1 RiVlSTA POPOLARE 219 La terza condizione non dovrebbe essere una semplice dichiarazione di amicizia platonica. Ma occorrerebbe una stretta unione politica e durevole perc,.è ogni cittadino potesse trarne il ma~gior vantaggio per facilitare le sue condizioni cli vita e sgravarlo dei pesanti carichi attuali. Io non voglio pretendere che con queste tre condizioni si giungerebbe a convincere tutti della necessità di un'alleanza I Per una parte dei francesi, lo r.hauvinisme è un mezzo per giungere allo scopo. Una parte dei realisti; i bonapartisti ed i nazionalisti sostengono il movimento cliauvinista per giungere di nuovo al potere e con es~i qualunque intesa è impossibile. Ma un governo repubblicano moderato come il goyerno attuale, non ha da preoccuparsene. Le voci discordanti delle parti analoghe sarebbero senza v:ilore da noi. L' entrata della Francia nella triplice alleanza sarebbe accettata c0n piacere dall'Italia e dall'Austria; l'Obnda, il Belgio, la Svizzera e la Romania seguirebbero la Francia. Come dev'essere formata una simile alleanza per ayere V,arenzia di stabilità? Noi constafr1mo che per il momento t:ile gareozia non è ottenuta nt! colla duplice, nè colla triplice alleanza; le due alleanze sono discusse ad ogni cambiamento di persone nel governo. Pei nostri tempi, uu' alleanza per essere durevole, dev'essue fondata su grandi interessi mater:ali comuni, questi interessi f;OVer,ano la nostra epoca e predomineran·.o sempre magr(ormente in avvettire. Le divergenze tra nazioni si la~ciauo appianare e non preoccupano mai il popolo intero come tutte le quistiooi che riflettono la lotta pel pane quotidiano. Anche le lotte religiose malgrado il fanatismo apparente, lasciano le persone indifferenti e occorre tutta l'inAueoza del clero per ravvivarle. E' perciò che io dico con convinzione: quest'alleanza non potrebbe trovare una forma rispondente al suo scopo che io una unione doganale che mettesse sullo stesso piede di uguaglianza la vita di tutti i cittadini dei differenti Stati confederati e che, col libero scambio completo desse un forte impulso all'esportazione. L' idea di raggruppare in un' unione doganale la maggior parte dell' Europa non è nuova. La forza sempre crescente della potenza d'esportazione degli Stati Uniti fa desiderare quest' unioue doganale. Tale idea è stata su tutto espressa nel Congresso economico di Rom:i. Le divergenze di vedute erano evidentemente grandi pei mezzi da impiegare. Non vi tu intesa e la quistione fu dovuta aggiornare come prematura sopratutto in seguito ad un discorso dell'economista nazionale Luzzatti che spiegò come un'unione doganale europea sia impossibile ed insensata fino a tanto che la politica di- 'vide i suoi membri. ' La tema di compromettersi, per una parola imprudente, cogli americani , traspari va da tutto il discorso, cosi come l'impotenza dell'Europa, politicamente divisa, contro la forza degli Stati Uniti. A. VON DER LIPPE 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Letteraturamilitarea rovescio In breve volger di tempo la letteratura militare - cioè quella che descrive la vita di caserma-ha subHo una profonda e radicale trasformazione. Il fine , che essa prima si proponeva, era quello di circondare con una specie di aureola la vita del soldato, cercava di mettere in rilievo le poche gioie della caserma e di abbellirne o renderne meno sgradevole i molti dolorf, e le molte noie. Il patriottismo solo animava le azioni dei superiori, i quali avevano per i soldati un_affetto paterno, una dolcezza cristiana , non scevra però della necessaritt energia autoritaria; poichè se nel s11periore prevalesse la mitezza sull'autorita, verrebbe a mancare quel principio, che è la condizione sine qua non della gerarchia s'avvicina a una povera sentinella, che gela dal freddo, e la conforta e le parla con tale amabilità e squisitezza, che la sentinella piange e quasi vorrebbe abbracciare il superiore. Tale letteratura, adunque, che rappresentava il soldato pieno di spirito d' abnegazione e di sacrifizio, e che glorifica in nome del patriottismo - la vita militare, fiorì in quasi tutti i paesi, e specialmente in quelli che elaboravano ]a loro indipendenza nazionale o che da poco tempo già l'avevano ottennta, come nel caso nostro. Di antimilitarismo non si parlava ancora, e tutti ritenevano sommamente indegno usare la benchè menoma parola di sprezzo verso l' esercito , baluardo della nazione. Col militarismo anzi eravamo in pieno idillio. Era un' intangibile arca santa. E gli stessi economisti, forse , lasciavano fare e disfare in omaggio al patriottismo guerrafondaio; anche perchè la potestà sarebbe caduta sterile e avrebbe invece prodotta la reazione. Lo stesso de Amicis ha nna novella contro gli antimilitaristi (Ganiilla): in essa Marco vorrebbe persuadere Carlo , fratello di Camilla a disertare; perchè i superiori sono gente brutale ed ignorante, che in pace maltrattano i soldati, ed in guerra li conducono al macello, inesperti, come sono, delle vie e della posizione del nemico! E di questo passo, in un tono volutamente demagogico, lVlarco, che doveva essere un internazionalista, sfoga una violenta diatriba contro il militarismo. Così tutt'i Bozzetti militm·i sono una glorificazione della vita di caserma, la quale del resto De Amicis conosceva bene, per essere stato ufficiale. Cosi la letteratnra militare si affermò con questo giovane scrittore. L'ambiente era favorevole. L'Italia• s'era costituita in nazione « una ed indivisibile> da pochi anni, i cittadini amavano l'esercito; e l'onore militare non _era ancora nna semplice e boriosa affermazione di casta. Sicchè i Bozzetti piacq nero, e noi, quando eravamo alle prime classi ginnasiali, ci sentivamo trasportare dalle commoventi pagine del De Amicis e mandavamo a memoria, quei versi che ci sembravano belli: « Carmela, ai tuoi ginocchi Placidamente assiso, Guardandoti negli occhi, Baciandoti sul viso, Trascorrerò i miei di • . Veramente allora la critica degli economisti non aveva ancora addentrato l'organismo militare ; si avevano, è vero, qua e là delle sparse manifestazioni letterarie contro il militarismo e in favore della pace; ma esse non avevano pigliato forma eoncreta, perchè lo spirito di caserma non ancora era arrivato a. una degenerazione cosi profonda, qual'è quella d'oggi. Capisco che c'erano stati molti scrittori a combattere la guerra: e dell' automatismo militare. Questa curiosa surance psicologica-che spesso s'incontra o magari s'incontrava negli ufficiali - il De Amicis della prima maniera de... scrisse molto bone nei snoi Bozzetti militm·i, per es: . in quello intitolato, se non erro la Sentinella , dove appunto un ufficiale, in una rigida notte d' inverno, Victor Hugo, Emanuele Kant, l'abbate di Saint-Pierre; ma essi propugnavano la pace più per sentimentalismo, che per partito preso; sicchè i loro scritti restavano nel campo delle manifestazioni letterarie e delle dissertazioni filosofiche. Del resto la guerra non è stata mai ritenuta come una delizia e qualche studioso di letterature antiche, chi sa a q ual'epoca potrebbe rimontare, cercando ma-
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