Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 17 - 15 settembre 1904

472 RIVISTA POPOLARE tata. ma è stata rimpiazzata e il rimpiazzante è l'emigrazione asia1iq1 ed europea, contro la quale, io un modo qualunque, bisogna provvedere nell'interesse della popolazione americana e dello sYiluppo e del benes.sere del paese. (North Arnerican Review, agosto 1904). ♦ Lady Thompson: ll reg·no del terrore in Macedonia. - Le condizioni nelle quali versa la popolazione macedone sono oltre ogni dire terribili. Distribuendo i soccorsi ai poveri macedoni si sono vedute scene di sofferenza e di dolore che non possono essere ridette. C' è anche una malattia speciale alla Macedonia. I malati la distinguono bene e i medici le hanno dato un nome (strach) la malattia della paura. Quante donne ed anche uomini , non abbiamo noi veduti giacere per terra, incapaci ad alzare la testa, ine apaci a camminare , incapaci a parlare, e nondimeno orgaQ icamente sani ed intatti. Non è solo il terrore delle case bruciate, le. aspre lotte contro i militari, che gli hanno fatti ammalare , ma sono le settimane e qualche volta i mesi passati in angoscia nelle montagne, dopo che i villaggi furono distrutti e prima che essi tornassero alle loro case rovinate. Hilmi Pascia affermò_, una volta, che il Governo turco ha fatto ricostruire qualche migliaia di case; ma non è vero. Nel distretto di Kastoria non una sola cosa è stata ricostruita dai Turchi. Era stata fatta ai contadini la promessa che per la ricostruzione della loro casa sarebbero state date tre lire turche (circa L. 7 5) ma neppur quattro scellìni sono stati dati per ognuno ehe aveva avuto la casa demolita, e di contadini per i quali la casa costruita in pietra che costa almeno L. 2500 rappresenta la sicurezza e la tranquillità hanno rifiutata la derisoria efferta. ' · Lo spirit• del popolo è indomabile. Pochissimi bambini nati durante l' insurrezione hanno vissuto e soltanto poche delle loro madri. Un fatto curioso è qué·sto che mentre ·i turchi nel caldo eccitamento che succede alla lotta s'impossessano delle donne e le violano, in ogni altra occasione si guardano bene dal toccarle, e dall' arrecare loro una qualsiasi noia. La sola religione dei Macedoni, profondamente sentita da loro è la devozione illimitata alla loro nazionalità. Un congregazionista americano, che ha vissuto vent' anui uel paese , diceva ad una ben conosciuta autorità in affari esteri che mai egli aveva veduto un prete delle Chiese occidentali in Turchia che potesse esser chiamato un uomo di mente spirituale. ,< Aggiungeteci altri venti anni » disse un alto dignitario della Chiesa Romana a chi l'osservazione era ripetuta, eà avrete anche la mia personale esperienza. I Bulgari ed i Greci affermano che vorrebbero piuttosto finire in mare oltre Salonicco piuttosto che sottomettersi alla occupazione russa. I Macedoni sono molto grati all'Inghilterra e quando ad alcuni di loro ru dimandato se essi avessero niente da dire al popolo inglese risposero: 'Dite loro chenoi aspetteremo dall' lughilterra aiuto per la nostra liberazione. Viva l'Inghilterra e la :Macedonia! ( Cornhill Maiazine, Agosto 1904). ♦ Piatro Kropotkin: Le necessita etiche del nostro tempo. - Molte sono le correnti etiche che si contendono il campo. Alcune di esse sono ereditate dai tempi antichi e sono arrivate invariate fino a noi, altre si sono trasformate, altre ancora sono nate con lo svolgersi dei tempi e il progredire delle società umane. Convergono tutte, però, verso un'idea centrale. Quel che ci occorre ora è una nuova concezione della morale, ne' suoi priocipii fondamentali che devono essere abbastanza larghi per infondere vita alla nostra nuova civiltà, e nei suoi metodi che devono essere liberi dalle sopravvivenze trascendentali e dalle strette concezioni dell' utilitarismo filistino. Gli elementi di questa nuova intesa sono ora a portata di noi. L'importanza dell'aiuto mutua nella evoluzione del mondo animale e della storia umana, possono essere ritenuti come una verità scientifica positivamente stabilita, libera da ogni ipotetica ammissione. Si può sostenere che man mano ehe il mutuo aiuto diventa più abituale nelle comunità umane, e può esser chiamato istintivo, un parallelo sviluppo del senso di giustizia ha luogo nella società col necessario seguito della equità e di un freno egualitario individuale del!' uomo, imposto a se stesso. Ora, nella stessa propor:t.ione che le relazioni della giustizia egualitaria sono s·olidamente stabilite nella comunità umana, il terreno è preparato per i susseguenti e più grandi e più generali sviluppi di quelle più raffinate relazioni, per mezzo delle quali l'uomo può intendere e sentire i sentimenti degli altri uomini che possono essere toccati sulle sue azioni e eh:! gli frenerà se gli offende, pronto a sacrificare parte dei suoi desideri o piaceri al bene di tutti senza aspettarne niente in compenso. Questi sono i sentimenti e le abitudini che possono essere intese sotto il nome di Morale, propriamente parlando, quantunque molti scrittori d'etica gli confondono, sotto il nome di altruismo, col puro senso di gin• stizia. Aiuto mutuo, Giustizia, Morale, sono i successivi gradini di una serie ascendente, risultataci dallo studio del mondo animale e dell'uomo. Non c'è niente d'imposto dal di fuori è una necessità organica che porta in se stessa la sua propria giustificazione, conferm:.ta ed illustrata da tuito l' insieme delle evoluzioni del regno animale , cominciando dalle sue prime colonie e salendo fino alle comunità umane. E' una legge generale della evoluzione organica. Questa è la solida base che ci offre la scienza per la elaborazione di un nuovo sistema di etica e per la sua giustificazione. (Nineteenth Cmtu, y, Agosto 1904). ♦ lulius Stern : Un Nietzsche dell'antichità. - Nietzsche credeva forse alla propria assoluta originalità. Nella sua « Gaia scienza » si legge: Io abito nella mia propria casa E non lw mai invitato nessuno. E i suoi seguaci lo proclamano originalissimo. Ma si è già ripetutamente ricordato qualche aforista francese come Larochefoucauld , l' americano Emerson e specialmente Max Stirner, il filosofo dell' « Individuo e la sua proprietà » quali diretti suoi predecessori. Si è anche detto, non senza ragione, che lo stile di questo annunziatore di un nuovo vangelo capovolgente i valori tradizionali, ricorda per espressioni e immagini la Bibbia. . Ma meno noto è forse che il suo modo di pensare, il quale è sovente un modo di poetare ci riporta ai primi albori della Alosofia greca, al fantastico filosofo di Efeso, Eraclito. Eraclito l'oscuro, l'aristocratico, il solitario, il contradditorio, il sibillino, i1 dispregiatore, l'odiatore della plebe: ecco altrettanti appellativi caratteristici del filosofo greco e tutti applicabili a Nietzsche. . . Ma questa rispondenza esteriore si riconferma se prendiamo a esaminare la dottrina dei due filosofi. Le poche sentenze di Eraclito che ci son state tramandate letteralmente provano la parentela nietzschiana. Si pensi alla discussa sentenza eraclitea: « Riconcentrandosi l' armonia del mondo è come quella dell'arco e della lira«. Con che è voluto certamente significare che l' equilibrarsi delle cose nella lotta determina l'armonia del mondo. E Nietzsche: O amici, ogni felicità in terra è data dalla lotta. In questa guerra delle cose si fondono per Eraclito la vita e la morte : è un'eterna dispersione seguita da un concentramento « anzi ciò non avviene in due tempi, ma in un sol tempo si concentra e si disperde, va e viene. Vita e morte stanno insieme nella nostra vita e nella nostra morte. Noi siamo e non siamo. Ades e Dionisio sono una cosa sola ». E Nietzsche : Che significa vita ? Ricacciare di continuo da sè qualche cosa che vuol morire. Il viveri'! è solo un modo di morte, un modo assai raro ecc. Ernclito simboleggia la guerra delle cose nel fuoco ; esso è per lui la materia prima di tutte le cose ed anche un simbolo di questo eterno dissolversi e ricomporsi. Si sa ch'egli esalta le anime « affocate >> contro le anime « umide ». E Nietzsche: . Io so d'onde vengo, Insaziato come la fiamma Ardo e consumo Diviene luce tutto ciò che afferro E carbone ciò che lascio. Sicuramente io son fiamma. Questa eternità simboleggiata nel fuoco appare a Eraclito come « un fanciullo che giuoca » e costruisce con la sabbia della riva del mare e poi abbatte le proprie costruzioni. È la colpa degli uomini di prendere sul serio questo giuoco, e colpa dei poeti d' inventarci su gli dei. Perciò Omero e Esiodo dovrebbero venir banditi dalle pubbliche conferenze e battuti con le verghe. E sono notissime le opinioni di Nietzsche sulla vita e sulla religione. Talvolta v'é perfino coincidenza di espressione con Eraclito.

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