Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 9 - 15 maggio 1904

238 RIVISTA POPOLARE I fieno greco e le veccie, facendole prendere parte in una rotazione razionale , che dovrebbe aprirsi con una pianta leguminosa da granella, quali le fave, i ceci, i cicorchi, i piselli ecc. Un impulso maggior~ dovrebbe darsi all'allevamento del bestiame ed all'industria caseara ; ma se questo sviluppo dell' industria agraria è piuttosto lento, la causa deve ricorcarsi nell' abbandono in cui sono state lasciate le popola~ioni del Mezzogiorno, n·ella mancanza di capitali, nella deficienza di condizioni agronomiche, nella malaria. La ·specializzazione delle colture che man mano è andata affermandosi nel :M:ezzogiorno, non è un difetto come crede il Cedetti , nia un neI Rimedi Graziosissima è la trovata del Cerletti, nell'indicare agli agricoltori meridionali il ri modio, da applicarsi presto e con l' at_trattiva del premio di ineoraggiamento. Ed il rimedio ·l' ha trovato nell' estenzione di una cultura ; anzi di due colture; nel cotone, estenzione; e nel grano, intensificazione. Analizziamo queste due cultare, e principiamo, da quella che dovrebbe salvare le provincie meridionali , cioè dal cotone. Il cotone - Il cotone che si coltiva nel mezzogiorno d'Italia è quello erbaceo. È una pianta che compie il suo crclo vegetativo durante cessario e giudizioso adattamento delle colture Padri e figli la stagione estiva. Esige un clima caldo, asciutto; soffre gli sbalzi di temperatura, i geli; e l'umidità durante la matu- .. razione che si compie dal settembre a tutto l'ottobre. Nella Sicilia, che è la regione che offre maggiori condizioni favorevoli per la produzione di questa piantat il cotone non si può coltivare che nel solo litorale ionico e medi- • terraneo, senza allontaalle condizioni di clima e di terreno. Ora , in quali punti, sotto quali condizioni di clima si sono sviluppate le colture della vite , degli olivi , ..del mandorlo e degli agrumi ? Esse si sono impiantate per lo più lungo il litoraìe e negli altipiani i cui terreni appartengono alle sorìe quaternaria e pliocenica costituiti da sabbie grossolane o sabbie gialle o da masse calcaree, per la vite ; nei ierren i roccio.;;i, pietrosi, .calcarei o vulcanici per gli olivi e per il man- .dodo, in quelli alluvionali irrigui per gli agrumi; cioè in tutti quei terreni ove la coltura .dei cereali e dei prati stenta a vegetare e non -é rimunerativa , o non può dare l'utile che dà H giardino di agrumi. Quali piante avrebbe -coltivato il Cerletti nelle masse calcaree del GarI padri: Dove andate o figli? - i figli.: Ci si manda a farci uccidere nell'Estremo Oriente in nome della santa patr~a russa. E voi dove vi dirigete ? - I padri: In esilio , in Occidente, dove ci caccia la nostra santa patria. narsi di troppo dalla marina; le pianure di Catania, di Terranova e di Licata, le vallate di Durillo e Terranova in provincia di Siracusa, quelle di Verdura e del Magazzolo in provincia di Girgenti . sono le Role plaghe che permettono la coltura di quo::.ta pianta industriale. Cal- · tagirone, Mazzarino, Riesi, ad es. che disfano appena 18 a 20 km. dal mare, non offrono condizioni propizie a questa coltura per il loro clima, uu poco meno asciutto e meno caldo di quello ,gano , in quei terreni della vastissima pianura del Tavoliere , costituiti da una crosta di calcare poroso, spesso conchiglifero poggiante sulle . i,abbie plioceniche , e quindi aridi ed asciutti, resi ancora più aridi dalla deficiente e troppo irregolare precipitazione di pioggia ; nei terreni -0alcari e marnosi del Leccese, ed in quelli vulcanici, sabbiosi , silicei e tufacei_ di molta parte delle provincie di Catania, di Siracusa, di Girgenti e di Trapani f Quali piante avrebbero dato un reddito maggiore di queUe degli agrumi, nei terreni quaternari , alluvionali e di formazione recente, irrigui della Sicilia, del Salernitano e delle Calabria ? 1 Ah ! Forse il cotone ? ( Dall' Ulk di Berlino ) della marina. In riguardo al terreno poi, il cotone esige terreni fertili, profondi e freschi, di impasto mezzano tendente allo sciolto. I terreni troppo aridi, quelli calcarei 0 quelli argillosi non sono adatti. Si comprende quindi come anche nelle pianure di Terranova , di Catania e di Licata in Sicilia , in quelle di Bari, di Lecce e della Basilicata, i terreni che si possono prestare a questa coltura sono pochi , e non possono superare complessivamente gli ettari 15.000 ogni anno. È vero, nel 1864-67 la coltura del 0otone ebbe una estenzione di ettari 55. 000 circa, che fa la massima a cui po4) estendersi per ragione di clima , ma non si dove dimenti-

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