Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 16 - 31 agosto 1904

RIVISTA POPOLARE 447 sequestro di salari , processi civili, assicurazioni private, diritto elettorale, questioni scolastiche e militari, legislazione sui poveri ecc. Come si vede, un campo vasto ; e si vede anche da ciò quali motivi di fatto sussistano per il sorgere di tali impieghi. L'impiegato isolato è circondato da una quantità di legei che non conosce. La via dell'avvocato per soia informazione è troppo cara; senza un impiegato, il lavoratore non potrebbe salvaguardare il suo diritto. La legge gli diviene accessibile solo s'egli si crea degli speciali organi di contatto con essa. Naturalmente l'avvocato vede in questi organi in qualche caso dei concorrenti, giacchè con la miglior volontà di non invaderne il campo , i confini rimangono incerti, e non è escluso che coll' andar del tempo gli operai abbiano i loro avvocati come già ora con le casse dei malati esercitano una forte pressione sui medici. Si capiscono le resistenze di questi professionisti, ma l'importante è vedere come questo stato di cose sorga. La massa dei non possidenti non può assicu- . rarsi la salute, la cultura, la difesa legale e un giusto prezzo del suo lavoro, se non per via corporativa. Ciò risiede nella natura della non-possidenza. Il nullate- • nente può solo procurarsi tuttociò pagando un contributo sociale. A furia di soldoni si formano somme che richiedono un notevole apparato amministrativo. L'ultima relazione dei sìndacati operai per il 1903 dà oltre nove milioni di quote sociali per circa 900,000 operai. E non siamo che agli inizi dello sviluppo dei corpi degli operai in corpi fiuanziarì. I prossimi decenni accresceranno grandemente la falange degli impiegati dei lavoratori. (Sùddeutsche Monatshejte, settembre). ♦· Chest•r Halcombe: L'inseg'namento morale del g·lovanl in Cina. - La Cina ed i Cinesi sono modellati dall'insegnamento di Confucio. Per intendere gli usi e i costumi degli abitanti dell'Impero Celeste, bisogna intenderne il loro Sapiente. E questo sapiente è Confucio. Egli riusci ad ottenere l'obbedienza della sua intiera razza e la sua in8uenza morale guida ancora, àopo venti secoli di vita, questo popolo e vi ha ottenuto uno sviluppo senza eguale nella storia del1' umano pensiero. Ciò che è più notevole è la purezza del suo insegnamento morale. Esso verte esclusivamente su le relazioni che un uomo ha verso l'altro, i reciproci diritti-doveri senza nessun accenno a credenza, o a futuri stati di esistenza. I suoi discepoli hanno lasciato come loro ricordo quattro suoi principii, su i quali è costruita tutta la sua teoria. Uno di questi fu spirituale ed in rapporto a una esistenza futura. Rispondendo a una quistione d' un ministro di Stato, su come era costituita la sapienza il saggio rispose : « Dare intieramente sè stesso ai doveri che spettano all'uomo, e rispettandone le credenze spirituali, imperarne, questa può esser chiamata sapienza. » Essendo stato interrogato da un discepolo su ciò che è l' adorazione , che era universale in Cina, gli rispose : « Dal momento che non potete servire l'uomo come pensate di poter servire gli spiriti? )) Interrogato dallo stesso discepolo su la vita futura egli replicò con lo stesso argomento : << Poichè voi non potete conoscere la vita , come pensate di poter conoscere qualche cosa in proposito della morte ? » Confucio condensò il suo insecrnamento in tre parole - Li , Shu, e Thùntz.. Li allude alle primarie ed alle leggi delle buone azioni , e implica il dovere delle cose rette, al tempo dovuto, nella dovuta maniera, per un buon scopo. Shu , fu spiegato da Confucio stesso come la regola d' oro : « Ciò che voi non vorreste che altri vi facessero, non fatelo ad altri >>. Il carattere Chinese della Shu include considerazione, carità, tolleranza, fratellanza verso gli altri, mutualità di diritti e di interessi. Accoglie tutti i principii della fratellanza che l' uomo può mettere in pratica. L'equivalente inglese, praticato fra noi, accoglie saltata l'idea del Dare e Rendere. Thun tz. non può essere tradotto soltan tu come: « Un perfetto gentiluomo ». 11 gentiluomo, trattando con gli altri , non trascende mai la legge. Il gentiluomo non oltrepassa mai lo stato della sua vera situazione. Se egli sale ad altro stato non è mai superbo verso quelli che stanno contro di lui ; se egli occupa una posizione inferiore, egli non pratica mai arti per acquistarsi l'indebito favore dei suoi superiori. Egli corregge se stesso e non biasima gli altri; egli non si sente mai scontento. Da un lato egli non si adira mai contro i Cieli, dall' altro egli non ha risentimento verso gli uomini. Per conseguenza, il gentiluomo vive sempre lieto, intieramente osservando i voleri del Cielo. Meno poche eccezioni , tutte le particolarità ed ogni virtù nelle forme sociali e politiche, nei costumi e negli usi dei Cinesi possono essere dotate da Confucio, il loro eroe, maestro, e sapiente. Egli fu fieramente opposto alla guerra, ed alle annate , ed affermò che i legislatori della Cina conquisterebbero sempre i loro nemici mostrando loro l'eccellenza del loro governo. I Cinesi di oggi, sia in massa, sia individualmente, sono la pii.1 pacifica razza del mondo. In nessun posto la massima « Benedetti i pacificatori >> è in tanto onore ed è tanto obbedita quanto in Cina. Tutti i ragazzi Cinesi sono educati in base all' etica di Confucio, che data da 2400 anni. Ma la base principale della dottrina di Confucio è più antica ancora. Il savio Cinese ha costruito il suo sistema su questa dichiarazione di un re vissuto 1200 anni avanti che egli nascesse : « Iddio ha dato al popolo il senso morale per mezzo del quale egli può mostrare la sua natura nell' in ·;aria bile diritto. Per dargli tranquillità allo scopo di percorrere quella via che gli è stata iudicata, questo è il dovere del Sovr,mo >>. Confucio accettò questo principio, lo dichiarò perfettamente corretto e su questo, come su una pietra angolare, eresse il suo sistema. (lnternational Joumal oj Ethics, agosto 1904). ♦ W. H. cntumenstein: Le armi e le munizioni al Giappone. - Se è necessario il genio per fare una invenzione è ne\.:essario un grande talento per farne una applicazione speciale, e di questo talento i Giapponesi sono insigni esempi. Per valutare appieno quanto sia stupefacente ciò che il Giappone ha compiuto, bisogna ricordarsi con quale e quanta cura l'Impero si era tenuto lontano dalla civiltà Occidentale. I monumenti meravigliosi dell' arte Orientale rivelano sempre il fatto che l' individuo non contava per niente e non era che uno strumento al servizio di una mente direttrice. Con le razze meno intelligenti questa condotta produsse un fanatismo reazionario, nel Giapponese sviluppò un patriottismo profondo, un orgoglio nazionale al quale è difficile trovare un paragone. D'altra parte il XIX secolo sarà sempre ricordato come uno çi quelli durante i quali la mente umana fece passi di gigante. Fu il secolo che inventò la. ferrovia e il telegrafo elettrico e dotò l' uomo di forze e potenze fino ad allora ignorate. Ben fornito da tutte le nazioni della sua epoca il Commodoro Peary nel 185 3 domandò ai Giapponesi trattati e porte aperte. Gli spregiati forestieri avevano mezzi nuovi per appoggiare le loro domande ed alcuni Giapponesi dei più illuminati pensarono di viaggiare all'estero per paragonare le istituzioni che avrebbero trovate , con quelle de~ loro paese. Videro con occhi e menti giapponesi e tornati in patria insistettero presso i loro compatriotti su la necessità di armarsi e proteggersi; e la nazione rispose all'appello come un uomo solo. Cominciando ~iall'Imperatore la nazione ripose una fi.dt1cia completa nell' azione dei suoi uomini più intelligenti e illuminati e tutti concordi lavorarono a modernizzare il Giappone senza intaccare la sua integrità. Il movimento essendo essenzialmente politico la difesa nazionale fu lo scopo principale del governo. Primo scopo del Giappone fu di rendersi indipendente dal mondo Occidentale, mandò i suoi giovani più intelligenti ad imparare più che pptevano e al ritorno diventarono i soci e gli interpeu i dei forestieri che erano stati chiamati a fondare le prime officine e a dirigere le prime rnacchine. Non esiste nè in Europa, nè in America una fabbrica di polvere da fucile tanto moderna, completa e grandiosa quanto quella del governo Giapponese a Nagura vicino a Tokio. Tutto è fatto con la massima economia e con la massima precisione e questo stabilimento che produce dalle 5 alle 6 mila libbre di polvere ogni giorno e dà lavoro a 500 operai non ha deplorare una sola esplosione, una sola disgrazia. E' ben noto che il Giappone produce ora il suo salnitro per mezzo di colture artificiali, trova anche in abbondanza lo zolfo e dopo vari esperimenti ha stabilito grandi boschi nelle isole Okj per ottenerne carbone di primissima qualità. La fabbrica di munizioni a Iwahana fu costruita dai Giapponesi senza l' aiuto di forestieri e provvede le munizioni per le provincie settentrionali. Un'altra fabbrica simile si trova a Udgj nel mezzogiorno. Questa località produce il miglior the di tutto il Giappone, ed ogni metro del terreno era occupato da questa cultura; ma quando il ministero della guerra decise che era necessario impiantarci una fabbrica di polvere una cinquantina di are furono subito cedute dai coltivatori per questo scopo. Ma i costruttori Giapponesi hanno lasciato gli splendidi vecchi affari perfino dentro la cinta delle fabbriche, renitenti a togliergli, là dove non era asso-

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