208 RIVISTA POPOLARE • più dopo le controversie che condussero a quella disposizione, siamo autori~zati a dubitare che si trascurò, prima di adottarla , di valutare bene quid hume1·i valeant et quid /'erre 1·ecusent, di accertare cioè se eravamo in grado di esercitarlo realmente quel bilancio di competenza che avevamo· adottato. ♦ Guardiamo ora alle entrate dello· scorso eserc1z10, per vedere mediante qualche esempio, se occorra proprio accettarle nella cifra esposta dal consuntivo. Esse constano di somme riscosse, per Milioni 1863 somme rimaste da riscuotere per » 81 ed insieme di ,. 1944 Lasciamo pure da parte le entrate riscosse, che formerebbero l' attivo del conto anche in un bilancio di cassa, e fermiamoci sugli 81 milioni rimasti da riscuotere, che dipendono dagli accertamenti dell' amministrazione. Di essi, milioni 58.4 rappresentano entrate effettive, 15 entrate di capitali , e 8 partite di giro. Per provare che questi 81 milioni dovrebbero essere valutati in una cifra minore, e che conseguentemente in una cifra minore dovrebbe essere determinato l' avanzo risultant~ dal r·endiconto, guardiamo la composizione di quella parte di essi che è cq~tituita da enproc·urare di averli abili e provati ,,. Nè l'on. Sella dissentiva da tale opinione, poiché alla sua volta osservava che le quistioni di bilancio " sono molte volte offuscate, e chiedeva il permesso di dirlo, da un po' di difetto di nozioni aritmetiche: ..• non di nozioni aritmetiche per le ordinarie operazioni di somma, sottrazione e simili, ma di abitudine nell' aggruppare diversamente i numeri. Sonvi difatti ,, proseguiva, " delle persone , le quali, se vedono i numeri disposti .... nel modo con cui li scrivono sempre, li capiscon,) subito, ma se li trovano per poco spostati non ci si raccapezzano più ,,. Non sembra che si possano precisare meglio e più crudamente le cose. E l' on. Busacca, non inferiore agli on. Sella e CamLrayDigny nella conoscenza dei nostri ordinamenti contabili, rinnovava in altra occasione le medesime querimonie circa 1~ insuflicienza dei nostri ragionieri. " La classe dei contabili, ho visto per esperienza - egli diceva - che è una delle classi più tenaci. Quando essi sono avviati in un dato sistema, le loro idee non possono oltrepassare quella cerchia .... Io direi ai Ministri: ricorrete a gente più giovane; ricot:'rete a ragionieri che studiano la contabilità nei suoi principi, che sanno cosa sia la. scrittura doppia e lo stato patrimoniale, e vedrete che qLteste difficoltà ·non sono serie. ,, Anche recentemente - nel Maggio 1901 - la nostra Cam~ra si è occupata della stessa questione, a proposito di alcune riforme dei servizi contabili del Dicastero del!e poste e telegrafi: ebbene, senza entrare nel merito di esse, il Ministro on. GalimberlÌ dichiarò nettamente che non avrebbe potuto in alcun modo applicarle, non avendo al Mmistero " il persoaale adatto, poiohè la nostra ragioneria non è composta di ragionieri, non viene reclutata fra essi; è invece un personale di carriera, che vien su a poco a poco .... ,,. Ed ecco confermato alla lettera quanto è stato detto più avanti sulle nomine degli impiegati tecnici: si entra nell'Amministrazione magari come amanuense, e a poco a poco si vien su, e si diventa ani he Ragioniere Capo, anche Ragioniere Generale dello Stato. Nulla di più naturale, quindi, che per efl\itto di un talP. sistema, la contabilità. dello Stato a furia di prospetti e di riassunti sia divenuta tale, che bene spesso gli oratori finanziari in Parlamento si palleggiano l'accusa di non sapei· leggere nei bilanci tra te effettive,· ossia dei milioni 58.4 suddetti: essi constano di Redditi patrimoniali, per Milioni 1.2 Contribuiti, per " 36.6 Proventi di servizi pnbblici, per " 4 Rimborsi e concorsi nelle spese (ordinari· e straordinari) • 14.2 Entrate diverse, per " 2.4 Fra queste somme , è degna in particolar maniera di attenzione quella concernente i rimborsi e concorsi nelle spese, che sale a milioni 14.2, ossia a un quarto delle entrate effettive rimaste da riscuotere. Non ci vuol molto a dimostrare che quei milioni 14.2 -. sebbene siano stati sommati insieme con quelli già riscossi, ed abbiano per conseguenza contribuito ad accrescere l'avanzo risultante del rendiconto-andranno ad aggiungersi quasi tutti a quelli rimasti da riscuotere al 30 Giugno 1902 ,. al 30 Giugno 1901 , al 30 Giugno 1900 , e via via, sicchè oramai nella bolgia dei residui (1) ce ne sono per circa 59 milioni, rimasti tutti da 1·iscuotere su quel cespite di entrata. E se durante il 1902-903 non ne fossero stati annullati o passati al conto patrimoniale circa 23 milioni, essi salirebbero, come alla fine del 1901-02, a quasi 82 milionL Per provvedere alla sistemazione di questi crediti ipotetici per rimborsi e concorsi l' on. Sonnino primn, e poi gli onorevoli Luzzatti, yacchelli, Boselli e Finali presentarono ripetutamente speciali disegni di legge, l'ultimo dei quali-l'unico arrivato in portodivenne la legge 8 Dicembre 1901, N.0 497: essa non solo condonò agli enti debitori tutti gl' interessi di mora scaduti , ma autorizzò il Governo a permettere loro di pagare i propri debiti in periodi di tempo che si estendevano fino a 150 anni. E un progetto di legge, presentato l'anno passato dal Ministro Di Broglio, raddoppiava questo termine, p01·tandolo ad un secolo I Bisogna leggere i documenti ufficiali rhe concernono qnesti crediti dello Stato, che - lo ripetiamo ad arte-vengono confusi nei conti pubblici con i danari in cassa, per sentirne delle belle: ora (relazione che precede il progetto) si dice che quei contributi erano stati addossati agli enti locali senza commisu1·m·li al loro stato e alla loro 'reale potenza finanzia1·iaj ora che g1·an parte di essi non e1·anostati anco1·a regola1·mente liquidati e ripartiti a cm·ico dei singoli de~it01·i; (2) ora ( relazione della Corte dei Conti su I consuntivo 1901-902) che fra i residui atti vi del bilancio non dovrebbero figurare crediti, determinati in base a c1·ite1'i così ince1·ti ed a titoli cotanto · dubbiij ora che ci sono · 3.5 milioni di pm·tite illiqiiide , oltr-e a 43 milioni di partite da sistemarsi ..... (1) Qua11do verrà fatto da qualche vero finanziere uno studio sui residui attivi e passivif Chi svolgesse bene un siffatto tema renderebbe un segnalato servizio alla finanza italiana. (2) Il lettore domanderà come mai si possano cumulare con le somme riscosse crediti non ancora liquidati regolarmente, dei quali non si conosce nemmeno il debitore. Ma a tale domanda è difficile fornire adeguata risposta, perchè tutto ciò si trova in disaccordo col regolamento di contabilità dello Stato, il quale vuole che i re.sidui attivi, i crediti cioè scaduti e non riscossi, si compongano di entrate che sono state accertate a carico dei debitori dello Stato, e che non si è riuscito a riscuotere.
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