344 RIVISTA POPOLARE molto fluttuante in relazione alla produziene annua. Negli ultimi anni l'esportazione di vino è diminuita a causa della minore domanda dell'Austria Ungheria. L' esportazione di porci, confetture ecc. è rimasta stazionaria. Il sig. Percy Bennett dopo una sintetica e lucida esvosizione delle condizioni delle singole industrie conchiude colle seguenti notizie sulla forza motrice delle medesime. Vapore. Al principio del 1898 il numero delle caldaie a vapore impiegato nel!' industria e nell' agricoltura - escluse q u.-lle Jll-1 vali e militari, trasporto, opifici ecc. - enrn" J 7 ;166 cou una forza motrice complessiva di 297,591 c:n !'liii. A 1 principio del 1899 erano rispettivamente 21,725 e 389,650; del 1901 rispettivamente 23,879 e 516,780. J.lfotori a gas. 'fra il 1898 e il 1901 il numero dei motori a gas impiegati in Italia crebbe da 3000 a 3456 e la forza motrice da 16,4ì0 a 25,454 cavalli. Motol'i id,-mdici. Nel 1901 la forza motrice totale impiegata neìl' indm,tria italiana e derivata da corsi di - acque pubbliche e da canali ammontò a 431,600 cavalli. La totale forza motrice a disposizione dell'industria e dell'agricoltura così in tutto ammontò à.d 1,000,000 di cavalli - esclusa la forza motrice p6i trasporti di terra e di mare e per le industrie navali e militari. F01·za elettrica. L' utilizzazione della forza elettrica ha subito uno straordinario sviluppo dal 1890 in poi. Impianti considerevoli sono stati fatti a Milano, Roma, Genova , 'l'orino e Napoli. L'ultimo impianto soltanto a Milano produce una forza motrice di 20000 cavalli; quelli di Roma, Genova, Torino e Napòli rispettivamente di 2000; 1500; 1000; e 3000 cavalli. I meno important.i di Livorno, Palermo, Riracusa, Terni, Cuneo , Pordenone , Bassano , 'l'reviso e Alzano Maggiore generano approssimativamente una forza mo trice di J 0,000 cavalli. Non vi sono dati statistici sulla forza motrice dei piecoli impi.-1.nti sp;i.rsi per tutta la penisola nel 1890; ma è improbabile che la in tera forza motrice elettrica in Italia in quell'anno su peras:se i 20,000 cavalli. Oggi l'elettricità produce 11na forza motrice di più di 200,000 cavalli. l\lilano i;olo dispone di 20,000 cavalli e la nuova grande stazione idro-elettrica di Vizzola vieino :Milano di:stribui.:;ce 18000 cavalli nelle provincie di Milano e di Como. Altre stazioni importanti in Lombardia sono q nelle di Galvagese, Varese e Campodolcino. In Piemonte fur(?DO fatti quattro impianti dalla Società del!' Alta Italia tra il 1890 e 1901 a Lanzo, Bni,;soleno, t-,ta111binelloe Germagnano; generano un a for:,.a di_ ] 2000 Ccvìal li. Altro importante impiaDto fu fatto sin -lai 1890 a Cossogno ·(Novara) e dalla Cowpagnia Cascìlese nella provincia di Alessandria. Inoltre in Lomb<1rdia e Piemonte furono fatti altri numerosi impianti, specialmente nelle provincie di Torino, Novara, Berg<1mo, Brescia e Como che distribuii;con() una forza di 5000 citvalli. La stazione centrale di Gt:nova g1-mera e distribaisce 8000 cavalli, e q nelle d1 Napoli e Koma 10,000 per una. Il nuovo impianto di Cellina tra breve putrà distribuire 18'000 cavalli nelle provincie di Udine, Treviso e Venezia. Nell'Umbria vi sono due grandi impianti utilizzati da fabbriche locali che distribuiscono 18000 cavalli. Nel 1890 la trazione elettrica era utilizzata soltanto nella linea Firenze-Fiesole; oggi , oltre le linee complete urbane e suburbane di Milano, Napoli, Genova, Roma, Firenze, Livorp.o, Palermo, Perugia e Varese (1) vi sono le linee elettriche Milano-Monza, Milano-Gallarate-Varese, Lecco-Colico, Terni-Oollestatti , LeccoSan Cataldo ed alt,re linee della Riviera italiana. Nel 1890 vi erano sopra 400 Comuni illuminati a luce elettrica. Oggi vi sono almeno 600 comuni. Lo sviluppo dell' applicazione dell'elettricità agli scopi industriali è davvero notevole in Italia e col continuato impiego della forza idraulica, di cui è ricco il paese , si può prevedere un maggiore progresso in tale senso. (1) E Torino f N. d. R. 1111 t 1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Sociali~rr,o e c~irr,111al1tà ~---- (cont. vedi num. I, 2, 4 e 8, anno X). Il secondo gruppo per Jiffusione del socialismo comprende Berlino) R.euss j. 1. e Lubecca: occupano rispettivamente nei rè:lti in generale il VII, V e IV posto; nelle violenze e minaccie il V, III e VI; nelle lesioni gravi il II, I, I; nei furti il V, VI e IV; nelle frodi il V, VI e IV. Le capitali quasi dapertutto danno la più elevata criminalita; ·Berlino socialista si può dire che costituiscè una vera eccezione : sta nel mezzp pei furti e per le frodi; occupano posto eccellente, il II per le lesioni gravi. Il 3° gruppo per diffusione <lel socialismo comprende il Regno di Sassonia, Schwarzburg Rudolstadt e Sassonia Coburgo-Gotha, che occupano rispettivamente pei reati in generale il VI, VIII e IX posto; per violenze e minacce VI, VI e II; per lesioni gravi I, IV, II; per furti IV, VII e III; per frodi IV, VII e IV. Nello insieme lo Schwarzburg Rudolstadt, che ha dato il 48,64 per cento dei voti ai socialisti si trova in cattive condizioni per la criminalita; ma si trovano in condizioni assai buone il Regno di Sassonia e la Sassonia Coburgo-Gotha. Il quarto gruppo comprende Brema, Anhalt, Sassonia, Altenburg, Potsdam e Brannschweig. Rispettivamente essi" occupa110: nei reati in generale il IX, V, III, V e V posto ; nelle minaccie etc. VII, IV, I, V, I; nelle lesioni IV, III, I, III, II; nei furti VII, IV, V, IV, IV; nelle frodi X, XII, V, II, III. Complessivamente in questo grupp? la ~rimi?-a~it~ è al disotto della media ; men tre 1 voti socialisti vanno da 40,06 °/0 (Brannschweig) a 46,61 (Brema). Il posto peggiore indubbiamente l'occ~pa Brema col massimo di frodi e con una proporz10ne superiore alla media dei furti. Il quinto gruppo comprende lo Schleswig-Holstein , Schwarzburo--Sondershausen , MecklemburgSchwein , Magdeb~rg , Sassonia Weimar, Sassonia Meiningen, Mittelfrnnken e Assia. Rispettivamente essi occupano i seguenti posti: reati in generale III, VI, llI, V, III, VI, VIII e IV; nunacce etc. VI, III, II, IV, III, IV, III, II; lesioni r
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