Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 16 - 31 agosto 1904

448 RIVISTA POPOLARE latamente necessario per i lavori. Un milione e cinquecentomila dollari sono stati spesi in questa fabbrica, che non ha costato di più perchè al Giappone non esiste la corruzione che debilita la vita Europea e Americana. A ltabacki c'è un'altra fabbrica di munizione che è veramente uno stabilimento sperimentale per le nuove invenzioni e scoperte ed è la più completa di tutte le succitate. Tutti gli impiegati dal direttore in giù sono indigeni, e non soltanto i capi reparto ma anche i loro sottoposti sono specialisti di molto valore; ognuno dei quali ha passato vari anni in Europa e in Americ;1. Gli scenziati di prima importanza, che altrove sarebbero considerati eccessivamente, lavorano quà oscuramente , lieti di dedicare la loro opera al bene della patria. La Marina è preveduta d'una fabbrica o Oyj , a Tokio stesso esiste l' arsenale per le armi leggere. La fabbrica è situata in un antica residenza feudale, in mezzo ad un meraviglioso vecchio giardino Giapponese. Questo arsenale produce 500 carabine al gi,orno e può quadruplicare la produzione in momenti di necessità. L' artiglieria da montagna e da assedio, ed anche le granate e i proiettili sono fusi all'arsenale di Osaka ; tutto il macchinario impiegato in questa lavorazione è stato fabbricato al Giappone su piccoli modelli comprati all'esterò. Il primo porto navale ed il pit'.1antico è quello di Jakascka sulla baia di Yokakama e da parte di terra è inaccessibile; circondato da alte montagne: la ferrovia ·che congiunge il porto alla capitale passa attraverso innumerevoli gallerie e traversa profondi precipizi su ponti che sono un trionfo della ingegneria. Quì è la base del Commissariato per la marina Giapponese. I suoi cantieri sono abbastanza vasti da permettere la costruzione simultanea di cinque corazzate e il loro varo ·dentro un anno ; oltre una quantità innumerevole di piccole navi per le varie necessità marinaresche. La popolazione di questa città è formata esclusivamente di ufficiali ed operai impiegati ai cantieri e delle lqro famiglie, e le loro maggiori feste sono quando viene l'Imperatore da iokio per il varo delle grandi corazzate. In quanto all' uniforme Europeo portato dagli impiegati del governo, non fu adottato per l'amore dei costumi esteri, anzi l'abito nazionale è portato quasi sempre, dopo finite le ore di ufficio, ma tutte le vecchie cerimonie accompagnano e necessitano l' abito nazionale . e piuttosto che violare il passato essi misero da parte l' abito nazionale evitando così la difficoltà. Tutta la scienza della architettura navale fu acquistata dai Giapponesi io poco meno di dieci anni e di questo improvviso sorgere di nuove industrie, questo rapido impadronirsi di intricati sistemi , assolutamente ignote quando gli attuali specialisti erano bambini , che non hanno rapporto con la vita intima del popolo, nè radice con le sue tradizioni ; ma che ebbero origine presso gli odiati foresti~ri, che rende così sorprendente il loro sviluppo, ed il loro successo. Cinquant' anni fa il Giappone era uno stato medievale e feudale, a quel grado di sviluppo politico dal quale l'Europa uscì circa verso la scoperta dell' America; quel grado di civiltà che la razza Caucasiana raggiunse faticosamente da quattro secoli, è stato re:llizzato nella terra del sole levante in quarant' anni, e senza dispersioni di forze, seguendo una via retta e naturale di progresso bene incamminato. E' impossibile che questo sviluppo fenomenale possa fermarsi improvvisa.mente; la lotta ora combattuta nell'Estremo Oriente per l' egemonia del Pacifico Asiatico, risolverà un problema molto piu importante per la storia della umanità, di ciò che statisti e diplomati dell' oggi abbiano osato pensare. ( North American Review, luglio 1904). ♦ Wierny: Alcune cifre sulla Polonia. - Le conseguenze della guerra non potrebbero essere piu funeste pel commercio , per l' indt1stria e per tutta la vita economica della Polonia. Oggi possiamo dare delle cifre, fornite dal1' economista Zenone Psitkiewicz. I lavori sono sospesi completamente in undici fabbriche ed opifici di Varsavia e del governo di Varsavia. Tre fabbriche hanno congedato una parte degli operai. Molti opifici non lavorano che tre giorni della settimana. In quasi tutti gli altri la durata della giornata di lavoro ed anche il numero delle giornate di la·voro della settimana sono st.ati diminuiti. Nelle industrie delle scarpe , dei cappelli, dei guanti ecc. la stagnazione è considerevole. A Varsavia il numero dei disoccupati è aumentato di dieci mila. A Lodz, la Manchester polacca, la situazione non è meno precaria. Nella città stessa e nel governo di Piotrkow più di duecento fabbriche, con un insieme di 60000 operai , hanno ridotto la produzione. Il caldo che ha danneggiato i raccolti ha aggravato tale stato di cose. I prezzi delle derrate alimentari sono aumentati considerevolmente. La miseria d1viene sempre più nera. I lavori pubblici , che potrebbero solo portare q ualcbe rimedio a questa situazione grave non possono essere intrapresi a causa del rifiuto ostinato dell'autorizzazione governativa. La città di Varsavia che possiede anche i capitali necessari , avendo fatto prima della guerra un prestito di 33 milioni di rubli pei lavori di canalizzazione, elettricità, costruzione d' un nuovo ponte ecc. non può intraprendere alcuno dei lavori progettati, il governo avendo messo l'avviso che tutti gli sforzi finanziari devono essere consacrati alla guerra attuale. E i 33 milioni dormono inutilmente nelle casse delle banche di V:trsavia. ( L' Europèen, 6 agosto). 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111, I I I I I I I I Il I li 1111111111111111 R. E C E N S I O N I DOMENICO MARINO Gna1\HTTA. - La Manciuria ai Russi - Catania 1904. E' un giovane di liberi sensi , che astraendo dalle cootingenzo politiche del momento , augura che la Manciuria resti ai Russi. In tanto engonement in favore dei Giapponesi abbiamo voluto segualare l'eccezione russo fila. DoTT. CARLO ToRLONIA -- Gli effetti economici della espansione coloniale - Roma 1904. Scritto modesto con discreta conoscenza della letteratura coloniale e specialmente degli articoli delle riviste anglosassoni e che mira a dimostrare come oggi colla politica coloniale non si cercano dagli Stati utili finanziari diretti; ma mercato pei prodotti e pei capi tali. Lo scritto sarebbe riuscito più esatto e più comµleto se egli avesse avuto conoscenza delle opere di Hobson e specialmente dell'ultima: lmperialism. GIUSEPPE D1 RosA. - Per la 1·iforma della scitola Linee di demografici scolastica - Milano E. Trevisini, 1904. Il libro è piccolo di mole, ma assai interessante. L' origine n'è modesta : si tratta cli una relazione snll' andamento delle scuole elementari di Aragona , di cni il Di Rosa è Direttore didattico. Ma egli ha saputo elevarsi a principi generali di carattere scientifico ed a proposte di riforme utili assai. Il criterio informatore del Di Rosa sta nel lavoro manuale , che dovrebbe prevalere nelle scuole come grande modificatore ed educatore del carattere ; e riusci re a ciò sfruttando, adattando l'istinto del giuoco ch'è nei fanciulli. Ed il giuoco, egli ritiene, che sia attività eniditaria degli adattamenti . utili della specie. Imbevuto di materialismo storico, crede il lavoro padrone del mondo; e che " l' operosità colla sua immancabile o benefica divisione del lavoro produce quella interdipendenza e quella solidarietà eh' è il solo vangelo possibile dell'altruismo » . A. proposito di circolari e raccomandazioni ministeriali opportunamente scrive : sono inutili e accademici i ,noniti ministeriali: « Materiahtà mentale; Istruire quanto basta, educare più che s1:può; Dar vigore al corpo, rettititdfoe all' animo, penetrnxione alt' intelligenxa. Ma come? mi domando, con quali processi? con quelli di cui abbonda la scuola? colle parole dunque? » Delle scuole di Ri patrn,nsou0 non si mostra, gi nstamente, entusiasta, ma ci sembra poi, che dia soverchia importanza all' Uuiversità nuova di Bruxelles. Loda le scuole di Fountain Creeck e di Leclaire negli Stati Uniti; ma ci spiace il non veder fatta menzione di quella di A.bbotshol me illustrata da Demolins, che ha cercato imitarla iu Francia. Comprendiamo che queste ultime siano più che una scuola elementare; ma rispondono all'ideale del •Di Rosa e mirano a formare: iwmini, caratteri, volontà. Dott. NapoleoneColajanni, proprietario, direttore-responsaoile. NAPOLI - R. TIP. PANSINI, CHIOSTRO S. LORENZO. l 1 1

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