Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 9 - 15 maggio 1904

248 RIVISTA POPOLARE tradizionale amicizia fra Stati Uniti e Russia é finita. In secondo luogo ha rivelato agli Americani quanto grandi siano i loro interessi in Cina, e quanto sia, per loro, impossibile mantenersi indifferenti alla lotta d'interessi che si combatte laggiù. È certo che il totale dell' intelligenza in America è più alto che altrove , naturalmente, parlando di quanti_tà e non di qualità; ma è anche un fatto che non c' è un paese in Europa che sia altrettanto pronto a darsi a delle manie contradette dai fatti e dal e verità economiche. Il successo che ebbero per un certo tempo le erronee teorie del Bryan ne è una prova. Questo si deve alla potenza sempre maggiore delle macchine e degli affaristi; perchè in un paese dove le macchine tendono a soprapporre gli uomini l'argomento e lo studio cadono sempre ìn disuso come strumenti di persuasione politica. Noi vediamo difatti che gli Americani si disinteressano di più degli atti del Parlamento, i deputati ~ i senatori non pensano mai a visitare i loro collegi salvo che nelle epoche delle ~lezioni, e l'educazione politica del popolo è fatta dalla stampa e dai messaggi annuali del Presidente. Tutto questo tende a lasciare evolvere spontaneamente la opinione media in America, senza che le masse profittino dello studio o degli ammonimenti degli uomini di maggiore valore. Eppure l'America, in questo momento, avrebbe grandissimo bisogno di una educazione sisteh1atica degli elementi della politica internazionale. La guerra Ispano-Americana distrusse la tradizione , cara agli Americani, che l'Inghilterra fosse la loro nemica tradizionale e l'Anglofobia fu rimpiazzata dalla Teutonofobia. Ma la tradizione della naturale amicizia Russu,-Americana permaneva malgrado piccoli spiacevoli incidenti. Ma ora è venuto il risveglio. Uno degli scopi principali della diplomazia Russa in America è stato di fomentare la diffidenza degli Stati Uniti verso l'Inghilterra e di distrarre la sua attenzione dagli avvenimenti nell' Estremo Oriente. Ma in verità questa pretesa amicizia è stata sempre una falsa opinione. Quale mai vera affinità poteva mai esserci fra la Nazione che ha portato la civiltà Occidentale al suo pi~ alto sviluppo e la Nazione che considera la civiltà Qccidentale come il primo passo all'Anarchia? Fra una repubblica libera e un popolo soggetto all'autocrazia la più tirannica? Vari fatti sono venuti a fare svanire questa illusione. Una piccola ma noiosa guerra di tariffe, l'occupazione Russa della Manchuria e la sua minaccia al commercio Americano , la brutalità delle truppe Russe nella ocèupazione straniera in Cina, Kischneff e i maltrattamenti agli Ebrei in Russia , ed ultimamente la mala fede Russa nei negoziati col signor Hay. Il risultato è che non solo gli Americani ammirano il veemente coraggio dei Giapponesi e si trovano pienamente d' accordo con loro nella politica dell' Estremo Oriente , ma cominciano a sentire una vera ripulsione morale per la Russia. Soltanto più tardi, quando saranno pubblicati i documenti dei negoziati fra Hay e la diplomazia Russa, si capirà che mai una politica fu più furba e corruttrice della diplomazia Russa, arrivato al punto di propone al Hay un trattamento di favore in Manchuria come prezzo della acquiescenza degli Stati Uniti alle male arti Ru~se. Questo risveglio da una illusoria amicizia dovrebbe insegnare agli Americani a studiare· un po' più i problemi della politica estera del loro ·paese. C' è un punto fondamentale, nella questione dell' Estremo Oriente, che tocca da vicino gli Stati Uniti. Quello della integrità amministrativa e territoriale della Cina, e della libera possibilità commerciale coi Cinesi. Ora per potere insistere su questo è necessario per gli Stati Uniti di liberarsi dalla falsa idea -della loro politica che impedisce loro di cooperare con altre potenze per ottenere un determinato scopo. Come ben disse il capitano Mahan : « non possiamo contare sul rispetto del territorio Cinese se non siamo pronti e decisi a mettere su la bilancia oltre il nostro peso morale anche la nostra forza fisica per impedire una espropriazione di territorio che minaccerebbe di escludere il nostro commercio e neutralizzare la nostra influenza ». Mi ~i risponderà che Hay con la sua penna ha raggiunto il desiderato scopo; ma bisogna ricordarsi che l'ultima rntio della diplomazia, e il modo per lui di farsi valere è la forza. Bisogna che l'opinione pubblica Americana si decida a proposito della sua politica nell' Estremo Oriente , e che veda e consideri se i suoi interessi in Cina e nell'Estremo Oriente sono abbastanza importanti da valere la pena di una guerra per sostenerli se è necessario. E queste sono questioni da decidere 'non alla stregua di antiquate tr:1dizioni politiche del tempo di Washington , ma a quella delle condizioni attuali, o dell'immediato avvenire. (North American Review, apr. 1904). ♦ I I. DE JoH~NNIS: Il partito socialista. - Gli articoli di Ferri e di Bonomi nella Nuova Antologia in difesa delle due tendenze nulla ci rivelano di nuovo , se non la temperanza di linguaggio, cui non eravamo più abituati. Ciò che emerge, però, da tutti e due gli scritti è che oramai sembra sospesa ogni attività del partito socialista che non sia rivolta alla discussione delle due tendenze. Continua bensì qualche accenno alle misere condizioni del proletariato, si parla anche di conquiste da fare e di riforme radicali da ottenere, vi é anche un lieve spruzzo di marx.ismo, opportunemente richiamato in vita, ma il partito socialista come tale non ha più che una sola mèta: discutere quale delle due tendenze possa aver ragione. A noi, che siamo spettatori di questo movimento iniziatosi con tanto ardore e proseguito poi con tanta miseria di idee. e di atti , a noi che non crediamo nel socialismo come organizzazione definitiva conducente al collettivismo , q~este sterili discussioni fanno l'effetto di un tradimento dei capi del socialismo verso i loro illusi seguaci. Ben altro le moltitudin,i proletarie domandavaqo ai loro capi intellettuali non proletari, che non sia l'esaurirsi in una discussione sui metodi da seguirsi ; discussione che ha tutta l'apparenza di una lotta tra due figli di Re che si disputino il trono, po ichè incompatibile e per l'uno e per l' altro la cooperazione subordinata e parallela. Vi è tutto un mondo vecchio d_ariformare, e. voi sapete che non si può riformarlo che lentamente, con prudente e sagace opera diuturna, affinchè le rovine non ci cada no sul capo e non vi sia poi chi sollecito lo ricostruisca peggio di prima; vi sono condizioni di migliaia di uomini a cui urge provvedete, perchè non siano prolungati i loro patimenti; vi sono personalità ancora incoscienti da risvegliare e da condurre alla coscienza dei loro diritti , dei loro doveri ; vi è una antiquata legislazione che domanda il soffio di nuovi tempi per essere a poco a poco rinnovata; e avete tanto tempo da perdere che vi fermate a discutere se sia opportuno o no votare per un ministero od anche far parte di un Ministero? Non è per questo che il proletariato vi ha eletti a suoi duci, non è per questo che ha cercato in voi quella maggiore intellettualità che doveva essere la guida dei soffere~~i. Il vostro ufficio di socialisti, uon proletari nia intellettuali, era quello di approfittare di tutte le circostamie possibili, di tutti i' mezzi pacifici che sono a vostra disposizione per dirigere le forze del partito ad ottenere il più presto possibile ed in modo durevole le riforme di cui le moltitudini hanno bisogno. Invece avete inventate le due tendenze e date questa sterile questione in pascolo alle moltitudini , che molto abilmente avete appassionato per questo tema e fate che si sazino di parole mentre avevano bisogno di cibo nutriente.

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