Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 12 - 30 giugno 1904

314 RIVISTA POPOLARE , nisi, Marsiglia, Aigues Mortes? - ; ma la democrazia italiana unanime e cornpatta si oppose alle tendenze bellicose di 1!.,ra.11cescoCrispi, che adoperava contro di me e contro t11tto i.I partito democratico lo ste~so ling11aggio che ade.;.;so adopera i.l Oom,itnlo esecutivo irredentista. Alla democrazia va il merito principale èi avere impedito una gnerra tra la };'rancia e l' Itafot; alla democr:.:izia non dovrebbe venir meno quello di impedire una g11erra t.ra l'Italia e l'A11stria-Ungheria. Non mi nascondo, però, che i I compit.o ~mo oggi è più scabroso essendovi 11 m1.parte delln. medesima, benchè minuscola, che pensa diversamente e la cui azione - in h11ona o .in mala fede - al di là dell' Isonzo viene guardata con lenti d' ingra,ndi1nento ed interpret.ata corne e~;pressione dei sentimenti della nazione italiaoa. Tra Francia e Italia i malintesi sono scomparsi e per opera nostra vennero evitate le dif-lnstrrn:;e consegi1enze cli 111m guerra. ; e il popolo italiano unanime ha pot,1to 111anifestare se11timenti fraterni verso la Pn.1.ncia in occasione della Vffn.11tadi Lonbet. Percliil domani non potrà veri-fic~m,;i lo stesso m11tamento nei rapporti trn l'Italia e l'Austria Ungh0ria? Io lo spero ardentenwnte; e non mi scoraggiano, ripeto, le 1nanifest~zioni os~ili del momento e le bizze e i dispetti e le provo('azioni di un vecchio, che 8ta per tramontare. Comunque, Re in Italia c'è chi pensa diversamente alJl-)ia il ,·ornggio intero delle proprie convinzioni come l'aveva F1·:u1cesco Orispi. L'Austria, ha domandato ed otte111tto 400 milioni da com;anare agli armamenti; elil>cno ! si abbia la franchezza doverosa di domandare almeno altri 400 milioni per lo stesso scopo, Quando verrà la proposta , che certamente rit1Rcirà gradita al _Mjnistro della guerra, la discuteremo. Solamente allora gì'irrtcln1li:;li si saranno rnessi su di un terreno serjo, logico e riRpettabile. DOT'.r. NAPOLEONE COLAJANNI 1111111111 I 11 li I I I li Il I li 11111 li li I I I I I I I I I li I li I 111111111 I 111, J I li 11111111111111111111111 Socialisme osocialisitialianei meridionali ~1iudicnti da compagni socialisti Non poc•,he volte mi. Rono occupato delle condizioni. del socia]is1110 in Italia; rilevai più freq 11entemente, pni, cl1<) nAl mezzogiorno le condizioni materiali., morali e i11tell(•U.11aliper lo sviluppo sano e normale del partito. A ltret.t.tnte volt.e ho ricevnto ammonimenti e 1 iHposte pi LI o meno burbanzose dai socialifiti, che hanno pret.eso smentirmi. L'ultima mi. venne dalle colonne dcli' Avanti! Ma ho preferito non controrispondt>re rm· 110n impegnare poh~miche, per le qnali si afforrna maliziosamente che io abbia ima speciale predilezione. 11 silenzio· del resto mi veni va consigliato dal calc, ln; cic,è dalla profonria convinzione che a fare le mie Ye;1dcLle l ashvR-no i migliori e pii1 autentici compagni 80cial i;-;ti ; e che hen mi apponessi oggi ne dò ampia :.:-:·~<- ~-'.'~:f)TO V L~. . .· ~ · :~\:~.;:,.f'.;:t<::fv' i; Hitna.)(HC1JJ'l!f.e.i•o:.,d-el.- Mmwement socialiste-l'organo .:,:-_-.~-.-: - ..~ f fa11u~;H.:i:dfd iMt'if:tli'Birto'smar~istà--oi.to.dosso- ad esern- - ,,-. . ' ·-·' , . ~:.:~j.~io.;.hac-..due a,:tico!_i·;sul -$pclial.1smo .f;fafou:i<J ·ei·;_sulCon-: -;f ii;;)f~: , -~./- .:,, ' ·,,, y•··- ._,_ .:':.,, /·. gresso di Bologna , che non possono passare inosservati e che servono a mostrare con quanta gi ust.ezza t d amore di verità ho giudicato l'uno e l'altro. In qnanto al Congresso di Bologna me ne posso sbarazzare alla lesta: lo scrittore del llfouve1nent ritiene cbe esso fo il trionfo dell'equivoco, della ipocrisia, della menzogna e che non si rnggiunse affatto la sognata e stro10b~1.zzata unità. Del socialismo italiano ne scrive Artnro Labriola con coraggio e con sincerità quasi sempre ammirevoli. Sulla composizione dello stato maggiore del partito socialista egli clice: « Il sovrappiù delle professioni liberali (avvocati, medici, pubblicisti e disoccnpati) si gettò sul partito socialista e l'impiegò come l'unica forza che poteva conclu'l·1·e a qvalche vittm·ia. Probabilmente essi vi <·ntrarono colla più perfetta buona fede P- colla convi11z_ionedi. servire ad uno scopo di utilità pubblica. Ma vi portarono soprattitto la convinzione che ,il proletariato avrebbe sufficientemente conquistato il potere 11na volta che esso avrebbe norni.nn.to alle fnn7,ion i pn I,bi iche le loro proprie persone e fornendo loro il mezzo di ottenere qualche influenza sull'opinione pubblica! » Il punto ammirativo è di Labriola; ma non saranno sue la oscm·ità e la t.ort11osità del pensiero. É chiaro che Labrio]a ha vo.luto rlire che la soprapopolazione dei professionisti disoccupati è entrata nel socia! ismo per tornacon t,o e che il traduttore francese ha reso male il pensiero dell'autore. Molto opportunamente il Labriola stigmatizza la po- .litica seguita dal socialismo italiano verso la b:1rocrazia. « L'ignoranza dei socialisti italiani , egli osserva, è tanto profonda che nessuno si chiede se era compatibile col programma e cogli inttn-essi del socialismo proletario di so~!enere gl' interessi del parassitismo bnrocratico. Sotto lo specioso pretesto che anche i burocratici lavo1·ano, essi ammisero senza più che il partito doveva difend_ere tutte le loro pretensioni. E anche i prete~i rivolnzionari che seguono il compagno Enrico Ferri non si accorsero che c' è contraddizione nel reclamare a11menti di stipendi per gl' impiegati e di salari per gli operai, se si considera, che in n]ti mo le spese dello Stato sono pagate dagli operai. Questa politica demagogica e di compra-vendita (marchandages) elettorale è difesa da Turati come il nec plus ultra del la modernità socialista. , Qui il Labriob avrebbe potuto essere più affermando clrn nella difesa dei burocratici il giusto calcolo elettorale µrevale e nei 1·1:formfsti di Turati e nei 1·ivoluziona1·i di "B.,('rri. La q uistione degl'impiegati lo conduce a quest'altra dichiarazione si_gnificati ,·a : « Si comprende che un partito che si appoggia i-rngli impiegati dello Stato o cerca la ]oro adesione non può rappresentare nna seria minaccia per ]a costitnzione politica dello Stato. Non è lo Stato la cas:-;H,a rui attingono gl'impiegati? E possono q nesti colpire precisamente la sorgente dei loro stipendi? Così si spiega tutt.a la rabbia che invade i riformisti innanzi alle affe1·mazioni repubblicane dei loro compagni repubblicani. li conservatorismo dei 1·if01·- misti si rivela nella loro attitudine di fronte alle ·isti-

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