372 RIVISTA POPOLARE nostra emigrazione, quella del suo collegio, che vive il suo miglior lavoro nella Confederazione ehretica? E i cento milioni di seta greggia e torta che noi vendiamo agli svizzeri cosa sono dunque , ghiande per i porci, o merci preparate dagli operai e dai fìlandieri italiani? » Questa critica dovrebbe avere soltanto le apparenze della ragione , per un liberista outré come il Chiesa. Ma non sono sciocchezze pei liberisti tutti i calcoli sulla bilancia commerciale? Che diavolo! Non insegna la teoria che le merci si scambiano colle merci ? Se gli svizzeri importano dall' Italia è segno che riesportano altrettanto e a p1ù caro prezzo : l' ha detto un maestro infallibile ! Ancora. Le maggiori importazioni della Svizzera o sono apparenti; o sono nel suo suo esclusivo interesse. Infatti il von Rekowski, console aermanico a Napoli, ha dimostrato che molte delle ~sportazioni italiane a destiqazione per la Svizzera non sono che merci di transito per la Germania : una trentina di milioni all'anno. Nella massa delle esportazioni italiane circa 100 milioni all'anno sono di seta grezza che gli svizzeri importano per alimentare le loro industrie ; che non possono importare da altre parti; e che nella loro recrudescenza di protezionismo non h_an?o s<;>gnatonemmeno di minacciare con un qualsiasi daz10 : questo, se lo ponessero , . riuscirebbe a loro danno esclusivo. Per ferire noi, ferirebbero loro stessi e più crudelmente. Romeo Soldi investe gli operai e il Bossi suo collega in rivoluzionarismo socialista.,. « Da Como, egli scrive, ci arriva la notizia di un numeroso comizio d' operai diretto a volere il mantenimento del dazio protettore sui tessuti di seta. » «_vorrei sap_ere che c?sa direbbero gli stessi operai se sentissero che 1 la voraton della terra d' un. qualsiasi centro agricolo si fossero riuniti a comizio per mantenere il dazio sul grano. (( Ora è questa la nuova tattica delle classi capitalistiche. Dopo aver trovata una qualsiasi forma per risolvere senza c~mflitti violenti le questioni di salario, ora esse tendono a dimostrare la coincidenza d'interessi tra capitalisti e lavoratori nello sviluppo delle singole industrie. . . « Nel 1887 _fur_onogli industrali ad imporre la nuova tan.ffa nel_ proprio. Interesse. Ed uno dei più importanti loro difensori fu precisamente l' on. Luzzatti. Il dazio sul grano cosi. alto. venne_ s~ltant~ dopo • per risarcire gli agricoltori degh alti prezzi a1 quah dovevano comperare le merci prodotte dagli industriali. » E volto direttamente al compagno Bossi soggmnge: (< Tu capisci quindi come l'on. Luzzatti sia tenero dei setaioli. E tu ricordi i danni economici immensi venuti all'Italia dalla ~uerra di tariffe contro la Francia. Saprai anche qu-nto la Svizzera e la Francia soffrirono nei pochi anni della loro lotta doganale. « E tu, tranquillamente , in nome del tuo liberismo dal palco degli oratori di Como, eccitavi il tenero Luzzatti ad una guerra contro la. Svizzera in difesa dei setaioli ! Ma hai t1: be1?-calcola!o il danno enorme che porterebbe una guerra di tanffe? Hai tu veduto quale miseria per gli operai essa voglia dire ? « Ma come farai tu al prossimo congresso socialista di ~ms~erd~_m a p~rlare _agli ~vizzeri di liberalismo, quando hai d1fes1 gl mt~ress1 part1_cola~1degli industriali comaschi, provocando le ire della c1ttadmanza di Corato ? «. ~li svizzeri diranno : Ma prima fate l'accordo su una pohttca generale voi italiani, poi ci accorderemo anche internazionalmente I » I? comrrendo tutta l'amarezza che deve provare 11 ?olJ1 dovendo attaccare così un compagno ; e la rispetto. Egli ha ragione ricordando11 li che i s?st~nitori del dazio sul grano, che· sono t~tto mihom , come lo stesso Soldi ricorda , meu tre sono poche centinaia di migliaia i setaiuoli , non parlano diversamente. Ma ripete il solito errore quando aggiunge che il dazio sul grano fu la conseguenza del protezionismo industriale e l'offa data agli aaricoltori per compensarli dei più alti prezzi che doveva~o ~ravare p_ei prodotti industriali. No; il protez10msmo agricolo venne per le sofferenze che tutti gli agricoltori - proprietari e lavoratori -- sentivano a causa del rinvilimento dei prezzi dei prodotti della terra ed un po' anche per ragioni fiscali - che nel 1894 furono preponderanti. Non ebbe quel carattere odioso di compenso, che ad essi vogliono dare i liberisti per comodità proprie e per potere mealio impressionare le masse sull'accordo camorristico O tra grandi industriali e latifondisti. Bene avverte il Soldi che le conseguenze di una guerra di tariffe con tanta fatuità propugnata dal Bossi sarebbero disastrose per tutti; ma è semp :=-: cemente umoristica la_preoccupazione che egli mo-- stra per la figura che 11deputato per Varese farebbe al Congresso di Amsterdam nella sua veste di prot~zio7:i~tadi occasione di fronte ai colleghi socia listi ltberistt senza restrizione. Non si preoccupi l'amico Soldi : ad Amsterdam il Bossi potrebbe trovare compagni che pensano, parlano e scrivono come lui sebbene con maggiore competenza di lui nelle cose economiche; troverebbe, oltre numerosi socialisti francesi, Max Schippel, troverebbe Calwer; ma gli potrebbe tenere buona compagnia sopratutti il Greulich, il più autorevole socialista svizzero, eh, è un protezionista agrario ! ♦ L'on. Bossi si è difeso nell'.Avanti ! Ma egli colla sua risposta ha giustificato Chiesa e Soldi che lo ritengono soltanto un .... buon ostetrico e si è procurata una ramanzina dalla direzione dell' A-vanti ! che in una coda alla sua lettera severamente lo ammonisce in nome dei principii eterni ed assoluti del socialismo : « I _socialisti italiani nella immensa maggioranza - lo prova 11 consenso con cui è stato seguito l' indirizzo liberistico dell' Avanti I in qm:st' ultimo periodo - sono sincerame~te ~at.iprot_ezionis_ti. Ma perchè un principio economico abbia !1rtu ed dficacia, occorre sia professato in modo rigido •. Non. s1 può essere liberisti, come consiglia il nostro amico Bossi caso per caso. Il liberismo coi ma e coi però è appunto la truffa mentale per farlo fallire nelle applicazioni I << L'on. B~ssi, che è t~a i più apprezzati compagni nostri, per la devoz10ne che egh mostra per la nostra causa ha discor~ato da noi in questa linea direttiva. Forse avrà pensato che 11_~ocialis~~ non _debba !nai porsi in conflitto con gl'interess1 immed1at1 degli operai. Ed è questo l'errore: il socialismo è movimento generale di classe e non può quindi cedere a preoccupazioni particolari o locali , ma deve essere con~ap:vole d7lla meta generale di fronte alla quale tutte le fraz1001 operaie delle varie industrie sono come unificate. Onde non è raro eh~ accada anche al socialista - se la massa operaia non è ancora desta alla coscienza di classe - ciò che accadde al nemico del popolo di lbsen. » - Nelle argomentazioni del deputato di Varese che mostrano la discreta ignoranza della misura dei' dazi protezionisti italiani e svizzeri non e' è di esatto eh~ il pericolo della diminuzio~e dei salari e della ~~soccup~zione_,qualora la diminuita protezione del1 rndustna senca ne aggravasse la crisi, che attraversa. ?i d_eve, quindi, esa_minare: 1 ° se pericoli analoghi es1s tono per 3Jtre industrie e se perciò . d bb ' ' ' n_on. s1 e. ano [are concessioni sul nostro protez10msmo rndust nale per isconaiurarli · 2° se è reale il pericolo che corre l'industri~ serica' e se può essere aggravato dal nuovo trattato di commercio colla Svizzera.
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