Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 17 - 15 settembre 1904

450 RIVISTA POPOLARE per~iò ap~unt'o n_aturalmente disposta alle imprese,zione immediati, che i rappresentanti della dinastia belhco!e d, co_n9msta_; . . . si ripromettono >. « 2. la p0lit,ra dt conquista nei paesi m11sulmani ..... « Nelle democrazie questo elemento t l t risponde così ~g_li ~nteressi delle d?e parti dell'Impero '·· 0 ' scompare totalmente >. per ur ,&. ore come alle trad 1z1om della monarch1a stessa; ·· e Ora chiunque rifletta all'eno · fl h l « 3·0 a q nesta politica si oppone la tdplice franco- politica estera esercita sulla poli;i~: fi,n ue~z~ c e .a inglese ·t r ·1 · t · • d"t t "b·l . . nanz1ar1a e m1- -,1a ian_a, 1 cm ag~n e_ prn spe 1 o e em1 1 e htare.d1 uno Stato - e queste due sulla interna_ è è per l Anstna ::lppunto l Italia; . costretto a riconoscere che t .1'. • b 4 o l' A t · b • . . nna ras10rmaz1ene repu - . ~ . t'.s n~, p~rtanto '. a un rnteresse rnd1scu- blicana dello Stato potrebbe essere un elemento sicuro t1h1le a colpire I Italia sn d1 un terreno incuiquesta di pace interna ed esterna o al e d. · t · t · · 1 t ·ò · • i'. ·i t . . m no 1 magg10r ras- si rovi. 1soa a e perc1 pm 1ac1men e esposta a1 colpi parenza dei rapporti pubblici >. del nemrno · E' ' h · 5 0 ' • , • « cosi c e concludiamo come la !Ola politica . « . questo terreno e appunto 1 I1·redentismo >. ~stera dei socialisti non possa esse1•e che una z-t · < Da q~es~e pre°:esse risulta altresi tu~ta_ l'i~pru- interna repubblicana >. po 'l ica d_enza.del} azione spiegata da~ General_e R1cc_10tt~Ga- Il djscorso del Labriola procede a filo di lo ica ed ri_bald1, 11 quale_ ~emb1:a s1 ado~eri a g~ust1fic~re è sperimentalmente esatto; ma egli dovrà suda~e _ e p1en~me~te_ la politica d1 provoca~10ne ~ell Austria. temiamo inutilmente-per farlo intendere ai socialisti Ma 11 hrni::nno (\he non SR,prehhe nfìnt,ars1 al Q"e:r.11~raleòella riforma ed a q,1e]l" d li · l · · R . · tt· n ·b Id" 1 f • • . 1 e a rivo uz1one conernicirna \('(',IO I \Tfl 1'1 R 1- e 1e a rnd1..;c 1 t.ihdmen t,e npPra Gli uni fanno ,g:Jioccl. d" t . r . ·t fi r d 11• aritip::it.ri0ttir:-i -nnn e-instifir·j:l qnPi soriflli,..:ti~iri·1à e monarchiR.· o·li n]tr,:l~()Ill r1~l.1t~a1 poti a ng1fi fra 0 · ] ' rl ]l'f · 1· 1 h . · r n • " o po 1 ,J<'RmPn e Rmor . JO l ll P_ ~nnzo. l ()11R I vorrP.) P.T'O(\rPj:lt·e11fant.::iRma er::ino prima rlP.1nongrPRRO d" A t d . fi . . d'nnR Tt:::i l a Rg"QTPditri,·ee pr ..vnrRrrice dPll' A•ii::friR > Re fsi sono c.on.1'.~rm.,"ntei"l. ·1 1 mRfeìr a~, ~ndr~flmoc~ n· · , . , . ' . ' ' ' Jr, n ' oro amor i::mouopo 1 1scors1 ~ 1Ro~na ncono8cere che e .nell rn~eresse del!' Au- di due pezzi grossi come Bebel e Guesdo! stna da~e un certo colore d1 attualità al problema delle cos1dette terre irredente per dipingere l'Italia al cospetto dell'Europa come u~a pericolosa accattabrighe, che va esemplarmente castigata. In realtà l'Austria non tende, che ad aver le mani libere in Macedonia e in Albania >. Noi che non crediamo che abbia alcun valore con- ?ret_o l' ipo~esi . ottimistica della triplice anglo-franco1tahana . ritemamo che sia nel giusto H Labriola in quanto alle mire dell' Austria in Macédonia e in Albania, non ostante i comnnicati recenti dei governi a11striaco e italiano, che fanno credere completo l' accordo tra i d,1e Stati. Siamo poi perfettamente di accordo sul proresso, che conduce alla guerr<t neJle monarchie e che egli illustra col ricordo opportuno della guerra franco-germanica del 1870-71. « I conflitti d'interesse evidentemente non sono inventati dalle istituzioni politiche, dice il Labriola· ma la forma che riveste la loro soluzione sì >. ' e Nei paesi monarchici gl'interessi generali del paese ~on Rtanno da soli, ma dPbbono fare i conti con gli mteressi speciali delle istituzioni politiche esistenti. In generale si può dire che la considerazione del prestigio dinastico, dei limitati interessi - della Oamerilla di Corte. delle tradizioni della dinastia esercitano una _grande i_nflne_nzas_ulla forma che rivestono i rapporti 1 nternaz10nali fra 1 due paesi >. e Un'altra influenza perturbatrice è eRercitata dalla diplomazia e dalle sue grottesche ahitu<lini di secreto ~. « Le influenze monarchiche danno poi uno speciale carattere ai dissidi d'interessi esistenti fra due paeRi, trasformando in o:ffei::eoppure in soddisfazioni personali e immediati gli atti collettivi dei governi > • e La gnerra franco-prussiana era preveduta sin dal 1867; per _quattro anni non scoppiò e poteva anche non avvemre. Il confl.i.tto poteva trascinarsi per anni ed assumere forme diverse. Ohe cosa determina la guerra? Un incidente perRonale fra l'ambasciatore francese B~nedetti e Guglielmo I e la sciocca pretesa del duca d1 Grammont che il Re di Prussia scrivesse una lettera a Napoleone III assicurandolo che non era sua intenzione offendere la Franr.ia (1) >. « Così avviene che sulle base d'un grosso conflitto d'interessi nazionali , si verifichi una lacerazione bellica per un qualche modedto vantaggio o soddisfa- (l) Il Lahriola poteva aggiungere la falsifkazionP. del diipaccio di Eros confessata impudentemente da Bismarck. La controprova della influenza dinastica si ha nel manteni mento dPlla pace tra i due Stati dopo che in Francia vige la repubblica~ non ostante i ripetuti e g_ravi incidenti di confine. N?n p~r niente la revanche è la bandiera degli imperialisti! •.• E logica e lilavia l'attitudine assunta da Jaurèa. . ♦ Si muta indirizzo in Russia? - Da qualche sintomo c~e si ~vverte si potrebbe sperarlo; e se le speranze s1 realizzassero ciò si dovrebbe, pur troppo, alla sventura che ha percosso cosi terribilmente la Russia. La guerra disastrosa per lo czarismo non indica so!ta~to che i ~iapp~nesi erano meglio preparati; costituisce p_ure 11 fallimento completo del dispotismo. Tutte le virtù che i reazionari attribuiscono al regime· assoluto sono venute a mancare ; non se ne scorgono nemmeno le tracce nell'Impero moscovita. Dove la fort_e organizz::izione militare? dove la preparazione sap1~nte della guerra? dove, specialmente l'onestà? V1 sono dep:li imbecilli anche in Italia - forse tra noi_ più che altrove - che attribuiscono al parlamentari~mo, alla fungaia dei deputati, come lo chiamano, ogm sorta di corruzioni. Ma in Russia nell' amministrazione tutta, di rettitudine non c'è nemmeno traccia: governatori, ministri, generali tutti ladri e barattieri. Uno stato di cose simile non trova riscontro ché in ... Turchia; cioè: nel solo Impero dispotico che rimane i:ri Enropa, ch'è degno di fare compagnia a quello russo. Ma torniamo ai sintomi denunziatori di un mutamento. Si avvertono nella opinione pubblica e per quanto questa non spieghi che una debolissima azione in Russia se ne deve tener conto. Eccone due che ci sembrano importanti. Il Principe Mechtekersky direttor~ del Grajdanine, mentre fu vivo Plewhe ne tessè gli elogi e fu solidale con lui in tutte le forfanterie e scelleratezze. Ora ch'è morto si fa bello dei consigli che assicura di avergli dato; e con particolarità di avergli raccomandato una , specie d'istituzione rappresentativa della quale avrebbero dovuto far parte i membri dei zemstwos dei governi locali e del potere centrale. ' Questo mntamento dà la misura della viltà principesca che dà il calcio dell' asino al morto ministro che - aveva adulato vivo. Ma il Mechtekersky scrive: rebbe o~gi in senso liberale se non avesse fiutato il vento diverso che spira nell'Impero? Un altro mntamento non meno significante. La Novoiè Vremùt , uno dei giornali russi più importanti e più diffusi, è stato sinora ferocemente antisemita. Ora della quistione semitica raccomanda la soluzione benevola ed umana: arriva a ricordare le parole di quel diplomatico, che disse: « Quando ine contro un ebreo ."nella strada, mi sento tentato di e domandargli perdono ! > Se_la Russia sotto la ~pressione delle sue presenti sventnre fosse trascinata a trasformarsi si potrebbe ripetere : à quelque chose malheur est bon I

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