RIVISTA POPOLARE 333 Ci sono due cagioni di linciaggi: in primo luogo l'odio d'una razza più forte per una razza più debole tenuta fino a poco tempo fa come schiava; e in secondo luogo lo spregio della legge. Il linciaggio è il risultato della schiavitù; gli uomini che scorticano i negri e le doune che avvicinava la torcia ai loro corpi saturi di petrolio, sono i figli degli schiavisti e bisogna considerare questo delitto come il risultato dell' ambiente abrutito nel quale crebbe tutta questa gente. Eppure le donne bianche del Sud dovrebbero ricordarsi, che mentre i loro uomini erano lontani a combattere per tenere in schiavitù i negri, esse furono affidate a questi stessi schiavi, e la storia attesta la fedeltà con la quale i negri mantennero il loro impegno, e si sa che neppure una donna bianca ebbe a patire offesa da questi u"egri. Oltre il linciaggio, nel Sud si rivela chiaramente la determinazione di maltrattare i negri, e ultimamente si sono avute rivelazioni terribili del come nell' Alabama e nel Mississipi si sia ristabilita la schiavitù col sistema del « peonage ». Questo stesso spirito si rivela in varie maniere. Già uno stato ha fatto una legge con la quale si impedi~ce ai ragazzi negri di avere la istruzione nelle scuole pubbliche oltre il sesto grado; e molti Stati indubbiamente seguiranno questo esempio. Le 5tatistiche del 1902 · provano che soltanto 1 negro maschio, su 100,000 al disopra dell'età di cinque anni, fu processato per ratto di una donna bian-::1 nel Sud ; mentre le statistiche dello stesso anno mostrano che I bianco, su 20000, fu processato per il medesimo delitto a Cicago. Anche se i negri fossero tanto dati a questo delitto, quanto si pretenJe dai loro diffamatori, bisogna ricordarsi che i loro maestri di morale durante 2 50 anni, sono stati i bianchi ; ed è opportuno notare che anche ora il delitto di stupro dei bianchi su le donne nere è assai comune e non solleva Li reprobazione generale dei bianchi. Pretendendo molto dai negri il Sud si mette nella condizione ridicola della razza sedicente superiore che pretende una maggiore eleva'.ezza di costumi e una più alta moralità di quella che essa pratica , da quella razza che essa dichiara infrriore. I recenti linciaggi nell'Ohio e in altri Stati del Nord provano che questo sfregio della legge si e,tende rapidamente. Ci sono S:)\tanto due maniere per metter fine al linciaggio nel Sud. In pri1110 luoBO educare k masse bianche che sono di una ignoranza e di una immoralità spa,;eutosa; e in secondo luogo fare che le classi alte imparino a rispettare i diritti degli individui qualunque sia il loro colore. Pllrtroppo c'è una grande decadenza dalle convinzioni su le quali fu basata la Costituzione americana. Finchè non ci sarà una grand·e rinascenza della fede nei principi di libertà ed uguaglianza il linciaggio, il sistema d' :iffittare i galeotti negri , le leggi che gli privano dd voto, le ingiuste proibizioni a certe professioni e mestieri continueranno a disonorare l'America. Gli Americani s'interessano per tutti i popoli del mond1J che sono oppressi e rimangono indifferenti su le atrocità commesse a danno dei ne>1,ridelle provincie del SuJ: vedono il bruscolo uegli occhi dei loro vicini non la tr:ive che è negli occhi loro. (North American Review, giugno 1904). ♦ Hugo Ganz: La famiglia dello czar - ,< In nessuno stato costituzionaie l'influenza del monarca è minore qi quel che sia nell'autocratica Russia ». Era questa la risposta che udivo più di frequente a Pietroburgo quando chiedevo dello czar. Tratto tratto si ode però , specialmente da parte dei conservatori, quest' altr:1 opinione « dipende esclusivamente dalla personalità dell'autoGrata, ch'egli abbia o no un'azione decisiva sulle cose dello stato. Uno czar energico potrebbe ancora salvare il paese >>. Invece la gran maggioranza della cosi detta (( intelligenza. », i liberali e i radicali, lasciano già la persona dello cza,r fuori di giuoco. Certo uno czar inumano e reazionario come Alessandro III può rendere ancor più oppressiva la camorra dei funzionari; ma _viceversa uno czar bonario e mite come l'attuale non può far nulla di bene. È il sistema che va mutato. Senza voler decidere da qual parte si,_1la ragione , è pur importante di con11scere la personalità dello czar. che in ogni caso pesa sui destini della Russia e dell' Europa. Una sola volta , ma certo da persona informatissima, udì dubitare della sua bonarietà a attribuirgli una cattiveria ostinata e piccina. Da tutti gli altri , che da anni sono i suoi accompagnatori abituali, egli vien descritto come eccezionalmente, quasi fanciulle<;camente, buono e gentile. Giunge a fingere di non udire quando un consigliere dice male dell'altro; ma è tutt'orecchio quando qualchecosa di bene è detto d'un assente. Il non poter rimediare a tutto il male è per lui una fonte continua di dolore. Ma è pur quasi generale l'opinione che a queste qualità di cuore non rispondono affatto le qu:ilità d; mente La debolezza del suo giudizio ha qualche cosa di patologico. Il perdurare del regime Plehwe non si spiega se non con l' inc:ipacità morale e intellettuale dello czar. Si narrano cose incredibili su cotesta incapacità e mancanza d'energia. Quantunque egli si ~ ..ovi di continuo lettere minatorie in tasca e perfino in letto, par che non gli si.i ancora venuta l'idea di afferrar per la cravatta il suo cameriere e chiedergli conto del giuoco. I servi ridono di lui appena fuori della porta. Egli non sti1111 Plehwe, ma gli hanno fatto credere che solo Plehwe tenga a freno la rivoluzione. Ha le sue differenze: p..:r esempio quando chiama u11 consigliere a rapporto , lo fa mettere in piena luce, mentre egli siede nell' ombra e cerca di studiarne la fisonomia; lavoro vano giacchè una buona fisonomia russa è molto più impenetrabile di uoa corazzata pure russa. La sua deficienza di giudizio è aggravata dalla defìciem:a di cognizioni. Quando nelle provincie scoppiò un conflitto tra i corpi autonomi, i Semstwos, e i governatori, gli fece1o credere che si trattasse invece di un conflitto fra i governatori che aspiravano a maggior potenza, e il ministro dello interno. Cosi egli non seppe punto che le provincie aveano dimustrato contro il governo aut0.:ratico, e diede ragione a Plehwe. Significativa è anche la parte che certi avventurieri come l' ipnotizzatore Philippe e altri ebbero a coi te. Il primo doveva « suggerire >> un maschio alla czarina, ciò che non gli riusd, mentre invece, servendosi dello spirito di Alessandro lll, riuscì ad avere per sè ciò che voleva. Fu allontanato solo quando si spinse tant' oltre da tar raccomandare dagli spiriti una ditta per la costruzione d'un ponte l Impensierisce anche più il fatto certo che lo czar legge di freqµente scritti trattanti delle con.li1.ioni del suo impero e proponente riforme e rimedi, senza neppur tentare un passo sulla via additatagli. Passati un paio ,ii giorni non ne parla neppi;r più. Tanta debolezza di volontà vien naturalmente ~fruttata, sopratutto dall'energico e intelligente reazionario, i I grandu-:a Alessandro Michailowich. Queste notizie, tutte di prima fonte, lasciano apparire lo czar come un uomo buono e mite, troppo moJesto o conscio delle sue manchevolezze, per possedere il coraggio di assumersi una responsabilità. La sua timidezza si palesa specialmente nei rapporti con la madre, la czarina vedova, che ancora oggi, appoggiata dai membri reaziona1 ii della famiglia, è la vera imperatrice, e non risparmia amarezze alla giovane moglie dello czar. Essa non ha rinunziato ad alcuna delle sue funzioni a favore della nuora, creandole una falsa posizione di cui questa si lamenta aspramente. Alla vecchia si fa colp~ nelle sfere liberali d'influire sul figlio in senso reazionario, nel senso delle tradi-
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