328 RIVISTA POPOLARE estetica, all:1 cognizione empmca dei nomt e delle date fondamentali nella evoluzione dd gusto e del genio artistico presso di noi. Naturalmente, dove in questi passi sono notizie od apprezta111enti che le indagini più recenti hanno definitivamente provati erronei, l'accuratissimo raccoglitore lo dice e dimostra con sobrie note, ove pure aggiunge alcun dato essenziale di fatto; chiudendo infine l'utile opera sua con un elenco alfabetico degli artisti, recante cl' ognuno le date ed i cenni biografici fondamentali: ciò facilita e abbrevia singolarmente le ricerche di chi, consultando il volume, non abbia per il momento altro bisogno intellettuale da soddisfare, che questo. Tutta l'opera, intanto, è divisa i.o sei parti: una di nozioni tecniche generali, una, la maggiore, sull'arte toscana, una sull'arte veneta, una sull'umbra, una sulla lombarda, e l'ultima sulle scuole minori, l'emiliana e la n,:poletana. ì1? Un libro solenne, uno di quei libri che onorano non solamente l'autore ma anche il paese al quale appartiene, è questo, edito dal Sandron a Palermo, e che Giacomo BARZELL0TTIha intitolato Dal Rinascimentoal Risorgimento: esso mira, ci dice l'autore stesso, a cercare nella vita della nostra coltura nazionale, dietro alle forme ed alle vicende esteriori di essa, ciò che vi si rivela dell'intima struttura mentale ciel nostro popolo, della ricchezza e della luce del suo eenio, delle deficenze e delle ombre della sua morale; è un saggio , insomma, cli demopsicologia italiana, nel campo estetico, nel campo etico, nel campo intellettuale e nel religioso, inteso a verificarne e provarne la fondamentale unità, attraverso i tempi e gli eventi, e che in tale dimostra ~it•ne raggiunge un'evidenza più nuova e più piena che niuno abbia mai pel passato raggiunta. È un saggio, dicevo, di clemospicologia italica ; e m'è venuto fatto di usare questa parola al singolare, sebbene i saggi realmente sian sci, tanta è la coerenza, l'unità, l' inscindibilità ciel pensiero comune che li collega: son sei, in due gruppi cli tre per ciascuno, formando così una costruzione ideale equilibrata e simmetrica, salda ed armonica come un monumento di architettura: la prima parte ha a soggetto la religiosità italiana studiata nell'anima popolare come nella coscienza dei dotti e dei pensatori, e nell' azione ciel papato sulla psiche nostra e reciprocamente; la parte seconda, poi, indaga la fisonomia che nelle linee direttive dei mutamenti storici viene assumendo a vicenda la nostr:i produzione letteraria, in sè rispecchiando le oscilla:zioui, gli esaltamenti, i sussulti, le depressioni, gli errori dell'anima collettiva, fino a quella eh' essa apparisce oggidi, e fluo a ciò che promette per l'avvenire. La nuova opera ciel Barzellotti meriterebbe dunque, ben altrimenti che un semplice stelloncino, un grande articolo tutto per sè: ma chi me ne dri lo spazio? Chi me ne regala il tempo ? Mi basta dire, dunque, che io l'ho letto con ammirazione e con delizia : con delizia, perchè il Barzellotti è uno dei pochi filosofi italiani (ahimè, quanti sono gli altri?) che san farsi leggere, e quasi l'unico il quale sappia fare uoa gran.de ed alta opera d'arte d'ogni sua opera di pensiero; con ammirazione, poi, sopratutto per la novità e personalità delle vedute generali e particolari che s'incontrano ad ogni pagina, per la finezza e profondità dei giudizi sui fatti assunti io esame, per lo spirito austero di critica e per il colore affascinante di poesia, che insieme congiunti danno anima e vita a tutto il volume. Di Olindo MALAGODIio conoscevo da tempo, oltre al potente volume sull' imperialismo , i forti e brillanti articoli politiçi ~ sociali mandati ai gioi nali ed alle riviste italiane; ma neppur sospettav_o in lui la stoffa del novelliere. del bozzettista, del poeta, che mi si rivela improvvisa in questo suo Il focolare e la strada, che gli editori Roux e Viarengo banno testè pubblicato: è un libro di quelli che si formano a brani, che si compongono eia se stessi a poco a poco nella mente dell'autore, per aggregazione spontanea d' elementi da prima sparsi ed eterogenei nell' apparenza , ma che già un legame recondito univa l'un l'altro, e spingeva con mutua ed oscura attrazione ad unificarsi; esso è nato, dice l'autore stesso, fra le luci e le ombre di una lunga e lenta primavera della vita; aveva già nelle sue pagine, d'ovunque venute, il segreto della loro totalità organica, viva e calda di tutti gli spiriti e cli tutti gli affetti di una personalità singolarmente :1ccentuata, espansiva e forte per tutti gli echi e per tutti i riAessi coi quali accoglie ed esprime il massimo fatto, la profonda metamorfosi della vita italiana in questi ultimi anni, metamorfosi essenzialm~nte economica , 111.a, per quel nesso che lega gli uni agli altri tutti i fatti sociali, anche politica, anche morale , anche scientifica , anche religiosa : la vecchia Italia agricola , torpida e sonnolenta, conservatrice e dogmatica, romantica e militarista, si va facendo rapidamente industriale, vivace, alacre, innovatrice· ed indagatrice, positivista e internazionalista; le nuove generazioni si gettano per vie nuove senza csitanze e senza paure ; i vecchi piccoli centri si van spopolando, e le grandi città rumorose s'ingigantiscoJLO a vista · d'occhio; la popolazione italiana, anelante a una vita più grande e più intensa, trabocca anche fuori, oltre i monti, oltre i mari, oltre i continenti, oltre gli oceani; e tutto questo rimutamento è agli occhi d'un artista sociologo della forza del Malagodi un ben grande spettacolo, un bene affascinante soggetto di poem.t moderno: e, se non proprio tutto il poema, questo suo libro n'è infatti sicuramente un bel gruppo di canti: di canti trionfali da un lato , di cauti elegiaci dall'altro : 1 fervori e gli slanci tumultuosi della strada , dell' ampia strada diritta che s'apre davanti, e le nostalgie e i rimpianti malinconici ciel focolare, del focolarl! abbandonato e vuoto, che si rinchiude per sempre, per sempre, dietro le spalle ...•. A proposito di focolare: volete voi leggere dei veramente buoni ed intimi versi, dei migliori io ogni senso, che si sappiano fare in Italia°? Leggete La casa paterna, di Guglielmo Felice DAMIANr( Palermo, Sandron ): io che non m_i credevo capace ormai più cli legger poemi, ho letto questo, cosi dolce, cosi sentito, cosi vero, con interesse continuo, con commozione crescente. Ve ne do un saggio, quello appunto che mi · indusse a leggere questi magnifici sciolti, di cui diffidavo istinti vameute, per una prevenzione ingiusta : « •..• Io so per uso quanta malinconia dal cuor vapori a scolorare il giorno, e cli che mesta ombra s' acluggi chi parti solingo per estranie contrade. Io penso i neri treni rombanti sotto le stazioni delle grandi città , dove nessuno di tanta gente vi saluta ; penso con vagli erranti lungo precipizi, sotto cieli notturni, o fermi a specchio d' un mare ignoto, o furibondi in seno alle immense montagne; e in cuor mi torna il tedio amaro dei viaggi. Penso le c_mere d'albergo, ove ogni cosa d'altre usanze vi parla e d'altra gente che la vostra non sia; dove le aperte finestre dànno su vedute strane che non sapeste mai ; dove la notte è lunga e piena di sussulti, al novo rumor dei caui e ai palpiti dell'ore inusitati. E pe' viali immensi delle nuove città, dentro le chiese, nei caffè luminosi, a voi non sembra che a poco a poco dal pensier vi cada ogni cosa d'intorno, e a poco a poco lo spirito s' oblii dietro ad uu sogno che presente non v'è? )).... Ma bisognerebbe trascrivere tutto. Ripeto, invece, per chi ama le cose belle e buone , che i versi del Damiani escono affatto dal comune, e valgono molto ma molto più cli tanti
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