Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 17 - 15 settembre 1904

RIVISTA POPOLARE 467 Dissi che noi abbiamo contribuito a salvare la repubblica, che abbi.amo contribuito a sviluppare L'opera necessaria di laicità e d'emancipazione intellettuale, che abbiamo contribuito a rinvigorire lo sforzo di legislazione operaia, d'organizzazione sociale e proletaria e che abbiamo consolidate in Francia, e per conseguenza in Europa, le garanzie della pace. Ed ancora, noi abbia.mo contribuito a salvare la republica. l due pericoli che, in Francia, la minacciano, sono il ·cleri~ calismo ed il cesarismo. Il nostro clericalismo perchè tradizionalmente, storicamente è stato ligato a tutte le potenze politiche e sociali di reazione e di oppressione. E l'altro pericolo, il cesarismo, perchè appariva ad _unaparte del popolo come una figura equivoca della rivoluzione francese. Ed è perchè la rivoluzione in lotta coll'Europa fu divorata dalmilitarismo rivoluzionario, perchè essa fu continuata e nello stesso tempo compressa dal militarismo di Bonaparte che i I cesarismo è presso di noi un p~ricolo incessante. Perchè è nello stesso tempo l'appello alla forza e alla menzogna che rappresenta un'adulterazione della rivoluzione francese. Sei anni fa il militarismo ed il clericalismo erano alleati. Ebbene! Questo pericolo non esiste piti : le minacce di colpi di Stato sono lontane e la democrazia repubblicana ha ritrovato il suo cammino. Monarchiae repubblica Ah! lo so bene che la repubblica non contiene, in sostanza, la giustizia sociale. Vorrei che, su questo punto, tra Behel e me non corressero malintesi. Io non spingo fino alla superstizione il formalismo politico. Io non pretendo che la repubblica, solo perchè repubblica, sia un principio di progresso; e se la democrazia, anche repubblicana non fosse incessantemente avvertita, costretta dall'azione di classe del proletariato, resterebbe stagnante. Dunque essa non basta ad assicurare il p1ograsso e possono aversi dei progressi economici e sociali al di fuori della repubblica. Intendo dire che oggi, io molti paesi d'Europa, il proletariato socialista in Germania, nel Belgio,· in Italia, non si propone come· oggetto essenziale e immediato la sostituzione della forma monarchica coll' istituzione repubbiicana e che crede piti utile di servirsi dei mezzi di azione che gli dà già, anche sotto la forma monarchica, un principio di regime costituzionale e di democrazia appoggiantesi sulla sua azione di classe. Intendo dire ciò. Ma, badate ! Se la republica non è in questo momento in tutti i paesi la condizione necessaria del pro!"resso economico e socin.le, essa è in Francia, per le sue origini , per la serie d' avvenimenti rivoluzionari, nel 1791 per la petizione del Campo di Marte, nel 1792 per l'entrata del popolo alle Tuileries, nel gennaio 1703 sulla piazza della Concordia, ove cadde la testa di Luigi XVI, nel 1880, nel 1848, nel 1871, essa è il risultato d'un movimento rivoluzionario che ha cr~atq la Francia moderna. Sempre è stato il proletariato che ha voluto dare al movimento incosciente della democrazia la forma suprema, la forma logica, la Repubblica, alla quale, come ad un simbolo, ha ligato le sue speranze. Ed ecco perchè la repubblica, in Francia ha storicamente un significato di progresso e di libertà che non può avere necessariamente, al medesimo grado, negli altri paesi; ecco perchè il proletariato eocialista è fedele a sè stesso , alla sua tradizione profonda , a Babeuf, a Buonarotti, a Blanqui, allorchè difende, in nome dei suoi interessi di classe, il regime repubblicano e la libertà Npubblicana. Ed un secondo punto , cittadino Bebel. Voi dite che la repubblica non è, allo stesso grado, immediatamente necessaria negli altri paesi. Ma badate! La repubblica è la forma logica e suprema della democrazia. E se la democrazia è depressa in Francia sotto la sua forma logica che è la repubblica, essa subisce, per contracolpo, un danno negli altri paesi d'Europa. Ecco perchè è imprudente stabilire, come voi avete fatto, il bilancio dei vantaggi e degl' inconvenienti delle repubbliche, anche borghesi. E questa monarchia sociale , che, non per amor proprio per il popJlo ma per egoismo è , in effetti , in qualche modo superiore alle classi e può per difendersi contro la sorpresa poasi bile della borghesia dare al proletariato qualche riforma, badate, questo giuoco che_praticamente può dare qualche risultato, non vale pertanto le virili e dirette conquiste fatte per volontà del proletariato libero. Noi siamo in Europa in un momento in cui non vi è soltanto una spinta proletaria verso il socialismo, ma presso quasi tutti i popoli un lavoro, un'aspirazione verso la democrazia, ed anche in tutti i vostri Stati particolari di Germania ove si comincia ad ottenere il suff1·agìo universale, in Italia, in Austria-Ungheria. Badate che non sia imprudente il far credere a tutti quegli uomini · che vanno verso la libertà politica, a quei rivoluzionari russi, come il nostro eminente amico Plekhanoff, e che non possono rispondere che al movimento operaio non si mischieranno eia- .menti repuhblicani, liberali, della parte di una borghesia esasperata dal dispotismo, badate che non sia imprudente di far credere loro che la repubblica non dà i vantaggi completi .che il proletariato potrebbe sperarne, poichè, ad ascoltarvi, il trionfo della democrazia rimpiazzerebbe l' egoismo intelligente di un monarca col libero egoismo di classe della bol'ghesia impadronentesi del movimento di emancipazione. E così noi abbiamo creduto di render servigio non solo alla democrazia frar.cese ma alla democrazia europea universale impedendo al clericalismo e al militarismo di distruggere in Francia quella repubbliça che è l'aspirazione logica della democrazia, La nostra opera laica Di piti, abbiamo collaborato all'opera di emancipazione intellettuale, allo sviluppo dello spirito laico ... Anche qui molte obiezioni ci sono state fatte da qualche socialista. Ci sì è detto: '' Voi sniderete le congregazioni di monaci , ricomincerete la ridicola ed impotente lotta, il ridicolo ed inefficace Kulturkampf di Bismarck. ,, Non si può stabilire nessun paragone. Bismarck combattè - Bebel è d'accordo con me - il centro cattolico soltanto perchè voleva schiacciare tutté le minoranze , cattoliche , socialiste che erano di ostacolo alla monarchia degli Hohenzollern. In Francia , la lotta non ha tale carattere. Si, ci si diceva: " Voi avete cominciata la lotta con un ministero misto ove erano un socialista ed un repubblicano borghese come Waldeck-Rousseau. Ciò non durerà a luogo; è. un'azione momentanea. Il fallimento è prossimo .... ,, Ecco ciò che diceva la cittadina Rosa Luxembourg in un articolo in cui ella applicava alla Repubblica francese la diale1tica begeliana. Poiché siamo entrambi - ciò dovrebbe rendervi più indulgente - i discepoli d1 Hegel. (Risa) È vero che egli ne ha avuti in tutte le direzioni. Io sono colui che ha presa una cattiva via. (Nuove risa, applaus-i), Voi ci direste allora: " L'azione superficiale del ministero Waldeck-Rouss,iau segna il limite cui può giungere in una repubblica borghese l' anticlericalismo borghese. ,, I fatti dimostrano che vi siete ingannati e non occorre meno di questa comtatazione della vostra fallibilità perchè io non sia spaventato delle vostre più recenti profezie. (Risa). Ecco ciò che diceste. E noi che cosa abbiamo fatto Y.Aboiamo seguita la nostra tradizione. In altri tempi che cosa si diceva Y La laicità completa prima nei programmi delle scuole pubbliche, in seguito in quelle delle scuole private , infine la laicità completa della scuola; era questo il programma che, dal 1871 , riuniva il capo della democrazia bcrghese e il capo del comunismo rivoluzionario. Gambetta dic1wa: '' I~ lo sforzo che occorre di fare ,, e Blanqui : '' debbono impiegarvisi venti anni e non occuparsi che di ciò , e subire , durante questo tempo gli oltraggi dei sicofanti che ci accuseranno di abbandonare il nostro ideale rivoluzionario; non vi è che una cosa da far subito : l'educazione dell'infanzia colla laicizzazione delle nostre scuole clericali. ,, Non so se quello fosse un programma di classe e se Blanqui uscisse dalla lotta di classe. Ma egli credeva di servire il proletariato e lo serviva in effetti come lo abbiamo servito noi contribuendo-con voi, Vaillanta quest'opera di liberazione. Ed ora l' ultimo passo, la tappa dei:isiva si prepara. Ieri Bebel disse : " Io non so se voi potrete av dare sino alla fine e sino alla soluzione decisiva che è la separazione della Chiesa dallo S ato. ,, Ebbene, la sola cosa che posso sapere - ed è questo un risultato che si produce per la prima volta in Francia da cento anni-è questo: il capo del governo ha testè annunziato che avrebbe subito, ponendo la quistione di fiducia, dimandata la separazione definitiva della Chiesa e dello Stato in Francia. Non so se tutta la maggioranza lo seguirà : se lo segue sarà

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