120 f RIVISTA POPOLARE amoso 66 per cento speso in personale è :.;uscettibile di discendere fino al 30 per cento. .La dodicesima, di mostra che i nostri vagoni vengono utilizzati in ragione di 23,732/44,2 56 ; ciò che conferma con approssimazione lo spreco di 2 5 mila vagoni già da me dimostrato nell'articolo citato in prindpio, pubblicato in questa 'RJvista sotto il titolo: . Una grande camorra nazionale, sul confronto della Gotthardbahn (Svizzera) · La tredicesima, dimostra lo spreco, in proporzione . minore però delle carrozze, in ragione di 14121 ; ciò che prova il dolo nello spreco dei vagom. La quattordicesima, dimostra lo spreco·delle macchine, in proporzi0ne di 16130; poco più della ~neta. La quindicesima, infine, riassume lo spreco riunito , del person:ile, dei vagoni, delle carrozze e delle macchine; dimostrando la quantità delle unità di trasporto prodotte da ciascuna unità di esercizio, che sono 32,680 quelle prodotte, in media, dalle unità italiane. F:itto che sta a provare che le nostre unità di esercizio vanno sprecate iii una q11antita superiore al terzo delle occorrenti. Infatti, se le nostre unità di esercizio producessero il lavoro di quelle estere, le nostre ~nità di trasporto in 299,359 per chilometro (colonna_ 5.a) sarebbero prodotte da: 299,359: 37,680 = 7\}71• E s:ipendo che la media delle unità di esercizto e invece 13 811 , vuol dire che la quantità· precisa sprecata è di 13 8ll - 779l = 5840. Ora, stabilito che il costo delle nostre unita di esercizio è, in media , di 92 3 lire , come è dimostrato alla colonna i 8\ e che le 5 840 unità sprecate sono per ogni chilometro di strada in eset,cizio ; avremo per le tre reti italiane la seguente dimostrazione aritmetica: 5840X923X 12526=67,393,388,872; i quali 67 milioni 393 mila 388 lire e 872 millesimi, altro non rappres~ntano cbe lo spreco tradotto da. unità di esercizio in lire italiane, che tendono,. per altra via, a confermare il colossale sprecodi 100 milioni all'anno nel!'eserciziodelleferrovie italiane ( che fu il titolo di altra dimostrazione sul confronto della spesa) ( 1) solo in mezzi di esercizio. Altro cavallo di parata è la mancanza in Italia del necessariocombustibile , il cui acquisto all' estero importaforte spesasuperiorea quelledelle altre nazioni in possessodi miniere nd proprio territorio. Ma anche questo argomento che in apparenza parrebbe inconfutabile, .cade sotto le forc~e aritmetiche della colo·nna 18a dello specchietto; dalla quale risulta che la riuggior spesa proporzionale del combustibile viene largamente compensata dalla minor spesa della mano d'opera, malgrado la tante prebende parassitarie; dal momento che la spesa d'esercizio divisa per le rispetti ve unità di esercizio dimostra, come e qualmente , l'unità di esercizio italiana, costa in media, 92 3 lire; _mentre -.:iuella delle reti Francesi, Austriache, Germaniche ed Ohtndesi costa, in media, 986 ; fatto che sta a µrovare tutta la malafede polemica dei privatisti, perciocchè essi erano in grado di sapere , prima della pubblic~zione delb relazione Saporito, questo importante particolare. La terza scusante privatista, per salvare lo statu ·quo; con la cuccagna, dice l'onorevole Pantano, del monopolio d'un patrimonio di oltre 5 miliardi, con (r) Rivista N. 14, aooo VIII. l'annua rendita di oltre 300 milioni, è questa: le nostreferrovie sonotroppeaddossateper poter svolgere con regolaritd il traffico straordinarioche si sviluppa nei quattro mesi da settembrt a dicembre inclusi. Se non si sapesse che non possono essere che degli assoldati in rr.alafede, sarebbe proprio il caso di dire che sono dei grandi burloni. Perfino i ragazzi delle scuole elementari, sanno che l' Italia è ferroviariamente la nazioae più povera d'Europa ( 1). Infatti, fra le reti delle nazioni per le quali ho stabilito il confronto, l'Italia è ·quella che ne ha meno; come appare dallo stesso volume dal quale ho preso gH altri dati statistici. Come possono essere le più addossate? , Per ogni rooo km. ài snperficie, la Germania segna 98 chilometri, l'Olanda 37, la Francia 87, l'Austria 64 e l'Italia 55 : e con soli 55 contro la media di 83, come possono essere le nostre più addossate? Si può ben ammettere che in q·ùalche punto le nostre ferrovie possano essere dense tanto quanto le francesi e quelle degli altri Stati accluse: nello specchietto; ma da questo ad essere le nostre più dense ci corre. Ma a proposito di traffico straordinario vale la peoa di esaminare quello bavarese il quale si sviluppa con quasi gli stessi mezzi precisi dì quelli della nostra Mediterranea (colonna 6 e 7). Come faranno · quei buoni bavares: :i produrre 436,028 torinellatechilometro in media, compreso s' intende anche i pniodi di forte lavoro, con gli stessi mezzi, ripeto, della nostra Mediterranea, se questa dichiara, a mezzo dei suoi interpreti , o portavoci dtll' altrui -portamonete, che non può produrre che 206,481 ? (colonna 4a). E' chiaro che in Baviera per avere la media di 436,028 dovranno avere dei periodi che ne dovranno produrre 600,000. Produzione che se •;en~sse fatt1 dalla Mediterranea nei quattro mesi di lav0ro stra_. ordinario potrebbe rimanere, per gli altri otto mesi dell'anno senza far niente, fenomeno del resto spiegabilissimo quando si osservi (colonna 9) che la Baviera ha una dotazione di macchine corrispondente al quarto di più della dotazione della Mediterranea: e che perciò i suoj vagoni giungono a produrre . più del doppio in tonellate-chilometro (colonna 12) ed a fare una percorrenza annua pure su peri ore al doppio di quelli della Mediterranea (colonna 15). Per norma del lettore avverto il sopra indicato quarto corrisponde alla proporzionale minor dota- . zione di circa 300 macchine. Ma q1Jeste che occor- , reranno in aumento di dotazione alla Mediterranea quando il suo traffico in tonnellate-chilometro sia salito da 206,481 per chilometro, a 426,025 (colonna 4); mentre ora dovrebbe diminuire, in pro- · porzione del suo traffico, la metà precisa dei vagoni, ed un solo quarto delle macchine. Ed in simile condizione , cioè di spreto regolare di circa 2 5 mila vagoni, l'esercizio ferroviario privato dello Stato italiano, e anche malgrado la morta (r) Crediamo che qui l'amico collaborat~1e nÒn abbia tutte le ragioni. Certo l'Italia per chilometri quadrati no? ha 1:: quantità delle ferrovie dell'Inghilterra, della Germama, ddla Francia, del Belgio - e i lettori io questo· stesso numero troveranno i confronti statistici; ma non si può negare l' addossamento io taluni punti che deriva dalla sua configurazione geografica. N. d. R.
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