, I .. RIVISTA POPOLARE 273 Roma sorge Bizan7,io. Ma appena la parte d'occidente passa ai barbari, Roma ecclesiastica si risolleva per liberars\ dalla soggezione bizantina, e i secoli del primissimo Medio-evo lampeggiano nelle tenebre, della sua volontà ostinata a dominare. Nel tempo stesso s'incomincia la riconquista del1' occidente. Roma diventa la capitale spirituale del inondo barbarico. D.11la nuova cupidigia cristiana della dominazione di anime, rispunta 1a· vecchia cupidigia quirite di dominazione di popoli; Roma papale creerà imperi barbarici per servirsene come di braccia secolari per dominare; quando quelli vorranno sopraffarla, li combatterà. Dopo secoli grandiosamente fortunosi Rema sarà a capo dell'orbe cristiano. La piramide è compiuta. Una monarchia assoluta come l'impero. Legge di successione la . elezione come nell'impero. Il diritto di elezione stabilito finalmente in un corpo ec...:lesiastico che per quel diritto liberamente esercitato supera il senato repubblicano che nori potè. mai liber:imente esercitarlo. Con un congegnò semplice di organi minimi e massimi tutto il mondo tenuto sotto la potestà di Roma. Così il cristianesin:~o ha potuto e può essere internazionale ed avere unità. La sua unità è Roma accentratrice. Cosi son pot.ute sorgere eresie e scismi se,v:a numero, ma la dottrina e il corpo della Chiesa sono rimasti intatti; soi10 rimasti attaccati all::t Chiesa quei popoli che la p.rima Roma aveva profondamente lavorati e plasmati a sua immagine e somiglianza, se ne distaccarono i barbari ed i greci. E questa è una pro.va di piu che la orgrnizzazione cattolica si deve a Roma. Ora non possiamo rimproverare il socialismo, se io alcune diecine d'anni non è riuscito a fare ciò che il cristianesimo ha fatto in molti secoli. Ma possiamo dire che mancano ad esso le condizioni materiali del buon successo. Dove sono la sua Roma e. il suo impero romano? Dove troverà, cioè il suo ubi comistam quando vo, ri tradurre in atto la intenzit1ne del suo internazionalismo? Dove sarà il suo centro? Dove la sua capitale ? Non si vede nel mondo prèsentc e non si scorge nel 1 mondo avvenire. È certo invece il cDntrario: contemporaneamente al sorgere del socialismo internazionalista è risorto e si ~ ritemprato il seotim:oto delle nazionalità. lo altre parole, mentre preesisteva al cristiaoesimo il fatto necessario perchè esso potesse passare al cattolicismo, cioè ad una organizzazione internazionale, per il socialismo preesiste l'opposto. Non possiamo dedurre che 1a lor o fortuna sarà pari ed uguale. (Idea Liberale, I 5 maggio). ' ♦ CucHAs: La Bancarotta della politica .Rlsmat·- ckesca. - Non è ora la Russia, malgrado le apparenze, l'ultima nella rcala della influenza emopea; ma la Germania. La Germania è ora la potenza più isolata , perchè Berlino è stato spossessato dal suo predominio in Europa e t.utta la politica di Bismarck ha fatto bancarotta nelle mani dei suc- -cessori del Cancelliere di ferro. Prima il polo magnetico della diplomazia oscillava fra Berlino e Pietroburgo, ora oscilla invece fra Parigi e Londra. Questo è ampiamente il risultato della intesa AngloFrances,c che deve essere approvata da tutti poichè è uno dei più saldi fattori della stabilita internazionale. · Ma questa stabilità si fo a spese della influenza del Kaiser. Noi riconosciamo il tratto principale dell'accordo nei suoi effetti su la posizione e le probabilità delle potenze. E questo distrugge completamente le probabilità ddla Germania. Dire che non è diretto contro di lei, è una vana formula. Il fatto è soltaoto parzialmente vero., Per quanto .è vero non ha importanza. Se l'accordo non è .stretto direttamente contro la Germania, l' intesa AngloFrancese opera per9 pot.entemente contro la Germania. Essa lascia sopraffare i suoi statisti, priva la sua diplomazia del fulcro per mezzo del quale ha adoperato il su_o più forte rialzo su la situazione internazionale. L'alleanza Franco-Russa è tutt'ora il pincipale ostacolo a tutte le ambizioni Pan Germaniste sul territorio. L'intesa Anglo-Francese mette un altro formidabile ostacolo attra ,,erso le ambizioni marinaresche del Kaiser. La b\tncarottta della politica di Bismarck è dovuta prima al sopracommercio della Germania su sè. stessa , e in, parte alla rivolta dell' Ingbilterr,1 contro di lei. Tutti e due, il Kaiser e il conte Bulow vanno d'errore in errore. Tutti e due per l'effetto della loro fiducia in sè stessi possono distrnggere il brillante avvenire della Germania. La posizione del mondo è sembrata, raramente più favorevole ai propositi di una grande potenza di quello che sia stata per quelli. della Germania, non meno promettenti per il futuro d1 qualunque paese sembravano per noi ai primi mesi della guerra boera. Il grande della opportunità è sempre il punto del pericolo. Il J{a~ser, dotato di prodiga temerità, con un'audacia brillante che sbalord1 l'universo, espose i desideri della politica tedesca su tutte le quistioni. Il conte Bulow provava uguale piacere a sentire le pulsazioni della macchina. La concessione della ferrovia di Baghdad spavèntò la Russia per la prima volta con la constatazione di fatto che la formula su la quale la diplomazia Bismarchian:i era da principio fondata, e con la quale Pietroburgo era stato successimente baloccato diverse volte, aveva da lungo tenipo cessata di essere vera, era in realtà, una cosa del passato. Con la co1icessioll"e per la Gecmania di una ferrovia al Golfo Persico fu impossibile di pretendei:e qualche cosa di più che la Germania aveva su gli interessi politici della questione d'Oriente. La Russia dopo ha dato a5colto alla formala in varie occasioni, con una ben sin.mlata solennità, ma non ci ha più creduto. La sola solida e progressiva azione della Germania, durante il regno del presente Kaiser è stata .la sua politica navale. Questa politica ·ha fatto della Germania la terza potenza navale del mondo. Ma non di meno essa è rimasta e si trova praticamente isolata in Europa avendo perduto la,, sua inrluenza politica fra le Potenze Europee. ( Fortnightly maggio 1904). · ♦ JoHN BuRNS: La 8Chiav1tù. nel Snd Africa. - Non è una risposta dire in difesa della somma infamia della schiavitù nel Sud Africa , che è una spiacevole necessità. Questa è la scusa del vile. Questa neg-azione dei diritti umani, e del dovere nazionale, a parte la perversione di tutte le più nobili tradizioni Inglesi, è una negazione della nostra responsabilità verso le razze inferi(,ri. che possiamo pretendere di governare soltanto a condizione che da noi sia messo in pratica il principio della abolizione dei sistemi di governo dei barbari e l'applicazione di principii di civiltà, anche di fronte alle razze inferiori. ,. Dobbiamo noi, come nazione, incorrere nel grande pericolo morale, etico, sociale e politico che minaccia la nostra costituzione? Affinchè due colonie Britanniche sieno dominate da Ebrei, popolate da Asiatici e sosten11te dal lavoro forzato nei compoimds, ( 1) mitigato da un permesso settimanale per andare al bordello e alle sale di giuoco; o dJ un congedo di 48 ore per andare alle case dove si fuma l'oppio. Con le cifre alla mano si può dimostrare che è perfettamente posr;ibile impiegare i bianchi nelle miniere. Il tratta- ( 1) I compo,,,,ds son0 i recinti chiusi ne, quali sono tenuti a vivere come. prigionieri i Cinesi ed i negri che lavorano alle mine. In questi compo,mds mangiano e dormono i lavoratori e non ne possono uscire. N. d. R •
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