:RIVISTA POPOLARE 261 rev1s10ne ed ha fatto tutto ciò che ha potuto per impedire al panito socialista d' impegnarsi a fondo nell' a_ff'areDreyfus al momento del processo Zola, mentre Guesde voleva marciare all' avanguardia. Doumer h:1 relazioni continue coi nazionalisti ed è sospetto di cercare di divenire il loro capo , nel caso che la sorte delle elezioni fosse loro favorevole. Credo adunque che Millerand e Doumer, non ostante la loro riputazione di sagacia e di astuzia, hanno fatto una falsa manovra e non hanno compreso che il ministero aveva su di essi una grande superiorità derivante dall' affare Dreyf us. Non sarei sorpreso che Millerand avesse preso deglj impegni su di cio coi clericali e si spiegherebbe. cosi la grande ammirazione, che di un colpo, hanno concepito per lui alcuni organi del partito (1). III. Il gran fatto che vien fuori dall' esperienza attuale è la scomparsadel partito conservatorein Francia. Questo part1to non vi è stato mai forte; ciò spiega perchè le persone che hanno interesse ad impedire le troppo rapide trasformazioni sociali invece di essere conservatori sono piuttosto reaz..io11ari ed invocano un governo sicuro di sè stesso per potere imporre t ordine a tutti senza che i cittadini abbiano bisogno d'incomodarsi. ln grazia del prestigio di :1kuni notevoli uomini di Srnto il partito couservatore dava l'illusione di una potenza con la quale. si doveva sempre contare; ma al giorno cl' oggi i repubblicani moderati non trovano più appoggio nel paese e molti dei deputatì · che rappresentav,rno con lustro le idee conservatrici nella Camera si sono fatti eleggere senatori (ad esempio: Meline e Poin~aré); ciò che equivale a prendere il ritiro. Il vero partito conservatore, quello che il filosofo deve prendere in considerazione e prendere come· tipo, non è un partito come gli altri; di ciò non tengono conto gli osservatori superficiali. Più di un progressista applaudisce quando vede sfuggire l' autorita ai gruppi sociali contro i quali è stato costretto a lottare ogni giorno, e non vede che il risultato immediato d'un trionfo temporaneo, senza comprendere la portata della scomparsa del partito conservatore. lo non so neppure se i filosofi hanno mai messo in evidenza la parte dello spirito conservatore nella storia. Renan , che ha scritto tante pagine sulle aristocrazie, non mi sembra che abbia mostrato bene ciò che esse producono. Parecchie volte si è lodato la costanza e la saggezza politica del senato romano; ma credo che dal punto di vista della storia della istituzione c'è qualche cosa di più importante da notare a Roma: lo spirito sì fortemente conservatore dei Romani è stato uno degli elementi essenziali della costituzione del diritto e si può domandarsi oggi se i partiti conservatori non avrebbero da rappresentare una grande parte nei tempi moderni per permettere la formazione di un diritto nuovo. Pongo il problema e spero di potermene occupare qualche giorno. ( r) Il gesto risoluto di Milletand , strappando le ultime illusioni, ha messo a nudo il male che la maggioranza faceva al partito repubblicano. Ma nello stesso tempo è apparso a tutti quanta l' indipendenza parlamentare sia difficile e rara ». (Etud~s, 5 aprile 1904). Ed ecco i Padri gesuiti che vengono a deplorare che Millerand non abbia salvato la r-:- pubblica ! I partiti conservatori posseggono al più alto grado il sentimento del lealismo; c' è in essi un punto di onore che non permette ad un uomo di abbandonare i suoi amici politici per seauire una via s?litaria che deve produrre onori e O profitti; quelli che non rispettano la legge della lecleltà sono considerati come dei traditori. D'.altra parte un tale partito ha dei principi relativi ai diritti dell'autorità e dell'ordine sociale; esso non ammette che sia possibile abbandonare le proprie teorie per profittare di tutte le basse occasioni, che possono presentarsi• per conquistare il· potere; esso sacrifica volentieri gl'interessi dei propri membri agli scopi eleva ti, che si propone. · Così le quistioni materiali sono nascoste sottò un doppio stato di sentimento, che impediscono agli uomilli di accorgersi che nella loro condotta politica si mischia molto piu di egoismo e di cattive passioni cli qudilo che essi pensino. I conservatori si considerano come i cavalieri disinteressati del buon diritto e della patria. Una cinquantina d'anni fa i repubblicani francesi si sforzavano di mantenere il loro partito in una via tale che non differiva in nulla da quella del partito legittimista, si osservò anche che c'era una rimarchevole analogia tra gli uomini che attendevano la monarchia del Conte di Cbambord e quelli che aspiravano a restaurare la repubblica: egualmente fieri e incapaci di comprendere le abilità dei politicanti, questi difensori delle idee si stimavano reciproca men te e disprezza vano i bonapartisti che a loro sembrava rappresentassero la corruzione politica. C'era una grande e bella emulazione tra i due partiti per non transigere mai sulla quistione dell'onore. Non sarebbe difficile il mostrare che le condizioni nelle quali si era formata l'idea repubblicana avevano· prodotto questa singolare rassomigUanza: il repubblicano di altra volta non pensava che agli eroismi della Rivoluzione, come il legittimista si ricordava della gloria della Casa di Borbone; entrambi erano esaltati di ricordi militari e patriottici. Non si troverebbe più nulla cli simile al giorno d' oggi nel partito repubblicano : la generazione attuale non ha che disprezzo per le vecchiebarbe e non pensa che ai suoi interessi materiali. In generale la politica è sopratutto dominata dagli interessi di quelli che la fanno e che intendono trarne vantaggio. Gl' interessi si coaliziano facilmente ed è cosi che, quasi dapertutto , i governi liberali si posano sopra genti che hanno qualche cosa da ottenere o per loro stesse , o pei loro Comitati elettorali, o pei gruppi sociali dai quali sollecitano i voti. Là dove esiste un vero partito conservatore, c' è qualche p·robabilità che nelle coalizioni ci sia un certo pudore , perchè i cittadini domandano ai politicanti liberali di rispettare le convenienze almeno quanto i conservatori. lo credo, quindi, che Thiers abbia enunciato una massima profonda quando disse: « La repubblica o sarà conservatriceo e non sarà >). Egli intendeva affermare la necessità di un partito conservatore nella Repubblica per dare il tono, in qualche modo, alla democrazia ed impedire di degenerare in una · demagogia troppo volgare e troppo afl-amata. Le sue speranze non si realizzarono ed un partito conservatore serio non s1 formò nella Repubblica.
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