Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 17 - 15 settembre 1904

470 RIVISTA POPOLARE eui stessi, poichè sarebbe per costoro facile di riconquistarlo, ai può, al contrario, pensare a ritirare dall'alto ciò che dall'alto è st~to dato. E voi non potete assicurarlo, voi che avete veduto il vostro regno rosso, il vostro " regno aocialista ,, di Sassonia subire senza resistenza la soppressione del auffragio universale .•. (vivi applausi) Quando nel Reichatag, Be bel pronunziò contro l'imperatore germanico, a proposito dell'mcidente Krupp, parole d1 ammirabile eloquenza e coraggio, da noi tradotte e diffuse, siete stati costretti, nell' organo ufficiale del voatro partito, nelle riviste che dtmunziano quotidianamente come il grande corruttore del proletariato, den grossen verderber, voi siete stati costretti allorché i padroni tedeschi, nelle loro officine, hanno oubligato gli operai socialisti a firmare dei bassi indirizzi di felicitazione al vostro imperatore, vale a dire a schiaffeggiarvi voi atessi, siete stati costretti, a consigliare a quegli operai di non rifiutare la loro firma! E voi continuate così a smussate ad oscurare, ad indebolire nel proletariato tedesco quella forza storicamente troppo debole di una tradizione rivoluzionaria insufficiente. Ebbene! giacché voi non.avete tale tradizione rivoluzionaria, voi la riguardate con una specie di dispiacere nei popoli che vi ricorrono e voi non avete avuto che oltraggi, i vostri teorici non hanno avuto che sdegno pei nostri compagni del Belgio che erano, col pericolo della propr;a vita, discesi nelle strade per conquista1·e il suffragio universale! ( Vivi applausi) E così come non aveLe mezzi di azione rivoluzionaria, coaì come non avete la forza che vi darebbe la tradiz1ene rivoluzionaria del proletariato , voi ben lo sapete, non avete forza parlamentare. Ed anche quando sarete voi la maggioranza al Reichstag, voi siete il solo paese in cui non sarete , in cui il 11ocialismo non sarà padrone. Poichè il ve;tro Parlamento non è che un mezzo parlamento. Un parlamento non è par .. lamento quando non ha nelle mani la forza esecutiva, la forza di governo, quando le sue decisioni non sono che voti arbitrariamente cancellati dalle autorità dell'Impero. Ed allora voi sapete, voi sentite bene che per voi vi è una situazione difficile. E voi cercate una uscita. Ed io so bene che la trovereto. Non si barrica la via al destino. Voi, proletariato della Germania, voi siete· il destino, voi siete lc1.salute della Germania ! Non vi si sbarrerà· 1a strada. Ma voi non sapete ancora, nella pratica, quale via prenderete, se sarete rivoluzionari o parlamentari, come istituirete la democrazia nel vostro paese. Si attendeva da voi, l'umanità socialista attendeva da :voi, dal Cong1·esso di D1·esda che seguì la vittoria dei tre milioni di voti, la defimzione di una politica. Voi avete gridato nei vostri giornali : " L'impero è nostro! Il mondo è nostro! ,, Unser das Reioh ! Unser die W elt ! No ! L' impero non è ancora v >Stro poichè non siete nemmeno sicuri di poter dare, nella vostra capitale. l'ospitalità al socialismo internazionale! (Applausi). Dunque voi non sapete quale via presceglierete. Si attendeva da voi, l'indomani della vostra grande vittoria, una parola d'ordine, un programma d'azione, una tattica. Voi avete espio rato, avete tastato, avete spiato gli avvenimenti; le menti non erano ancora mature. Ed allora voi avete, davanti al proletariato internazionale, mascherata la vostra impotenza di azione rifug1andovi nell' intransigenza delle formule teoriche che il vostro eminente compagno Kautsky vi fornirà fino all' esaurimento vitale. ( Applausi). Ed allora, l'adozione in questo Congresso internazionale della mozione di Dresda significa che il aocialismo internazionali:', in tutti i suoi paesi, in tutti i suoi elementi, in tutte le 1:meforze, si associa all'impoten2.a momentanea, ma formidabile, all'inazione provvisoria, ma forzata, della democrazia tedesca. E così dove la vostra mozione ha incontrato nella sua forma costl•ingente e dispotica, dove, in qual paese ha incontrato maggiose resistenza f In Francia, o almeno in una parte della Francia, nel Belgio, in Olanda, in Isviizera , nella Svezia, in Danimarca e credo anche in Inghilterra -vale a dire che più libertà e democrazia \'.i è in un paese, più il proletariato eserciia un'azione politica ed efficace nel suo parlamento, più 4 ferito dalla vostra mozione che sarà un oatacolo allo sviluppo dell'universale libertà politica e, per cnnseguenza, allo sviluppo del socialismo internazionale. (Applausi prolungati; lunghe aoolamazioni. L' Oratore ritornato al suo posto rioetJe le felioita%ioui degli amioi). ' 11lii I 11111 Il 111 Il 111Il 1111 IIII I li I li I li li li li li li li llllll li li I li I li li 1111111111111111111 I KtVl5T A DELLE KtVl5TE ----}{}1----- M. Sursk-v : La scuola sociologica-criminale so• steuitrlce degli interessi delle classi dlrfg·euti.- Entrambe le nuove scuole criminali che acquistano ogni giorno più terreno sulla scuola penale classica ridotta ormai a contentarsi della vecchia guardia, conservano il concetto di alcuni delitti immutabili almeno dal diritto romano in qua, come il furto, l'assassinio, lo stupro ecc. Essi formerebbero come i cardini della criminalità dai tempi storici in poi; con altre parole: la non osservanza dei comandamenti non ammazzare, non rubare ecc. fu sempre considerata delitto. Non ci occupiamo dei delitti politici perchè per questi è ammesso da quelle scuole che dipendono semplicemente dalle varie costituzioni ; ma vogliamo ricercare se sia esatto che i cosidetti delitti comuni abbiano proprio conservato la loro fissità da duemila anni e più. Intanto sappiamo sin dalle prime scuole ~he gli spartani, 1 romani e gli antichi germani avevano il diritto di uccidere 1 loro neonati esercitando su di essi il diritto di padre. E guardiamo anche ad esempio alla violenza carnale. Nel1' antico diritto germanico era delitto ogni violenza carnale su qualunque donna venisse compiuta. Subentrato il diritto romano, fu un' altra cosa. Se la donna era di mala fama il violentarla non costituiva delitto. Ancora nel secolo decimonono il celebre criminalista Fewerbach sosteneva questo punto di vista. Questi possono essere fenomeni isolati ; ma se guardiamo tutta la storia mondiale « dal diritto romano ai nostri giorni :8 troveremo che la vita , la salute, la libertà, l' onore, il prodotto del lavoro d'una parte grandissima degli uomini furono costantemente ignorati dal diritto, e che il distruggere quelle vite, l'appropriarsi del prodottto di quel lavoro, ecc. non fu considerato come assassinio o furto nè altrimenti come delitto. L'antichità << classica ,, riposa va sul sistema della schiavitù, sullo sfru~tamento degli schiavi. Nessun giurista di Roma tenne mai .per delitto il mancato riconoscimento della personalità 1tello schiavo, il furto della di lui libertà ecc. Il medioevo « romantico » riposava sul sistema della servitù della gleba; nessun criminalista dubitò mai che lo sfruttamento della map;gior parte ddla popolazion,, non fosse cOS<!, d'ordine divino. Gli orrori c0mmessi dalla nobiltà, non erano che l'e.,ercizio di un diritto. Per essa non esistevano i concetti di assassinio , furto brigantesco , sacc·heggio ecc tutto era esercizio del Jiritto delle armi. La cavalleria dichiarava guerra a borgate e città per poter legalmente rubare, violentare , assassinare. In mancanza di meglio poteva servire ad aprire le ostilità anche questa ragione riferita da un cronista alsaziano << l'essere un cucul0 della città volato nelle terre del cavaliere e l'avervi mangiato gli uccelli di un nido ». Ma veniamo ad oggi, e vediamo che il diritto penale non protegge punto la vita di tutti gli uomini. Il criminalista von Liszt scrive ad esempio : « Finchè la preparazione dei zolfanelli non sia posta sotto speciali disposizioni la distruzione della vita dell' operaio prodotta dal fosforo ( necrosi del fosforo) non può essere punita come contraria al diritto ,, von Listz ba perfettnmente ragione; tali e simili distruzioni 4i vite non son delitti agli occhi dell'attuale diritto punitivo. E appunto ciò che volevamo dimostrare. E ciò apparirà più chiaro wn un'occhiata alla legge sugli infortuni del lavoro. Le infedeltà degli impiegati verso gli imprenditori, come la rivelazione di segreti d'esercizio, sono soggette a disposizioni del codice penale; viceversa la non esecuzione degli obblighi a garanzia della vita degli operai non va incontro che a pene d' ordine. Cento altri esempi si potrebbero citare che fanno apparire come uno scorno la frase: Omne jus hominum causa est. Pel diritto romano questo dichiarere il diritto a servizio degli uomini era giustificato dal fatto che gli schiavi non erano considerati uomini. E oggi dopo duemila anni la cosa è ancor vera solo per le classi dirigenti. Dal punto di vista del materialismo storico ciò è chiarissimo e naturalissimo. Dovunque si trovi la proprietà privata incontriamo il furto; cosi presso i barbari dell'interna Africa, come nej nostri stati civili; e l'aver trovato questi delitti in

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