Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 12 - 30 giugno 1904

322 RIVISTA POPOLARE Una missione nugurata alla Chiesa Cnttolicn Giacomo NoYicovv, grande amico dell'Italia, che alla nostra Nazione ha consacrato un libro pregevolissimo - La Missione dell' Italia - che noi ci auguriamo possa correre per le mani di ogni italiano, Giacomo Novicow, autore di un opuscolo su - La Federazione Europea, - e convinto e forte propugnatore della pace universale, per un complesso di ragion i giuridiche, militari, storiche e morali, ri tiene che l'Italia possa e debba prendere lei la iniziativa della Federazione Europea. A proposito delle ragioni storiche e morali che lo inducono ad assegnare alla Italia quella grande missione internazionale, egli scrive: Roma ha formato due volte la unità dei popoli civili dell'occidente: la prima volta colla voce d'imperio, di diritto e di equità partita dal Campidoglio; la seconda volta colla voce di amore e di caNoì condividiamo pienamente l'avviso del No,ricow che la sola parola internazionale che oggi del Vatipossa partire e, in effetti, parta dall'Italia, è quella cano; noi, pur essendo convinti che la scomparsa del papato possa giovare ai popoli e all'Italia in ispecie, non esitiamo un momento a riconoscere e a dichiarare che oggi il Vaticano dà lustro e prestigio all'Italia; noi abbiamo pienissima fede in una missione internazionale dell'Italia assai simile a 4uella desi- _gnata dal Novicow, ma non sappiamo e non possiamo credere che in quella da noi pensata e in quella dal Novicow additata, il papato possa compiere azione forte e veramente efficace. Esponiamo in breve le ragioni del nostro convincir:nento. Il Novicow nel XIV capitolo del suo_libro adopera sempre la espressione « papato » ; mai · la parola « chiesa ». S'egli non adopera l'una parola o l'altra, è segno che tien bene a distinguere , e a dire che assegna una missione di pace al papato, non alla rità partita dal Vati cano. Il Campidoglio oggi è 8emplicemente una memoria del passato, ma è una memoria santa e gloriosissima, sì che può fare di Roma la sede delParlamento Federale europeo. Il Vaticano è ancor oggi la sede « di una potenza internazionale di prim'ordine ». la sola potenza internazionale, anzi, che oggi esista il Papa. Una partita a carte nell'EstremoOriente Chiesa Cattolica. Noi osserviamo che in tanto il papato, potenza internazionale , esiste , in qua~1toha un esercito di ministri, che si spande su tutte le parti del monqo e fra circa 260 milioni di uomini , vi fa una propaganda attiva, e vi ha un potere e un prestigio; e che in tanto il papato può esercitare un 'azione benefica o malefica in quanto dispone del clero e dei secolari. D'altra parte, il papato non è che l' esponente massimo di quell' esercito. Assegnare unamissione al papato. non significherebbe nulla, se non si sperasse che la missione fosse adempita da quell'esercito; e non avrebbe valore nemmeno l'assegnarla a questo, Nella propaganda con· tro la guerra per la solidarietà internazionale, la parola del papa è assai più efficace di quella dei più grandi potenti della terra ; e per milioni di uomini, che hanno ancora una fede profonda, quella parola è un ordine. Il papato che ha come sua base la legge di amore , e che è una La Cina: Mentre la Russia e il Giappone si giuocano le loro poste (Corea e Manciuria), l'Inghilterra si diverte in un a solo (prende il Tibet). se non si tenesse conto del papato, che ne è la espressione più alta e istituzione eminentemente internazionale , potrebbe proporsi il compito di stabilire l'ordine giuridico fra gli Stati ; e i papi, che un tempo fecero crociate bellicose promettendo il regno dei cieli ai conquistatori di Gerusalemme o di Costantinopoli , potrebbero oggi organizzare una crociata universale contro l'errore mostruoso del militarismo. Cosi il papato che da molti spiriti progrediti è ritenuto quale istituzione assai nociva e da distruggersi per l' int01·esse deì popoli, diventerebbe ad un tratto una delle istituzioni più preziose e benefiche che esistano sul globo, e la sua importanza aumenterebbe come per incanto dinanzi agli occhi degli uomini. ♦ Il Novicow non è un credente. Quindi, s'egli nel secolo XX assegna una missione al papato, è segno che lo riconosce ancora forte , vitale e capace di buone opere. Simili apprezzamenti fatti da un sociologo materialista , e da una mente cosi vasta comprensiva e serena qual'è quella del Novicow, meritano_tconsiderazione e studio, sia che si voglia condividerli, sia che si voglia respingerli. più forte. Mi pare quindi che il Novicow non voglia, nè possa sperare esclusivamente nella Curia pontificia, quando augura una crociata contro l'errore mostruoso del militarismo , ma che confirli in un' azione e in una propaganda energica che, partendo dal papa, arrivi fino all'ultimo prete di un comunello montanina, e penetri nelle corti, nei parlamenti , nei circoli e nelle case dei lavoratori. Or la Curia e il suo esercito di sacerdoti e di secolari, costituiti in ente giuridico e politico nazionale e internazionale, costituiscono la Chiesa cattolica apostolica romana. E non ci pare ammissibile la possibilità dell'alta e grandiosa miss one internazionale del papato, descritta dal Novicow da pag. 297 a 300 del suo volume, se quella non si assegna alla Chiesa cattolica. La quistione ora si delimita così: può la Chiesa cattolica adempiere quella buona e grande missione i Dare una risposta attendibile a tanto quesito è cosa che supera assolutamente le nostre forze. Pur osiamo tentarla, non già perchè si pretenda e si presuma di poterla dare, ma perchè giova richiamare l'attenzione degli studiosi sul voto fatto dal Novicow su

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