Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 14 - 31 luglio 1904

RIVISTA POPOLARE 369 Noi, in questo momento non avremmo preso l' ini ziativa, sicuri del resto come eravamo della insidiosa e iltefficace cooperazione dei socia Iisti, che dopo avere dato l' esplicita adesione per mezzo dei loro deputati non si fecero più vivi, perchè il disegno di legge non portava la speciale loro marca di fabbrica. Molto meno avremmo aderito alla proposta in favore del suffragio alle donne, eh' è un avvi11mento a quel feminismo, ~ui siamo decisa men te contrari. Ma la posizione dell' on. Mirahelli era ben diversa: era logica e doverosa. Egli , infatti, presentando il disegno di legge non fece che eseguire il ,deliberato solenne di un Collgre:::;so repubblicano; deliberato accettato esplicitamente dai deputati del gruppo che lo sottoscrissero in uno ai rappresentanti dei gruppi socialisti e radicali. Ebbene: chi lo avrebbe creduto? L'opera logica e doverosa del rappresentante di Ravenna trovò dissenzienti repubblicani corne Otello lVlasini e qnel eh' è più l' avv. Guizzardi segretario della Direzic.ne del Partito repubblicano ! L'intervento del Guizzardi indusse il l\Jirabellì a domandare alla Direzione del partit,) se il primo esprimeva il pensiero indi vi duale o quello collettivo. La domanda era precisa e chiara; non fu così la risposta formulata brillantemente, come sempre, e sibillinamente dall' on. Pellegrini in nome della Direzione. D' onde malnmori e polemiche, che non contribuiranno al certo a rinvigorire il partito repubblicano. Polemiche che saranno tra breve di maggiore attua- ·lità sono, poi, quelle impegnate snlle colonne dell'Italia del Popolo sui rapporti tra repubblicani e socia.listi nelle elezioni politiche; e ciò sopratutto in cccasione delle elezioni di Macerata e di Bergamo, nelle q11ali · i primi non presentarono un candidato proprio e sostennero calorosamente il candidato socialista. Noi comprendiamo che nello inleresse della democrazia e del progresso ·politico e sociale del nostro paese ci sarebbe da seguire la tattica seguita dai nostri amici di Bergamo e di Macerata se le condizioni locali esigessero di votare pel candidato socialista avente le maggiori probabilità di riuscita; noi anzi, che fummo tra i più caldi e sinc.,ri sostenitori del1' unione dei partiti popola1·i, leal,nente inte!:la ed ap plicata, tale tattica avremmo consigliata come massima da seguire generai men te. Seguirla oggi, però, dopo il dispre¼zo c!1e i socialisti hanno mostrato in tante occasioni pei repn bblicani e dopo la lotta di Forlì, nella q nale q ue11 i votarono per un reazionario pur di fare soccombere un nostro correligionario francamente ci sembra una vi! tà e niente altro che una viltà. La tattica repubblicana io que8te condizioni ci sembra quella spiccia di chi prende i calci nel sedere e ne rilascia la ricev11ta. Forse è più vile della tattica tolstoiana, che si li mita a consigliare la non resistenza al male! ♦ Il nuovo arresto dell'Olivo.-Noi dicemmo, a suo tempo, della impressione che a noi, come a tutti i cittadini italiani, fece la strana assoluzione de.Il' Olivo ; dicemmo anche che il verdetto fu quale doveva e poteva essere data l' istituzione tale qual' è della giuria e quali furono i quesiti del presidente della Corte d' Assiso di Milano, sottoposti ai giurati. Ma accade oggi, sempre a proposito dell' Olivo, nn fatto più enorme . .Pare che a q uest' uomo sia toceato in sorte ài essere la dimostrazione potente della insipienza e della leggerezza della nost.ra magistratura. La prima volta c'era un caso tipico ma tutte le manifestazioni di quel caso accadevano , si puo dire, di sorpresa: nn presidente che per volern per forza una condanna all' ergastolo, ometteva uno dei quesiti che avrebbero duvuto essere nel questionario ai giurati per il verdetto, una dozzina di giurati che si ribellarono alla disposizione presidenziale considerata da loro come possibile dei risultati troppo gravi per l'accusato, e quindi l'assoluzione dell'accusato stesso e la sua messa in libertà accolta dagli applausi della folla, e dalla esecrazione di quanti pensano col loro cervello alla stregua del buonsenso. Tutti questi fatti possono avere• la loro attenuante in circostanze inevitabili di fatto imprevedibile e impreviate. Ma oggi accade un fatto gravissimo e significantissimo. Reso più gra\Te perchè è studiato e pensato e ap plicato da quelli stessi che si dicono difensori e rappresentanti della legge. ll rinvio dell'Olivo-già assoluto dai giurati di .Milano-alla Corte d'Assise di Bergamo. Si sa che sovente la legge è violata dai gover· nanti, dalle polizie, dai privati, sempre però all'infuori dall acquiescenza e dell'opera dei magistrati: ma questa volta sono i magistrati stessi che manomettono la legge, che creano un precedente che pnò essere, che sarà anzi dannosissimo nell.,t nostra 1egisla½ione e nella pratica della vita pubblica italian_a. Qni si va.oltre il caso Oli\'o. L'assassi n.o della moglie, Fuorno che ha fatto scempio del cadavere scompare d.inaoz.i alla questione di rliritto, e noi deploriamo che la magistratura abbia creduto, sia pure obbedendo ad una giusta esplosione di sdegno cittadino, abbia creduto violare la legge e infrangere il principio per il quale , a meno di fatti nuovi, il processo chi11sosi in Corte d'Assise non può essere riaperto. Bisogna considerare seriamente q11esto caso e non lasciarlo passare senza serie proteste. L'assoluzione nel proce::;so è la o·aranzia della libertà dei cittadini. Ognuno può es,,,ere : torto od a rao-ione .. . 6 aceusato dt un qualunqué delitto, 8ono condannati soltanto i colpevoli, gli innocenti beneficiano della assoluzio1;1-e; ma jnno_centi non ve ne sono più quando l'a8soluz10ne non chiude definitivamente e per sempre il processo. Oggi il precedente è creato per il caso singolare della assoluzione dell' Olivo, domani sarà per un caso r1:1enostrano, po.:3domani per un fatto qualun 1ue. La napertura del proce~so dopo l' assoluzione in Corte d'Assise pllÒ faciln-iente diventare c,ms 1et1ldinaria. Non c'è fatto piu lesivo della legge, della creazione del precedente che manomette e capovolge la .legge stea-m, qm1ndo questo precedente è stabilito da quel mede..;imo alto consesso che ha per esclu:::;ivo ufficio di mantenere l' integrità della legge nel lo spirito e nella forma. Si dice : la Cassazione ha inteso riparare ali' errore del Presidente che non posò t11 tti i q ue::iiti che era in sna facoltà di posare, ed ha obbedito alla pressione della opinione pnbblica, pressione esercitata q11esta volta per ottenere una maggiore gi:1stizia. E q ue.:'lto anderebbe bene se la legge non dovesse es::,iere invariabile ed ittviolabile fintanto che disposizioni piu oppn·tune o più consone a giustizia non vengono a modificarla con atti e leggi nuove, emanate dal p )tere legista.ti vo. Ora, oltre che il Preside11 te della Corte d' Assise è solo giudice ed arbitro dei quesiti che sottopone ai o·iurati-e se il PreHidente dell,t C0rte d'Assise di. Mi- "" . lano, non ne dettò altri vuol dire che in sua scienza e co:::;cienza giud 1eò che quelli soli erano giusti e doverosi - oltre che il verdetto dei giurtt.ti deve es"'.lere per legge sovrano ed inappellabile; è evidente c~e nn consesso di magistrati il quale eede all'opin;_one pnbblica- ancl1e se giusta- e per la pressione di questa manomette la legge, è un cattivo guardiano di quelle garenzie cbe son snppo::;te essere decretate nel codice a difesa della libertà e del diritto dei cittadini. I magistrati della Cas..;azione, rinviando dinanzi ad una nuova corte l' Olivo hanno fi..tto opera illegale ; peggio ancora hanno demolita una delle basi principali su le quali riposa la legge (la in viola bi lità delle s 1e disposizioni) e noi speriamo-non per l'Ol, vo, che secondo noi meritava la cond.::mna - 1.aa :perché i magt-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==