Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 13 - 15 luglio 1904

RIVISTA POPOLARE 3ql· Queste cifre dovrebbero rendere cauti coloro che parlano così volontieri della decadenza industriale inglese. Ma le cifre dell'esportazione non sono ancora , come s' è notato , il più sicuro indice della fioritura industriale di un paese. Un paese ricco consuma all' interno più .di un paese povero. Un indice più certo ci verrebbe dato da una statistica della produzione; ma in questo senso si è fatto ancora poco in Inghilterra. Per c0ntro abbiamo la statistica del lavoro, e che ci mostra? Dal 1891 al 19or in quindici dei principali rami _d'attività (manca per il 1901 la cifra dell' importantissimo gruppo delle macchine e delle navi) la cifra degli operai impiegati è salita solo da 4.245.550 a 4.572.151; cioè è cresciuto dal 7 °/0 mentre la popolazione dà in quel decennio un aumento del 12 °fo. Dovremmo concludere per un arresto di sviluppo. Ma il quadro cambia :-obito se da quella somma togliamo l' agricoltura che vi è pure calcolata. I lavGratori agricoli nel decennio sono discesi da 1.099.572 a 988.340. Con ciò la percentuale dell'aumento degli operai d' industria sale a 14 °lo, cioè supera quella dell'accrescimento della popolazione. Inoltre per il gruppo delk macchine e navi è in dubbio un forte aumento d'operai. Il segretariato generale delle Leghe operaie calcola che siano aumentati nel decennio da 292.239 a oltre 600.000. Data anche una minore proporziono abbiamo per l' insieme dei quattordici gruppi - tolta l'agricoltura un aumento d'operai di circa 20 °lo contro un aumento di popolazione del 12 °/0 • E poi si parli di decadenza industriale dell' Ioghilterr:1. Che l'Inghilterra in qualche ramo d'industria abbia perduto, è noto; (in taluna, come in quella delle scarpe, s'è già ripresa, appunto perchè non protetta). Ma nulla assolutamente giustifica l' opinione che il movimento protezionista inglese sia la naturale conseguenza dello sviluppo industriale della Germania, degli Stati Uniti ecc. Qua li paesi sono ancor oggi i migliori avventori dell' Inghilterra ? Appunto questi paesi industrializzati. Quanto più un paese è ricco, tanto è miglior compratore nel mercato mondiale , e non si verrà mai a tale che un paese monopolizzi tutta. la produzione. Si veda quale forte opposizione incontri la campagna di Chaimberlain per quanto provocata dal protezionismo continentale e americano. Come ritenere chè senza quelle provocazioni , l' agitazione sarebbe sorta ? A che si sarebbe appoggiata? Quali vantaggi avrebbe potuto promettere al popolo inglese·? Quali grandi classi avere con sè? Non lo si s~ vedere. Questa supposizione che il progresso industriale produca di per sè il protezionismo è una petizione di p1in cipio che, accolta, condurrebbe a condannare la lotta contro il protezionismo come una misura di utopismo reazionario: (SoJalistische :Monafstefte, luglio) (1). . '♦ H. D. 7Javray: Il male dell'Irlanda.- Gli Irlandesi non hanno mai cessato di protestare dall' epoca della loro unione amministrati va e legislativa coll'Inghilterra, avvenuta il 1° gennaio 1801. Alcune misure prese dal governo inglese per migliorare le condizioni dell' Irlanda non· soddisfecero la popolazione che reclam_ava la libertà politica ·ed il suo Parlamento. Nel giugno 1803 scoppiò una prima ivsurrezione capitanata ed organizata dal sublime e disgraziato Roberto Emmet. Da quell'epoca fu un succedersi di moti, sollevazioni insurrezioni, complotti, resistenze a mano armata, d'imprigionamenti e di esecuzioni senz'altro risultato che quello d'impoverire e spossare il paese e la razza. _Lo storico W. E. H. Lecky dichiarò che l' unione cos1 com'era stata votata era un delitto. E le conseguenze di questo (t) Da buon socialista liberista il Bernstein dimentica gli ultimi documenti ufficiali, dai quali in alcuni importanti rami di produzioue risulta il regresso assoluto dell'Inghilterra. N• .i. R. delitto sono state spaventevoli. Molti uomini di Stato inglesi pensarono di porre riparo ad uno stato di. cose così deplorevole; ma gl'Irlandc-si si mostrarono ribelli ad ogni compromesso e chiedevano o l'emancipazione completa o niente. Mali multipli risult1rono, da un tal disaccordo e rovinarono l' Irlanda. La popolazione ·che nel r 841 era di più di 8 milioni d'abitanti, discese a 5. 160.000 nel 188·1; a 4.700 ooo nel 1891 ; a 4.458.000 nel 1901. L'agricoltura e l'industria declinarono senza che il governo pervenisse a migliorare la situazione dolorosa. Però, dopo qualche anno, un movimento si è iniziato e può portare buoni risultati. Uomini di buona volontà cercarono di creare un risveglio nazionale, di suscitare attività che non si sciuparono tutte in resistenza pa<;siva e sterile. - In un libro testè pubblicato si trova tlll esame della quistione irlandese degna di ricbiam;He la nostra atten:done. L' autore H. Plunkett , irlandese , occupa un' alta posizione ufficiale; fu uno dei promotori dell' Agricultural Cooperation, fondò l'Irish Agricultnral Organisation Society, e rappresentò per 8 anni Dublino :i.la C1mera dei Comuni. L' A. dopo aver giustamente imputato all' Inghilterra Ja decadenza del1' industria agricola irlandese esorta i suoi compatrioti a cercare solm;ioni pratiche e di stornare il loro spirito da proteste sterili. Il quesito che Plunkett sì pone è di sapere se una politica intelligente possa fortificare il carattere irlandese e favorire! il progresso materiale. Vale a dire combinare la disciplina morale collo sviluppo economico. Quest'ultimo sarà facile; non cosi la riforma del carattere irlandese che presenta difficoltà quasi insuperabili. La politica irlandese è stata sterile; l' U:1ionis1110 è divenuto la dottrina di una casta : quella dei landlords che non hanno mai permesso all' elemento industriale di acquistare l'importanza politica corrispondente alla sua importanza sociale. I nazionalisti si contentano d'un' agitazione ostinata e di un ostruzionismo sistematico, ed hanno divisi i protestanti del nord ed i cattolici del sud. Il protestantesimo settario ed il cattolicismo bigotto sono i due più' grandi nemici della concordia e della pace. L' intemperanza è diffusa nelle popolazioni irlandesi anche più devote ed il clero non fa nessuno sforzo per rimediare al male. Il prete, non pensa che a proibire feste e divertimenti, preoccupato di non riavvicinare troppo i giovani e le giovani. Guai alb fanciulla caduta ed al giovane che 1' ha ~ frequentata » ! Non hanno , per isfuggire alle persecuzioni feroci del prete che ad emigrare in America. Il risultato di tale odiosa oppressione è deplorevole ed è evidente che il prete è il principale responsabile del cattivo carattere irlandese. Da ciò dipende che gl' insegnamenti secondario e superiore sono pochissimo accessibili: il primario è organizato contro il buon senso e soggetto all' intervento del pret(. Fortunatamente da circa dieci anni lo spirito irlandese sembra essersi sbarazzato dall'ossessione politica: il pensiero è divenuto più libe~o, più ardito, ed una saggja organizazione dell'insegnamento può giungere a togliere il contadino irlandese dall'abbietto dominio del prete. L'attitudine dell'Inghilterra è grandemente modificata, essa è desiderosa di venire ad un accordo; si sforza d' ascoltare con simpatia e di agire con tatto. D'altra parte gl'Irlandesi danno prova d' un felice spirito di moderazione e di conciliazione: essi si sono convinti che la responsabilità della loro decrepitezza non incombe tutta sull'Inghilterra. È tale ia convinzione dello stesso Plunkett. (L' Européen, 2 luglio). ♦ . Prof: Lorenzo Ratto: Per la riforma dei Tribunali del lavoro. - L'interesse generale che nel nostro clima storico può determinare una riforma sociale sorge quando al

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