RIVlSTA POPOLARE 317 nrnno il futuro governo purchè noi siamo rappresentati nel ministero. » È qnesto il 8olo modo di non rendere sterile il movimento democratico che si delinea nel Belgio. L'idea del resto fa molti progressi in seno al partito ». Ai dubbi c:he sollevava il Dewinne rispose il Troclet: « È mia convinzione assoluta che il partito socialista voterà la partecipazione al governo, perchè la classe operaia organizzata avrà coscienza eh' essa monterà eiò facendo un altro gradino verso la sua emancipazione integrale ; perchè la coscienza di classe che si sviluppa sempre più indicherà ai lavoratori che i loro ministri propri avranno più iniziativa e più per::ieveranza nella realizzazione delle riforme sociali, e sop1·at-iitto nell'applicazione dei horghesi meglio intenzionati del liberalismo progressista. I/ esperienza concludente è stata fatta nel governo provinciale di Liegi dopo il 1894, sin da quando, cioè, la deputazione permanente si compose di socialisti e di radicali. Un ministro socialista è per tutti gli operai un compagno che conosce le loro sofferenze e il loro linguaggio; à un com,- pagno, a cui possono liberamente e direttamente confidare tutti i loro r~clami. :. E Dewinne: « Quale sarebbe la parte della rappresentanza socialista nel nuovo ministero? » T1·oclet: « Procedere risolutamente coi liberali e realizzare immediatamente il suffragio uni versale, l'istruzione obbligatoria , la riforma militare ; preparare la giornata di otto ore di lavoro ed un vasto sistema generale di assicurazione contro gli accidenti del lavoro, l'invalidità prematura e 1-avecchiaia. I nuovi ministri socialisti dovrebbero specialmente rinforzare l'ispezione del lavoro, per fare meglio rispettare le leggi sociali attuali, che dovrebbero essere completate ecc. ecc. ». ~ È, applicabile al Belgio , la dichiarazione che ha fatto al Parlamento australiano il cittadino Watson, giovane operaio tipografo, che ha formato testè un ministero con sette operai ed un liberale. Il presidente di nn ministero operaio ha potuto dichiarare realizzabile in un tempo 1·agionevole l'ideale socialista, pur limitando la sua azione immediata alle riforme più urgenti. « Nel Belgio, come in Australia, come dapertutto, l'avvenire è per la partecipazione proletaria al governo del paese. Senza di ciò si potrebbe temere che il popolo belga, eh' è un popolo positivo, rimproveri al partito operaio di agitarsi nel v11oto. » Dewinne: « Quale dev'essere adesso l'opera del partito operaio? » 11 1·oclet: « Rinforzare le sue organizzazioni cooperative, mutualiste e sindacali; sviluppare la propaganda scritta; fare meglio comprendere l'ideale socialista opposto a quelli liberali e cattolici; sviluppare la coscienza di classe in tutti i lavoratori; rispondere alle opere dei clericali con delle opere socialiste ; profittare di tutte le occasioni per aggruppare i lavoratori sotto l' egida del Partito operaio; preparare a tempo le elezioni; abituare coll'esempio gli operai a fare dei sacrifizi per la loro emancipazione ecc. In generale formare un numero sempre maggiore di militanti operai istruiti, che sappiano stabilire le· differenze fondamentali che esistono tra i socialisti e i partiti borghesi. » « In questo modo noi potremo, con profitto per gli operai e senza pericolo pel socialismo, preparare nel Belgio la caduta dei clericalj e l'avvento di un ministero democratico composto di liberali e di rappresentanti del Partito operaio. Allora soltanto il Belgio potrà rivendica.re l'onore di essere un paese di sperimentalismo ::;ociale e democratico. » ♦ Nulla aggiungiamo di nostro a questo importante documento. Diremo solo che dichiarazioni analoghe aveva fatte uno dei più vecchi e benemeriti socialisti del Belgio, Loui.s Bertrand , allo stesso Dewinne in una precedente intervista. Avvertiamo soltanto che nel socialista belga tro • viamo pi.ù coraggio e più leltà che in Millerand , in Bernstein, in Vollmar ec~. Saprà imitarlo Filippo Turati ? Ne dubitiamo. Egli è troppo artista per lanciarsi in una, politica , che dovrebbe assorbirlo interamente e che dovrebbe fargli assumere delle responsabilit.à veramente considerevoli. La Rivista 111111: I I I I I I Il li I li I I 1111111111111 I I I I I I I I li I li I I lii I I li I I I I I I I I I llll li lii I 11111111111111 l ✓'esercizio di Stato ( Polemiche utili) Ci i:;iamo spesi:;o occupati del grave problema ferroviario e sino a quando esso non sarà risoluto continueremo ad occuparcene perchè convinti che la sua diversa soluzione può esercitare una grande influenza sui più vitali interessi della nazione. Perciò oggi crediamo utile riassumere i due articoli che snll' argomento hanno pubblicato nella Nuova Antologia un Dilettante emerito (il senatore Saracco) e l'on. E. Pantano (l ). L'on. Saracco comincia col biasimare il governo che non ha neppur tentato di rifare le convenzioni e che condurrà il paese per necessità all' esercizio di Stato p1·epm·ato da iin partito politico pe1· fini prop1i, con la connivenza o la incoscienza degli uomini di governo. Nella speranza che il paese si possa. ravvedere egli presenta i principali argomenti adoperati dal Ministro Ro:i vier per combattere il riscatto delle ferrovie francesi, che doveva preludere all'esercizio di Stato. Il ministro della repubblica francese passò i1' rassegna i risultati dei paesi nei quali c'è l'esercizio di Stato a cominciare dal Belgio. I vi un rapporto presentato alla Camera dei Deputati dice che le cose vadano male perchè Hel Parlame11to. vi ha chi reclama miglioramenti di servizio, creazioni di stazioni, tariffe di favore ; vi sono lamenti e reclami incessanti. Ciò avviene perchè coll'Esercizio di Stato le ferrovie ven- • gono considerate come un servizio pubblico e quindi senza preoccupazione su ciò che costa tale servizio; mentre coll'esercizio privato si tiene conto rigoroso del co8to del medesimo ed I a questo si proporzionano le (1) Un dilettante emer-ito: L'ordinamento ferroviario in Francia ( Nuova Antologia .1° giugno); E. Pantano: Il Problema fer1·oviar-io (Nuova Antologia 16 giugno).
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