RIVISTA POPOLARE 283 un freuo bastevole ad impedire che un altro 1:Elato·sia commesso. Il condannato, nel caso della pena sospesa, sta nella medesimà condizione di un debitore 0he sappia che, se non richiede nuovi prestiti , il debito primo g·li sarà annullato. A meno che il debitore sia un essere anormale , e il condannato un delinquente nato, nè l'un0 nè l'altro si metteranno pm rn condizioni di pagare il rispettivo debito. Or questo è no vantaggi0 per la s0cictà , un vàntaggio sotto due punti di vista. La carcere non è un ambirnte moralizzatore, tatt' altro; che chi entra in_ prigione un po' delinquente, no esce delinquente completo è un fatto tanto noto e comune che non merita la pena ci si im-ista sn. J I reo condannato la prima volta per un primo fallo può esst.:re . uscettibile d'educazione e di miglioramento; s'egli è tale, anche lasciato a sè stesso, cercherà con tulte le sue forzo di evitare gli scogli contro i quali urto la prima \7 olta; rna se egli , dopo il primo fallo, è rinchiuso in prigione, iinparcr;\ a non vergognarsi più dol delitto commesso, s' abituerà alla vita del prigioniero, si farniliarizerà, per così diro, con la carcere a tutto ciò che le ha attinenza, le formalità dell' arresto e quelle del tribunale, troverà mozzo di farsi nuovi amici - che lo compenseranno di Cì i.101licbo per il suo reato avrà perduto, imparerà tutti i trucchi, i ripiegbi , i segreti, il gergo del mestiere, e uscirà destinato, obbligato quasi alla recidiva. Or dunque, questa legge, che corea di evitare a chi cade in fallo la prima volta, ogni possibilità di contatto con i delinquenti abituali è giusta e buona, e se noi troviamo che qnalcbe cosa da C:ire in proposito ci .=;iaè che troppo restrizioni sieuo· state portat.c , con gli emendamenti , alla larga applicazione d0 lla leggo stessa. ♦ Ancora la imbecillità dei periti. - Più volte occupandoci di varii processi abbiamo avuto occasione di dire qualche cosa a proposito di questa istituzione ohe ci sembra così com' è. supremamonte ridicola. Alcuni giorni fa al_ processo della Contessa Ubaldelli a Firenze, uno dei periti requisiti dal Tribunale per andare a \'erificare lo stato di salute ài uno degli accusati, chiese di essere accompagnato da uno dei periti della difesa. Là per là la dimanda parve ingenua. e il tribunalo non le diede nessun peso, e non gliene han no dato neppure i giornali che hanno parlato ùel piccolo incidente. Invece ci sembra che quella din1anda sia stata la rivelazione di tutto uno stato di cose auorm::ilo quanto altro mai nelle aule della giu tizia. La dimar,da di quel perito voleva significare q-çtosto: - Badato che si dirà che le mie dichiarazioni non sono veritiero , e p<Arebbe a11che darsi che non lo fossero, vistò che io, perito della Pa,fo che accusa, sono incaricato di trovare una ragione qualu11c1uoe vestirla della mia scienza per concludere contro l'accusato. Ora questo-scienxiato?- questo signore cbi:i oggi tront conto ragioni scientifiche per accusare, uomo ne troverebbe dc,mani cento per difendere è semplicem<'nte fuori cli luogo , là dove si amministra o si dico di amministrare la giustizia. E questo perito non è l' eccezione , non è il caso raro dell' uomo che non sa fare il proprio dovere, o che fraintendo la propria missione . no ; è il perito tipico, il perito come tutti i tipi, l'esponente della sua qualità e della sua pi-ofos:-;ione. Pare che la Scienza e i suoi rospo11si si JJOSsano accomodare a tutte le salse. Se questo è ooi uou riusciamo a capire perchè gli scienziati affermano di s::ipere tante cose, o si dicono certi di tanti fatti e fenomeni della vita e della psiche. Ma c' è di peggio o di più. A Milano si discute il processo di un tale che durante la notte , in una discussione con la moglie, oho può darsi gliene avesse fatte tante da riuscirgli insopportabile, fra una limonata e l' altra l' ammazza a coltellate. Parn che la cosa sia naturale. Ognun di noi, sembra, può da un rnoment,o all'altro pigliare a coltellate la moglie, la mamma, la figlia e ammazzarla; anche noi siamo, o ci crediamo, uomini normali. Ma !:)eco; questo uomo che le Assise di Milano stanno giudicando e che i periti hanno esaminato, quest' uomo che ha dormito tranquillamente accauto al cadavere della moglie, che dormondo s' è imbrattato di sangue, la mattina allo svegliarsi trova che il oàdavete è incomodo. Lo mette a piè del ]etto, e per quattro giorni dorme nella medesima :itanza, nel medesimo letto , col cadavere vicip..o, finr:hè i gas che si sprigionano por il principio della clecornposiz\0~10 lo persuadono a sbarazzarsene. Allora . come uno di noi spolperebbe un pollo arrosto, quello spolpa il cadavere della moglie, lo tagliuzza, lo disarticola, lo affetta, sperde i visceri nelle latrine , chiude il resto in una valigia. o so lo porta a Genova per buttarle in mare. Per un caso fortuito lo arrestano e il nostr' uomo in prigione è calmo , sereno, scrivo dei versi - alcuni dei quali neppur troppo brutti come fattura - delle letterine spiritose agli amici , cinico, impassibile; sembra non avere rimorsi benchè ricordi perfettamente i fatti e gli antefatti , e tutto qurllo che fece _dopo il delitto. Ognun di noi, cho spolpiamo bene un pollo arrosto, ma che manchiamo sovente ùella anestesia. morale necessaria J)er tirargli il collo, 0gn un di noi leggendo i fatti conclude: qnest' uomo è pazzo. D' una sua speciale p.1.zzia, sia pure, ma è pazzo. E il tribunale nomioa dei periti, perchè gli dicono, con una dotta relazione scientifica, ('be quell'uomo non è come ognun di noi clie spolpiamo il pollo arrosto. I periti sanno i fatti, vedono l'uomo; ne studiano la serenità, la freddezza, il cinismo, la lucidità della memoria, e la grafomania e concludono : l' uomo è r.ormale ! E' vero che come u110 qualunque di noi ricorda di avere spolpato un polJo arrosto, lui ricorda di avere spolpato la moglie, ma, tolta questa inezia , è normale , normalissimo ; pienamente padrone e responsabile dei suoi atti ! Perdio, non vorremmo aver per cognato o per marito, di una nostra parente uno di quei periti. Hanno uu concetto troppo .... largo d<>ll'uomo normale. Poi, in tribunale, I' uomo normale é assalito da un attacco epilettico. E la perizia? E i periti del normale? Noi ritorniamo ad una nostra idoa che altra volta esponemmo. Bisogna riformare la istituzione elci periti; bisogna affidarla ad uomini che sappiano essere al disopra dol Pubblico Ministero e del Difensore; che sieno veri e profondi scienziati e indipenùenti Non si µuò affidare al primo ciarlatano venuto, anche se circondato da una bella fama (noi ... sappiamo come si fa , oggi , a farsi la fama ) la decisione della vita e della lioertà degli uomini, di fronte alla giustizia. Nor 1111111111I111111111111 Il I 11111111•I11111111111111111II111111111111111I11111 li I I 1111111111 Il più grande delitto di tutti i secoli ----~---- I giornali quotidianamente oramai ci danno notizie delle sconfitte dei russi e delle vittorie dei giapponesi. È raro che si trovi chi si addolori sulla sorte dei primi; e così deve essere. Ma non mi sembra che ci sia molto da rallegrarsi della buona ventura. dei secondi per quei moti vi , che furono da noi esposti più volte in questa 1·ivista. Però, mentre si segue con tanto interesse la guerra russo-giapponese colla speranza nei più degli europei non impegnati direttamente nella lotta, di vedere fiaccata una buona volta la prepotenza moscovita e la insaziabile avidità di conquiste, che da secoli contraddistingue l'Tmpero degli Czars, non si pone abbastanza attenzione alle gesta della sua grande e secolare rivale, che la rassomiglia nella prepotenza e nella sconfinata voglia di acchiappare qualunque lembo di terra conquistabile e di sottoporre al proprio domini.o qualunque popolo che non è tanto forte da poterle resistere. Ho nominato la Gran Brettagna. Pi·oprio nel mo-
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