Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 8 - 30 aprile 1904

212 R I ·V I S T A P O -p O L A R E fu soggetto. Gli errori di 'un tempo - purtroppo - somigliano un po' alle. ferite cicatrizzate: come queste si riaprono a volte , quelli sogliono di tanto in tanto . . rinnovarsi. · Ora, per gran tempo in Italia noi abbiamo considerato come residui non già somme liquide da riscuotere o da pagare, ma la differenza fra le ri.3cossioni e i pagamenti da un lato, e le entrate e le spese votate dal Parlamento dall'altro. In tal guisa le somme stanziate in bilancio si consideravano - ed è proprio il non plus ultra, un vero monnmento della stranezza , per dir così, dei criteri contabili dei nostri ragionieri-come votate all'esaurimento: se di dieci milioni approvati dal Parlamento ne venivano spesi otto, i due rimanenti, in luogo di costituire un'economia sulla spesa prevista, venivano· portati ai residui, anche quando non erano dovuti · a terzi, e venivano perciò ad aggiungersi allo stanziamento dell'esercizio seguente, accrescendo i fona.i a disposizione del1' Amministrazione. Tuttociò permette, poichè ~e v' han cose che durano èterne sono appunto le pratiche e i procedimenti amministrativi, di dubitare che ·anche attualmente le somme rimaste da pagare, snperino esse oppur no le autorizzazioni del bilancio, in lnogo di costituire tutte veri e· propri residui passivi, somme cioè realmente do_ vute a terzi e già liquide, rappresentino - in parte almeno - semplici residui di previsione , ossia pre degli stessi conti, i quali devono essere tenuti: sempre 1:tlla stessa maniera e con gli stessi criteri;· tanto per le entrate· quanto per le uscite. ♦ Noi troviamo infatti nel rendiconto a diecine , pernon dire a centinaia, capitoli di spesa che nor, lasciano alla fine dell'a.nno nè economie nè eccedenze, nei quali cioè le somme spese (ossia pagate o da pagare, riunite insieme) equivalgono esattamente ai fondi vòtati. Spesso, anzi, pagamenti non ne sono avvenuti, ma ciò non vuol dire: le somme rimaste da pagare egnagliano da sole quelle approvate dalle Camere, ciò che implica che alla fine dell' eeercizio v' erano già tanti creditori legali dello Stato di fronte al Governo, i quali in complesso dovevano avere precisa.mente la somma stata stanziata in bilancio , nè un centesimo di più nè uno di meno. Certamente, chi potesseesaminarele scritture degli impegni , sia presso le Ragionerie dei singoli Ministeri sia presso la Ragioneria Generale dello Stato, troverebbe quando e verso chi furono assunti quegli impegni: nessun dubbio intorno a ciò. Ma l'animo di chi non ha modo di esaminare quelle scritture resta sospeso dinanzi a residui, eguali fin0 all'ultimo centesimo alla differenza tra il fondo votato e i paga• menti eseguiti in conto di esso, e rimane aperto al dnbbio che in fin d'anno ciò che non è stato pagato venga passato ai residui, per aggiungerlo la differenza aritmetica fra le somme votate dar Nettuno saluta il Giap1)one allo' stanziamento dell'eserc1z10 successivo, e spendere durante q nesto Parlamento e q:uelle state pagate(l).Non deplorava . forse l'annò passato la Corte deì Co~ti il sistema invalso di acce1·tarein entrata, gonfiando quindi artificialmente l'attivo dell'esercizio, delle somme ... sulla base soltanto delle p1·evisioni di bilancio, senza conoscere nè la vera consistenza del c1·edito, nè l'epoca della siia 1·iscossione, e in 9..iialchecaso acce1·tandodei crediti illiq_uidi? Perchè ciò che la Corte deplora nell'attìvo, non potrebbe verificarsi anche per il passivo? Ri tratta infine, sem- (1) Molti eminenti uomini politici hanno oprn1oni assa[ strane intorno ai residui passivi. Per es: un ex ministro della P. I. in una intervista sulle cose della Minerva dichiarava tempo fa che dovendo dare un certo sussidio pt·eferì di imputarlo ai residui, perchè così non si toglieva, niente a, nessuno ! Questi curiosi modi di vedere influiscono sulla determinazione delle• somme rimaste da pagare alla fine dell' esercizio: per quell'ex-Ministro esse sono res nullius, a qnanto pare. (Dal Puck) ciò che non si è riuscito a spendere durante quello scaduto. Sembra infatti ben strano che debba tante volte verificarsi il c~.so che lo stanziamento ri~ulti esaurito fino all'ultimo centesimo; chi non si mera viglierebbe se 1m viaggiatore .consumasse durante nn viaggio precisamente ed esatta.mente la somma che portava seco alla partenza? E vien fatto di dire: Se a proposito delle entrate rimaste da riscuotere, ossia dei residui attivi, la Corte dei Conti ha dovuto doler"'i che fra esse vi siano somme non liquide, non certe e determinate (ogni anno infàtti se ne devono annullare vari milioni) come astenersi dal supporre che lo Btesso pos8a avvenire anche per le spese rimaste da pagare ? I residui di p1·evisione di un tempo, che la Corte rileva tuttora fra le entrate da riscuotere dopo la fine dell'esercizio, non esistono affatto, dobbiamo crederlo , fra le spese rimaste da pagare ? E allora bisogna davvero deplorare che

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