... R I V I S T A P O LJ O L A R I: 217 delle nazioni, autonome entro i loro termini naturali (nazionalismo); 3° la federazione i.nternazi.onale in 1m patto comune (iimrinesimo) » (pag. 189). Il principio di 1·eciprocitd, che, secondo il Bovio , è la interpretazione più profonda della legge di causalità , domina anche nella storia} ed è sociale » (p. 206). Egli riprende qui il sno antico concetto dello Stato, nella sua proporzione e relazione coli' Ateneo e colla Chiesa: a mio credere, questo è un concetto di Bovio, a cui sarà legato il suo nome più che ad altro, e non oiorrà. Si rinnova per l'efficacia di certe dottrine l'aneddoto dell' uovo di Colombo ; dopo che le cose son dette,. a tutti sembra di aver potuto pensarle facilmente, ma provatevi a pensarle e dir'.e cosi, con quella, verità che colpisce. « La coscienza del noto, institnita, diventa l'Ateneo; Ja coscienza dell' ignoto, institnita, diventa la ChiesR; e Ja coscienza della libertà , che da un termine conduce all'altro instituita diventa, lo Stato. La coscienza del noto fa l' uomo; la coscienza dell' ignoto fa il credente; la coscienza della lib,~rtà fa il ci.ttad ino » (p. 244). Possiamo discutere, ma non .dobbiamo nasconderci che qui non c'è soltanto un' altà parola, bensì anche un alto pensiero: qui, meditando, non si. trova il vuoto, ma si intravedono relazioni di fatti alle q ua]i non avevamo pensato prima. Il Bovio prometteva di •-commettere a qnesto libro (La Fenomenologia) tutto ciò che si convien dire· della Chiesa e dell' Ateneo .... • « qui debbo meglio delineare la :fignra dello Stato , investigandone il fondamento etico. » A questo assunto egli avrebbe dato nuova opera aggiungendo concetti degni di integrare gli altri suoi su questo soggetto che lo rendono, come mi onorai di dire di lui commemorandolo a Palermo, un maesfro di civiltà moderna. Dobbiamo profondamente dolere.i che che sì valido retaggio sia stat0 rapito 4alla mort~ , mentre in quella serena mente andava maturandosi. In Italia, tra gli studiosi in generale} e fra gli studiosi di filosofia in ispecie, si è pronunciata una corrente di antipatia vivissima per maniera di pensare e di esprimersi simili a quelle di molti fra i passi che ho riferito del Bovio ; ed io non posso negare che le ragioni di questa antipatia sono nobili e giuste; perchè sotto la condanna del tedio e del I a derisione era bene che cadesse l'abitudine di giocherellare formalmente e superficialmente colle idee e colle parole, scambiando trapassi e antitesi verbali per rapporti effetti vi. Ma, al solito, si è ecceduto in questa reazione: perchè si coinvolsero spesso nella condanna pensatori di cui la sintesi era pregio, le cui antitesi erano intuizioni profonde, le cui sentenze erano lampi e rivelazioni. È be:a vero·che anche questi, gli ottimi, sedotti dal successo di queste loro scoperte dei rapporti ideali nel campo dell'espressione, esagerarono questa loro disposizione tramutandola in un atteggiamento, e spesso la forzarono; dal qual difetto non fu esente neppure il Bovio; ma ciò non giustifica che noi dobbiamo coinvolgere in una sola condanna tutta intera una maniera di pensare a cui si debbono intuizioni genialissime, che ha caratteri proprii della genialità italiana, e in particolar modo specifica dei nostri gloriosi pensatori del Mezzogiorno. Qualche passo che ho sopra riferito è bello e profondo : la novità ~onsiste nell'espressione nuova , in quel 1·ipensam,ento geniale che colloca una jdea già i:naturata nelia storia in tal luce da essere feconda di nuovi pensieri. È mia vecchia convinzione che gli. studiosi di filosofia abbiano il dovere di farsi snperiori alla loro giustificata ripulsione verso le sentenze , i trapassi e le antitesi di lontano sapore apparentemente egheliano, di farsi superiori al pregindi.zio che sia volgare ciò che è popolare e che debbano perci_ò stndiare il pensiero di Giovanni Bovio collo stesso interessamento, almeno, col quale studiano speS?O, autori stranieri e d'altri tempi. aventi un valore assai minore. Animato da vivissima simpatia per il pensiero indigeno del Mezzogiorno d' X talia , io sostenni spesso questa m_ia convinzione per una reazione che credo salutare contro la tendenza accademica di chiudere l'adito e vietare le espressioni alle forme indigene della genialità italiana. Questo libro « Il Natnralismo • che io chiudo con rammarico., e che riaprirò spesso per rimeditare un pensiero, una sentenza, nna veduta del venerando pensatore italiano, per rintracciare una frase caretteristica e suggestiva che annodi innanzi alla mia mente un riLpporto ideale , è per me una nnova prova che rispetto al Bovi.o avesse ragione l' opinione diffnsa popolarmente, e non accetta nei cosidetti circoli accademici, l'opinione, cioè , che il Bovio fosse tra i nostri pensatori non solo uno dei più nobili, ma anche uno dei più luciài, e spesso anche, dei più densi. GIUSEPPE TAROZZI 111111111 li 11111111111111111111111111 lii lii li lll I I lii li lllll li lii tllll 111111111111111111 li Verso la pace (Seg·ni de-i ternpi). I partigiani del la guerr~1 e del militarismo si sono alquanto ringalluzziti pel fatto che la guerra e scoppiata tra il Giappone e la Russia e credono di avere buono in mano per deridere la propaganda per la pace e cantarne su tutti i toni il fallimento. Se i propugnatori della pace si fossero mai sognati di aHermare che la guerra era per sempre resa impossibile a la era in tutte le parti del mondo si sarebbe trovata giustificata la gioia dei guerrafondai e dei militaristi. Ma i primi si sono sempre e dapertutto limitati a constatare che la Jendenza - si badi al significato della parola: tendenza - era verso L1 pace; e tutta f opera loro e i loro sforzi mirarono e mirano tuttavia a ringagliardire ed a consolidare tale tendenza. Vi sono essi riusciti? hanno motivo di dichiararsene ·contenti e soddisfatti? Certamente. Senza pretendere - e sarebbero ridicoli se lo pretendessero - che ciò sia avvenuto in grazia della loro propagan~la e un fatto innega bile che tra gli Stati più civili di Europa la pace si mantiene da anni ed anni, e si e mantenuta non ostante che gravi motivi ed occasioni di guerra tra Francia ed Inghilterra (Fashioda), tra la Germania -e la Francia e l'Inghilterra, tra la Russia, l'Austria e tutto il resto di Europa (complicazioni.balcaniche) si siano present:ne minacciosamente sull'orizzonte. Tanto di gua-
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