428 RIVISTA POPOLARE Si può immaginare quanto abbia contribuito questo sistema a correggere la deficiente educazione del paese, specialmente nel ·mezzogiorno ! Fu un vero disastro politico e morale. Allo scrutinio di lista si attribuirono delle virtù mirabolanti : la scomparsa delle nullità da Montecitorio ; la diminuzione della corruzione elettorale. Ora in realtà le zucche vuote tornarono alla Camera collo scrutinio di lista nè più nè meno come col collegio uninominale; la corruzione continuò le sue devastazioni come prima. In quanto a corruzione, anzi, vi fu qualche peggioramento: fu concesso di esercitarla ai più ricchi , che ·raramente furono i più onesti e i più intelligenti. Ciò che si ottenne collo scrutinio di lista fu questo: 1° crebbe il pervertimento politico e la confusione delle lingue, che non poco contribui a generare il trasformismo; 2° dette agio ai più abili, cioè ai più immorali, di emergere colle combinazioni sbalorditive, intese ad accaparrarsi voti dai candidati delle altre liste con un sistema di ripartizione sapiente dei voti dei paesi nella propria sfera d'influenza. Rammentiamo un tale, - oggi è senatore del Regno, per merito del sangue fatto spargere io una precedente elezione, - che vanta vasi di avere diviso il proprio antico collegio uninominale come un cocomero e di averne assegçata una fetta a tutti gli otto candidati delle due liste in lotta. E così egli, che valeva meno di tutti, in cambio della fettina di cocomero , ottenne voti dagli altri sette candidati ed ebbe una elezione trionfale ! 3° assicurò al governo una influenza straordinaria esercit~1ta per mezzo dei suoi organi sempre a posto e che si muovevano ordinatamente, puntualmente ed energicamente ad ogni tocco del bottone di un apparecchio elettrico. I deputati eletti con questo sistema furfantesco, però, ebbero 1a loro punizione -- esemplare sopratutto nel mezzogiorno - sotto forma di pioggi:i di lettere, di telegrammi, di richiesta di raccomandazioni e protezioni di ogni genere. Questa non benefica pioggia preesisteva allo scrutinio di lista, ma era limitata : cascava sulle spalle del deputato dal solo collegio, che lo aveva nominato. Collo scrutinio di lista ogni elettore credeva di avere acquistato il diritto di rivolgersi contemporaneamente ai quattro, ai cinque, a tutti i deputati del collegio plurinominale. Perciò su di ogni singolo deputato la pioggia si triplicò , si quadruplico , si quintuplicò a seconda del numero dei deputati che venivano nominati da un dato collegio ! Con ciò il funzionamento del regime rappresentativo non poteva che peggiorare perchè si aumentarono i rapporti illeciti, i favori chiesti e concessi, tra deputati, ministri e funzionari di ogni genere. E ministri e funzionari sentirono maggiormente la pressione delle raccomandazioni perchè per un d3to aflare e in favore di un solo individuo non ne veniva una sola , ma parecchie ad un tempo e spesso da deputati di diverso colore. Le considerazioni esposte lasciano intendere che non sono partigiano dello scrutinio di lista nelle condizioni attuali e col regime di uniformità che, naturalmente, dovrebbe prevalere. Però riconosco che il modo come si tornò al collegio uninominale non poteva essere più vergonoso ; e ciò per colpa di Giovanni Nicotera , che da ministro dell' interno tagliò i collegi coi criteri più disonesti dell' opportunismo sfacciato. Basta guardare alla provincia di Napoli per convincersene: ad ogni collegio della città venne aggiunta una lunga striscia della provincia , che d0veva servire come contrappeso neutralizzante di un dato partito o dell' inflnenza di un dato uomo. Mantenendo il collegio uninominale, quindi, sarebbe necessario, assolutamente indispensabile, correggerne le circoscrizioni per farne delle unità organiche quanto più è possibile. Una riforma all'inglese, circoscritta nello spazio, si potrebbe tentare utilmente. Si potrebbe fare delle città coi loro sobborghi , qualunque ne fosse l' estensione, un collegio plurinominale lasciando i collegi uninominali nel resto della provincia. In questa guisa si otterrebbero parecchi considerevoli vantaggi: si avrebbe la rappresentanza di aggregati omogenei per le tendenze politiche e per gl' interessi economici; s' impedirebbe lo schiacciamento della città per mezzo della campagna o quello della campagna per mezzo della città , assai più impro- ·babile. Il benefizio non sarebbe piccolo dal lato della sincerità della rappresentanza; poichè in Italia, come dapertutto, c' è diversità d'interessi e di convinzioni tra i centri urbani e i centri rurali e non • è onesto e neppur utile lasciare senza rappresentam::a legale gli uni o gli altri. La disciplina maggiore dei partiti che c' è nelle città , poi, servirebbe come esempio educ:itivo alle campagne circostanti e le preparerebbe ad ulteriori trasformazioni, alla fusione dei collegi che dovrebbe seguire e non precedere la fusione degli interessi e deile convinzioni. Tutto ciò in conformità del metodo evolutivo, che è sempre la mia direttiva. Se poi non fossimo sotto il regime della uniformità legislativa noi non esiteremmo a consigliare lo scrutinio di lista nella Lombardia, nel Piemonte, nell'Emilia e quello uninominale r;el resto d'Italia; vorremmo però che fosse mantenuta la' rappresentanza della minoranza col primo nella speranza, che coll'aumento della coltura .e della educazione politica del nostro paese fosse possibile vedervi attecchire il sistema di Hare , il solo che assicura la rappresentanza proporzionale ai singoli partiti secondo la loro reale importanza ; il solo conforme a ragione ed a giustizia; il solo che. elimina i colpi di maggioranza ed assicura la gradua.le evoluzione degli uomini e delle istituzioni. Lo Zonco 111111111111 li I li I li lii llll li I li lii li lii li li I I IIIIII I li 111111111111111111111111111111 I 1111 Transizione e transazioni ----~---- Le tempeste passionali domestiche di Marcu Froment , in Verità - il più vissuto dei romanzi di Emilio Zola - m'invogliano a prènder la penna per fissare qualche forse non inutile riflessione. Egli - ricordate ? - era stato licenziato maestro primario dalla scuola normale di Beaumont; e, siccon~e questa era diretta da tale Salvan, positivista tutto d'un pezzo, il quale della vita s'era fatta una missione contro la triplice menzogna convenzionale clerico-antisemita-nazionalista, - Marco era venuto su pure lui positivista battagliero, dalle idee largamente umanitarie. Sposata Genovieffa Berthereau, orfana' di un libero pensato're e di fresco uscita da un educandato religioso, imprende
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