Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 11 - 15 giugno 1904

284 RIVISTA POPOLARE mento in cni si guarda CO'Q tanta ammirazione e con tanto conforto al Giappone nel quale si scorge la nemesi vendicatrice, che segna il,nec plus ultra alla grande ladra, che non ha avuto il tempo di mangi~re e digerire la Manciuria, un'altra grande ladra di Stati procedendo dal sud verso il nord, dalla pianura verso la inacceRsibile catena dell'Himalaya, conquista violentemen te il Tbibet e penetra 'sino alla sacra e misteriosa Lha::isa, la sua capitale; e non abbandoniamo il parallelo senza ricordare che il d·ù-itto della :B,ussia sulla Manciuria; è perfettamente uguale al diritto della Gran Brettagna sul Thibet: l'essenza dei d11e diritti è perfettamente identica e sta nel faust 1·echt, nel diritto della_ fcn·za. Tra le due nazioni, che l'esercitano c'è questa sola·· differenza nel momento attuale: la Russia non fu abbastanza astuta per procedere alla conquista completa della Manciuria nel momento in cui la sua rivale era impegnata nella guerra coi Boeri; l'Inghilterra è stata tanto a,udace e disonesta quanto accort•a nell' assalire apertamente H Thibet quando la Russia si trovava alle prese col Giappone, eh' è stato messo su ed ha avuto assic11rato le spalle, ed anche lo stomaco, dalla prima. Il parallelismo nel male tra la Russia e l' Inghilterra va oltre. Nel gran libro della storia nella pagina del da1·e in conto della prima sta Ecritto: Polonia; ' per la seconda: I1·landa. _ Costituisce una macchia indelebile per la Russia la sua condotta verso la Finlandia; ma non è meno nera per la Gran Brettagna quella verso le repubbliche del Transwaall e dell' Orange. 'E il confronto potrebbe continuare. Coloro che _vogliono stabilire delle distinzioni nella politica sfrenata di conquiste tra la Gran Brettao-na . o e la Russia, a tutto vantaggio della prima, soggiungono che la violenza britannica in ultimo è apportatrice di civiltà, mentre si traduce in diffusione di barbarìe e di ·dispotismo quella della seconda. Senza discutere sul valore e sul significato di qneste elastiche parole: ba1·ba1·ie e civiltà, mi sembra che si faccia falsa strada non tenendo conto del necessario relativismo col quale bisogna intenderle. Certamente il regime russo trapiantato nell' Europa occidentale odierna costituirebbe un regresso colossale. Ma non si deve considerarlo quale un segnalato progresso quando si trasporta nell'Asia anche se si limita a costringere a vita sedentaria le orde nomadi? E quale strumento ffficace di future trasformazioni politico-sociali non rappresenta la gigantesca costruzione della ferrovia transiberiana? Gli ammiratori dell'Inghilterra dimenticano con quale ferocia selvaggi.a essa condusse la_sua guerra contro le coloni.e, cLe poi costituirono gli Stati Uniti d' America e ricordano trionfalmente l'opera di riordina.mento e di civiltà vera che essa va compiendo in Egitto. Non lH-v<1glio negare , nè attenuare. Però si pensi che la sua azione si svolge nel bacino del Mediterraneo, sott~ l'occhio vigile dell'Europa. Ciò senza tener conto che alla fine del secolo XIX e al principio del secolo XX anche i co.nquistatori possono mo~trarsi savi e accorti nel governare se nella saviezza trovano il loro tornaconto. Si sbaglia grossolanamente e l::!igèneralizza con leggerezza imperdonabile quando il caso dell'Egitto si eleva a norma gener~le. O>è l'India, l'Impero colossale di circa 300 milioni di uomini, che distrugge ogni conclusione benevola che si vorrebbe indurre dal Protettorato africano di poco più di 10 milioni. Quale l'opera di civiltà e di educazione politica e sociale della Gran Brettagna nel vastissimo territorio attraversato dal Gange? È storia di spoliazione sistematica spaventevole che oscura ogni altra pagina brillante che può· onorare l'Inghilterra; e badiamo: non ci si deve riferire alla storia della Compagnia delle Indie, alle conqni::ite di Cli ve e di Warren Hastings. Oh! no. Ci ~i deve riportare alla storia contemporanea, alla storia del periodo più glorioso dello imperialismo inglese, a quel periodo, cni si attribuisce il massimo di effl.orescenz:i civile e politica. Quale sia stata l'azione complessiva dell'Inghilterra nell'India, cioè sulle centinaia di milioni di uomini si intravvedeva da molti anni e lo si giudicava dai risultatL Ma è stato un inglese, l'Hyndman, che si è consacrato da uomo dotto e coscienzioso , sbandendo qualunque malsano chauvinisme a far conoscere la verità sui rapporti tra l'India e la Gran Brettagna. Egli molti anni or sono pubblicò una storia dell'India veramente ammirevole per lo spirito elevato che la informava e che riuscì una requisitoria inesorabile contro il proprio paese natio. Non è facile pìù il trovare quel libro; ma il contenuto del mèdesimo l'Hyndlnan ha ripresentato rafforzandone. le conclusioni con nuova e più recente documentazione in 1m articolo pubblicato nella Justice (27 febbraio 1901). Il titolo soltanto di quell'articolo - Il più grande delitto di fotti i secoli -- ch'è stato da me adottato· dice molto di più che parecchie pagine di prosa commovente. •, Il più grande delitto di tutti i secoli per l'Hyndman è quello ch'è stato consumato dall'Inghilterra nell'India. Nulla di più adatto , quindi , per giudicare con coscienza sull'opera di civiltà dell'em11la della RnRsia nella politica di conquiste, di <J uesto al'ticolo, che re• puto utile di tradurre quasi integralmente per farlo conoscere ai lettori della Rivista. ♦ « Il più g1·andedelitto di tutti i secoli, dice Hyndma11, è quello che consuma continuamente l'Inghilterra nell'India, dov~ condanna sistematicamente alla fame duecentotrenta milioni di abitanti, _che stanno sotto il suo diretto dominio. L'Inghilterra succhia dall'India circa 750,000,000 di lire in ogni anno sotto forma di pensioni , di profitti , di dividendi , di mantenimento di funzionari, di spese militari, d' imposte ecc. producendo l'impoverimento continuo e crescente della popolazione. La conseguenza di questa orrida infamia è che milioni di persone sono morte assolutamente di fame e che la condizione fisica della grande maggioranza del!a popo · }azione è stata ridotta. al disotto di quella più degradata di tutto il mondo. > « Sono un Inglese , la cui ·famiglia è vissuta nel1' India da tempo immemorabile. Parecchi che portano il mio nome hanno avuto parte nella conquista, ricon-

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