202 R!VISTA POPOLARE di rispetto per quelle profonde regioni dell'animo, le quali si sottraggono non solo ad ogni costrizione materiale ma rir,ugnano assolntamente ad ogni dominazione morale - fu costretta jn questo campo dalla natura delle cose e dalla natura sua a limitare la sua azione qnanto più pretendeva di farla sovrana e generale. ✓ Non così per la giustizia punitiva. Essa è tut"ta piena di sapore religioso, assume dalla religione i termini e con i termini le idee , con le idee il carattere in.placabile ed assoluto. Sarebbe qui il caso di parlare della influenza del fattore religioso nella giustizia per chi non rifuggisse da queste meschine astuzie verbali, per sostituire all' audacia della concezione unitaria o al coraggio ·della negazione sistematica le pallide transa_zioni e gli incerti e mediocri pensamenti volgari. Noi voglia.mo armarci contro il reo di un potere snpedore •alle nostre convenzioni morali - per la na tura loro essenzialmente indididua.le - supe~iore a q tiello - oggettivo e uni versale - dell' utile comune cioè della forza per il quale potremmo sopprimere, non condannare. Ohi condanna pretende alla verità e la verità può essere creduta non saputa: non è, come ben videro tutti i mistici e tutti gli scettici, campo della scienza, nè della filosofia ma della religione. La religione è l'affermazione del rapporto fra l' utile e il giusto, rapporto che non può essere casuale e non può risolversi empiricamente che elidendo uno dei termini nella doppia considerazione: oggettiva prima, soggettiva poi dello stesso ordine naturale. Per sfuggire a questo la società borghese deve con Emanuele Kant, il suo grande filosofo, affermare Iddio dopo averlo negato. Basata sopra la responsabilità dell'individuo - spinta al limite estremo sino a colpire e a premiare lo strumento ed il mezzo per cui gli avvenimenti si producono come se ne fossero causariveste con le idealità contrarie alla sua natura, la espressione meccanica e necessaria della sua costitazione. Essa per conservarsi, per attuare il progress~, fa di ogni giorno un istante del grande giorno biblico e nelle sale polverose la triste parodia del giudizio finale: ma nòn si può così illudere compiutamente sul significato reale della dolorosa commedia. No, non per l' influenza di credo religiosi , nè di formule illogiche, ric~lcate sopra di quelli , la società infierisce contro il reo, ma, dirigendo i suoi proprii occhi a questi fantasmi, essa compie il suo increscioso dovere : noi non incolpiamo questi simboli di ciò ch'essi non producono . ' rhe essi non possono evitare, noi smascheriamo soltanto una falsità urtante ed immorale. Il Nordau nelle sue menzogne convenzionali ha commesso un grave e continuo errore , se pure egli chiamerebbe errore il motivo principale per cui il libro è tanto diffuso: ha combattuto gli istituti sociali non per quello che sono ma per quello che essi dicono di essere. N nlla. è più facile che dimostrare le contraddizioni e gli assurdi a cui cono condotti i sostenitori degli istituti sociali quando vogliono giustificarli con la loro ragione d'essere apparente : nulla al contrario più difficile e più proficuo che ricercare perchè veramente la realtà sia granitica con. la forza _delle leggi naturali sgominando la nostra logica e deridendo la nostra ironia. La monarchia, come la famiglia, la proprietà come la chiesa, la guerra come la giustizia hanno la loro cansa-o ragion d'essere o giustificazione, che vogliate chiamarlanei rapporti oggettivi della società in cui viviamo ' non certo nella retorica, nella ideologia, nelle pagliacc~ate dei teorici e per questa base reale non per le ciance e gli entusiasn:i del parolai resistono agli sforzi dei riformatori o dei sognatori. Uscirà dunque lo spirito di vendetta dall'aula del tribunale insieme con l' imagine della religione? Non crediamo , nè possiamo sperarlo. Ma ci rallegriamo di questo segno dei tempi nuovi. Se anche la mancanza di veli e di amminicoli non renderà più debole la rocca delle istituzioni già tramontate nel nostro cuore nrima che scompaiano dalla scena il.ella storia, varrà c~rto a rendere più adeguato il mezzo al fine e a risparmiare inutili crndeltà e stolte deduzioni dai principi ideologici. Ed il giudice il quale non abbia più sopra di se il Cristo, gerente responsàbile di ciò che non può impedire, sentirà. almeno più forte la sua natura di nomo di fronte ad 1m altro uomo e, se per il ribrezzo naturale e normale del sano contro il malato, non proverà simpatia per colui, il quale dovrebbe essere suo uguale, vedrà sempre più chiaro che il lavoratore e l'ozioso . ' il genio e l'uomo volgare ed anche il vizioso _e l'nomù retto, appunto perchè uomini e tntti diversi, non possono essere collocati sopra una scala , assoluta , ma trovano nelle loro differenze qualitive la g;aranzia della loro indiviq.ualità e sono quindi - con un parado::iso apparente - appunto perchè tutti ed in tutto diseguali, tutti assolutamente uguali. Oosì adunque si verrà determinando nempre meglio ìl carattere naturale della funzione giudiziaria e sarà assai più facile adeguare le nuove istituzioni ai nuovi bisogni in modo sempre più consono agli ideali umani. Non dunque a caso queste note rammentano la comunanza intellettuale della Francia con l' Italia: esse sono apparse all' attento lettore sino dal principio dirette ad un fenomeno in apparenza del tutto staccato . ' rn sostanza molto vicino al movimento scientifico dei criminalisti italiani. Ohi ha seguito questo con spe ranza e con am<.,renelle sue prime prove e nella sua sconfitta di fronte alla forza cieca delle cose più che agli argomenti degli avversarii , può a buon diritto rallegrarsi. nuova affermazione. Bologna, 9 aprilo 1904. GUSTAV0 DEL VECCHIO L'articolo era già scritto quando ha ricevuto nna meravigliosa conferma. Da. Parigi, da Lodove, da Aubenas, da Nancy, da Caen giungono le notizie delle prime dimissioni di magistrati. 111111111111111111 Il 111111 Il Il 11111 Il lii 11111111111111111111111111111111111111111111111111 Agli' abbonali che non conservano la collezione delle annate r1:vo~~z'amola viva pre- .~ ht'era di' favorirci· t'l N. 2 e 3 anno corr. Lo co"!'traccàmbz'eremo con uno dei premi' che diamo a coloro che cz· procurano un nuovo abbonato. · Il Il 1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 li lii I li li 111111111111111
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