Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 14 - 31 luglio 1904

RIVISTA POPOLARE 383 Questo corn,olidamento di. una situazione favorevole è un fatto tanto più lieto in quanto che ::sesi può dubitare del mantenimento in egnale proporzione della eccedenza delle entrate, che possono esaere comprolJlesee da un cattivo racco I to o da una epidemia , si deve però riconoscere che i deficit degli ultimi anni furono cagionati dagli armamenti resi necessari dal conflitto col Chili. Ora la pace è fatta , i due paesi vendono le loro navi di gtìerra e le spese tendono ad accrescere seriamente. La nuova a1nministrazione . che succederà a q u~lla di Roca, erediterà, quindi, una buona situazione. È suo dovere saperla mantenere e consolidare. Noi, gli italiani tutti, µer simpatia e per interesse, auguriamo che le speranze vengano sorpassate dai fatti ! 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Le nuove comunicazioncionla Francia ----~---- La convenzione italo-francese per la linea CuneoNizza e per la linea Cuneo-Ventimiglia, testè votata senza discussione della Camera dei deputati e dal Senato passò, ignorata al Parlamento ed al paese, come un semplice e clandestino allegato al famoso progetto omnibus dell'emendamento alla legge sul.le opere del quadriennio. Insorsero, è vero, in Senato gli On. di Si:1mbuy e Massabò, ma il loro tentativo rimase isolato, nè assunse carattere di vero esame della. Convenzione, perchè premeva ll'I- fiumana dei progetti da approvarsi automaticamente, ed incalzava la conseguente funz'ione di apporvi - secondo la caratteristica espressione dell'on. di Sambuy - il timbro postale. Quindi, anche in Senato , vera discussione sul gravissimo argo men te non vi fu. Eppure, mai Convenzione internazionale segnò, per l' Italia, più colpevole errore di patti, per quanto riguarda la Cuneo-Nizza - che pure risponde ad un legittimo voto del Piemonte - nè più assoluta dedizione degli interessi nazionali, in quanto concerne la Breil-Ventimiglia - che non è voluta nè dal Piemonte, nè dalla Liguria occidentale, cui essa dovrebbe servire di nuova mutua comunicazione. E poichè il fatto della sanzione legale, ma non consapevole , di tale convenzione - che, per l'art. 19 di essa, dovrà ancora dar luogo ad ulteriori accordi fra F Italia e la }-,rancia - non toglie attualità alla momen tosa questione, e non giustifica che i particolari e le conseguenze, per l' Italia, di tale cieco nostro atto internazionale rimaugano ignorati al paese, è compito dove1·oso, e non ancora tardivo, di segnalare alla pubblica attenzione questi particolari, e queste conseguenze, quali essi emergono dal semplice esame dei principali articoli della Convenzione stessa. 'l'anto più che l' odierno triste fatto di Messina sta a provare come l'amicizia fra due nazioni non escluda le possibili sorprese del futuro, nè quindi la necessità di premunirsi,· e di non offrire , inconsciamente , dedizioni più fup..este che quelle stesse di qualche documento della difesa nazionale. Vediamo dunque sommariamente questi principali articoli della Convenzione, e le loro conseguenze L'art. 1, per legittimare, senza riuscirvi, l'ibrido connubio delle due linee, ricorre ad una affermazione mendace, in quanto dice cbe Ja Cuneo-Ventimiglia è < una nuova comunicazione fra le reti ferroviarie dei d-ue « paesi », mentre, in fatto, essa non collega che due esfremi italiani; nè mai dalla Francia si andrà a Ven timiglia per Breil , come mai per Breil s1 andrà da Ventimiglia in 1!,rancia. L'art. 2 conferma che si dovranno varcare due frn11tier1 italo-francesi nel breve tratto fra Cuneo e Nizza, ed altrnttante se ne dovranno varcare nell' anche più breve percorso della Breil- VentimigJ.ia; la qllale giova ripeterlo , unisce due estremi italiani. In realtà però, •le frontiere sarebbero tre, se tutto il territorio italiano di quella regione fosse rimasto ital'iano. Ma per gli art. 3 e 7 , il tratto di territorio italiano Au cui si erge il Monte Grazii:1no, è virtualmente ceduto alla Francia.. E F art. 20 ribadisce tale ces-- sione coll'accordare al governo franceHe i diritti òi polizia e di giustizia sul territorio medesimo. Qllindi per far sparire dalla geografia la terza frontiera si abbandona E-emplic<mente alJa Francia il territorio italiano su cui cade questa terza frontiera. L' art. 7 determina che ognuno dei due governi « stabilirà le sue stazioni di dogana sul suo proprio territorio & • Si avranno dnnque quatt1·0 dogane tra Onneo e Nizza, ed nlt1·ettante fra le due stazioni italiane di Cuneo e di Ventimiglia. E poichè, per lo stesso art. 7 < ogni governo assicurerà l'esercizio delle sezioni « sit.uate nel suo territorio », si avranno, nel percorso di pochi chilometri, qiwtt?-o sezioni virtualmente isolate, di cui ciascuna fm·à da sè; cioè la babele ferrovia. Lo stesso articolo 7 stabilisce che i treni transitanti fra le rispettive frontiere « dovranno assicurare in « modo soddisfacente il servizio delle sezioni francesi < e cl1e se essi (ultimo alinea) non basteranno ad as- ' sicurarlo, il governo f1·ancese avrà diritto di far cir- • colare treni supplementari fino alla stazione (italiana) « di S. Dalmazzo, col pro}Jrio personale e col proprio « materiale •. Ma la reciproca a favore dell'Italia non esiste nella Convenzione. ed avremo qnindi un esercizio francese, e delle ricognizioni francesi, sopra un tronco italiano, ogni qualvolta il governo francese vorrà trovarne il motivo, od il pretesto. L'art. 8° stabilisce che alla stazione di S. Dalmazzo « vi sarà scambio fra l'esercizio francese e l'esercizio < italiano in ambo i sensi della linea; che questa sta « zione dovra essere munita degli impianti necessari « alle due a-mminist1·azioni j e che in essa la l!-,rancia « avrà il personale necessario agli effetti del detto < scambio fra i due paesi»; mentre, anche qui, la reciproca a favore dell'Italia, nella stazione di Breil - dove avranno luogq gli altri scambi fra le due amministrazioni-non esiste nella Convenzione. Avremo dunque, in realtà, per una sola linea, dite stazioni inte1·1wzwnali, una a San Dalmazzo, e una a Breil ; ma iu quest'ultima, a differenza che a San Dalmazzo, il personale sarà esclusimente francesej ciò che, oltre alla di-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==