Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 10 - 31 maggio 1904

RIVISTA POPOLARE 277 Lipsia ecc. ìl socialismo si trovi 10 decrescenza perchè dal 1890 in qua non vi si sono fondati giornali socialisti! Ma non solo il contrasto, anche la superiorità del principio socialistico su quello capitalistico emerge dal confronto. Nella maggior parte delle nuove fondazioni borghesi si tratta di giornali sensazionali senza partito nè carattere. La stampa socialista invece grazie alla «dittatura>) al « terrorismo » dei compagni che ne vigilano il contegno e ne raffermano il carattere, va esente, nel suo complesso, dai metodi che speculano sui più bassi istinti dai lettori. Il sorgere di più giornali socialisti nello stesso luogo, come accade in Francia e in Italia, sarebbe un segno di d·isorganizzazione ('Die Neue Zeit, 14 maggio). ♦ Lo sciopero g·enei·ale del fe1·rovleri in Uog·heria. - Lo sciopero dei ferrovieri ungheresi à del tutto 0 sorpreso il mondo borghese e gli ha fatto anzi perdere la testa. Ù appnnto il sistema dei regimi borghesi quello di farsi sempre di nuovo sorprendere da scoppi di rivolte popolari. Ma se essi sapessero invece ben comprendere le giuste aspirazioni degli operai e degli impiegati ed insieme con questi sul terreno dell'eguaglianza si consigliassero ed agissero, certo non correrebbero spesso il rischio di avere a temere delle loro rivolte. Ma si crede di governare cosi più comodamente, togliendo alla massa ogni diritto politico e tenendola in una ubbidienza stupida con l' oppressione poliziesca e con la forza militare e soffocando inoltre ogni qualsiasi suo sdegno contro lo sfruttamento e le servitù; si cerca cosi di poter trarre più grossi guadagni dalle migliaia di operai, i quali certo con il loro la,,oro fanno produrre lauti interessi al capitale degli iotrapreoditori. E se poi gli operai non vogliono tollerare a luogo tale condizione ed incominciano ad accennare ai loro diritti politici e cercano di riunirsi in corpora,:ioni, ecco che allora con una grande indifferenza si scaglia addosso ai loro duci polizia e tribunali e tosto l:.t giustizia loro dimostra che que~to sfrmtamento, questa oppressione sono l'incarnaziune, la conseguenza giusta dello stato civile costituito e che ogni loro osservazione in contrario è una aperta ribellione all' ordinamento divino dello stato. E se poi essi abbandonano il lavoro cercando di ottenere più eque ed umanitarie condizioni di lavoro si mandano contro essi i militari, i quali li debbono ricondurre al giogo del lavoro con l'argomento di fischianti palle; e se poi si è ottenuto di fare rinunziare agli oppressi ai loro diritti ed a fare baciare anzi dagli stessi la mano agli oppressori allora sì cbe il trionfo dei salvatori dello stato non ricon0sce più limiti; cosi la pubblica tranquillità è garentita ed il capitale rende doppio interesse. Ma ciò dura fino a che un bel giorno questi pazienti operai e leali e non affetti da alcuna teorica sovversiva disertano il lavoro e scioperano. Questa decisione rivoluzionaria rende perplessi i governanti. Ma chi mai avrebbe atteso dicono costoro che anche questi pacifici ·operai si sarebbero una volta ribellati? non ha"nno essi evitato ogni comunanza .coi sonersivi socialisti? non hanno essi giurato al re ed all'imperatore fedeltà e fatto inoltre atti di ubbidienza? e perchè questa gente prende parte pure al le sommosse contro il go\Terno? Si dice allora che ciò non può essere che l'opera, di segreti sobillatori _i quali fuorviano le masse con pretese esagerate. Laonde si è miti contro questi ·poveri illusi, dei quali, poichè sono molti, non si può fare senza, ma invece si esercita vendetta contro coloro, che in un modo qualunque hanno partecipato alla direzione dello sciopero. E deboli ed impreparate come sono per lo più tutte siffatte sollevazioni, vengono esse subito soffocate; e con qualche promessa con un po' di forza e fors1: anche con un po' di sangue ecco che la tranquillità è di nuo\10 fatta, ristabilita. Questa è iù brevi tratti tli storia di tutte le lotte di classe in Ungheria e pur troppo anche del recente sciopero de' ferrovieri durato appena quattro giorni. E questo gigante~co sciopero ci si farà ben chiaro se noi si prende in considerazione la mancanza di preparazione di coloro fra i quali scopp;ò. Un forte e vi\10 divampante entusiasmo accoppiato ad un profondo malcontento di masse ioorganizzate spinte dalla superba vanità di un ministro fu quello che potette in poche ore fare cessare ogni movimento, ogni commercio ferroviario nell' intero ed esteso paese. Una fredda e riflessiva organizzata preparazione, · la quale \Tede tutte le conseguenze di una simile lotta, avrebbe appena raggiunto questo momentaneo successo; ma la causa di questo successo fu anche la causa che fece abortire ed andar~ a vuoto la lotta iniziata. Lo splendido spettacolo della solidarietà venne meno di fronte alla freddamente operai;ite forza dello stato e lo sciopero s'infranse nel regolare stato d'assedio. l ferrovieri ungheresi atteridevano da anni un aumento dei loro stipendi i, che· da circa· 30 anni sono rimasti sempre gli stessi. Circa sei mesi or sono cominciò un movimento per i salari, il quale doveva disporre anche il pubblico a favore di un miglioramento della condizione dei ferrovieri. Esso otteno~ anche che una certa proposta si facesse nella camera de' deputati con la quale il governo chiedeva per lo aumento degli stipendi una· somma <li 2.640.000 di corone da darsi a circa 60 mila persoue, cioè nemmeno 50 corone per ogni persona. I ferr0\1ieri chiedevano un legale regoLtmento degli stipendii .e tale che lo stipendio minimo dei bassi impiegati fosse di 1200 corone, per gli ufficiali di 1600 e per gli ausiliarii di 700 corone (la corona è un.i. lira e 5 centesimi circa). Secondo il progetto del governo lo s~ipeodio iniziale per i bassi impiegati non doveva snperare le 700 corone; ma il concesso aumento fu reso in parte illusorio per la diminuzione •della indennità di alloggio. La proposta aduoq ue non con t-entò a ffattù i ferrovieri ed un congresso convocato a Budapest a\Teva lo scopo di protestare contro la stessa e fare inoltre manifeste e chiare le pretese dei ferrovieri. Naturalmente questo congresso doveva essere anche il punto di partenza per l'organizzazione di resistenza, poichè le lotte che duravano i ferrovieri avevano del tutto bisogno vero di questa organizzazione. Intanto questo congresso fu proibito dal presidente della direzione, Ludvigh, il quale ai delegati clie si dovevano re.:are al congresso negò il permc:!ssò ed il biglietto di \1Ìaggio ed a tutti gli altri impiegati ferroviarii minacciò l'immediata espulsione dell'impiego se si fossero allontanati dalla stazione di servizio senza previo permesso della diraione. Ciò malgrado vennero al congresso di Budapest cento ferrovieri , ma essi furono arrestati e ricondotti dalla polizia alle rispettive loro stazioni; ne nacque pc:!rciò una seduta tempestosa alla camera ed i ferrovieri nemmen·o se ne restarono tranquilli. Gli impiegati di Szegedin (circolo) fecero un manifesto di protesta e chiesero telegraficamente dal ministro del commercio l'abrogazione delle misure prese contro il congresso, cd anche gli impiegati ferroviarii degli altri circoli seguirono il loro esempio. Al governo sfuggì la serietà della situazione, sperò di mettere a posto quei pochi scontenti ed i~norò queste proclami proteste. Dopo si riunirono insieme i duci delle deputazioni regiouali dei ferrovieri in un'assemblea, che durò tre giorni e nella quale fu fondata una federazione gèneralc:! degl'impiegati _ferroviarii. Lo statuto fu sottoposto all'approvazione del presidente della dire:done Ludvigh , ma questa venne negata ed il ministro del commercio si rifiutò di trattare con il comitato di azione degli irnpiegati. Tutto ciò portò al colmo l'esespe1:azione degli impiegati finora pacific

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