RIVISTA POPOLARE 147 ma che le proporzioni dell'aumento sarebbero maggiori nella Svizzera. Ed ora esaminiamo, sempre ~ulla scorta del lavoro del Rubini, su quali voci avverrebbero gli aumenti sui dazi esistenti o la imposizione di dazi nuovi per potere vedere quali sarebbero le regioni d'Italia maggiormente coll-'ite. Senza scendere a dettagli basta sapere che l' innasprimento si verificherebbe sui prodotti agricoli per comprendere di primo acchito che le spese verrebbero pagate dal Mezzogiorno e dalla Sicilia. Lo studio particolareggiato conferma la supposizione in modo spaventevole. Se ne giudichi da queste notizie: I. Io Germania sono attualmente esenti da dazio: pomi, pere, ciliege, patate, ortaggi freschi, oche vive, pollame, e selvaggina da penna e sarebbero sottoposti a dazio in base alla nuova tariffa. I più colpiti sarebbero gli ortaggi freschi che sopra un valore di 1,9 I 8,000 marchi verrebbero a p:ig:ire un dazio di I ,032,722 · marchi. Verrebbe inasprito il dazio su queste voci: agrumi, fichi secchi, mandorle, carrube, noci e castagne, frutta secca e cotta, pollame morto, formaggio, paste, uova, olio di oliva io botte, uva fresca da tavola, altra uva, vino e mosto in botte, vino da taglio. La misura dell'inasprimento su le voci più importanti si può rilevare da questo confronto. PRODOTTI Agrumi Mandorle Uova Uva fresca da tavola Altra uva Valore Dazio pagato Dazio nuovo io marchi in marchi in marchi 10.662.000 1.770.820 5.3 r 2.460 8.677.000 553.350 1.600.050 8.762.000 161.698 485.094 2.9 I 3.000 1.950.000 1.488.520 2.772.696 Vino mosto m botti 1.518.00 740.293 Vino rosso da taglio 1.526.00 631.200 1.893.600 Il mezzogiorno e la Sicilia verrebbero maggiormente e si può dire esclusivamente colpite. 2° In Austria- Ungheria sono attualmente esenti da dazio e vi verrebbero sottoposti : agrumi, pere, mele, ciliege , ortaggi freschi, pollame vivo, pesci freschi. Sono tutti prodotti del mezzogiorno meno il pollame e il pesce che in tutto verrebbero a pagaTe I 57.140 corone. Invece sui soli ortaggi freschi si verrebbe a pagare I. 777. 360 corone e sugli agrumi (esportazione de] 1902) L. 17.634.320 sopra un valore di L. 6.722.000 !! L'inasprimento del dazio avverrebbe sopra: fichi secchi, mandorle, carrubbe, castagne, noci e nocciuole, uva secca, uva da tavola, mais, riso mondato , pasta , uova di pollame , formaggi , salsicce, buoi, pesci salati, olio di oliva, vino in botri. La misura dei maggiori aument.i e sopra i più importanti i;-rodotti si può apprendere da questo prospetto: Fichi secchi Mandorle Mais Riso mondato Formageio Olio d'oliva Vino in bott. in corone 590.000 3.820.000 1.044.000 3. 5 50.000 2.12 I.000 1.993.000 I 5,694.657 Dazio attuale Dazio nuovo pagato in fiorini 35.658 106.435 43·22 3 1 31.538 62.205 45.280 2.205.884 in corone 1.141.056 766.332 34~.784 525.152 653.345 4 5 2.808 40.569.000!! Come si può scorgere dai dati suesposti il Set-. tentrione verrebbe danneggiato pel mais, pel riso e pel formaggio; ma i maggiori dazi che si dovrebbero pagare su que~;te tre voci non uguaglierebbero il danno che sentirebbe il mezzogiorno pei soli fi::hi secchi e per le mandorle. La partita del vino non trova compensi possibili. Il dazio di oltre il 258 °1 0 sopprimerebbe addirittura l'esportazione del vino italiano in AustriaU ngheria! 3° In lsvizztra gl' inasprimenti più notevoli avverrebbero sul burro fresco, uova, carne fresca, pollame vivo e morto, carni insaccate, buoi, maiali, monto□~, uva pigiata, agrumi, vino in fusti. Ecco i dati precisi su di alcune voci: Valor~ Dazio attuale tDazio nuovo i!1 lire (r) p~gato in lire in lire Uova 5.416.861 43.988 219.940 Buoi _17.804.056 440.713 1.469.650 Uva pjgiata 1.074.722 176.517 1.470.975 Agrumi 561.298 49.848 373.860 Vino in fusti 6.907.222 1.001.163 5.742.420 Colla sola Svizzera, adunque, anche il Settentrione andrebbe incontro a perdite no~evoli ; ma s~mpre di gran lunga inferiori a quelle del .mezzog10r110. Ed ora alle conclusioni generali, che scaturiscono lampanti da questi confronti: 1° Austria Ungheria, Germania e Svizzera non hanno aggravato sensibilmente b mano sui nostri prodotti industriali; e i loro rappresentanti, ad eccezione degli Svizzeri, non hanno domandato ridu7.ioni di dazi italiani sui loro manufatti. Manca quindi, la materia e la ragione dei compensi tra importazioni di prodotti industriali ed esportazione nostra di prodotti agrari, su cui hanno cervelloticamcnte insistito i romanzieri del liberismo italiano. Qualunque concessione che vorremmo fare sui manefatti sarebbe un regalo che quelle nazioni accetterebbero, ma che non ci verrebbe contraccambiato. 2° Qualunque concessione che faremmo alla Svizzera sui suoi prodotti industriali dovremmo darla in pari tempo 1 tutte le nazioni, colle quali abbiamo trattati c0Ua clausoladellanazione più favorita. Perciò l'utilita della Svizzera sarebbe minuscola; grandissimo il danno delle nostre industrie: resterebbe tutto il danno del Mezzogiorno e se ne arrecherebbe uno formidabile al Settentrione. 3° Dalla precedente conclusione risulta all'evidenza che la clausoladella nazione più favorita attualmente costituisce un grave ostacolo alla conclusionedi buoni trattati. L'Austria e la Svizzera, ad esempio, nulla possono a noi concedere senza concederlo in pari tempo alla Spagna, alla Francia, alla Grecia ecc. col maggior danno loro e col minimo vantaggio nostro. 4° All'Austria Ungheria, se oltre l'inasprimento proibitivo sul vino volesse l' inasprimento sopra altri prodotti, si dovrebbe rispondere colla guerr~ di tariffe senza misericordia. 5° D1lla situazione· creata nel mondo ai prodotti agricoli, il Mezzogiorno si deve convincere che per esso non c'è salvezza che nella maggiore possibile sua industrializzazione. La rivista (r) Certamente per errore dJ stampa nell' articolo dell' on Rubii.li gl'importi sono segnati in fiorini.
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