.. R I V I S T A P ,O P O L A R E 201 « E pensate che siano uguali. i rischi e le responsabilità degli italiani di altri tempi , che correvano allo sbaraglio quando nulla esisteva-- e quindi, nella peggiore delle ipotesi, non arrischiavano che di lasciare la loro vita sulle forche o di consumarla nelle prigioni -· e nulla perciò si potevaperdere dal punto di vista della collettività nazionale, con quelli di oggi, quando esiste in Italia che si potrebbe disfare ? » · Rientriamo nella realtà, caro Ricciotti, e convinciamoci che se preparazione seria, utile, efficace per gli avvenimenti da voi in parte temuti ed in parte desiderati, ci ha da essere - tale preparazione non può essere fatta nè da voi, nè da cento altri valorosi e intelligenti che vi rassomiglino. Oggi non potrebbero darcela nemmeno quei due colossi che non venereremo mai abbastanza: Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi. La preparazio_ne adeguata che renda possibile la vittoria e. non ìa disfatta non potrebbe darcela che lo Stato. Ma se vogliamo che esso ce la dia , voi ed io per i primi dobbiamo mutare condotta: non dobbiamopiù far guerra alla guerra; e invece dobbiamo invocare l' incremento delle spese milit:iri, pur esigendo che il prodotto delle imposte venga speso meglio e non· venga malamente sciupato. come si è fatto sinora. Per' parte mia non me la sento di mutare per fare forse il giuoco di uno chauvinisme dinastico che mal si cela attraverso le contraddizioni delle visite imperiali e presidenziali e dei convegni ministeriali. Lasciamo questo compito agli italianissimi alla De Gubernatis, che fanno dell''irredentismo in ritardo molto, ma molto , sospetto ài cortigianismo dinastico. Nè credo che si possano prendere in cattiva parte queste mie parole, perchè ho provato a fatti, seguendo più volte 'il vostro gran padre sotto la bandiera Italia e Vittorio Emmanuele, quali siano i miei sentimenti nazionali ; nè esiterei a rifare la prova e di consigliare gli amici politici di sentirsi itoliani prima che repubblicani, se il bisogno se ne ripresentasse. Non me la sento di mutare condotta oggi perchè credo che la migliore preparazione per la difesa degli interessi rtazionali la si faccia promovendo il benessere economico e consolidando lc1liberd dei cittadini. · Ora chi dice spese militari e militarismo dice regressoeconomico e pericoliper la libertà, anche quando quelle conducano al successo glosioso ! La preparazione da voi desiderata e consigliata, infine, aumentando il sospetto e il risentimento dell'Austria non potrebbe, anche se non conducesse alle conseguenze dei colpi di testa da voi stesso temuti, che aggravare la situazione già triste dei fratelli irredenti e ritardare quelle riforme e quella autonomia da loro attese e chieste ed alle quali hanno pieno diritto. · Cosi penso; e il mio pensiero non esitai a manifestarlo -dieci anni or sono addolor;mdo, -mio malgrado, l'indimenticabile Matteo Renato Im briani; l' ho ripetuto più volte e mi credo nel dovere di farlo noto particolarmente a voi, cui mi sento legato da ricordi carissimi, da molta amicizia e dalla comunanz:i della fede politica. DoTT. N. CoLAlANNc Les Dieux s' en vont Noi italiani ~eguiamo scwpre atteutamente il moviniento sociale in Francia, desideriamo per i nostri grandi uomini ilbattesimo della gloria parigina, diamo atti tndi n i e nomi francesi alle parti combattenti fra di noi la lotta per la vita nella politica, nell'arte, nella scienza e nel lavoro. Questa simpatia, facilmente spiegabile con ìa identità o. la somiglianza di tutti gli elementi onde si co.npone la vita nazionale, soggetta a periodi di tepidezza e di ~ntusiasmo, trovava sin' ora fo1·te ostacolo nella politica ecclesiastica dei due paesi : la Francia -figlia prediletta della chiesa-poteva non aver qualche malumore con la sorella - ribelle e rinnega~a-? Ora invece ritorna alle tradizioni giacobine e ci manda ogni giorno notizie liete per chi desidera l'unione dei popoli e il progresso della ci viltà umana. Fra le altre anche questa del tutto riaspettata: « Per ordine del guardasigilli le imagini saère sono « tolte dai tribunali per introdurre il pensiero laicÒ « nelle aule della ginstizia. !> È questa una lodevole riforma o non si tratta di un atto settario? Vi ricordate Da.niele Rochat , la vecchia commedia di Sardou? Per voi - dice la fidanzata. per convincerlo al matrimonio religioso-non si tratta che di una formalità inutile, per me si tratterebbe di rinunziare a ciò che ho più sacro nella nostra unione; ora ben potrebbero i credenti opporre agli atei che si viola in loro nn sentimento fondamentale, essenziale togliendo alla giustizia l'impronta di vina, inutile e non dannosa per chi non ci creda. Senza entrare nella analisi della celebre commedia si può affermare che il paragone esatto nelle parole, sarebbe falso nella realtà. l giudizi civili sono o· mai ridotti così tecnici e così formali che non hanno certo bisogno di ispirazione divina nel loro congegno processuale e sostanziale: si tratta di una grande operazione logica, di un problema da risolvere così oggettivato ed astratto come fosse di matematica. Nella lotta fra capitalista e capitalistail poverello ricorre di rado alla dea della carta bollata - non si invocano principi ideali, rifuggente dalla esatte,r,za del codice e dalla minuzia della procedura. Qnesti giudizi nou hanno bi::;ogno che della assistenza del dio Quattrino. Ma parliamo del giudizio penale, di q11el terribile dra1nma in cui la società chiede al figlio snaturato conto della sua azione erigendosi vindice e tutrice con tutta la forza del potere, della tradizione, del sentimento comune verso il reo. I simboli religio8i , il pensiero religioso hanno in questo giudizio lJila funzione ben diversa, ben più prÒfonda che non l'abbiano nel matrimonio. Il matrimonio, atto essenzialmente civile, estraneo per la sua natura ed il suo svilnppo, la sua funzione ed il suo significato alla religiosità fo assunto dalla chiesa quando essa era istituto politico ed in quanto era un istit11to politico e fu sempre da questa riconosciuto come un atto , che richiedeva il suo concorso passivo di testimone e di notaio, non mai di attività sostanziale. La chiesa -- per tanto invadente e cosl poco piena
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==