Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 10 - 31 maggio 1904

256. RIVISTA POPOLARE sericordia quando gli si rivelano mancanti di queste due qnalit.à. Ohe diavolo, le esigono gli uomini d'affari nei loro commessi, perchè non dovrebbe esigerle l'Italia nei suoi funzionari? Il governo non poteva impedire al marchese SalvagoRaggi di pigliarsi una parte indebita delle indennità, poteva però e doveva , senza riguardi e senza falsi pudori, buttare a mare il nobile marchese che ha fatto pagare alla Cina in nome dell'Italia. i suoi pantaloni 5000 lire il paio. Questa di fare una magra figura anche dinanzi alla Cina~ proprio non ci voleva. Si è parlato anche di danni mo, ali .. Quali danni? Ohi non vuol provare certe emozioni sta a casa sua, si contenta di far la corte alle signore, e rimane, vita natural durante, umile rnnd-de-cufr in qualche azienda pubblica o privata; i danni morali sono ampiamente ripagati dal gusto di raccontare poi le emozioni provate. Ohe diavolo; non si è diplomatici, e marchesi e eroi per niente. L' On. Mirabelli ha ddaramente specificato i fatti alla Camera; egli ribadisce, contrariamente alle affermazioni dei 10 commissn.ri tendenti a dimostrare che · il nobile marchese ha preso il suo dovnto e nulla più, in dne articoli , dove egli reca fatti a sostegno degli argomenti. Ora il dire che non vale la pena di occnparsi della faccenda perchè tanto è la Cina che paga, rivela una tale aruorali tà. e.be nf\i per J'on0re e l'onestà del paP-se preferia1110 pfrnr;:~rA che q 11elle pHole non banno eqo nell a11iu10 dPg i I1:-1li,1ni ~ ç: 1,e tntt-i derloran0 con noi e co11Jern,i. che a rn pprt sent;-ire l'Italia a Pechino sia Rtato un tempo il marchese 8alvago-Rap:~i. Tornerà egli al Cairo? Forse. Allora •sarà bene lasciare al suo posto il Console Toscani, che si è cooperato con deplorevole fortuna a discreditare il nome d'Italia. ♦ Per la scuola popolare. - AHa vigilia della discussione del disegno di legge snl miglioramento dep:li insegnanti l' on. Maggiorino Ferraris con lodevole senso di opportnnità, ha consacrato un lungo articolo al P1·oble1na della scuola popolm·e in Italia (1). Se non fosse molto lungo noi lo riprodurremmo per intero, non prestandosi esso ad nna riduzione conveniente. Noi siamo quasi in tutto di accordo col co1lega della }liwva Antologia; e non possiamo non esserlo propngnando f'Sso lo stesso principio fondamentale nostro come si può rilevare da queste sue parole: « Il pro- « blema della scuola popolare è essenzialmente que- « stione di milioni. Lo dimostra a buon di.ritto l' on. « Napoleone Oola,ianni. (Rivista Popolare, 15 gennai.o « 1904), a cui ogni italiano deve esser grato per il « lungo e tenace apostolato a favore dell' educazione « nazionale. » Del ricordo gli siamo grati; aggiungiamo cbe sin dal 1894 il Generale Corsi. nel suo onesto libro snll.a Sicilia ebbe analoghe pa.role pel nostro Direttore. Il quale l' in-fluenza dei milioni. nella q nesti one di mostrò a lungo nella Rivista rrwde1·nridi cultiira (Firenze, Gennaio 1900). E qni stesso il problema sotto un tale punto d_i vista venne trattato esa11rientemente da Oamillo Vaccaro. rrutto questo rammentiamo affinchè gli amici nostri sappiano dove trovare gli argomenti in difesa della. scuola. . La lotta contro l'analfabetismo per l'Italia ha una importanza eccezionalf:' economica, politica e morale; e la legge Orlando - ripetiamo ciò che abbiamo scritto il 15 gennaio - rappresenta un primo e timido passo sulla via che dobbiamo percorrere e che dev' essere lastricata di milioni ! ., Ohe la nostra noll sia una frase per impressionare (1) Nuova, Antologia (16 maggio 1904). risnlterà da queste receN.tissime cifre che togliamo dal cennato articolo dell'on. Ferrnris e alle quali non aggiungiamo una sola parola di commento. POPOLAZIONE SPESA ANNUA ANALFABETI Italia 32,475,253 Prussia 34,473,000 1-ER LA SCUOLA POP. PELt 100 COSCRIT'l'l 82,000,000 337,000,000 ♦ 32,61 0,19 (1) Ancora a proposito di processi.-Ancora una volta, la terza, il processo Salaris è sospeso. Noi. scrivendo queste parole ci sentiamo gelare il sangne al pensiero cbe .anche innocenti - può capi tare a tutti - potremmo cadere sotto la ferula della giustizia e trovarci anche noi obbligati a discutere e subire processi. Son tre anni che questo disgraziato di Salaris si dibatte nel bui.o del carcere per dimostrare la propria innocenza ; e son tre anni che la cosiddetta giustizia s'affanna per provarlo colpevole. Intorno all'accusato s'è serrata 1rna fitta rete d'odii e di pettegolezzi che farebbero ridere se non sapessimo, e se le testimonianze proc~ssuali non provassero che l'odio gli alimenta e che pegno della partita è forse la libertà o la galera dell'infelfre processato. Egli, dal canto suo si difende disperatamente, cerca di abbattere le testimonianze , di. trovare in fallo la giustizia, di sfatare in blocco e in dettaglio l'accusa. E' egli VP,ramente colpevole? è egli innocente? Noi non ci pos~iamo ora pronunziare ; eppoi la sua colpabilit.à o Ja sna innocen:r.a non ci interessano direttamente ora. Noi protestiamo contro la vergognosa abitudine dei. nostri magist.rati istrnttori, cont.ro l' abitudine imbeciìle di tutto il nostro organismo giudiziario che ronverte un processo in imo spettacolo , l' aula dell'Assise in una anticamera di bordello. Noi protestiamo contro l' nso diventato ora troppo comune e generale di ammettere al processo una fol1a di testimoni che non sono necessari alla trattazion e della causa, che non hanno rn,lla di nuovo, di utile, di concludente da dire in tribunale prò o contro l'ac • cusato. Sfilano nelle Corti d' Assise al banco dei testimoni le portinaie che vengono a sfogare il piccolo rancore per la mancata mancia del Natale, la stiratora gelosa de]le camicie affidate ad una rivale , il piccolo chiacchieroncello gonfio e tronfio . della importanza di un giorno che il tribunale gli accorda. E tutta questa gente che non ba nnlla di serio, nnlla di provante da dire viene al tribunale, parla, chiacchiera, perora: prò o contro, secondo l' amore, i gusti, l' amicizia; fa perdere tempo; riesce a far buio dovnnque, involontariamente ma sempre. Nè si dica che noi siamo irrispettosi. verso la magistratura, o la giustizia. Noi sappiamo che la giustizia è con la solidarietà e la verità il fondamento della vita civile dei popoli; ma: appunto per chè vorremmo la giustizia circondata di serietà , di rispetto, di fiducia e di timore; noi non possiamo che indignarci dinanzi a processi che durano un tempo :infinito ed ai quali si mescolano - parteggiate dai membri del tribunale e dai magistrati stessi-antipatie personali , passioni politiche , od i regionali tutta la brntta congrega delle bassezze della nostra vita dtuturna. E protestiamo contro i Presidenti di Corte di Assise o di Tribunale che manifestamente parteggiano prò o contro l'accusato, contro i giudici istruttori che allungano interminabilmente le loro ricerche, contro il metodo attuale della giuda, la cui scelta permette anche a _degli ·imbecilli di ~ssere investiti del mandato più grave e più solenne che possa essere affidato a un cittadino. In Inghilterra un processo dal giorno dell' ar.resto (1) Questa è la proporzione degli analfabeti per l'intera Germania. Quella della Prussia è inferiore. N. d. R.

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