220 R I.V I STA P OP O L A RE nifestazio:i:ii letterarie contro la guerra, se anche Omero nomjna il dio della guerra sempre con aggetitivi poco lusinghieri ; lo chiama « eversor di città, Marte om1cida, esiziale ai mortali » ecc. L'Alfieri affermò recisamente nella Tirannide che i soldati servono a sostenere il dispotismo monarchico. Dippiù il Macchiavelli col sistema delle sue « ordinanze » veniva ad anticipare il concetto della nazione armata. Ma tutto ciò si trova come 1m barlume nelle menti degli scrittori antiqhi, poichè non v'è alcun concetto modernoe ciò si può dire a conferma della sentenza salomonÌCil: niente di nuovo sotto il sole - che non sia stato embrionalmente intraveduto dagli ant;chi; ma niente assunse forma organica, appunto perché, anche al tempo deìl' Alfieri, la gerarchia e l'automatismo militari non ancora avevano raggiunto lo sviluppo d'oggi. Il De Amicis adunque ebbe buon gìuoco, anche perchè egli ha incontestabili qualità di seri ttore e un'anima molto gentile, uno spirito mite e sa mettere, mi perdoni l' immagine troppo arrischiata , il cuore sulla penna. I lettori si commuovevano e l'intento militarista era raggiunto dallo scrittore. E non mi pare fuor di luogo ricordare qui una semplice poesia, in cui Carlo Baravalle fa l'elogio - giusto elogio, secondo me-del soldato italiano, di quest'nmile fratello nostro, che accorre dovunque c'è un pericolo, dovunque c'è un dolore da lenire o una lagrima da aseiugare. • « Dov'è un periglio, dov'è un dolore, Dove si piange dove si muore, Appar mai sempre prode e cortese Il bel soldato del mio paese. " Ma anche allora in cui, nel bilancio morale, i (asti militaristici erano rappresentati con una passività non molto forte; anche alk1ra la vita del soldato, nella sua dolorosa realtà, veniva descritta in quelle che noi, con_ senso di disdegno, sogliamo chiamare « canzo11acceda caserma,,; canzonacce che certo sono orribili nella loro forma poetica; ma che, messe insieme da qualche volonteroso, ci farebbero conoscere l' anima del soldato coi suoi sdegni e coi suoi odii, coi suoi desiderii e coi suoi disinganni. In quei rozzi canti militari si sente la nausea del cittadino per la cas.errri.a, e il _risentimento verso i superiori, da cui spesso subirono ingiuste punizioni; il dispregio dei congedanti verso i coscritti e la gioia della libertà, la vita domestica in contrapposiziùne a quella di casetma , comparisce in ogni strofa, in ogni verso. Non è il famoso « Addio , mia bella,. addio ! L'armata se ne va » , che, s.1lle- bocche dei nostri padri, combattenti per la libertà d'Italia, assurgeva alla pote:pza d'un canto di Tirteo o di Korner; ma si_ tra~ta semplicemente della requisitoria del soldato contro la caserma, è la ribellione che si manifesta col canto antimilitarista - permesso anche durante le marce -- non potendosi manifestare in forma di versa. ♦ Ma coll'andar del tempo·la letteratura militare andò mano mano diminuendo, e in suo luogo pose· radici ·più salde una letteratura antimilitarista, che pure deseri ve la vifo. di ca:.serma; ma nella sua meschina e spesso ripugnante realtà, nuda e crnda. Ve1:amente di militari che scrivono ne abbiamo ancora in Italia; ma sono pochi e di scarso valore - ed alcuni s'occupano di tutt'altro che del militarismo, anche perchè i sapienti superiori, che sono completamente all'oscuro in materia d'arte e di lettere , e soltanto s' occupano di sciabole e giberne, veggc,110di mala voglia che un tenente d'ingegno si metta a descrivere la vita militare in novelle e romanzi. Infatti l' Olivieri-Sangiacomo - non primo d'ingegno versatile - dovette sostenere una vera lotta coi superio1·i, i quali lo sbalzavano , per punizione, da un lembo a.Il' altro d'Italia e andavano a cercare la disciplina e i regolamenti militari anche negli articoli , che il Sangiacomo pubblicava sull' « Illustrazione Italiana». Forse - avuto rjgnardo allo spirito di conservazione e al misoneismo bestiale, che s' incontra spesso nei mii itari - essi non a torto facevano ciò, poichè il novelliere non è sempre padrone della sua fantasia, e spe:;so, proponendosi di giovare all' es6rcito , è trascinato , specie se conosce a fondo tale istituzione, dalla verità a fare opera demolitrice. L'Olivieri-Sangiacomo scrisse delle piacevoli novelle e molti romanzi di gente militare , dove spesso volle muovere in guerra contro i mulini a vento , cercando di denigrare e combattere il socialismo e i socialisti. Lui, che testè è morto, era in Italia il migliore rappresentante della letteratura militare ; e se per noi ebbe la colpa di combattere il socialismo, bisog.na pur riconoscere che nei suoi articoli e nelle sue novelle, di tanto in tanto, s' incontra come un senso di disinganno e un' amara constatazione che l'organismo militare non avrebbe potuto svilupparsi ulteriormente, ma che anzi avrebbe vissuto nna vita sempre più magra ed anemica.· Ma se i militari hanno qualche poeta, in Pier Emilio Bosi. autore delle Spade Azzurre; gli altri ufficiali, che seri vono per il pubblico, s'occupano di .... generi diversi , e fanno del giornalismo , saltando di palo in frasca, proprio come fa.ccio io ! Così abbiamo Maurizio Basso, che tratta con garbo l'umorismo, e il (:Olonnello Abignente, che s'occupa di stùdi storici e spiritici. Quindi possiamo ben dii:e che in Italia letteratura militare non esiste, ma che, invece, come dappertutto, si va sviluppando una letteratura militare a rovescio. Del resto ciò è molto semplice. I tempi incalzano. Le idee antimilitariste, per più ragioni, si diffondono. Collo sviluppo deile idee socialiste e délle associazioni pacifìciste il milit-ari8mo e la guerra vengono sviscerati, esaminati , analizzati , e il disagio economico, che nna lunga pace armata ha prodotto nelle nazioni , ha fatto sviluppare in terreno fertilissimo l' antimilitarismo. Una poderosa letteratura ha invaso il campo librario 1:, gli studi d'economia politica e di sociologia s'alternano coi romanzi e colle novelle. L' opera. di Tolstoi con quella di Hamon, il romanzo di Berta von Suttner coi libri di Jean Bloch e Giacomo Novicow. È tutta una larga fioritura. Lc1,causa di questa produzione letteraria antimilitarista si spiega molto facilmente: da un lato il lievito antimilitarista bisogna trovarlo nell' ambiente molto cambiato, dall' altro nei fatti. Il disagio economico spinge ad imprecare contro l'invadenza militarista e
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