Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 7 - 15 aprile 1904

R rv I s T A p o p o L A R E zazione deve intraprendersi. contemporaneamente per pareechi punti, i milioni a diecine sono l'imperativo càtegorico. Gli studi e le relazioni di coloro i quali si sono ree ti nelle regioni di oltremare e d'oltre oceano , ultimi quelli ' autorevoli dello Scalabrini e del Piacentini, sono con<}Ordi nel dimostrare c.he la colonizzazione oculatamente intrapresa e saggiamente amministrata può in non lungo volger di anni essere un remunerativo impiego di capitali, sopra tutto valendosi del nostro colono, il migliore per sobrietà, operosità, in tel1 igeo za. Senonché il raccogliere somme importanti, quando i loro possessori haµno a portata di mano il 4 010 sicuro in rendita o ipoteche, per impiegarle in operazioni fondiarie in paesi lontani sarebbe un pio desiderio quando non vi fosse la garenzia di un interesse fisso oltre all'allettamento di un eventuale maggior utile. Ne viene pe1· conseguenza, che alla costituzione di una società adeguata al fine proposto occorre la garanzia di una quota fissa d'interesse, salvo a restituire al garante le anticipazioni che potesse sborsare dagli utili eventuali dell'impresa. Perché sia poi rispettato ,1 concetto fondamentale di serbai·e al Com'rnissaria to voce nei criteri diretti vi e cogn i - zione piena riel come usufruirebbe della garenzia prestata, in una Società siffatta la chiamata dei decimi sulle azioni e la emissione delle successive sArie deve subordinarsi alla sua preventiva approvazione. Cosl l'approvazione sua occorre per la nomina del direttore generale; cosl occorre provvedere all1:1,rapprese11tanza del Co,nmissariato del Consiglio d'Amministrazione e nel Collegio dei sindaci. Ma non basta per dat·e l' impronta .nazionale e popolare all'istituzione, sott1·arla all'alea della borsa, conviene stabilire azioni di piccolo taglio, da lire cinquanta, non emissibili nè in presente nè in avvenire a premio, salvo quello legittimo acquistato dalla riserva; e del pari importa definire statutariamente lo scopo· di fondare colonie italiane di piccoli proprietm·i del suolo da loro bonificato. Ma dove indirizzare le correnti delle nostre erp.igrazioni ? In quanto a questo lato interessante del problema non bisogna avere si · patie esclusive a favore dell'Argentina II Brasile, l'Uraguay, il Texas, forse il Congo, la Tripolitania ed an0he la Colonia Eritrea possono richiamare la nostra attenzione. Gli schemi e gli articoli di legge, poi, relativi al_l'argomento non sortirebbero esito felice se la colonizzazione non fosse vigorosamente tutelata dai rappresentanti del governo all'estero. E ornai bisogno decidere; dallo studio passan all'azione. Corrono veloci giorni , mesi , anni , corrono gli eventi , le espansioni naiionali con capitali, braccia, monopolio di vie di comunicazione per impossessarsi di nuovi centri di atti vità , corre veloce continua la grande cor1·e11te del golfo dell'Europa fino alla foce dell'Amazzone per allietare di nuove energie umane le vaste regioni abbandonate alle cieche forze della natura , come da-Il' Italia nostra e si disperde, lungo il tormentoso silente cammino; ornai che la scienza ha analizzato il fenomeno, lo ha descritto , lo ha caratterizzato , resta all' industria umana il trarne giovamento per il bene dei singoli che oggi ne sono vittime e per il maggiore bene di quell' Italia da cui hanno tratto vitalità e pensiero. (Nuova Antologia, 1° aprile). X E. JusTus: li glubtleo del Codice Napoleone - Quest'anno cade il centenario del Codice Napoleone. Il co dice emanato dal primo console non rappresenta come tant'altro che fa fatto sotto il consolato o il primo impero che la prosecuzione e il <!Ompitnen o di ciò che gli uomini della rivoluzione ave,·ano cominciato. La necessità di un codice civile unico , che mancava alla Francia d'avanti la rivoluzione come alla maggior parte degli altri Stati , fu sentita dai rirnluzionari fin dal 1791, ma i lavori non giun sero a compimento che nel 1804; la Germania doveva a ttendere quasi ancora un secolo l'unicità delle sue leggi civili. E' interessante il fatto che in cent'anni i mutamenti ap portati al Codice Napoleone sono minimi. I grandi rivolgimenti economici e sociali di questo periodo lo hanno lascia.to qua.si intatto. Poco conservatori, in politica i francesi lo furono-in questo centennio per quanto riguardava il codice considerato come la « ragione scritta ». Da un punto di vista formale il codice Napoleone è ancora oggi un codice modello; la sua lingua è chiara, limpida, semplice , contrastando con l'incomprensibilità di quello tedesco. Ma quanto a contenuto esso è in molti punti invecchiato , sorpassato , non rispondente a' nuovi biirngni. Il codice Napoleone ignora affa:tto ciò che noi chiamiamo compito sociale del diritto privato ; esso contiene disposizioni che appaiono dure o ingiuste al nostro sentimento sociale. Ba.:;ti ricordare eh' esso nega al figlio naturale il diritto ad ottenere gli alimenti dal padre; eh' esso pone· la donna maritata alla piena dipendenza dell' uomo, e spino-e la disuguaglianta del trattamento per i sessi sino a pe~- mette1·e ali' uom•> certe rnanca:11,0 verso la donna che punisce, se comr,iesse dalla donna Yerso l'uomo, con la mas sima severità. E notevole dal punto di vista della psicologia dei popoli il fatto che la donna francese si sia lasciata sottoporre a un tale trattamento in un paese in cui essa rappresenta nei rapporti di società, e anche nella politica, una potenza. Il Codice Napoleone si trova ormai anche in contrasto con il nostro sentimento etico. Nella prnoccupazione - che va attribuita principalmente allo sti!S<;oNapoleone - di raffol'zare l'autorità faÌnigliare paterna, esso ha negato tutti ✓ i diritti alla madre. Anche le disposizioni riguardanti i diritti degli stranieri ci appaiono inspirati ad una ostilità, verso gli stranie1·i non pit1 accettabile. Rilevati questi difetti dal codice centenne, va rico1·dato che, con la perfe1,ionc fo1•male, il suo massimo p1·0~i1J è la rigida app ic,Lzioné del principio d(~ll'uguaglianza di d1r-itto fra i cittadini; un diritto di casta o di classe è inconciJia,- bile con In spit·ito del Codice Napoleone. Nè consente uno speciale diritto matrimoniale.per l'alta nobiltà, nè pet'mettc la, for·mazione di uno !';peciale diritto eredita.rio per i po.-;- sessi contadineschi; e maggioraschi e fidecommessi gli sono ignoti. A questa realiz1,azione del diritto d'uguaglianza dovette esso la sua popola1'it~i anche fuori di Francia. ( uni·versum, 31 marzo). · X ERRE: Sistema nazionale o territoriale? La, quistione del redutamento è matura. I milioni e le e11e1·gi'e della nazione spesi come sono attualmente sono improduttiYi. Ne abbiamo le pr0ve.in tutte le campagne. Se si vuole fare il primo passo per renderli davvero produttivi si deve passare all'ordinamento territorialé. Rovina della patria lo chiamano i patrioti; rovina rlella coesione militare lo dicono i Moltke da caffè; ingiusto condensatore di tuLti i mali lo dicono 1 sentimentalisti ecc. ecc. Ma sono t .tte frasi fatte, errori o menzogne. Ai patrioti che col sistemfL te,·,·itoriale vedono in pericolo la recente unità diciamo: la Germania che si è costituita dopo di noi a nazione e che per costituirsi ha usato la violenza e la scaltra opera politi a corninc ata dopo il disastro di Jena ! mentre noi abbiamo dato largo sviluppo ai plebisciti colla sovranità popolare), non ha mai sognato di spe1.zare l'antica fn1·za, che deriva da,lle tradizioni, plasmando il suo esercito alla foggia del nostro. L'Austria che è una cattiva amalgama di popoli non troppo concordi, trae tutta la sua forza dalle autonomie locali e dal sistema regionale. Nè è vero che il sistema nazionale fonde lo spirito regionale e vale a creare il sentimento d'italianità ..... La forzata residenza in una lontana residenza crea antipatie e malumori; al più non riuscirà sgradevole se il vino costerà cinque anzicchè otto soli!i al litro! Dicono i saggi : « l'esercì to serve alla guerra, ma serve anche per la sicurezza interna. Ora come si può essère sicuri· della saldezza delle truppa nel caso di commovimentì regionali se essa pal'tecipa dei sentimenti della reg one? » Questa obbiezione non ha alcun valore; la si sfata sperimentalmente ricordando la repressione dei moti di Sicilia nel 1893-94 e di Milano nel 1898. I vantaggi del sistema te,·rito,·iale , invece, sono indiscutibili. li soldato entra e vive in un ambiente di cui già conosce consuetudini o tradi:t.ioni, trora superiori che meglio lo comi-,rcndono, conterranei che ne stimolano l'amor proprio. E ritornando, richiamato alle armi , rimette le sue brave mostrine del solito colore: rientra in una più grande famiglia, che per buona parte conosce. Quanto sia efficace questa coesione morale che dà il luogo di origine comune, lo dice la condotta dei battaglioni Al pini e della batteria siciliana in Adua. · Ma vi sono altri vantaggi , oltre la maggiore forza morale: 1 ° maggiore facilità d' istruziPne derivata dall'omogeneità della massa; 2° possibilità di migliorare le condi• zioni dei sottoufficiali che nel!a vicinanza delle famiglie troverebber·o quei benefizi di cui ora non godono: tra breve i corpi difficilmente troveranno dei buoni sotto-ufficiali anziani; 3° possibilità di migliorare la condizione degli ufficiali meno elevati in grado in vario modo: a) per i

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