru le razze e che le bianche sarebbero libere di maritarsi coi neri. Sotto la schiavitù i bianchi soli avevano la preponderanza suprema. Io personalmente credo che la razza bianca abbia una naturale tendenza per la vera e vicever~a. I pregiudizi di colore non sono che conseguenze dei pregiudizi europei di casta e di classe. I bianchi hanno creato e promulgato false teorie per ragioni puramente economiche e politiche. Ora, come gli Americani diventano più illuminati ed i pregiudizi di colore spariscono, io credo che le diverse razze mescoleranno il loro sangue e che gli Stati Uniti saranno un giorno abitati da una nazione nuova alla quale b razza africana porterà il suo contributo. Le razze di colore su diversi punti del globo. di epoca in epoca hanno dato prova della loro superiorità sulla ra?:Za bianca. La civiltà ebbe nascita tra le razze di colore molto tempo prima che tra le raZ7e bianche e non è improbabile che P"li Egizi abri;ino pei primi, tra le razze di colore, preso l' in izini va de ll'incivi I imento. La nuo,•a razza che si produrrà in -··Ameri ca, trarrà più g-uada~no d::illa raz7a nera perchè la r;ina nera ha più da dare della bianca. La mia razza ha contribuito durante due secoli e mezzo di duro lavoro a edificare la civiltà americana. Anche fisicamente la razza nera è superiore alla bianca in America. Molti segni di decadenza si notano tra i bianchi. Mentalmente la razza bianca cede il campo. Vi sono più casi di suicidi tra i bianchi che · tra i neri. Intellettualmente la razza bianca d'America declina. I-Io~parlato d'una nuova nazione che occuperà gli Stati Uniti in un futuro che è ancora lontano. La razza nera sarà la razza dominante prima che entri in iscena la nuova nazione. La razza nera conquisterà la bianca non colla forza fisica"' ma per quella numerica. Quattro milioni di schiavi emancipati nel 1865 sono divenuti oggi dodici milioni di negri. Togliete la popolazione negra ·dagli Stati Uniti e questi subiranno una,..perdita maggiore di quella che subirebbero pri·vandoli di un'altra razza. In tempo di pace il negro è pacifico : in tempo di guerra sari il più bravo dei soldati. Il problema del XX secolo- sarà quello"dei- rapporti da stabilire tr_a la razza bianca e quella di colore nel mondo. Io credo che la razza di colore~ trionferà sulla"'!:bianca. Nella categoria delle razze di colore io novero Africani , Indiani, Giapponesi, Cinesi e gli abitanti delle--iisole oceaniche. Ho la ferma credenza che questa vittoria delle razze di colore sarà certa e mi baso su tutto sul fatto che le razze di colore aumentano numericamente mentre le razze bianche diminuiscono. Ora , sarà il numero che dirà l' ultima parola. (La Revue). ♦ G. G. 'Be/credi: La malattia! delle· missioni. - I giornali di questi ultimi giorni hanno pubblicato il seguente comunicato: « Il ministro d'agricoltura, industria e commercio, on. Rava, attende alla preparazione di una Missione speciale commerciale da inviarsi inell' Argentina, per studiare e riferire su quelle piazze. « La Missione sarà organizzata con elementi di comprovata competenza, in modo che la sua opera riesca di vero ed efficace vantaggio ai nostri produttori che volessero allargare od iniziare operazioni di esportazione in quella Repubblica». Io non nego che in alcuni casi le Missioni sieno utili anzi necessarie, se noi abbiamo intenzione di impratichirci di certi affiuenti' delle Amazzoni, poco o affatto conosciuti, per conoscere quali qualità di caoutchouc offrano quelle foreste, o se vogliamo studiare quale influenza abbianoT esercitato le lingue malesi sul sanscrito, o se vogliamo rettificare alcune idee forse inesatte divulgate sul polo Sud, che non è meno misterioso del suo collega Nord, è evidente che bisognerà organizzare delle missioni di comprovata competenza; ma nel1' Argentina che cosa .ci ;può ancora apprendere la più_ competente delle Missioni ? L'on. Rava, che è uno studioso sul serio ed;un lettore accanito , certamente ordinando questa missione, deve aver subito, per effetto del troppo lavoro, il fenomeno dell'amnesia momentanea, poichè l'on. Rava sa molto meglio di me che l'Argentina in Italia, nel ceto di coloro che possooo,:occuparsene dal punto di vista commerciale e industriale ,~è più nota assai che non i quattro quinti dell'Italia stessa. Primi ·i Genovesi, poi i Piemontesi, poi i Napoletani, poi 1 Lombardo-Veneti, poi tutti gli altri, capitalisti e lavoratori, 1 st sono precipitati nell'Argentina senza che nessuna Missione . ve li avesse invitati. La prima rivoluzione commerciale in r Argentina è ~tata provocata dall' attività italiana. Soltanto dopo vennero gli Inglesi coi grandi capitali per far ferrovie, costruire edifici colossali come quello della presa d'acqua dal Plata. ecc. E poichè questa infiltrazione pacifica del commercio di un paese è stata compiuta razionalmente e praticamente dalle persone che arrischiavano il loro tempo e il loro denaro, io non .vedo come e perchè si debba sentire la necessità di inviare una Commissioot a studiare gli ingranaggi del commercio di quella enorme città che è BuenosAires, che sono noti io tutti i più minuti particolari, nel loro sviluppo di mezzo secolo , a tutti i commercianti e a tutti gli studiosi d'Italia. Che cosa può vedere e studiare una Missione, per quanto illustre, in tre o iu sei mesi , che non sia ben meglio noto e digerito da coloro che hanno scambi di milioni di lire in tutti i rami del commercio con quelle piazze? E, se avete bisogno di qualche informazione, di qualche dettaglio, perchè non rivolgervi ai consoli locali , alla nostra ottima Camera di commercio, o :il 13ancod' Italia y rio de la Plata, che è wrrispondente <lella 'Banca d'Italia e che ha in deposito oltre a 400 milioni di pezzi tutti italiani, o all'Ufficio di statistica Nazionale che, senza far torto a nessuno, non è certo inferiore al n0stro e non vanta minore precisione e copia di dati? · Il movimento di Buenos-Aires è troppo colossale perchè una Commissione possa studiarlo nel suo assieme; solo a conoscerne la formazione, a valutarne la grandiosità delle crisi e delle catastrofi passate, a farsi un'idea della crescente ricchezza di quel paese , a scernere ciò che in essa vi è di reale e ciò che di fantastico va man mano sparendo, ci vuol altro che una Missione, circoscritta nei rnezzi e nel tempo e fatalmente circuità da coloro che hanno un qualunque interesse a far vedere una cosa per l'altra! Il comunicato ministeriale dice che la Missione dovrà riferire su quelle piaz.z.ee recar vantaggio ai nostri produttori che volessero allargare o ittiz.iare operazioni di esportazione in quella piaz.za. Ma l' on. Ministro può fare tutto ciò molto meglio, più presto e più economicamente che non obbligando una Missione a soffrir fo1se il mal di mare. In ogni angolo d'Italia la Divisione del commercio può raccogli.ere dati ben più. positivi di quelli che una Commissione possa raccogliere nelle sue forzatamente superficiali indagini. La Missione adunque non avrebbe altro scopo che quello di studiare .... per proprio esclusivo vantaggio una piccola parte delle cose che sono già note, di costare dei denari al misero bilancio dell'Agricoltura, e di inquietare non poco la suscettibilità, tutt'altro che modesta, degli Argentini. Poichè non bisogna trascurar neppur questo punto della questione, anzi bisogna esaminarlo con tutta delicatezza. Perchè i commerci tra due paesi si mantengano e migliorino bisoRna che la simpatia tra i due popoli sia sempre più incorago-iata; ora io posso assicurare l' on. Rava che l'amor proprio O argentino è tutt'altro che lusingato da questi invii dj Commissioni. che con un pretesto o l'altro l'Italia prodiga all'Argentina, come se fosse un paese sconosciuto o di recente scoperto. Gli Argentini fanno un ragionamento semplice ma concludente che è press'a poco questo: l'Italia non manda Commissioni o Missioni in Germania o ìo Francia o in Inghilterra o negli Stati Uniti, il che vuol dire che ritiene che quei paesi abbiano tutti gli organi necessarii per far conoscere la propria situazione economica , commerciale , agricola. Viceversa le manda da n,_oi,il che ci fa credere che in Italia?nelle sfere governative, si pensi che il nostro è un paese che ha molti punti di contatto con la Papuasia. E dopo aver fatto questo ragionamento, quel paese che ha, relativamente alla popolazione, un commercio superiore al nostro , e che1non ha quasi analfabeti •.. oltre quelli che vi giungono. da ..• altri paesi, si trova seccato e i grandi giornali di Buenos Aires si fanno l' eco di questi malumori. Io non ho mai visto una Commissione inglese o nordamericana o• tedesca sbarcare all' Ensenada , eppure quelle nazioni vi hanno un commercio e interessi coloniali. Esse vi hanno buoni. informatori, buoni consoli/ eccellenti commessi; viaggiatori e nelle 'pubblicazioni ufficiali di quelle na: zioni che, come l' inglese The 'Board of Trade ]ournal, s1 vendono a IO centesimi il volume, o come -quella splendida raccolta nord-americana detta Consular 'R.}ports , segnalano continuamente i bisogni del commercio di ogni parte del mondo, indicando che oggi si richiede della corda di canape, domani degli orologi elettrici, un altro giorno dei prodotti
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