384 RIVISTA POPOLARE S1Jarit.:1del trattamento , infirma la portata dell' articolo 7. alinea 3, in quanto alla e continuità » del servjzio fra Cuneo e le sezioni francesi. L' art. 9 stipula che fra San Dal mazzo e Breil « i e treni saranno accompagnati da un doppio personale « di conduttori appartenenti a!Je due nazionalità, salvo « pe1·ò il caso dell'articolo 7, ultimo aliuea »; il quale caso prevede personale esclusivamente francese sul detto percorso, e potrà sempre avvenire, come già dissi più sopra, dietro semplice motivo, o pretesto, addotto dalla Francia. Dunque , anche qui, dedizione completa agli interessi francesi, quando vorranno prevalere. L'art. 11 applica ai viaggiatori ed alle merci transitanti sul territorio francese « le tariffe generali e « special i dell' A rn1ninisfrazbne francese » ( che potranno sempre divenire proibitive per noi). Ed anche •qui la reciproca : per il territorio ifa.diano, NON ESISTE nel la Convenzione. E questo è tanto più grave per l'Italia inquautochè l'alinea seguente dello stesso articolo e non « consente ]' applicazione dei percorsi virtuali alle ta- « riffe , qual i che sieno Je pendenze della linea » ; le quali pendenze esseudo, come è 'noto, per la loro più aspra parte sul percorso i tali ano , potrà avvenire (ed avverrà certamente) cLe l' Italia eserciterà in per·dita il detto percorso. L' art. 12 fissa un minimo di tre convogli viaggiatori al giorno sulle due linee , mentre è noto che, per le provenienze francesi da Marsiglia e da Nizza, corrono attualmente 25 t1·eni al giorno. Lt art. 14, per il q11ale non sarebbe fatta afruna differenza fra gli abitanti dei due stati in quau to a prezzi e modalità di trasporto, non è, per l'Italia, che una amara derisione, dopo quanto dissi riguardo agli articoli 7, 8, e 11. Gravissima poi (ed è qui che io scorgo il vero tra dimento degli interessi italiani) è la facoltà data dal detto art. 14, alinea 3, al governo francese « di far « transitare per Ventimiglia i suoi trasporti 1nilitari ,,. Essa ha una falsa po'rvenza di reciprocità nell'almea 2° dell' articolo medesimo, che accorda al governo ita liano analoga facoltà sulla sezione francese compresa fra le frontiere nord e sud. lVJa non è chi non veda che qnesta sezione francese, essendo tassativamente limi tata al brevissirno tratto fra la fwntiera nord dopo San Dalmazzo e quella sud prima di Breil , non ba alcuno sbocco re:de, ed è inoltre sotto il raggio di azione delle formidabili difese che , dal campo trincerato di Nizza , si estendono fii1 quasi al monte Grai. Mentre · invece la categorica facoltà concessa alla Francia di far transitare per Ventimiglia i snoi trasporti militari significa lasciarli penetrare ed avviare, ver Ventimiglia, stazione i taliaua , nel cuore del 11ostro territorio , con direzione su C1111eoe su Genova-senza che in quella nostra regione di frontiera, attualmente non fortificata (e non fortificabile che con iugen ti spese) , noi possiamo eventualmente opporre alcuna seria difesa. Altre benchè meno gravi compromissioni ci infliggono- sempre _senza reciprocità di trattamento-gli artico! i 17 e 18. L' art. 17 accorda alla Francia la trasmissione gratuita dei telegramnii di e servizio » , ( ed ognuno sa quanto sia ampia Ja parola e serv1z10 >) relativi alla linea Cwneo- Venti?niglia, che è linea di obbiettivo italiano, mentre la reciproca non è stipulata a nostro fa. vore, per la Cuneo-Nizza, che è linea di obbiettivo francese. Cosicchè libere e gratuite saranno, per il servizio francese, le comunicazioni telefoniche SLt quella parte di territorio italiano, mentre nulJa di analogo ci è concesso sul territorio francese. L'art. 18 reca nuovi ostacoli e nnove fiscalità ali' esportazione del nostro bestiame, istituendo appositi posti di osservazione sanitaria « nelle stazioni inte1'- rnedie > dei due già accennati brevissimi percorsi fra Vievola e la fronti era Nord , e fra V en timi glia e la frontiera sud francese. Cm;icchè il nostro bestiame in transito sul territorio francese sarà esso pure gratifi. cato di 1·ipetute visite sanitarie e doganali, sia che esso transiti tra Cuneo e Ventimiglia con destinazione ita liana, sia che esso osi internarsi. oltre Breil, sul territorio francese. Quindi, in un senso e nell'altro, anche questo nostro iruportante cespite di traffico lungi dal beneficiare delJe due linee ne sadl colpito. Inutile dire che nulla di simile è stipnlato a carico della Francia. Iufine, per altra amara ironia, F art. 20 reca che nulla è derogato in ciò cha riguarda i reciproci diritti di sovranità territoriale, ma aggiunge snbito , essere « PERÒ IN'l'ES0 » che, nella parte di territorio italiano attraversata dal Monte Graziano, il governo italiano dele~a - come già dissi- al governo francese i suoi diritti di confrollo sulla ferrovia, ed i suoi diritti di poUzia e di giustiziai Avremo dunqne, su quel tratto delicatissimo di territorio italiano, giurisdizione francese. Mi pare che bastino , e siano anzi soverchi , questi brevi accenni di fatto , per giustificare la cruda una esatta mia premessa; cioè che questa Convenzione rappresenta, nei rignardi della Cuneo-Nizza nn colpevole errore di patti, e nei. riguardi della Cuneo-Ventimiglia una assoluta dedizione - per non dire un vero tradimento - degli interessi nazionali. Per essa Ja Francia sarà , mediante abili combinazioni di orario e di tariffe-a cui bene si prestano e la convenzione stessa, e· il tracciato di pianura del litorale francese, e le facilitazioni di trasporti quivi adottate - arbitra, in fatto, del nuovo traffico internazionale, ed anche di quello locale fra l'alto Piemonte, e la riviera ligure. E raggiungerà cosi il fine che. i viaggiatori e le merci convergano da '1 1orino e da Cuneo su Nizza, su Cannes, e su Marsiglia, anzi.ché su San · Remo, su Portomaurizio, e i:;u Genova; mentre difficilmente si accentuerà il movin1ento inverso su Cuneo e Torino, data la maggiore faciiità e mitezza cliruatica del percorso litoraneo fra Ventimiglia e Genova. Questo dal lato economico. Dal lato della difesa nazionale, la Convenzione, quale ho testè identificata nei suoi punti principali, com,promettente la sicurezza dello Stato, ponendo in mano alla Francia, oltre ad un tratto di territorio italiano , un provvidenziale mezzo di offesa, se 11n giorno si annuvolassero gli auspicati amori. Perchè la diramazione della Cuneo-Nizza che scende da Vievola a Ventimiglia, essendo puramente interna, e per di più inadatta
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