430 RIVISTA POPOLARE e di reciproca fiducia, si è nelle condizioni più favorevoli per mettere in comune le proprie idee. Da un lavoro calmo, paziente metodico di tutti i giorni, in tmtc le ore e le circostanze, sema quelle esplosioni rumorose iuconcludenti e quei. sarcasmi che accartocciano e non convincono le anime offese - da tale lavoro, compiuto nel primo periodo dcll' unione, quando la natura e la società sollecitano h fusione di due anime - , molto si potrebbe sperare ; perchè amare è, ripetiamolo, volere somigliarsi. La quiete duratura dei due sposi e l' educazione dei figli ne guadagnerebbero indubbiamente anche se dal paziente scambio delle idee, dal crogìuolo àelle diuturne discussioni, fosse.ro per uscire due cattolici ferventi, invece di due convinti positivisti. O benedetto il diavolo, o scambiata dovere I l'acqua: ecco l'onesto Lungro, agosto 1904. C.>\MI LLO V ACCAlW 11111 11111111111111111111111111111I11111111liID11111111111111111111 llll U 11111 Il l 11111111 Sulla funzionesocialedella musica èlli ,(;rive l!Oll s:1 tli 11,n,i,·a, si· 11011 flll~-u1to gli i11F,<•1.t11A. ! I <·n1>rE·, ,, p"r11 p1lt· ni:-1, 11;110 Jn Jl::li;1. 1,,u• l;t 111ttsic:1 ha Ì>a.trirt, o la, 11:ilni-:1 (i. 1111 1·n1H·P11io, o l'aru1011ia :-:'i11~i11u:i 11•·ll'a1li1H:1 enti:, pri111:L <'an:r,<11:n clin I<· ;,1,idri ,·,i:1l:t11,1 Hlla culJ:1. tlt'i tlg-!1, egli ~H)l)IB li Slt() diriLl(1 <' srn,·,, ... G. l\lA'l.1/,l I Luigi Torchi, nel suo dottissimo studio sn <.: Schu. mann e le scene tratte dal Faust di Goethe, ,. dopo avere osservato che per Schumann la,-intnizione del1' arte come della vita era soggettiva e che un mero dilettantismo artistico e una ironia, mancante di schiettezza, erano i germi che prolificavano nella sua mente romantica, scrive : « Per lui (per Schumaun) la rel}ì.- zione del singolo uomo, del singolo n.rtista coll'umanità e· coll'idea uazionale è tenuta in nessun conto. Egli si affanna sì a predicare « l'ideale della pura umanità l> e scrive nelle sue lettere « amano , uruano, nmano; l> ma, in pratica la sua vita privata assorbe tutto e la sua arte è come la sua vita. Per Schumann è l' individuo geniale che si fa valere da sè ; il suo scopo è la soddisfazione del proprio im1rnlso, il rnez:iw1 l'arte. Egli non guarda ad nn atubiente vasto , nel quale sia possibile nna salutare azione artistica , egli non pensa che le particolarità dell'io abbiano a sottomettersi all'idea. Per lni occorre una società ristretta in cui l'artista possa agire , ave.ndo innanzi a sè delle pernonalità elette, aristocraticamente. e spiritualmente in qualche modo dotate, un circolo, insorn ma che idoìatri l'artista di genio. A lui sopratntto importa la scelta di questo circolo di azione: lo si vede nelle sue lettere : egli parla di una cerchia d'azione « per Clara e per se, » la lotta contro di essa è iniziata; poscia questa realtà è fuggita e dimenticata come quella che uccide la poesia delrarte. Cosl l'individuo si racchinde in sè, si isola, rima11e assorto nella contemph1.zione di. sè medesimo , nell' adorazione delle proprie q 11 ali tà. 1E cosi s'intende d'i fm· l' a1·te per l'arte (una frase assu'rda e immorale) e non si vede che , senza dfrezione sul l(i collettività umana, sul popolo tuttociò è puro dilettantismo» (1). (l) L. Torchi - R. Schumann e le scene tratte dal Faust di Goethe - Torino, li"'.lli Bocca, 1895, prezzo L. 2,50. Contro questa teorica, sostenuta da tanta autorità, Romualdo Giani, altro valoroso m;iltore di musica, protestò energicamente, asserendo che l'elevare a legge estetica suprema la formola della direzione snlla collettività del popolo involge in un generale biasimo tutte le opere d' arte cui non sia proposto altro :fine che il diletto dei pochi. Con dotte osservazioni e citazioni autorevoli, esposte con metodo rigidamente induttivo, egli cerca di dimostrare che l'arte non ha nell' utile collettivo se non le origini, assai povere e eh' essa. se ne a.llontana in ogni suo svolgimento , assorgendo a forme d'ora in ora pjù aristocratiche e indipendenti, per non ritornarvi che, esausta, nei periodi della decadenza. E conclude dicendo che, come sulla .soglia del castello incantato , cui il Boiardo descrisse, la fata beJlissima offriva ai cavalieri una coppa ed essi vi bevevano , con lungo piacere l' oblìo ; così l'arte ai. suoi prediletti offre, snpremo dono, la dimen - ticanza d' ogui cura volgare. (( Perchè vorreste chiederle ciò che sarebbe stolto domandare ai fiori e alle donne ? Non vi basta la bellel!;za , e 110n vi è dolce l'essere in pochi a inebbriarvene? Non so se Enrico Ibsen consentirebbe; ma certo non mai come per l'artista moderno il suo detto fu vero: " l'uomo f'01·te è l' uonio solo ~ (1). Ora, con tutto rispetto pel Giani, eredo che il cultore di musica contemporaneo debba seguire la via perfettamente opposta; credo, cioè, eh'egli debba stare a contatto della società, dare ad essa le 1nigliori sue energie, stud1are la realtà popolare , perchè tale è la missione che gli assegna la società. fra cui vive. Il Giani, e con lui tutti i so::itenitori della musica aristocratica, sostenitori, cioè della teoria che involge quella generale dell'rn-te per l'arte, dimentica che l'artista è e deve essere l' apostolo di ogni rinnovamento civile. Come mai può sottrarsi a codesto apostolato i.l cultore di musica che, data l' efficacia della musica stessa, egli è l' apostolo per eccellenza d'ogni civile rinnovamento? Se la teorica dell' arte per l' arte è falsa jn genere, perchè « la psicologia, non solo, ma la storia della civiltà. e dell' arte moderna mostrano indiscuti-- bilm~nte ormai quanto sia vano negare all' arte ogni altra funzione che non sia quella della bellezza » (2) essa è tale, tanto più e in ispecie, a proposito di mu sica. Poichè è risaputo che nessun'altra arte possiede la potenza espressiva e suggestiva della musica, alla quale le genti chiedono le ispirazioni più fervide nella estrinsecazione dei loro sentimenti. Essa, accrescendo le armonie dell' animo nostro , mettendo d' accordo il cuore colla mente, la scienza colla coscienza, il sentimento colla ragiono, le parole con le azioni, manifesta tutta la sua funzione educativa, alla cui efficacia sono annessi tanti doveri e tante speranze della collettività (3). (1) Romualdo Giani - Riv .. musical~ italian3;, 181;)6,Jfs5. L (2) Max Nordau - La funzione sociale de.Il arte , I 01 mo, Bocca, 1897. . . b'l (3) E codesta efficacia è, per_ me, d'una_ verità mnega 1 e, senza arrivare alle esageraz1on1 dell'_america~o Stratton eh~, nel suo recentissimo " Musica, e delitto ,, g1ust.a la comu?, 1· cazione fattane dal Nacke, ritiene _che l'::t~d~zion~ dell_a rnus 1?t può procurare l' 6menda di _q_ue~h agnell!m dei del!n~uent1. (cfr. Verbrechen und_ 'lr!'usi?h. in At·chiv. fur J(riminal ~ Antropologie und Knminalistih - 14 Band. 3 n. 4 Haft. 363, e " Scuola positiva, ,, anno XIV, num. 6-7.
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