Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 8 - 30 aprile 1904

.. I RIVISTA POPOLARE DI Poli tic a, Lettere e Scienze Sociali Direttore: Prof. NAPOLEONE COLA.JANNI (Deputatoal Parlamento) Esce in Roma il 15 e il 30 d' ogni mese Italia : anno lire 6; semestre lire 3,50 - Estero : anno lire 8; semestre lire 4,50 Un numero separato Cent. 30 Amministrazione: Corso Vittorio Emanuele n.0 115 - NAPOLI Anno X - Num. 8 ABBONAMENTO POSTALE Uo1ha, 30 Aprile 1904 SOMMARIO: La Rivista: Francia e Italia - Noi: Gli avveulmentl e gli uomini: (Trieste - I socialisti italiani; repubblicani in Francia e monarchici in Italia - Per l'accodo franco-italiano: la parola del poeta - Lo sciopero dei ferrovieri in .Ungheria - Minaccie polacche e cinesi contro la Russia - Una medaglia. d'oro all'on. Colajaoni - Una società per la Storia della rivoluzione del 1848) - Dott. N. Colajann i: Per la organizzazione irredentista: Al generale Ricciotti Garibaldi - G. Del Vecchio: Les Dieux s'en vo,t - Dott. N. Colajanni : Socialis1110e Criminalità (co,itinuazione) - Giuseppe Do Flaminii : Per la sincerità dei bilanci - Giuseppe Tarozzi : ~ Il Naturalismo » di Giovanni Bo'lÌo - Noi - A. von der Lippe: Verso la pace (Segni dei tempi) - Enrico Grimaldi: Letteratura militare a rovescio - U,JvJsta <.lelle °Riviste: L'accordo anglo-francese e la ·guerra della Russia e del· Giappone (L' Europém) - Le finanze del Giappone (Nuova ..Antolog:.a) - Un giubileo dell'industria tedesca (Dahe.-m) _._ Tariffa postale e francobollo internazionale (Die Woche) - Recensioni - Illustrazioni nel testo. . . avv15o IMPO~T aNTE Si pregano r~e,1n1odo pi~ _caloroso gli a_bbo- ------- ---------- nat~, a1 quah e scaduto. 1apbonan1ento d1 volerlo pagare colla 111assin1asollecitudine. Il loro ritardo, che trattandosi di son1ma n1olto esigua, non può dipendere che da din1enticanza arreca in1barazzo all'an1ni.inistrazione. - La riscossione per 111ezzòdella posta costa molto relativan1ente al prezzo di abbonan1ento ; quindi l'an1n1.inistrazione non vi ricorrerà che .n1.alvolentieri gravando una parte delle spese sull' abbonato. (il------------- L'entusiasmo franco-itàliano è arrivato al parossismo; specialmente a Napoli, dove l' espansività è· tradizionale e l'auto-suggestione assume proporzioni gigantescamente epidemiche. Noi, che più e meglio di migliaia di altri, abbiamo ragione di essere lieti dell'avvenimento, confessiamo che non avremmo mai preveduto e nemmeno desiderato che le manife~tazioni assumessero le proporzioni che presero producendo non solo l'ammirazione schietta dei fran- . cesi, ma anche una specie di sbalordimento in Loubet e in coloro che lo circondano. Che cosa resterà delle feste che si sono chiuse -{:-Olla partenza del Presidente della Repubblica francese? Molti assicurano che si tratta di fuochi fatui e di entusiasmo di plebi inconscie pronte ad abbandonarvisi a chiunque sia il festeggiato purchè ci sia un po di abilè montatura da parte di chi dirige. Ed in buona parte è vero. Ma questo scetticismo deve tener conto di parecchie circostanze che imprimono alle accoglienze fatte a Loubet, ai ma rinai ed agli ufficiali della flotta, ai francesi in generale, un carattere insolito. Anzitutto l' entusiasmo non· è stato · organizzato in guisa 3lcuna; e nei tentativi ufficiali di organizzazione c' è stata una certa gaucherie ed anche un po di malanimo che poteva smorzarlo anzichè accenderlo .. Non sono state, ad esempio , illiberali· e agghiaccianti le proibizioni' di una qualsiasi manifestazione in Campo di Fiori attorno alla statua di Giordano Bruno? E dire che in Roma nel momento in cui in Francia si com batte una così aspra battaglia anticlericale dal governo della Repubblica l'omaggio a Giordano Bruno avrebbe sintetizzato e Ita.1:i.a. meravigliosamente il carattere della visita presidenziale! Addirittura sconvenienti e impolitiche l'impedita affissione del ma.nifesto dei repubblicani e la mutilazione di quello della Massoneria, che nulla avevano di rivoluzionario ed illegale , tanto che il Fisco di Roma rinomato per la sua bestialità reazionari~ nulla vi ha trovato d' incriminabile e l'ha lasciato circolare liberamente. Se cio non ostante lé; accoglienze riuscirono così calorose quali mai per lo passato se ne erano viste , a -Roma e a Napoli; se contro tutti i precedenti, le feste ebbero· una ripercussione nelle ·grandi e piccole città non visitate e non toccate neppure dal treno che conduceva Loubet, è segno sicuro che la spontaneità -loro ne costituiva la nota dominante e che esse rispondevano ad un sentimento generale, che eruppe tanto più veemente quanto più lungamente era stato compresso e contrariato. Del resto vi sono indici sicuri della spontaneità e della universalita dello entusiasmo italiano nella brusca partenza dell'Imperatore Guglielmo, che credette sminuire il valore della visita del Presidente della Repubblica visitando contemporaneamente e sconvenientemente le .città marittime del Mezzogiorno e della Sicilia. Si accorse di fare la figura di un disturbatore e di un mendicante di applausi e se ne ando improvvisamente. Altri indizi della importanza dello avvenimento si hanno nella una- · nimità della soddisfazione dimostrata dalla stampa francese ed inglese e nel malumore mal dissimulato di qnella germanica ed austriaca, fatta eccezione per quella socialista con a capo il Vorwarts.

198 RIVISTA POPOLARE I giornali di Berlino e di Vienna si sono anche degnati di ammonire gl' italianj che ]e accoglienze entusiastiche fatte al Capo dello Stato francese non distruggono i legami della Triplice. La Zeit di Vienna, inoltre, ha voluto scorgere nelle feste a Lou bet uno schiaffo a Francesco Giuseppe, che con senile ostinazione non volle restituire la visita al Re d'Italia in Roma. • Noi crediamo che gl' italiani che hanno applau..- dito freneticamente i ·rappresentanti della Francia .non si sian9 mai ricordati, ciò facendo, dell'Imperatore austriaco; ma se in loro ci -fosse stata l'intenzione attribuita dal giornale di Vienna nessuno avrebbe potuto affermare che lo schiaffo a Francesco Giuseppe non sarebbe_ stato ben dato. Egli lo avrebbe meritato ; e sonoro. . Notiamo, infine, che il momento in cui si è posto .un suggello solenne al riavvicinamento cordiale franco-italiano non poteva riuscire più opportuno per disarmare i maligni che al di là delle Alpi non _mancarono mai sinora d' intirpetrare il desiderio nostro di ristringere i legami colla vicina repubblica come una conseguenza del bisogno sentito di ottenere l' aiuto finanziario , economico e politico della Francia .. La nosti:a situazione è tale - a giudizio degli stessi francesi più competenti - da suscitare invidia e non compassione ; essa ci permette di trattarci alla pari colla sorella latipa. E la coscienza della rispettiva condizione delle due nazioni· crediamo che non abbia contribuito poco a rendere più schietto e più caloroso e più sin:patico il ritorno -,ili' :rntica am1c1zta. che non ;tvrebbe dovuto mai interrompersi. Noi che fummo di questo avviso quando la fran- .cofobia in Italia era di moda e veniva alimentata giorn;ilmente da una stampa disonesta o accecata da furore patriottario ~ noi che ali' indomani del malaugurato caso di Tunisi, qu;-1si soli in Italia, vedemmo il fondo economico della concorrenza del lavoro nella famosa caccia all'italiano in Marsiglia sin dal 1881; noi che non perdemmo la serenità e la fede nella bontà delle nostre convinzioni 11l'indomani di Aigues Mortes procurandoci le insolenze e le calunnie della banda crispina (1); noi oggi non sentiamo il bisogno di prendere una scalmana per atlermare la nostra sincera e completa soddisfazione pel suggellato riavvicinamento tra Fnrncia e Italia. L'avvenimento è grande ed avrà conseguenze ~enefiche che per ora non rifulgono tutte ; sin da· ora però tutti veggono che la visita di Loubet e le accoglienze che l'Italia tutta gli ha fatto hanno questo significato: tolgono alla Corte pontificia l' ultima speranza in un aiuto straniero, iniziano nuovi rapporti internazionali;diminuiscono la potenza della Germania, consolidano le rngioni della pace e per mezzo della pace permettono ai popoli di sperare in un'era più sicura di libertà e di benessere. -La Rivista (1) La 'RJ,vistapopolare, allora diretta da Fratti pubblicò nel 1893 La quistione ardente (La concorrenzadel lavoro) dell'on. Colajanni che corag~iosamente affronto l'ira de~ gallofobi e ne ridusse molti al silenzio. GLI ftVVENI1'1ENTI e GLI UOMINI Trleste.-La venuta di Loubet ha suggerito al Comitato delle Alpi Giulie la pubblicazione di uno splendido , riuscitissimo numero unico illustrato, che non serve, come tanti altri numeri unici a soddisfare la vanità dei compilatori, ma con richiamo ai fatti e con grande sobrietà di frasi riconferma le :tspirazioni della nobile città che combatte con tanta costanza ed abnegazione per la italianità pr~pria. Noi che non siamo irredentisti nel senso ordinario della parola lodiamo le intenzioni dei compilatori del Numero unico e ne ammiriamo il contenuto. Esso ci dà la fotografia di tutti i deputati italiani dell'Istria, del Trentino al 'R._eichstag austriaco, delle principali vedute di Trieste, di Pola e dei dintorni, delle dimostrazioni più gran- .diose dei triestini affermanti i propri patriottici sentimenti, di .alcune bellissime medaglie commemorati ve. Riprodm.:e la testata dei giornali dell'Istria e infine dà un estratto del calendario patriottico. · L'epigrafe in prima pagina dice: A' DÌ FAUSTI D'APRILE CHE VEDONO IN ROMA VITTORIO EMMANUELE ED EMILIO LOUB.E.T RINSAL.DARE IL PATTO SACRO AL VOTO E ALL' AVVENIRE DI DUE POPOLI FRATELLI TRIESTE INSOFFERENTE DFL DOMINIO AUSTRIACO MANDA IL SUO ITALICO SALUTO NELLA INCONCUSSA FEDE CHE PER LEI SPECIALMENTE RISPLENDA DI TUTTA SUA LUCE JL SOLE VITTORIOSO DEI CAMPI LOMBARDI Trieste, aprile r904I socialisti italiani: repubblicani in Francia e monarchici in Italta. - La propaganda continua ed aperta contro la repubblka dei socialisti italiani dette da principio i suoi risultati diretti assott;gliando le fila ~ei. repubblicani; ne da altri, anch' essi diretti, ora venendo in aiuto dei monarchici contro i repubblicani. Il caso di Forlì è tipico ; ma non è il solo. È tipico perchè sopraggiunge dopo i discorsi repubblicani di Cabrini, di Labriola, di Walter Mocchi; dopo quelli più· spiccatamente anti-monarchici di• Ferri ..•. e di altri minori. Le tardive resipiscenze non valgono: vent'anni di calunnie dai socialisti scagliate contro l' idea repubblicana haunq lasciato l'impron.ta sulle masse Socialiste, che nei repubblicani, spesso , scorgono gli avversari più temibili pei loro successi del momento. Perciò i socialisti di Porli , che appartengono alla frazione rivoluzionaria, - cioè a quella che pih repubblicanamente blatera nei Congressi - attualmente devono essere contenti come pasqua perchè colla loro azione sono riusciti a far perdere il Collegio di Forlì ai repubblicani. E si accomodino pure e servano di esempio o meglio di rampogna a quei repubblicani sentimentali , che non sanno far di meglio che scimmiottare o adulare i socialisti ; ma siano più logici e più sinceri e smettano di mostrare simpatie calorose: con o senza restrizioni per la repubblica .... in Francia. Riformisti e rivoluzionari intanto divisi in tutto, vanno di accordo, a fatti se non a chiacchiere, in questo solo: nel combattere l' idea repubblicana, almeno in Italia. E chi lo potrebbe sospettare di primo acchito? Nella loro azione anti-repubblicana possono essere logici gli uni e gli altri. I rilormisti combattono ]a .r.epubblica perchè credono che le forme siano un ciarpame inutile per le quali non si dt.>vefare il benchè menomo sacrifizio; i rivoluzionari da buoni catastrofi.ci sperano che la monarchia

RIVISTA POPOLARE 199 meglio della repubblica possa p-reparare il terreno allo avvento dd -:olleuivisrno. E non aggiungiamo piu parola provando una insuperabile ripugnanza a con fu tare le argomentazioni dell' A-vanti! degne della casistica gesuitica , intesa a giustificare i socialisti di Porli ed a riaffermare .... i principi repubblicani. ♦ Per l' acc()rdo franco-Italiano: la parola del poeta. - GioYanni Eandi, il vecchio corrispondente parigino del Secolo - uno dei pochi che con noi sostiene d:t oltre 20 anni la utilità di tale avvenimento-ha avuto la fdice idea di procurarsi il giudizio degli uomini più · eminenti nella · politica, nella scienza, nelle lettere, nelle a1ti, che vivono a Parigi, Sotto forma d'intervista e piu limitatamente Scipio Sighele ha fatto lo stesso pel Giornale d'Italia. Tra i pensieri e i giudizi pubblicati nel Secolo - tutti concordi nell'inneggiare alla fratellanza latina..:_ ci piace pubblicare nel loro originale questi pochi versi di un poeta eh' è tra i più antichi nel negare la famosa decadenza 'atina. · « Double orgueil du génie humain O Soeurs, tenez vous par la main, Les yeux vers le meme chemin, L~s pieds baignés de la meme onde; Et l'Histoire, au ciel de dr:main, Verra l'arbre gallo-romain Dans l' or, la pourpre et le carmin, Refleurir encore par le monde 1 << 10 avril 1904. « Jean Richepin >> ♦ Lo sciopero dei ferrovieri in Ungheria.·- È stato largo d' insegnamenti per gl' italiani. Non intendiamo discutere e molto meno approvare i mezzi brutali adoperati dal ministro Tisza per farlo abortire ; ma vogliamo lm~1eggiarne l' aspetto politico che per noi è di attualità. Coloro che combattono l' esercizio di Stato perchè dicono che con questo i ferrovieri tiranneggerebbero l'amministrazione e il pubblico avranno potuto convincersi quanto l'obbiezione sia destituita di fondamento. Con l' esercizio di Stato soltanto sono legittime tutte le 1nisure energiche, cui può ricorrere un governo. La militarizzazione dei ferrovieri , ad esempio, come fu praticata in Italia, coll' intervento dello Stato io un conflitto tra società e impiegati fu tutto a vantaggio della prima, cioè d'interessi privati; e perciò fu un'infamia. Coll'esercizio di Stato in caso di sciopero la militarizzazione diventa ·legittima e doverosa perchè a vanta·ggio dell'ente collettivo e del pubblico; specialmente di tutti i contribuenti. I socialisti stupidamente strillano per l'energia spiegata dal governo ungherese e dicono che lo Stato ha agito come un qualsiasi altro capitalista. Oh bella! doveva forse capitolare di fronte alle esigenze dei ferrovieri tradendo gl' interessi pubblici a benefizio di una sola classe di cittadini? Tutto sta a vedere se le pretese dei ferrovieri erano giuste; e se tali erano i membri del governo , che si sono messi dal bto del torto, devono essere puniti come in tutti i casi, in cui essi male agiscono verso tutte le altre classi di cittadini. Non devono esistere privilegi ; e i ferrovieri, piu o meno socialisti, che li vogliamo per conto proprio e sbraitano contro quelli degli altri sono illogici e prepotenti. Dopo· lo sciopero ungherese, sulla ·ragionevolezza delle cause del quale non ci dichiariamo non conoscendole appieno:, noi crediamo che tta i ferrovieri italia·1i sbollirà al- - quanto l' entusiasmo loro per l' esercizio .di Stato; dovrebbe crescere quello del pubblico che in tale forma di esercizio dovrebbe scorgere il rimedio più sicuro contro lo sciopero degli impiegati ,delle ferrovie;, che rappresenta un grandissimo-forse il 1111g~iore-perturba111ento economico, politico e sociale. ♦ 1"Iinaccle polacche e cinest contro la Russia.- I successi giapponesi hanno avuto una ripercussione, che potrà diventare pericolosa per l'Impero Russo se esso subisse qualche disfatta terrestre: all' occidente ed al mezzogiorno del colosso moscovita si scorgono segni di agitazione poco ras~icur.mti. . All' o.:cidente i polacchi si risvegliano. Non sarebbe del tutto naturale ed umano che i polacchi si risvegliassero se vedessero indebolito il loro secolare nemico , che tolse loro la indipendenza e ne distrusse la compagine nazionale? Nei polacchi, contro i funzionari russi si nota un'attitudine ostile, che dopo tante sanguinose e inesorabili repressioni non riscontravasi più da molti anni. Le manifestazioni patriottiche e rivoluzionarie divenaono frequenti. Durante l'ultimo scio- ,:, pero nelle offidne delle Società Zarviercie gli operai imposero all'ispettore delle fabbriche di parlare in polacco; a Czesto~ chowa si è opposta resist~nza ad un ufficiale di pace che voleva arrestare alcuni cittadini che tenevano discorsi so,·- versivi a proposito delle disfatte russe; a Siedlce, a Dombrowa, a Gornicza i falsi rumori di una rivolta polacca e della apparizione di un eser~ito polacco spaventarono t:1lmeote gli ufficiali russi che si asserragliarono nelle case. Nella stessa Varsavia la folla ha percorso le strade colla bandiera rossa in testa e .cantando inni rivoluzionari senza che la polizia osasse intervenire. Attivissima la propaganda socialista rivoluzionaria. Altro sintomo grave: i funzionari russi, contro il loro solito, si mos·raoo cortesi ed adoperano la lingua polacca. E in Polonia il ~averno russo ha scaglionato un esercito ài quattrocento mila uomini, che tanti servizi gli renderebbe nell' Estremo Oriente! Una tale forza armata , incute rispetto ; ma i polacchi incontrano un ostacolo più grave per una rivoluzione trionfante nella solidarietà nel male che colla Russia necessariamente devono sentire l' Austria e la Prussia che posseggono ciascuna un lembo di Polonia: la Galizia e il granducato di Posen. I due imperi vicini sentono che se la Polonia russa riacquistasse l' indipendenza essi a breve scadenza ne sentirebbero il contraccolpo. È più minacciosa per la Russia l' agitazione cinese. Nel celeste impero, mandarini , generali , boxers , società secrete odiano l'ingordo vicino, che prese prima la Manciuria e che mangerebbe qualche altro grosso boccone se riuscisse a digerire il primo. Di piu nel popolo tutto si sono risvegliate vive simpatie per i giapponesi nei quali si scorgono i vindici e i conduttori della razza gialla nelle prossime lotte per la riscossa contro l'Europa. A Pietroburgo ne sono molto preoccupati. Ma a paralizzare la Cina forse penseranno l' Europa e gli Stati Uniti. Dopo tutto non sembra improbabile che nell' Estremo Oriente si crei questa stranissima sitt azione: gli amici del Giappone costretti, per salvare i loro interessi, a dare addosso a coloro che vorrebbero aiutare i giapponesi. E quante ne vèdremo di cose strane nell'Estremo Oriente! ♦ Una medag·Iia d'oro ali' on. Napoleone Colajanni. - Nella discussione del disegno di legge per la istituzione dell' ufficio del lavoro nessuno si ricordò , che la iniziativa della legge si doveva all'on. Colajanni che, prima con la pubblicazione di una completa monografia sull'argomento e dopo colla presentazione di un disegno di legge a · firma sua e dell' on. Pantano aveva richiamato la pubblica attenzione sulla quistione, costringendo il governo a presentare anch'esso un disegno di legge per non vedersi esautorato

200 RIVISTA POPOLARE Nella discussione dei suoi disegni di legge , che poco differivano e che furono sostenuti da unica Commissione parlamentare, anzi. si ebbe questo caso strano: un or.uorc socialista presentò come proprio quakhe emendamento che faceva parte del progetto dell'on Colajanni 1 e ch'era stampato accanto a quello del governo. Approvato il disegno di legge il Presidente della Camera e il ministero del tempo commisero la villania di non chiamare a far parte del Consiglio Superiore del Lavoro l'on. Colajanni, che a preferenza di molti altri doveva esservi chi:1mato. Quasi in riparazione a tale deplorev0le dimenticanza l'on. Rava ministro di agricoltura e commercio ha mandata al primo una magnifica medaglia d'oro, che p,>na il suo nome ed è dedicata ai benemeriti dell'Ufficio del Lavoro. Non è frequente il caso di un Ministro, che spontaneamente si rammenta del merito altrui è noi segnaliamo, perciò, con vivo compiacimento l'atto dell'on. Prof. Rava. ♦ Una società pet· la Storta della Rlvoluztone del 18~8.-Si è costituita a Parigi una Società per la storia della Rivoluzione del 1848. Essa ha lo scopo di riunire tutte le persone che s' interessano, con pensiero democratico, agli avvenimenti ed alle idee di quel periodo e di organizzarne lo studio scientifico. Gli aderenti alla società pagheranno una quota annua di 10 franchi e riceveranno la pubblic1zione periodica che h società creerà per rendere noti i suoi lavori. Il Consigpo direttivo della Società è composto "del Direttore della Scuola delle miniere, Carnot , che ne è il Presidente; del Prof. Aulard della Sorbona, di Maurizio Faure e di Millerand, vice presidenti : segretario generale Henry Miche!; Redattore capo del Bollettino Georgès Renard; vice segretario generale Pierre Caron e tesoriere C1millo Bloch. Le adesioni si ricevono presso il segretario generale , 79 Rue Jouffroy, Paris VIII. Alla nascente associazione augurii di vita rigogliosa. Nor 111111111, 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 li lii 111111111111111 Per la organizzazioinreredentista Al GeneraleRicciotti Garibaldi Mi pervenne la vostra lettera a stampa rivolta alle Società repubblicaned' Italia ; nella quale consiglia te una Federazionenazionalepopolareper l'Italia Irredenta allo scopo di prepararè il paese ad avvenimenti gravi e forse imminentissimi. Autorizzatovi da voi stesso rispondo pubblicamente per manifestarvi il dissenso mio su questo tentativo che ritengo o inutile o pericoloso. Voi comincia te dall' avvertire che coloro che vi osteggiano vi attribuiscono la intenzione d'inconsulti e pericolosicolpi di testa; e respingete, quindi la supposizione. Vi credo. Però, mi sembra che vi sfugga una circostanza importante, che potrebbe, voi nolente, trascinarvi alle conseguenze di quei colpi di testa, che giustamente considerate pericolosi ed inconsulti. Chi è preso di mirn dalla vagheggiata vostra preparazione, il possibile nemico designato, vive già in sospetto e più volte - anche da recente -- ha mostrato il desiderio e l'intenzione di finirla prim.a che là nostra preparazione sia iniziata. Volete e potete assumervi la grave responSél bilitù di provocare o di affrettare quegli avvenimenti, che non qesiderate e che sarebbero la conseguenza dei colpi di testa incon_sulti ,e pericolosi? Nel diritto privato le intenzioni e sino ad un certo punto la preparazione non si ·puniscqno; ma iri politica si può pensarla diversamente e alla preparazione si può rispondere colla prevenzione attiva ! - Voi ponete paurosi e non fantastici quesiti chiedendo: « -- se, in questi tempi gravidi di minaccie, l'Au- (< stria si spinge avanti nei Balcani, e pretende di «. occupare un altro lungo tratto delle rive adriatiche « e ioniche, dobbiamo assistere inerti? >> « - se le varie popolazioni dell' Austria-Ungeria <( - unite da vincoli non naturali _:__tendessero un « giorno risolutamente a disunirsi e a rivendicare « b loro reciproca indipendenza nazionale, potreb- _(< bero gli Italiani disinteressarsi da questo movi- « mento verso la libertà e la futura fratellanza delle « patri e ? >> • « - se la parte tèdesca delle popolazioni austria- « che, la cui annessione alla Germania è un giorno « o l'altro inevitabile, volesse trascinar seco in quel- « l'annessione anche tutto ciò che è italiano - a << Trieste, nel Trentino, in Istria - possiamo lasciar « vioJare ancora una volta sotto i nostri' occhi i « sacrosanti diritti dei nostri frateili? >> • Poi soggiungete rispondendo come ·t'animo vostro e le tradizioni vostre vi dettano: « La nostra coscienza di patrioti italiani ci ha <~ chiaramente risposto che non dobbiamo provocare « nessuno, nè precipitare gli avvenimenti - ma che « d\1ltra parte dobbiamo esserpronti a tutto ». « La storia del nostro risorgimento ci insegna di « quanto - nei mo men ti più difficili - le classi « governanti italiane furono purtroppo inferiori alla << situazione ». « Senza l'iniziativa popoLue nulla mai, dalle sfere << ufficiali che hanno in mano l'esercito, si sarebbe « potuto concludere ». Ebbene rispettosamente e- afiettuos:1mente, nello interesse dei comuni ideali , io osservo che voi vi illudete su molte cose e nou vi acl.:'.orgete della profouda differenza delle situazioni storiche. Il mio pensiero, anzichè da una dettagliata risposta, mi sembra che possa emergere chiaro da alcune domande che vado a rivolgervi. « Non temete che il governo italiano si allarmi prima dell'Austria per una preparazione in cui avrebbero parte precipua i repubblicani e che , perciò, quello potrebbe sospettare più facilmente riv?lta a~ imprese interne anzichè a prudente attesa degli eventi esterni? >) « Nella ipotesi che il governo italiano lasci fare - e ciò potrebbe essere in questo quarto_ d'orache cosa potreste sperare da una preparazione necessariamente clandestina, individuale od affidata ad associazioni poco.numerose, prive di mezzi, fiac:.:amen te organizzate, per avvenimenti che prevedete imminentissimi? )) « E nella guerra moderna, che si combatte dai grossi battaglioni, coi canno:t;ii e colle armi più perfeziona te ed a colpi di miliardi, che cosa potrebbe rappresentare l'organizzazione e la preparazione dei singoli, poveri e inermi? )> « Credete, poi, che siano identiche le situazioni di oggi con quelle passate, quando ìl nostro partito ebbe audaci e utili iniziative ed esercitò una nobile e benefica azione stimolatrice ?

.. R I V I S T A P ,O P O L A R E 201 « E pensate che siano uguali. i rischi e le responsabilità degli italiani di altri tempi , che correvano allo sbaraglio quando nulla esisteva-- e quindi, nella peggiore delle ipotesi, non arrischiavano che di lasciare la loro vita sulle forche o di consumarla nelle prigioni -· e nulla perciò si potevaperdere dal punto di vista della collettività nazionale, con quelli di oggi, quando esiste in Italia che si potrebbe disfare ? » · Rientriamo nella realtà, caro Ricciotti, e convinciamoci che se preparazione seria, utile, efficace per gli avvenimenti da voi in parte temuti ed in parte desiderati, ci ha da essere - tale preparazione non può essere fatta nè da voi, nè da cento altri valorosi e intelligenti che vi rassomiglino. Oggi non potrebbero darcela nemmeno quei due colossi che non venereremo mai abbastanza: Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi. La preparazio_ne adeguata che renda possibile la vittoria e. non ìa disfatta non potrebbe darcela che lo Stato. Ma se vogliamo che esso ce la dia , voi ed io per i primi dobbiamo mutare condotta: non dobbiamopiù far guerra alla guerra; e invece dobbiamo invocare l' incremento delle spese milit:iri, pur esigendo che il prodotto delle imposte venga speso meglio e non· venga malamente sciupato. come si è fatto sinora. Per' parte mia non me la sento di mutare per fare forse il giuoco di uno chauvinisme dinastico che mal si cela attraverso le contraddizioni delle visite imperiali e presidenziali e dei convegni ministeriali. Lasciamo questo compito agli italianissimi alla De Gubernatis, che fanno dell''irredentismo in ritardo molto, ma molto , sospetto ài cortigianismo dinastico. Nè credo che si possano prendere in cattiva parte queste mie parole, perchè ho provato a fatti, seguendo più volte 'il vostro gran padre sotto la bandiera Italia e Vittorio Emmanuele, quali siano i miei sentimenti nazionali ; nè esiterei a rifare la prova e di consigliare gli amici politici di sentirsi itoliani prima che repubblicani, se il bisogno se ne ripresentasse. Non me la sento di mutare condotta oggi perchè credo che la migliore preparazione per la difesa degli interessi rtazionali la si faccia promovendo il benessere economico e consolidando lc1liberd dei cittadini. · Ora chi dice spese militari e militarismo dice regressoeconomico e pericoliper la libertà, anche quando quelle conducano al successo glosioso ! La preparazione da voi desiderata e consigliata, infine, aumentando il sospetto e il risentimento dell'Austria non potrebbe, anche se non conducesse alle conseguenze dei colpi di testa da voi stesso temuti, che aggravare la situazione già triste dei fratelli irredenti e ritardare quelle riforme e quella autonomia da loro attese e chieste ed alle quali hanno pieno diritto. · Cosi penso; e il mio pensiero non esitai a manifestarlo -dieci anni or sono addolor;mdo, -mio malgrado, l'indimenticabile Matteo Renato Im briani; l' ho ripetuto più volte e mi credo nel dovere di farlo noto particolarmente a voi, cui mi sento legato da ricordi carissimi, da molta amicizia e dalla comunanz:i della fede politica. DoTT. N. CoLAlANNc Les Dieux s' en vont Noi italiani ~eguiamo scwpre atteutamente il moviniento sociale in Francia, desideriamo per i nostri grandi uomini ilbattesimo della gloria parigina, diamo atti tndi n i e nomi francesi alle parti combattenti fra di noi la lotta per la vita nella politica, nell'arte, nella scienza e nel lavoro. Questa simpatia, facilmente spiegabile con ìa identità o. la somiglianza di tutti gli elementi onde si co.npone la vita nazionale, soggetta a periodi di tepidezza e di ~ntusiasmo, trovava sin' ora fo1·te ostacolo nella politica ecclesiastica dei due paesi : la Francia -figlia prediletta della chiesa-poteva non aver qualche malumore con la sorella - ribelle e rinnega~a-? Ora invece ritorna alle tradizioni giacobine e ci manda ogni giorno notizie liete per chi desidera l'unione dei popoli e il progresso della ci viltà umana. Fra le altre anche questa del tutto riaspettata: « Per ordine del guardasigilli le imagini saère sono « tolte dai tribunali per introdurre il pensiero laicÒ « nelle aule della ginstizia. !> È questa una lodevole riforma o non si tratta di un atto settario? Vi ricordate Da.niele Rochat , la vecchia commedia di Sardou? Per voi - dice la fidanzata. per convincerlo al matrimonio religioso-non si tratta che di una formalità inutile, per me si tratterebbe di rinunziare a ciò che ho più sacro nella nostra unione; ora ben potrebbero i credenti opporre agli atei che si viola in loro nn sentimento fondamentale, essenziale togliendo alla giustizia l'impronta di vina, inutile e non dannosa per chi non ci creda. Senza entrare nella analisi della celebre commedia si può affermare che il paragone esatto nelle parole, sarebbe falso nella realtà. l giudizi civili sono o· mai ridotti così tecnici e così formali che non hanno certo bisogno di ispirazione divina nel loro congegno processuale e sostanziale: si tratta di una grande operazione logica, di un problema da risolvere così oggettivato ed astratto come fosse di matematica. Nella lotta fra capitalista e capitalistail poverello ricorre di rado alla dea della carta bollata - non si invocano principi ideali, rifuggente dalla esatte,r,za del codice e dalla minuzia della procedura. Qnesti giudizi nou hanno bi::;ogno che della assistenza del dio Quattrino. Ma parliamo del giudizio penale, di q11el terribile dra1nma in cui la società chiede al figlio snaturato conto della sua azione erigendosi vindice e tutrice con tutta la forza del potere, della tradizione, del sentimento comune verso il reo. I simboli religio8i , il pensiero religioso hanno in questo giudizio lJila funzione ben diversa, ben più prÒfonda che non l'abbiano nel matrimonio. Il matrimonio, atto essenzialmente civile, estraneo per la sua natura ed il suo svilnppo, la sua funzione ed il suo significato alla religiosità fo assunto dalla chiesa quando essa era istituto politico ed in quanto era un istit11to politico e fu sempre da questa riconosciuto come un atto , che richiedeva il suo concorso passivo di testimone e di notaio, non mai di attività sostanziale. La chiesa -- per tanto invadente e cosl poco piena

202 R!VISTA POPOLARE di rispetto per quelle profonde regioni dell'animo, le quali si sottraggono non solo ad ogni costrizione materiale ma rir,ugnano assolntamente ad ogni dominazione morale - fu costretta jn questo campo dalla natura delle cose e dalla natura sua a limitare la sua azione qnanto più pretendeva di farla sovrana e generale. ✓ Non così per la giustizia punitiva. Essa è tut"ta piena di sapore religioso, assume dalla religione i termini e con i termini le idee , con le idee il carattere in.placabile ed assoluto. Sarebbe qui il caso di parlare della influenza del fattore religioso nella giustizia per chi non rifuggisse da queste meschine astuzie verbali, per sostituire all' audacia della concezione unitaria o al coraggio ·della negazione sistematica le pallide transa_zioni e gli incerti e mediocri pensamenti volgari. Noi voglia.mo armarci contro il reo di un potere snpedore •alle nostre convenzioni morali - per la na tura loro essenzialmente indididua.le - supe~iore a q tiello - oggettivo e uni versale - dell' utile comune cioè della forza per il quale potremmo sopprimere, non condannare. Ohi condanna pretende alla verità e la verità può essere creduta non saputa: non è, come ben videro tutti i mistici e tutti gli scettici, campo della scienza, nè della filosofia ma della religione. La religione è l'affermazione del rapporto fra l' utile e il giusto, rapporto che non può essere casuale e non può risolversi empiricamente che elidendo uno dei termini nella doppia considerazione: oggettiva prima, soggettiva poi dello stesso ordine naturale. Per sfuggire a questo la società borghese deve con Emanuele Kant, il suo grande filosofo, affermare Iddio dopo averlo negato. Basata sopra la responsabilità dell'individuo - spinta al limite estremo sino a colpire e a premiare lo strumento ed il mezzo per cui gli avvenimenti si producono come se ne fossero causariveste con le idealità contrarie alla sua natura, la espressione meccanica e necessaria della sua costitazione. Essa per conservarsi, per attuare il progress~, fa di ogni giorno un istante del grande giorno biblico e nelle sale polverose la triste parodia del giudizio finale: ma nòn si può così illudere compiutamente sul significato reale della dolorosa commedia. No, non per l' influenza di credo religiosi , nè di formule illogiche, ric~lcate sopra di quelli , la società infierisce contro il reo, ma, dirigendo i suoi proprii occhi a questi fantasmi, essa compie il suo increscioso dovere : noi non incolpiamo questi simboli di ciò ch'essi non producono . ' rhe essi non possono evitare, noi smascheriamo soltanto una falsità urtante ed immorale. Il Nordau nelle sue menzogne convenzionali ha commesso un grave e continuo errore , se pure egli chiamerebbe errore il motivo principale per cui il libro è tanto diffuso: ha combattuto gli istituti sociali non per quello che sono ma per quello che essi dicono di essere. N nlla. è più facile che dimostrare le contraddizioni e gli assurdi a cui cono condotti i sostenitori degli istituti sociali quando vogliono giustificarli con la loro ragione d'essere apparente : nulla al contrario più difficile e più proficuo che ricercare perchè veramente la realtà sia granitica con. la forza _delle leggi naturali sgominando la nostra logica e deridendo la nostra ironia. La monarchia, come la famiglia, la proprietà come la chiesa, la guerra come la giustizia hanno la loro cansa-o ragion d'essere o giustificazione, che vogliate chiamarlanei rapporti oggettivi della società in cui viviamo ' non certo nella retorica, nella ideologia, nelle pagliacc~ate dei teorici e per questa base reale non per le ciance e gli entusiasn:i del parolai resistono agli sforzi dei riformatori o dei sognatori. Uscirà dunque lo spirito di vendetta dall'aula del tribunale insieme con l' imagine della religione? Non crediamo , nè possiamo sperarlo. Ma ci rallegriamo di questo segno dei tempi nuovi. Se anche la mancanza di veli e di amminicoli non renderà più debole la rocca delle istituzioni già tramontate nel nostro cuore nrima che scompaiano dalla scena il.ella storia, varrà c~rto a rendere più adeguato il mezzo al fine e a risparmiare inutili crndeltà e stolte deduzioni dai principi ideologici. Ed il giudice il quale non abbia più sopra di se il Cristo, gerente responsàbile di ciò che non può impedire, sentirà. almeno più forte la sua natura di nomo di fronte ad 1m altro uomo e, se per il ribrezzo naturale e normale del sano contro il malato, non proverà simpatia per colui, il quale dovrebbe essere suo uguale, vedrà sempre più chiaro che il lavoratore e l'ozioso . ' il genio e l'uomo volgare ed anche il vizioso _e l'nomù retto, appunto perchè uomini e tntti diversi, non possono essere collocati sopra una scala , assoluta , ma trovano nelle loro differenze qualitive la g;aranzia della loro indiviq.ualità e sono quindi - con un parado::iso apparente - appunto perchè tutti ed in tutto diseguali, tutti assolutamente uguali. Oosì adunque si verrà determinando nempre meglio ìl carattere naturale della funzione giudiziaria e sarà assai più facile adeguare le nuove istituzioni ai nuovi bisogni in modo sempre più consono agli ideali umani. Non dunque a caso queste note rammentano la comunanza intellettuale della Francia con l' Italia: esse sono apparse all' attento lettore sino dal principio dirette ad un fenomeno in apparenza del tutto staccato . ' rn sostanza molto vicino al movimento scientifico dei criminalisti italiani. Ohi ha seguito questo con spe ranza e con am<.,renelle sue prime prove e nella sua sconfitta di fronte alla forza cieca delle cose più che agli argomenti degli avversarii , può a buon diritto rallegrarsi. nuova affermazione. Bologna, 9 aprilo 1904. GUSTAV0 DEL VECCHIO L'articolo era già scritto quando ha ricevuto nna meravigliosa conferma. Da. Parigi, da Lodove, da Aubenas, da Nancy, da Caen giungono le notizie delle prime dimissioni di magistrati. 111111111111111111 Il 111111 Il Il 11111 Il lii 11111111111111111111111111111111111111111111111111 Agli' abbonali che non conservano la collezione delle annate r1:vo~~z'amola viva pre- .~ ht'era di' favorirci· t'l N. 2 e 3 anno corr. Lo co"!'traccàmbz'eremo con uno dei premi' che diamo a coloro che cz· procurano un nuovo abbonato. · Il Il 1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 li lii I li li 111111111111111

Rf\TIST A POPOLARE 2b3 ---i--§1---- (cont. vedi num. I, 2 e 4, anno X). IV. La comparazione tra la diffusione delle idee socialiste , misurata coi risultati delle elezioni , e la delinquenza ha una maggiore importanza in Germania. Ivi infatti il risultato delle elezioni può corrispondere con più esattezza alla intensità di diHusione di un partito politico perchè: 1.0 il sistema elettorale, come fu avvertito, è assai più largo-a base di suffragio universale - che in ltalia; · 2.0 il partito socialista ha avuto una evoluzione più regolare ed è stato in continuo e costante aumento in tutti i coltegi dell'Impero; · 3.0 infine, i\ partito socialista è più saldamente organizzato e disciplinato ed ha combattuto le sue battaglie elettorali da solo colla rigida applicazione del principio della lotta di classe. Il confronto 1 tra la delinquenza e la diffusione cl.elle idee socialisc in Germania può farsi tra i Circoli (7.{.egierungs-'Bezirhen) o provincie o Stati e tra i singoli collegi. Ma tra l'Italia e fa Germani:1 nel valersi delle Statistiche Ufficiali si devono rilevare qutste differenze. La Statistica ufficia le italiana da la criminalità per compartimenti o regioni, che rappresentano una grande unita geografica; in Germania invece la Statistica ufficiale da b criminalità per unità politiche o amministrative che tra loro presentano differenze enormi per popolazione e per estensione geografica-come ad esempio tra la Prussia con oltre 32 milioni di abitantì e l'Hohenzollern che avev~ 65752 abitanti nel 1898. I gr:rndi compartimenti italiani non sono che sedici; sono assai più numerosi quelli della Germania , che talora comprendono un microscopico principato o una sola città come Amburgo, Brema e Lubecca. Ma l'ultima statitisca criminale tedesca- 'che porta i dati del 1898 - presenta questo van...: raggio sull'italiana: da le cifre per Kreis che quasi sempre corrispondono ai singoli collegi , mentre quella italiana non li <là che per provincie che comprendono o pochissimi colleghi-. due quelle di Livorno, di Sondrio, di Grosseto--o più di dieci come quelle di Milano; Torino, Napoli ecc. Epperò il confronto sara posto anche per la. Ger- ' mania e tra compartimenti e tra collegi; con questa avvertenza però , che le grandi divisioni , che presenterò nei quadri saranno dieci e non saranno a base politica, amministrativa e geografica ; ma saranno composti coll'aggrupi)amento di varie delle divisioni che presentano la Statistica criminale o la statistica elettorale tedesca in base alla diffusione delle idee socialiste. In ognuno dei dieci compartimenti , quindi , si troveranno circoscrizioni diversissime per numero di abitanti e geograficamente non contigue, ma assai distanti tra loro. Nella Ta·vola VIII si· danno le cifre proporzionali su 100 votanti dei voti ottenuti dai candidati socialisti nelle elezioni generali del 1898 nei vari Circoli o ·provincie o Stati quali li ha presentato nel cennato studio diligentissimo il D.r A. Neumann-Hofer. I circoli sono disposti in ordine decrescente dal massfo10 al minimo dei voti socialisti. Nella Tavola T A V O L A VIII. ..... e:,! v-< O)~ ~~ ~ •..., •- V QJ 00 Regiernugs- bezirkeu ;:l..a~ç:lfo--- tj ~-= ~~ Provincie o Stati Q) ·= ~ V'J •r-1 uoo;.::;o ...... .... I> <sS <SS e v (1) u ·- ·- ""O p_..,...., g N V V Amburgo Berlino Reuss. l· 1. Lubeck Reuss a. 1. Sassonia Regno Schwarz-Rudolstadt Sassonia-Co bu rso Gotha Brema Anhalt Sassonia Altenb;1y Potsdam (Branderburg)' Bra mrschweigg Schleswig Holster SclT1,varz-Sondersh Meck-Schwerin M:1gdeburg Sassonia Weimar Sassonia Meiningen Miltelfranken Assia -o "'v 62.48 59.50 58.10 - 55.34 55.12 49.47 48.64 47.60 46.61 46.08 45.49 40.07 40.06 38.98 38.28 38.23 37.63 37.48 36.79 35.47 33.89 Rcgierungs-bezirken Provincie o St:1ti Merscburg Kassel Erfurt vViesbaden Breslau Meck-Str. Frnnkfurt (Brnnd) Stetti,10 Hannover Konigsberg (Pr. Obesba ern y Dusseldorf Oldenburg Alsazia-Lorena Oberfranken Arusberg Lieonitz o Pfalz vVurtemberg Baden Stralswrd O.) I -~ <l);.::: V --< c:sl --"' •f-1 - ~ <SI...,.,...., V V 00 c:s! .... Ot:lo--- B-o ~ __ v oo o -~ .... br),_. a; ·:-: --o V, ..... uoo;.::!ov t ► 5 .;:; .8 -o P,.. .,...., g N (1) (,/)~ "O <l) 31.37 31.24 31.13 30.80 29.27 29.01 28.59 26.47 25.64 24.03 23.75 23.24 22.76 22.71 22.67 22.27 22.14 22.01 20.33 18.96 18.90 Regierungs-berzinken Provincie o Stati Koln Schaum burg Lippe Lippe Minden \Valdeck _Oppeln (Slesia) Unterfrantun Dawzica Gumbinum Schwaben Aachen Obèrpfalz Koblenz Koslin Munster Bromberg Sigmaringen Niedesbayern Treviri Danzic Posen ..... ·; v- (\) - <SI . -... ~ ~ •- Q.J V o0 ::i c,s ~ o ç:l ...-o-o <lJcO Cl ·- ·;:; b!l,.... <1) ·:: ~ IJ) •.-4 u o ;::i;.::: o- ._. ';> <SI <:<! O V V u•-•...-t""O 0.,. .,...., g N V fil~ "O <l) 18.72 18.08 17.92 17.15 16.37 13.79 11.21 10.76 10.37 6.97 6.64 5.89 4.51 4.3$ 4.40 3.57 2.64 2.40 1.20 1.15 0.58.

204 R.IVTSTA POPOLAR.E IX si riportano le cifre su 10,000 abitanti: 1 ° dei reati in generale; 2° delle violenze e' minacce contt;o le autorit,~; 3° delle lesioni gravi; 4° dei furti· leggeri e gr~vi; 5° delle frodi, quali li porta Ja Krimi~alstatistiçli fiir das Iahr r898 (1) nelle Bernerliungen und Berechnungen zu den Tabellen II und III. secondo i voti ottenuti dai socialisti; e nelle colonne, d_aHasecÒnda alla sesta, secondo i! posto che occupano i grandi compartimenti nelle cinque categorie sumenzionate di reati. Anche pei voti socialisti si sono faVi dieci gruppi. La graduatoria in quanto ai voti socialisti e stata fatta in questa guisa: il primo gruppo comprende i Circoli o le· provincie che nelle elezioni del 1898 dettero il maggior num,ero di voti ai· candidati socialisti; l'ultimo quelli che ne dettero il minore. Viceversa per la crim_inalità il 1 ° gruppo comprende i çircoli e le provincie eh' ebbero la minima quantità di reati e il decimo quelli colla massima. · Il massimo dei voti socialisti col 62,48 °10 dei votanti si ebbe in Amburgo. Questa circoscrizione rappresenta il primo gruppo col 60 °1 0 in sopra. Dal 60 °]0 discendendo sino al 7,02 °10 i Circoli o le provincie sono stati divisi in otto gruppi equi- (1) Puttkammer e Mullbrecht Berlino 1901. distanti tra loro, colla differenza tra un gruppo e l'altro del 6.66 °1 0 • Il decimo comprende quelli tra 7,02 e O. Circoli e provincie intere che non dette~ ro voti ai socialisti non ce ne furono. Il minimo si ebbe in quello di Posen con 0,59 °r 0 • Perciò in quanto a diffusione del socialismo Amburgo e Posen rappresentano i d~e estremi: il massimo e il minimo. Mentre nell'esame della criminalità italiana si sono omesse le minacce e le violenze contro Je autorità e invece si dette conto degli omicidi e dei reati contro il buon costume, in quello della criminalità tedesca per trarre profitto dei dati pronti per la comparazione somministrati dalla Statistica uffiziale ridotti in cifre proporzionali non si prendono in considerazione i reati contro il buon co- · stuine e gli omicidi (del resto questi ultimi sono rarissimi) e come indice dei reati contro le persone si prendono le lesioni gravi. Parimenti si sono lasciate separate le frodi dai furti lievi e gravi come si trovano nelb statistica tedesca. A dare un primo concetto della distribuzione della delinquenza nell'Impero Germanico daremo la media generale, i massimi e i minimi per 10,000 ab. pel periodo 1883-97. La media del tolale dei reati è di 108,5 ; delle minacce e violenze di 4 ; TAVOLA IX. Reati per 10<;>00 abita.n1,i - 1'1edia clel 1883-97 V o I I I V o ~ .... ...-1 .... I ... ·- ..... ,<I ...., ·; ·;:: .... o ·<Sl :>. 1~- .... o .(Sj V (Sj I V (Sj V Regierungs-berziken e il) o ... .... Regierungs-berziken o ~ 8·f .... òl;·- V N u•c oJ: CO:> ..... V bi) CO> CO o il) o QJ (Sj -o 00 0 V O QJ (Sj :o il) u ... ..... ...-1 .... o QJ u ... - ......bi) o .9 ......u ::l o CO .... e o u ::l e I-< Provincie o Stati .s ~ (Sj o ·- l'.l.. Proviociè o Stati ..... ·~ ~ <ii .s ..... l'.l.. :>-.8 V ..... t V :>-.e V t: V .... <J) ::l ..... V> ::l ... s ....... <:.) ...., <4...-4 V e,$ ......1 l'.l.. e,$ e I ......1 f.L. V V ~ V p:::; V I Prussia Orient:ile 165.5 4. 5 22.8 49.9 3.9 Treviri 72.8 2.7 19.0 13.7 2.5 Konigsberg I I 55-3 5.1 22.9 44.3 3.7 .--\acheo ·69.8 3.4 14.0 13.2 2.6 Gumbiuneu 180.7 3.6 22.6 55.4 4.3 Sigmaringen Hohenzollero 60.5 2.3 10.6 11.9 4.6 Prussia Occidentale 1 55.5 5.9 28.6 49.9 3.4 Baviera 1 31·3 3.2 32.6 28.0 8.r Danzica 156. l 7.7 27.3 47.7 3.8 Oberbayern 145.8 3.6 34.21 33.2 I I.3 Marienwerder l 55.0 4,5 2 9·5 51.6 3.1 Niederbayern 140.7 3.2 40,0 3I.2 7.2 Città di Berlino \ 134.6 4.9 rn.4 34.r 7.2 Pfalz 102.4 3-7 48.1 / 24.o 7.1 Br.rndeburgo compreso Berlino l 17.0 4.6 I 3,3 29.8 5.2 Oberpfalz 121.7 2.6 30.6, 28.6 6. 5 Potsdam 113.0 5.2 I 16.9 27.5 I 4. l Obèrfraoken l 14.7 3.0 28.41 25.4 5.0 Frankfurt· 95.4 3.4 13.2 26. I 3.6 Mittelfrankeu 128.41 3.5 29.6 29.9 8.7 Pomerania 104.5 3.7 19.0 24.5 ! 2.8 Unterfraokeu J 10.2 3.r 25,0 22.5 6.3 Stetti no I I 7.6 4.9 20.0 25.8\ 3.5 Schwaben 109.3 2.2 22.1 25.4 9.7 Koslin 95- 2 2.6 20.4 23.9 2.2 Regno di Sassonia 89.8 5.7 I 7·7 27.8 6.1 Stralsund 8r.6 2.3 I 2. l 21.0 2.8 Wurtemberg 9o.7 4.0 15. 5 20.5 6.7 Posnania 1 59·7 4.1 28.9 52.2 3.5 Baden 91.8 2.8 19•4 22.5 7.1 Posen 144•9 3.8 2 5 9 46.6 3.4 Assia 84 7 2.3 20,l 16.0 4.1 Bromberg 186.61 4.7 34.4 6z.4 3.8 Mecklenburg Schwerin 78.1 2.5 13.2 21.7 4.1 Slesia 138.2 I 5.7 2-0.5 35.7 5.0 Sassonia Weimar 83.2 3.1 7.0 28.1 6.9 Breslan I 31.3 ·6. I 16.61 34.0 5.6 Mecklenburg Strelit7. 83.8 2.7 I 1.6 26.7 3.9 85.2 I I ,- Liegnitz 2.8 8.3 j 20.0 4.6 Odenburg 76.2 1.5 12.5 18.4 5.1 Oppelu 183. I 7.5 33.3 44.3 4.7 Brannschweig 100.4 2.1 12.6 27.7 5.1 Provincie Sassone 103.6 3.6 14.5 2 5.5 4.8 Sassonia Meiningen II5.3 3.8 18.1 24.9 5.1 Magdeburg 108.9 4.2 16.8 2 4-9 4.6 Sassonia Alten burg 81.8 1.6 8.2 32.3 6.5 Mer:;eburg 102.5 3.1 1 3 5 2 7-4 4.9 Sassonia Coburgo Gotha 87.7 2.8 I 3•7 23.6 5.4 Erfurt 9 2 ·9 3.8 I I. 3 21.9 5.1 Anhalt ro8.5 3.8 I 5•5 28.9 4.6 Schles~vig Holsteiu 75.o 5.5 8.5 19-4 3.8 Schwarz-Sondersausen 121.2 3.2 10.4 45.4 5.7 Hann,over 83.1 2.3 12.8 18.9 4.7 Schwarzb-Rudolstadt 147.9 5.4 20.7 46.0 8.7 Westfalia 75.o 2.8 I 17.5 14.3 2.8 Waldeck 44.1 I.O 4.4 I 1,8 2.6 ' Mùùsta 62.5 Reuss, a. I. 4.6 30.8 6.9 3.1 1 3·71 lI.5 2.4 93.5 12.2 Minden '.j0.3 1.7 IO.I 10.2 2.3 Reuss, j. l. 101.7 3.3 9.2 37.9 9.2 Arusberg 9 2 3 3,1 22.2 17.~ 3.2 Schamnburg Lippe 40.2 1.4 5.7 9.3 2.9 Hessen-N assau 88, I 4.1 13·3 19.0 4.6 Lippe 57.r 1.4 6.2 17.4 3.9 Ca$sel 80.1 2.S 1 3·3 19.1 3.9 Lu becca 92.T 5.4 9.0 27.0 5.9 Wiesbaden 94.5 5.2 13 4 20.0 5.2 Brema 167.8 . 6.5 21.4 41.6 12.3 Provincie Ren:ine 79.o 3~6 16.8 I 5•7 3.1 Amburgo. 142.5 9.3 10.6 37.8 8.6 Coblenza 65.1 2.9 13.8 12.8 2.9 Alzazia Lorena 78.4 2.3 20,2 14.8 3.0 Dusseldorf 85.4 3.7 17.6 r 7.5 3.3 Impero 107.5 4.0 I 8,3 26.9 5.1 Colonia 86.2 5.1 [ .2 I .2 3. 7 7 7

RIVISTA POPOLARE 205 delle lesioni gravi di 18,3 ; dei furti 26,0; delle frodi 5,1. Il massimo nel totale dei reati con 387,6 si ebbe nel Circolo di Bromberg ( Granducato di Posen ); , Nella Tavola X infine nella prima colonna sono disposti i circoli, provincie o stati io ordine decrescente colla indicazione del posto , che occupano, nelle minacce e violenze contro le autorità in Amburgo con 9,3; nelle lesiorti gravi in Pfalz (Baviera) con 48,1; nei furti in Bromberg con 62,4; nelle . unità politico-amministrativa e giudiziaria al pari dei primi Stati, ma non comprendono che un solo collegio. Ciò che rende più utile che in Italia il confronto tra socialismo e criminalità collegio per collegio. In ultimo si avverte che ciascuno dei dieci gruppi nella graduazione del.la diflusione del socialismo e delle intensità delia delinquenza non comprende ]'ugual numero di circoli e di provincie. Mentre il I, ad esempio, per la diffusione del socialismo viene rappresentato dal solo Amburgo; l'ultimo comprende dodici Circoli. lrodi in Brema con 12,3. · Il minimo pel totale dei reati si riscontro nello Scbaumburg-Lippe con 40,2; nelle violenze e minacce in Waldeck con 1; nelle lesioni nello stesso· Waldeck con 4,4; nei furti in Schamburg-Lippe con 9,3; nelle f10di in Koslin con 2,2. I dieci gruppi· differiscono tra loro da un gruppo all'altro: nel totale dei reati per 14,5 reati per 10,000 abitanti; di 0,8 nelle minacce e violenze; di 4,3 nelle lesioni; di 5,3 nei forti; di 1 nelle frodi. Si avvertì di già che le unità politico-amministrative dell'Impero differiscono per la estensione e per la popolazione; la differenza per questo studio si fara meglio avvertire notando che mentre il regno di Sassonia, l'Hannover, il Wurtemberg figurano come una unità nelle grandi circoscrizioni, essi comprendono rispettivamente 23, 19 e 17 collegi. Invece la Sassonia-Altemburg, Schwarzburg Sondershausen, Schwarzburg Rudolstadt, Waldeck, Reuss a. L Reuss j. 1., Schaumburg Lippe, Lippe, Lubeck, Brema, Mecklem burg Strelitz , fìgur,100 come una Un primo confronto s'impone: quello tra le due , unità che dettero il massimo e il minimo di voti socialisti; tra Amburgo e Posen. Presentano entrambi un'alta criminalita. Amburgo occupa il VII posto nel tot~le dei reati e nelle frodi; il X nelle violenze e minacce contro le autorità; il VI nei furti; il II nelle lesioni gravi. Posen occupa l' VIII posto nei reati di <;>gni genere e nei furti ; il V nelle lesioni gravi; il IV nelle minacce e violenze; il II nelle· frodi. Nel paragone tra Amburgo--città marittima, il più gran porto e il maggiore centro di affari dell'Impero-e Posen agricola, il vantaggio rimane al centro del socialismo; poichè Pose□ occupa un posto più elevato nel totale dei reati, che sono i più numerosi ; tiene ancora un posto più elevato di quello di Amburgo nei furti, che sono i più numerosi tra le singole categorie di reati; mentre Amburgo occupa un posto più elevato di Posen nelle frodi e nelle minacce e nelle vjolenze TAVOLA X. Posto occupato nelle cinque categorie di reati (U o G.) o ....... 1-, ...... 1-, ~ ..... ·-·- ~ ..... Regi erungs-berzi ken .... (U § ~ > ..... Regierungs-berziken ..... (I) ç:l -<Il <l) ~ <I) <I) Q N U •~ .... O() .... e N s.~ Provincie o Stati, disposti in <I) i:l .... bO bfJ t> Provincie o Stati, disposti in <I) Q 1-, bfJ (I) (U o (U ~ "O bO <I) <I) o .......u .... ·a ........... o o ~ ti ordine decrescente d o u ;:J ·- bfJ .... ordine decrescente Cl ..... ....... q ~ o t: (U µ.. ·-·- (<$ ~ >.s (I) ·- >.!:l (I) secondo i voti socialisti ·- rJ) ;:J secondo i voti socialisti ·- .... s- <I) .... ,... ...... ~ H µ.. (<$ e: <I) <I) o::: (U o:: <1.) I 1. Amburgo I VII X Il VI VII 32. Dusseldorf VII IV III 2. Berlino II VII V Il V V 33. Oldenburg VJI III I 3. Reuss, j. 1. II I V III I VI VII 34. Alsazia Lorena VII III II 4. Lubecca II ·i IV VI I IV IV 35. Oberfranken VII VI III 5. Regno di Sassonia III I lV VI I IV IV 36. Arusberg VII IV III 6. Schwarz-Rudolstadt III i VIII VI IVI VII VII 37. Lief:nitz VII IV II 7. Sassonia Coburgo GothaIII IV II III III IV 38. Pfà z VII IX III 8. Brema IV IX VII IV VII X 39. Wurtemberg VIII IV IV 9. Anhalt IV V IV III: IV III 40. Baden VIII IV II 10. Sassonia Altenburg IV III I 1· V V 4 r. Stralsund VIII IV II r 1. Potsdam IV V V III' IV II 42. Colonia Vlll IV V 12. Brannschweig IV V I III IV III 43. I I 13. Schleswigkolstein V i III VI 1 II II 44. Lippe VIII II I 14. Schw. Sondershausen V VI III I II VII IV 45, Minden VIII I I 1·5. Meklemburg Schwerin V III, II II III II 46. Waldeck VIII ' I I 16. Magdeburg V 1Yrl IV I III III 47• Oppeln VIII X VIII I III ' 17. Sassonia Weimar V III I I IV V 48. Unterfrauken IX V III 18. Sassonia Meiningen V VI IV IV III III 49. Danzica IX VIII VIII 19. Mittelfranken V VII III VI IV VII 50. Gumbiunen IX X III 20. Assia V IV II IV II II 51. Schwaben X V II 21. Merseburg VI V III II IV III 52. Aachen X II III 22. Kassel VI III II II II II 53. Oberpfalz X VI II 23. Erfort VI IV IV II III m 54. Coblenza X II II 24. Wiesbaden VI IV V II II III 55. Munster. X II III 25. Breslan VI VII VI III V IV 56. Koslin X IV II 26. Mechl. Strelitz VI III II II IV II 57. Bromberg X X V 27. Frankfort (Brandeburao) VI IV III II IV II 58. Sigmaringen X II II 28. Stettino VII . 0 VI V IV IV II 59. Niederbayern X VII III 29. Kamover VII III 11 II Il III 60. Treviri X ~ III II 30. Conisberga VII VIII V V VII II 61. Marienverder X vnII V 3 I. Oberbayern VII VIII III VII V IX 62. Posen X. VIII! VI I I ·--~ I> .... ~ <I) .... b!J•r< bfJ bfJ I> (U (<$ ·-.......... ·p ·-bi) o ..... t: (U rJ) ;:J <I) H µ... III II II II IV II VI IV IV II I IV X III III III IV III II . III III II I I I II Il I viii I VII V III VI VIII V IX IV IV III I VI IV III I II I IV III VII X II I IX V IV I VI VIII V VIII ·- "O o .... µ.. I III I III I III V V I V I I I I I I I II I I I V I I I I VII " I II V I I I I I V I I I I

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==