302 RIVISTA POPOLARE titi non dà ancora la cifra approssimativamente esatta degli Italiani residenti nello Stato e nella Città di New-York. Per averla è occorso al D.r Tosti di tener conto delle nascite e delle morti avvenute fra gli Italiani durante il corso degli ultimi tre anni , aggiungendo ai risultati già da lui ottenuti la differenza netta fra il numero dei nati e quello dei morti, egli ha ricavato lo specchietto_ conclusivo, che qui sotto riporto, il quale ci dà il numero complessivo degli Italiani residenti nello Stato e nella Città di New-York fino a tutto dicembre 1903. r AV. V. .:_ Popolazione Italiana• Anno 1903. Nello Stato di New-York Popolazione nel 1900. Eccedenza delle nascite sulle morti (1901-1903). Eccedenza degli arrivi sulle partenze (1901-1903). Nella Città di New-York Popolazione nel 1900 . Totale Eccedenza delle nascite sulle morti (1901-1903). Eccedenza degli arrivi sulle partenze (1901-1903). 272,572 16,322 195,281 225,026 14, 12 I 143,628 Totale 382,775 Percentuale della popolazione italiana della Città su quella dello Stato di New-York 78,7 °/ 0 Questa cifra rappresenta un dato approssimativo, non assolutamente certo, perchè il Dr. Tosti non ha considerato , nè poteva considerare il numero degli Italiani che si sono allontanati da New-York spingendosi nell'interno degli Sta1i Uniti. A lui riusciva impossibile procurarsi questo dato perchè le Compagnie di trasporto certo ii.on prendono nota della nazionalità· dei loro passeggieri: Ma, pur tenendo conto di questo inevitabile elemento di difetto , la statistica del Tosti è da ritenersi quale ra pprescntaote il numero minimo di Italiani residenti nello Stato e nella città di New-Yo1k al giorno d' oggi ; percbè il numero dei nostri connazionali che si sono allontanati da questo territorio diretti a territori di altri Stati, è certamente inferiore a quello dei no~tri connazionali che sono venuti a stabilirsi qui durante questi ultimi quattro mesi (dal Decembre 1903 all'Aprile r 904). ♦ La prima parte del lavoro del Dr. Tosti dimostra, ~uindi, che nella sola città di New-York vi sono, come minimo 382,775 italiani. È una popolazione, perciò, superiore a quella della provincia di Girgenti, di quella di B~nevento e due volte più grande di quella di Porto Maurizio che si è qui trapiantata a più di quattromila miglia dalla patria e la quale lotta aspramente per una po:vera, ma non misera, esistenza, e la quale - ove le condizioni generali non mutino-è destinata a crescere in importaza se non sociale per lo meno economica. L'interesse e l' utilità dello studio del Dr. Tosti appaiono fin da questa prima pubblicazione, e, pur rimandando a quando esso sarà interamente compiuto le osservazioni del caso , non posso astenermi dal trarre da esso fin da ora qualche conclusione. I) Prima di ogni altro l'enorme numero di Italiani stabiliti in questa città fa emergere la necessità, già da tutti noi risentita di una pronta e larga riforma del nostro ufficio consolare di New-York. Per disgrazia nostra ed a tutta gloria del nostro sistema burocratico-militare, noi italiani siamo condannati ad avere innumeri e frequenti rappresentazioni concernenti atti legali. Ciò porta di consegueo:.~a che gli uffici consolari debbano per numc!:"o e capacità di personale, per ampiezza e comodità di locali , per perfezione di organizzazione interna essere proporzionali alla grandezza ed importanza delle colonie in mezzo alle quali sono stabiliti. Manco a farlo apposta, l'ufficio consolare di New-York risponde alla nonna perfettamente opposta: esso ha scarsissimo numero di impiegati (un console , due vice-consoli e tre impiegati), è stabilito io locali meschini e piccoli, e difetta nella organizzazione del meccanismo burocratico. Centinaia di nostri connazionali ogni giorno si pigiano nella stanzuccia dove ha sede il nostro Consolato invadendo i corridoi del piano e le scale della casa dove è stabilito l' ufficio , ed essi sono costretti ad attendere delle lunghe ore per il disbrigo delle loro faccende, ricevendo quindi danno e fastidio grandissimo. Si noti, ancora, che il Consolato di New-York, oltre la giurisdizione della Città e dello Stato omonimo ha ancora q nella di altri tre Stati dell'Unione e precisamente di tre Stati dove maggiormente si riversano gl'Italiani (r); esso quindi deve attendere anche ~ tutte le pratiche interessanti le colonie colà stabilite. Al lavoro esterno di ufficio si aggiunge, perciò, un enorme lavoro di corrispondenza, il qualedato lo scarso numero di impiegati-è necessariamente esaurito lentamente e non con l'accuratezza desiderabile. Urge , quindi, che si provveda a metter riparo a questa insostenibile condizione di cose sia aumentando il personale, che provvedendo a che fa sede del Consolato sia degna ed acconcia ai bisogni della Colonia. S:trebbe bene , forse , che si considerasse l'opportunità di stabilire una succursale del Consolato di N. Y. nel vicino borgo di Brooklyn dove si addensa gran parte della popolazione italiana della metropoli, e che si restringesse il raggio di giurisdizione del Consolato di N. Y. stabilendo altri consolati negli Stati ora da questo dipendenti e in alcuno dei quali la popolazione italiana è certo non di meno molto inferiore a quella stabilita nello Stato di N. Y. In tal modo il servizio verrebbe diviso ed il disbrigo delle pratiche verrebbe facilitato. _ II) 'Cade anche a proposito far menzione di un altro provvedimento, l'urgenza del quale risulta più evidente dall' ac- ~ertato numero degli Italiani stabiliti in questo Stato e Citti ed è augurabile che si pensi in Italia a attuarlo subito onde far cessare una cattiva abitudine p1esa dal Consolato Italiano n New-York. A questo ufficio, per disposizione regolamentare, è deputata la sorveglianza e l'organizzazione del servizio di visita medica degli Italiani soggetti a leva. Questi-sempre secondo la parola del regolamento -prima di sottoporsi a visita debbono rilasciare un compenso al medico che presta servizio. Il regolamento non fissa la misura del compenso: questa viene stabilita dai consoli. Il console di New York ha, generosamente, disposto che gli emigranti soggetti a leva ed a visita debbono pagare dollari due per ciascuno. Più volte - e sempre inutilmente - li proletario ha, in tesi generale, rilevata l'ingiustizia della disposizione; subordinatamente, ha protestato contro l'enormità dell'altezza del compenso medico, il quale è due se non quattro volte superiore a quello che gli altri medici italiani esigono per una visita privata. L' enormità della rimunerazione appare ancora più grande dato il gran numero di italiani che secondo i dati riferiti, sono qui residenti. Il Console, fissando a quella misura la retribuzione medica, ha assicurata una lauta prebenda a due suoi beniamini, che, con lavoro molto limitato, esigono annualmente ingenti somme dai nostri connazionali, la maggioranza dei quali non giunge a guadagnare-quando lavora - più di un dollaro e 2 5 al giorno. Questa osservazione sgorga dalla considerazione dello sviluppo numerico della colonia ed è provocata dalla noncuranza che il Console Italiano signor Branchi, ha persistentement<:! dimostrato fino adesso a modificare lo stato di cose attualmente esistente. ' lo mi auguro che il Ministero provveda subito a che cessi lo sconcio lamentato, ma ove ciò non avvenisse , spero che ( 1) N ew-Yersey, Connecticut, Rhode Island.
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