RIVISTA POPOLARE 305 forse contribui il forte aumento della tassa di fabbricazione e di rivendita che arrivò a L. 240 per ettolitro nel 1887-90 e che si è fermata a L. 180 dal 1894- in poi. Sono assai difficili i confronti internazionali; ma per quello che valgono ecco pel 1900 i dati ufficiali che ho potuto raccogliere sul consumo per abi tante di alcool a 100 gradi, collocando alcune naz1om 10 ordine decrescente: Danimarca 7,2 Gran Btettagna 2,60 Germania 6,3 Sviz :era 2,23 Belgio 4,85 Norvegia 1,75 Russia 4,70 Finlandia 1,43 Francia 4,66 Italia 0,62 Austria-Ungheria 4,50 Spagna • _0,50 Olanda 4,42 Portogallo 0,50 Se si considera il consumo per regione in ltali:1 si hanno questi risultati, che si rifei iscono, pèrò al 1879: Lombardia 4,1; Vi:!neto 3,4 ;· Toscana 2,9; Mar~he ed Emilia 2,8; Lazio ed Umbria 2,7; Piemonte 2,5; Italia meridionale 1,64; Sicilia 0,20. Considerando che il consumo è in aumento se ne può conchiudere che alcune regioni (Lt>mbardia, Veneto ecc.) sono già alcoolizzate. È piccolo in Italia il consumo della birra: era di 0,83 litri nel 1896-91 e attraverso ad oscillazioni si fermò a 0,67 nel 1900-901. Inwce nelle altre nazioni il consumo annuo di birra fu: nel Belgio 2 r9; Gran Brettagna 144; Germania 125; Danimarca 106; Svizzera 70; Stati Uniti 60; Svezia 50; AustriaUngheria 46: Francia 28: Norvegia 23 ; Russia 4; Italia o,6. È più importante tra noi il consumo del vino: di litri 91 per abitante dal 1884 al 1898; litri 94 nel 1899; litri 97 nel 1900; e litri 127 nel 1901. Superano nel consumo del vino: la Spagna con 115,0; Francia 112,3; Portogallo 95,0. Vengono dopo Svizzera 60,7; Austria Uugheria 14,2. Tutte le altre nazioni hanno un consumo annuo rntto i IO litri e che si riduce a o,6 nella Svezia e nella. Finlandia. Secondo il Gip;lioli nelle più grandi città si avrebbe questo consumo annuo di vino in litri : I Roma 220 Genova 131 Napoli 97 Palermo 71 . Torino 168 Milano 98 Firenze 152 dati di Raseri Sardegna 191 Lazio 190 Toscana 167 Piemonte 161 del 1879 secon,lo le regioni darebbero: Emilia e Marche 149 Veneto 124 Italia meridionale 108 Sicilia 100 Per 10,000 abitanti il numero degli esercizi pubblici nel 1884 era il seguente: Lazio 84 Sardegna 65 Calabrie 53 To5cana 69 Veneto 61 Sicilia 52 Lombardia 69 Abruzzi 57 Puglie 48 Liguria 68 Marche 55 Piemonte 48 Umbria 65 Emilia 53 Basilicata 41 Gli esercizi sono in aumento dapertutto. Riducendo il vino in alcool pretto si ha che in Italia si beve litri 10.22 di alcool per abitante. D' onde la legittilllità àella conclusior..e di una rivista consacrata alla lotta contro l'alcoolismo (Il Bene sociale): « Come i vigneti d'Italia presentano or quà or là serie macchie di filossera che impensieriscono gravemente i viticoltori, cost l'Italia offre lllacclJiealcoolistic!Je in alcune sue provincie che dovrebbero maggiormente allarmare chi ha a cuore il benessere del nostro popolo. L'uso attuale del vino è già tale che costituisce un vero pericolo per il nostro popolo, aggravando per i suoi effe.ti i mali che lo logorano: la pellagra, la malaria, il pauperismo, la delinquenza » (L'Italia Moderna, 31 maggio) (1). ( 1) Nulla di più falso di questa conclusione pessimista, che viene smentita, dal confronto tra le regioni e tra le nazioni. La conclusione è !ambrosiana ed è indegna di chi lu voluto fare un confronto statistico, I dati del Magrìni, coi H. G. Mac Kinder:- li penao del mo11do -L'Europa e la storia europea sono subordinate all' Asia e alla storia asiatica, perchè le civiltà europea è il prodotto diretto della lotta secolare contro le inYasioni asiatiche. Durante mille a'lni, una serie di popoli cavalieri uscirono dall'Asia per lo sbocco attraverso gli Urali e il Mar Caspio, càvalcarono attraverso le pi:inure aperte Jalla Russia meridionale penetrand? fino nel!' Ungheria, nel cuore stesso del continente europeo, facendo cosl con la necessità di respingerli la prima ~toria guerriera dei popoli che si trovarono sul loro cammino e di fronte a loro; rnssi, tedeschi, francesi, italiani e greci bizantini. Il fatto che non riuscirono a vincere ogni rec;istenza al loro potere si clc\·e a ciò che h loro mobilità era adatta alle steppe e si trovarono disarmati quando si trovarono circoudatÌ da foreste e montagne. Una potenza rivale per mobilità era quella dei Vikings c,)n le loro barche, durante il Xl V e X V secolo tutte le frontiere del veccbit, mooJo dalla Polonia alla Cina sentirono la potenza espansiva di quest,1 forza mobile originaria delle steppe. L,1 Russia, la Persia, l'India e la Cina, furono o sere tributarie o sottomesse a dinastia Mongole. Il concetto del!' EuroAsia al quale arriviamo co~i, è quello di un terri'torio ininterrotto, circondato al Nord dai ghiacci, altrove da ~ari , misurante 21 milioni di, migli::t quadrate, del quale il centro e il Nord non hanno vie lluviali praticabili fino all'Oceano; ma che sono adatti alla mobilità dei cavalieri e dei c:1111ellieri. A Orientt·, a Occidente e a Mezzogiorno di questa terra centrale, sono le regioni marginali disposte in un vasto semi..:erchio, accessibile ai na\'Ìganti. Secondo la loro conforma,do·ie fisica queste regioni ~ono quattro; ed è notevole che generaln1ente parlando, riSpJndono con la sfera di dominio e d' influenza delle qu:ittro religioni Buddismo, Bramiuismo. Maomettanismo, c.: Cristianesimo. La mobilità sull'Oceano è la rivale della moraliti del cavallo e del cammello sul continente. La navigazione dei grandi fiumi fu la base della civilizzazione Patamica, quella della Cina sull'Jong-Tse, quella ,iell'India sul G:10ge, quella della B:ibilonia su l'Eufrate, quella dcll' Egitto sul Nilo. La civiltà Talassica, quella de' Greci e de' Romani si basò esclusivamente su la navigazione del Mediterraneo; i Saraceni e i Vikings s'imposero navigando le coste dell'Oceano. Il risultato importantissimo della scoperta della via alle Indie per il Capo di Buona Speranza, fu di mettere in rapporto le navigazioni costiere Orientali e Occidentali ddl' Euro-Asia e cosi neutralizzare i vantaggi strategici della posizione centrale dei nomadi delle steppe, venendoci dalla parte oppossa.,Questa rivoluzione compiuta dai grandi marinai della generazioned~ Colombo, elette alla cristianità la maggior possibile mobilità e potenza , l' Oceano uno ed ininterrotto , avviluppante le diverse terre insulari, offre la condizione geografica per la f111aleunità nel possesso del mare. La Grande Bretagna, il Canadà, gli Stati Uniti, il Sud-Africa, il Giappone, l' Australia formano un circolo di basi esterne ed insulari per la potenza marinara e commerciale, inaccessibili alla potenza continentale dell'Euro-Asia. È un fatto note, 1ole che ]' espansione marinara e continentale dell'Europa, prolunga l'antica lotta fra il Romano eci il Greco. Il Teu:ono fu civilizato e cristianizzato dal Romano, lo Slavo dal Greco. Il Teutono-Romano s'imbarcò su l'Oceano; il Greco-Slavo cavalcò attraverso le steppe conquistando il Turanico. confronti nazionali e internazionali invece ,onfermano con m.1tematica precisione le conclusioni del Colajanni (L'alcoolismo; me cause e me conscg11en{Cmorali). Lo stesso Lombroso poi lrn detto che l'uso del buon vino di Puglia h,1 fatto diminuire la pellagra nel settentrione. Che dire del fantastico rapporto tra ,1lcool c mabria? Le cifre insegnerebbero che dove si consuma poco alcool, - tr,1.nne la Sardegna anche per la delinquenza - ivi c'è molta malaria! N. d. R.
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