200 RIVISTA POPOLARE Nella discussione dei suoi disegni di legge , che poco differivano e che furono sostenuti da unica Commissione parlamentare, anzi. si ebbe questo caso strano: un or.uorc socialista presentò come proprio quakhe emendamento che faceva parte del progetto dell'on Colajanni 1 e ch'era stampato accanto a quello del governo. Approvato il disegno di legge il Presidente della Camera e il ministero del tempo commisero la villania di non chiamare a far parte del Consiglio Superiore del Lavoro l'on. Colajanni, che a preferenza di molti altri doveva esservi chi:1mato. Quasi in riparazione a tale deplorev0le dimenticanza l'on. Rava ministro di agricoltura e commercio ha mandata al primo una magnifica medaglia d'oro, che p,>na il suo nome ed è dedicata ai benemeriti dell'Ufficio del Lavoro. Non è frequente il caso di un Ministro, che spontaneamente si rammenta del merito altrui è noi segnaliamo, perciò, con vivo compiacimento l'atto dell'on. Prof. Rava. ♦ Una società pet· la Storta della Rlvoluztone del 18~8.-Si è costituita a Parigi una Società per la storia della Rivoluzione del 1848. Essa ha lo scopo di riunire tutte le persone che s' interessano, con pensiero democratico, agli avvenimenti ed alle idee di quel periodo e di organizzarne lo studio scientifico. Gli aderenti alla società pagheranno una quota annua di 10 franchi e riceveranno la pubblic1zione periodica che h società creerà per rendere noti i suoi lavori. Il Consigpo direttivo della Società è composto "del Direttore della Scuola delle miniere, Carnot , che ne è il Presidente; del Prof. Aulard della Sorbona, di Maurizio Faure e di Millerand, vice presidenti : segretario generale Henry Miche!; Redattore capo del Bollettino Georgès Renard; vice segretario generale Pierre Caron e tesoriere C1millo Bloch. Le adesioni si ricevono presso il segretario generale , 79 Rue Jouffroy, Paris VIII. Alla nascente associazione augurii di vita rigogliosa. Nor 111111111, 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 li lii 111111111111111 Per la organizzazioinreredentista Al GeneraleRicciotti Garibaldi Mi pervenne la vostra lettera a stampa rivolta alle Società repubblicaned' Italia ; nella quale consiglia te una Federazionenazionalepopolareper l'Italia Irredenta allo scopo di prepararè il paese ad avvenimenti gravi e forse imminentissimi. Autorizzatovi da voi stesso rispondo pubblicamente per manifestarvi il dissenso mio su questo tentativo che ritengo o inutile o pericoloso. Voi comincia te dall' avvertire che coloro che vi osteggiano vi attribuiscono la intenzione d'inconsulti e pericolosicolpi di testa; e respingete, quindi la supposizione. Vi credo. Però, mi sembra che vi sfugga una circostanza importante, che potrebbe, voi nolente, trascinarvi alle conseguenze di quei colpi di testa, che giustamente considerate pericolosi ed inconsulti. Chi è preso di mirn dalla vagheggiata vostra preparazione, il possibile nemico designato, vive già in sospetto e più volte - anche da recente -- ha mostrato il desiderio e l'intenzione di finirla prim.a che là nostra preparazione sia iniziata. Volete e potete assumervi la grave responSél bilitù di provocare o di affrettare quegli avvenimenti, che non qesiderate e che sarebbero la conseguenza dei colpi di testa incon_sulti ,e pericolosi? Nel diritto privato le intenzioni e sino ad un certo punto la preparazione non si ·puniscqno; ma iri politica si può pensarla diversamente e alla preparazione si può rispondere colla prevenzione attiva ! - Voi ponete paurosi e non fantastici quesiti chiedendo: « -- se, in questi tempi gravidi di minaccie, l'Au- (< stria si spinge avanti nei Balcani, e pretende di «. occupare un altro lungo tratto delle rive adriatiche « e ioniche, dobbiamo assistere inerti? >> « - se le varie popolazioni dell' Austria-Ungeria <( - unite da vincoli non naturali _:__tendessero un « giorno risolutamente a disunirsi e a rivendicare « b loro reciproca indipendenza nazionale, potreb- _(< bero gli Italiani disinteressarsi da questo movi- « mento verso la libertà e la futura fratellanza delle « patri e ? >> • « - se la parte tèdesca delle popolazioni austria- « che, la cui annessione alla Germania è un giorno « o l'altro inevitabile, volesse trascinar seco in quel- « l'annessione anche tutto ciò che è italiano - a << Trieste, nel Trentino, in Istria - possiamo lasciar « vioJare ancora una volta sotto i nostri' occhi i « sacrosanti diritti dei nostri frateili? >> • Poi soggiungete rispondendo come ·t'animo vostro e le tradizioni vostre vi dettano: « La nostra coscienza di patrioti italiani ci ha <~ chiaramente risposto che non dobbiamo provocare « nessuno, nè precipitare gli avvenimenti - ma che « d\1ltra parte dobbiamo esserpronti a tutto ». « La storia del nostro risorgimento ci insegna di « quanto - nei mo men ti più difficili - le classi « governanti italiane furono purtroppo inferiori alla << situazione ». « Senza l'iniziativa popoLue nulla mai, dalle sfere << ufficiali che hanno in mano l'esercito, si sarebbe « potuto concludere ». Ebbene rispettosamente e- afiettuos:1mente, nello interesse dei comuni ideali , io osservo che voi vi illudete su molte cose e nou vi acl.:'.orgete della profouda differenza delle situazioni storiche. Il mio pensiero, anzichè da una dettagliata risposta, mi sembra che possa emergere chiaro da alcune domande che vado a rivolgervi. « Non temete che il governo italiano si allarmi prima dell'Austria per una preparazione in cui avrebbero parte precipua i repubblicani e che , perciò, quello potrebbe sospettare più facilmente riv?lta a~ imprese interne anzichè a prudente attesa degli eventi esterni? >) « Nella ipotesi che il governo italiano lasci fare - e ciò potrebbe essere in questo quarto_ d'orache cosa potreste sperare da una preparazione necessariamente clandestina, individuale od affidata ad associazioni poco.numerose, prive di mezzi, fiac:.:amen te organizzate, per avvenimenti che prevedete imminentissimi? )) « E nella guerra moderna, che si combatte dai grossi battaglioni, coi canno:t;ii e colle armi più perfeziona te ed a colpi di miliardi, che cosa potrebbe rappresentare l'organizzazione e la preparazione dei singoli, poveri e inermi? )> « Credete, poi, che siano identiche le situazioni di oggi con quelle passate, quando ìl nostro partito ebbe audaci e utili iniziative ed esercitò una nobile e benefica azione stimolatrice ?
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