Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 9 - 15 maggio 1904

242 RIVISTA POPOLARE imprescrittibili, immutabili, sacramentali! Se il famoso dogma della « specialità dell' esercizio » e della ~ specialità dei crediti » può essere eccellente per il ministero dell'interno, della giustizia, dell'istruzione pubblica, è certamente detestabile e funesto per ogni indiistria delie poste, sopra tntto per quelle dei telegrafi, e pìu ancora per quelle dei telefoni. Ma non è questo il solo in conveniente del sistema. Le poste, i telegrafi e i telefoni incorporati nel bilancio, sono ten11ti per una istituzioue fiscale destinata innanzi tutto a fornire dei profitti al Tesoro , che si impadronisce dei loro benefizi e, li adopra per pagare polizia segreta, ecc. invece di consacrarli al miglioramento del servizio, che li ha prodotti. _ In tal modo, le poste e i telegrafi, in Italia, invece di essere un « servizio pubblico», sono tmo e strumento d' imposte ». In Inghilterra, i telegrafi (servizio interno) fruttano allo Stato 91.476.000 lire; ma essi gli costano lire 104.882.000. In Is vizzera , i telegrafi e r telefoni sono inserì t ti al bilancio per un incasso di 9.134.000 lire, e per una spesa di 10.470.000 lire. Agli Stati Uniti le sole « poste » - giacchè i telegrafi e i telefoni appartengono all'industria privatafruttano 629 milioni e costano· allo Stato 654. Ecco veramente dei « servizi pubbl~?i » perchè il bilancio fa dei sacri5.zi per essi in vece di trarne un profitto.· L'unico mezzo attnale per ottenere da noi un risnltato analogo è di sottrarre le poste , i telegrafi ed i telefoni al sistema fiscale che pesa su di essi. Gli inconvenienti, disastrosi per il commercio e per l' industria , del regime in vigore, hanno raggiunto un tal grado d' intensità e di evidenza che il mantenimento dello statu quo è di venuto impossibile. Si considerino tutte le ipotesi imaginabili, non se ne troverà una che non lasci sussistere le cause attuali del cattivo funzionamento dei servizi; - mentre col « bilancio annesso « l'utilizzazione conquista il massimo di indipendenza, di autonomia, di libertà che sia compatibile con l'insieme delle nostre istituzioni. Le poste, i telegrafi e i telefoni verrebbero così sottoposti al diritto comune verso il pubblico. Certamente le Camere dovranno ancora votare questo bilancio annesso; ma col modo stesso che verrà stabilito, con la messa in prèsenza immediata dei ricavi e delle spese, dei bisogni del servizio e dei prodotti, la necessità di dare al pubblico le indispensabili soddisfazioni, apparirà cosi chiaramente che lo spirito di fiscalità del ministero delle finanze dovrà indietreggiare e cedere all'evidenza. Per completare la riforma, sarebbe anche utile istituire una specie di Comitato consultivo, di Consiglio superiore delle poste, dei telegrafi e dei telefoni composto di membri delle Camere di Commercio che farebbero penetrare nella gestione di questi grandi servizii lo spirito industriale e commerciale di cui sono così profondamente sprovvisti e che ne allontanerebbero lo spirito •- politico » più funesto ancora dello spirito « amministrativo ». In fine, una diSJJOSizionepermanente della legge dovrebbe stabilire a p1~0.fittodelle poste, dei telegrafi e dei telefo11i il diritto per il ministro di far riportare con decreto, da un esercizio all'altro, i crediti non impiegati. Non vi ha sistema più oneroso al Tesoro che quello della « specialità dell'esercizio > nei servizi di un carattere iudustrialé; da ciò quelle spese ridicole , inutili, così sovente accusate. I tedeschi lo han così ben compreso che il 1rip01·to dei crediti è presso di essi la regola per tutte le spese di un carattere industrialee in tal modo essi ottengono la migliore applicazione dei loro crediti e le economie possibili, specialmente nei bilanc,i della guerra e della marina. Tali sono le riforme pratiche, semplici e facili che un breve articolo alla legge delle finanze basterebbe per compiere. GUGLIELMO Ev ANS 11111111111111111111 lllllf li lllll li lllll lii I lii li I I I lii lii li I I I li I li l I li 1111111111111 I 1111 SPERIMEMTALISMSO CIALE La nuova immigrazionneon è pericolosa agli' Stati Uniti -----HH----- Le preoccupazioni della guerra e del viaggio di Loubet tra noi hanno lasciato passare inosservato un articolo che merita tutta la nostra attenzione. L'articolo è di O. P. Austin, capo dell'Ufficio di Statistica nel Dipartimento del Commercio e lavoro degli Stati Uniti e venne pubblicato dalla North American 'R_eview (aprile) sotto il titolo : La nuova immigrazione è perieolosaal paese? L' Austin comincia dal rilevare che la immigrazione negli Stati Uniti cresce continuamenté, come si pu6 rilevare dal seguente prospetto : Periodo Numeroimmigranti Media annuale r---'------., 1800-1825 300.000 8.000 1825-1850 2.500.000 100.000 1850-1875 6.500.000 260.000 1875-1900 10.000 000 400.000 1900-1903 2.000.000 665.000 Queste so.no cifre tonde , che poco si scostano dalle reali. Nel totale e calcolando approssimativamente l'immigrazione_ dal Canad:ì si può ritenere che nel secolo XIX gl' immigrati negli Stati Uniti furono circa 22.000.000. E siccome il censimento del 1900 nota 10.341.276 di cittadini nati all'estero se ne argomenta che metà degli immigrati hanno preso stabile dimora negli Stati Uniti e in gran parte vi hanno preso la cittadinanza. Se si tiene conto dei nati negli Stati Uniti da stranieri , che nel 1900. erano 15.687.322 si ha che tra stranieri e nati da stranieri si arriva. a circa 26.000.000 - cioè al 34 °10 della popolazione totale. Questa percentuale in quindici Stati dell'Unione arriva al 50; in sette al 60 °r 0 • In quasi tutte le grandi ~itta è di oltre il 50 °y 0 -- meno quelle del Sud; in alcune - New York, Chicago, San Francisco, Detroyt, Cleveland. e Milwankee - del 75 °1 0 , Onde studiare l'assimilazione di una cosl grande massa, l'influenza sui costumi, sui sentimenti e sulle istituzioni degli Stati Uniti esercitata da tale

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