Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 10 - 31 maggio 1904

262 R I V I S T A P O P O L A RqE Per qualche tempo si potè pensare che il partito socialista terrebbe nella repubblica francese un posto equivalente a quello del partito conservatore. Esso pretendeva fare la parte più ampia al legalismo ed alle idee; si presentava come l'espressione dello spirito rivoluzionario più disinteressato. Si è riprodotto spesso un articolo pubblicato il 15 Ottobre 1882 nell' Egalité in cui · si leggeva : « Circoscritto al suo obbiettivo di appropriazione « collettiva e nel suo metodo rivoluzionario , il « partito operaio non conduceva che alle barri- « cate » ; e al Congresso internazionale di Parigi nel 1900, Guesde opponendo le antiche idee so.:... cialiste ~1 quelle che sosteneva Jaurès, gridava: « Si « era consacrati altra volta al partito sino all' e- « stremo, sino alle esecuzioni sommarie; oggi (se- « condo la nuova teoria politica favorita da Mil- « lerand) si può essere devoti al partito sino alla « accettazione di un portafoglio. Bisogna avere , « l'eroismo di ritemprare il socialismo moderno « nell' esperienza del portafoglio. >) Ma · le esperienze del portafoglio sono ben poca cosa accanto ai favori che può procurare l'appoggio dato alla politica del governo. Urbain Gohier hà, in vigorosi articoli, denunziato ogni sorta di traffici che sarebbero stati praticati dalla Petite Republique; tutti dicono a Parigi che Jaurès e Gerault-Richard hanno un' influenza enorme presso il ministero (1); e 'se molti giovani sono divenuti socialisti, non c'è dubbio che ciò è avvenuto perchè essi erano sicuri di fare un buon affare. Sarebbe davvero curioso il sapere i nomi dei· capitalisti che hanno dato recentemente tali grosse somme da permettere alla Petite Republique di trasformarsi e ali' Humanité di nascere; non c' è persona, suppongo, che immagini che i capitalisti forniscano del denaro ai giornali socialisti per amore del collettivismo! Non si dà un milione per amori· di questo genere, se quelli che li danno non sono sicuri di trarne qualche compenso. Il socialismo parlamentare è divenuto un' eccellente intrapresa le cui azioni sono bene apprezzate nel mondo della Borsa. Tutri i partiti oggi si rassomigliano e mi sembra ·che i conservatori - al tempo in cui :Nleline era ministro-non si siano trovati imbarazza ti nell'accordare benefizi ai loro amici. I fabbricanti di zucchero furono gratificati d' un regime di premi tanto assurdo che l'esperienza ha ·portato a sopperire tutta la legislazione protezionista su gli zuccheri che il sig. Meline aveva migliorato. Sembra che i fabbric,inti fossero fortemente interessati nel suo giornale Nessuno può essere tanto ingenuo per credere che sia stato rinforzato il monopolio degli agenti di carn bio_ per moralizzare la Borsa : qnesta specie di operazioni (1) Si pretende che Milleran1 fosse stato spi_nto a~ a~taccar~ il ministero con tanta acredine perchè egli era 1rrttato d1 incontrare presso i ministri certr resistenze. Quest' uomo é davvero insaziabile: egli si è fatto attribuire i migliori affari nella liquidazione delle congregazioni. A lui certamente alludeva Drumont quando scriveva: (j( Informatevi al Palazzo « di giustizia. Vi si dirà che M. X., le cui rare difese erano « quotate con una tariffa delle piu modeste, oggi guadagna « duecento mila lire all'anno dopo che fu ministro. » (Libr"e parole 17 marzo 1904). Gli amici di Millerand assicurano che la cifra di Drumont è esagerata e che bisogna scendere qa 200 a 150 mila lire. E' ancora qualche cosa. non si fa senza solide n1gioni, e i giornali. sen titono difatti che le ragioni erano le più solide. I conservatori non compresero che il sig. Melin€ me~tendo in evidenza , con le sue leggi protezioniste, che il loro partito era un .gruppo d'interessi materiali, pronunziarono la loro irrimediabile caduta. In questi giorni la politica è posta 11el terreno puramente economico, i politi:..:anti che promettono vantaggi materiali alla 11uggioranz:1 povera, devono guadagnare altrettanto rapida111ent~ su quelli che sono i mandatari delle mmoranze. IV. Le ·circostanze han fatto si che i conservatori rappresentino oggi, agli occhi dei contadini, gli interessi del clero. Non c'è partito che abbia tanto poco senso del lealismo e dei principi quanto il partito clericale : sovente si è rimproverato ai preti francesi il cinismo col quale dopo aver pomposamente benedetto la Repubblica del 48, si fecero gli umilissimi adoratori del colpo di Stato del '51; e non furono punto più fedeli ali' impero che alla Repubblica. Non appena Napoleone non sostenne più agli occhi del popolo il governo papale , gli fecero una guerra accanita. I vecchi realisLi francesi si sentirono offesi qu,Ìndo videro Leo1ie XIII preconizzare il riavvicinanìento alla repubblica: i loro principii di fedeltà erano sfacciatamente calpestati dal papa: questi constatando che i p,1rtiti monarchici non potrebbero essere più utili alla Chiesa , considerano che sarebbe ridicolo ostinarsi su la via del!' onore e che bisognava tendere ai risultati immediati. I realisti avevano molto soflerto per la loro alleanza con la Chiesa; Leone XIII, si immaginava che essa soffrirebbe per la solidarietà col principio monarchico ; immaginava che proclamandosi repubblicani gli a1~1ici della Chiesa riuscirebbero a diventare la magg10ranz:1. Questa tattica era anche più ingenua che cinica: 'i realisti hanno seguito, deplorandolo, l'ordine del Vaticano , ma la loro unione alla repubblica non ha ingannato nessuno. Il solo risultato ottenuto da questa campagna è stato di rovinare i repubblica11i conservatori nella opinione dei contadini, poichè alleandosi ai ralliés , son diventati dei clericali e il contadino, che non ha mai amato il governo dei preti, ha oggi delle ragioni più forti che· mai per essere l'avversario del . partito clericale. Nelle nostre campagne l'autorità della Chiesa e finita ed è probabile che non potrà restaurarsi mai più; i conservatori alleandosi con essa si son condannati a delle .amare disillusioni. · Quando fu creata l' istruzione primaria laica , nient' era più facile ai proprietari rurali che d'accomodarsi in modo da avere gli insegnanti nelle loro mani. La paga degli istitutori era difatti _precarissima , si sarebbe potuto migliorarla costituendo degli istituti locali (d' agricoltura o di instruzione post-scolara) che avrebbero permesso di dare ai disgraziati maestri di scuo.la un trattamento supp~ementare. Invece di questo, i proprietari ricchi hanno dichb rato la guerr:1 alle scuole e hanno speso delle somme favolose a favore d' istituzioni congregazioniste; e hanno esercitato una pressione su i contadini per obbligarli a mandare i loro figliuoli dai frati , mentre i curati denunciavano le scuole senza 'Dio !

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