.. RIVISTA POPOLARE 115 stenti degli italiani, che non volevano più frequentare l'università di lnnsbruck; dove la loro presen1,a provocaYa le violenze pazzesche e disoneste dei pangermanici, che in quelle regioni oltre che il fanatismo. che deriva dalla loro boria nazionale e dalla stupida credenza nella propria superiorità di raz7,a viene, rinfocolato contro la nostra gente dallo spirito clericale esagerato, che contraddistingue gli abitanti del Tirolo tedesco. Portando la facoltà di giurisprudenza nella minuscola Rovereto il governo austriac:o corl)mette un altro errore. Non contenterà nessuno ; acuii-à anzi il rualcontento della massa degli italiani irredenti che desideravano una vera Università ~n Trieste, dove sarebbe stata la sua sede naturale e dove sarebbe riuscita più utile; o almeno in Trento. Ed erra grossolanamente il ministero Korber se crede di spegnere od intiepidire _il sentimento na1,ionale degli irredenti dell'Istria del Trentino e di Trieste: colla mezza soddisfazione dat; non farà altro che riaccenderlo e preparare le Opportune condizioni per farlo divampare a momento opportuno. Del malcontento generale, del resto, si è fatta in-· terpetre in modo alto e gentile la stessa Roveret.., che ha declinato l'onore .di ospitare la facoltà che volevasi rega_- larle. Il movimento di ripulsione è tale che si dice che 11 governo austriaco ri nun1,ierà al progetto.' . E sarà bene; purchè non In.sci lo statu quo , che dopo 1 noti incidenti è di-venuto assolutamente intollerabile. PAr un cadavere che Vll- sepolto. - Dopo una slombata, lunga e caotica discussione sul riposo festivo obbligatorio la Camera che aveva approvato la legge col voto palese, la respinse a grande maggioranza a scrutinio segreto. La legge che apparentemente aveva il suffragio dei socialisti da un lato e dei cattolici o clericali dall'altro non contentava nè clericali nè socialisti ed era riuscita inorganica. La Camera , perciò , se l' avesse respinta col voto palese sarebbe stata logica ed incensurabile. Ma il contrasto tra i risultati delle due votazioni ha giustificatp le apostrofi violente partite dall'Estrema e l'accusa di viltà che nel paese con singolare unanimità venne formulata. Questi casi fortunatamente non sono frequenti e da vent'anni in qua non ne ricordiamo che un altro : quello che riguardava la Stazione ferrovia1·ia di Trastevere in Roma. Pel buon nome delle istituzioni parlamentari noi ci auguriamo che non si ripetano; comunque, per no• il voto segreto sul ,·iposo festivo segna l'atto di morte del 1a ventunesima legislatura. La Camera attuale non ha più energia, non ha fede, non ha ideale. Prolungarne l'esistenza è grave errore come è grave pericolo per la salute pubblica lasciare insepolto un cadavere. Nor. CC)SE Dl RUSSIA Mi sembra che due sieno i principali errori che sono stati detti più convenientemente a proposito della guerra Russo-Giapponese. Il primo consjste nell' affermazione della imperiosa necessità economica che obbliga tanto la Russia quanto il Giappone alla conquista di nuove terre e nuovi sbocchi commerciali ; il secondo sta nella opinione, generalmente sparsa, che questa guerra può essere la causa determinante di un cambiamento nella costituzione politica della Russia. Ora , un attento esame delle condizioni econoniiche e politiche della Russia , modificherà assai il carattere de11'affermazione_ e dimostrerà che l' opinione ha per. base il desiderio più che il sano esame dej fatti. C'è indubbiamente una causa econori,ica nel conflitto, e questa da una parte sola, cioè della Russia; ed anche questa causa non appartiene allo svolgimento ed alle necessità economiche della Russia ; ma sibbene agli interessi, più o meno patriottici del partito della guerra, e reazionarin insieme, che fa capo alla Imperatrice Madre, ad Alexei e:ff, a Po - dibonastezeff e a De Plewe. Il· capo del Santo Sinodo e la Imperatrice Maria Fedorowna, hanno considerato che la guerra puo essere un diversivo opportuno allo svilnppo , ora assai grande, delle idee moderne in Russia. Il dilagare del socialismo - che ha proceduto coll' aumentare dell'industrialismo nelle grandi città russe è un fenomeno che ha dato da pensare seriamente ai partigiani dello statu quo interno e la guerra ha per essi il carattere di una valvola di sicurezza; ed è perciò che con tutte le! loro forze si sono adoperati perchè la guerra fosse. Al tempo stesso il De Plewe ha dovuto ricorrere al medesimo espedier.te per mascherare la propria insufficienza a condurre la ferrngginosa macchina dello stato russo e l' Alexeiff, per nascondere molte irregolarità e molti affari loschi fatti sotto il suo patronato in Manchuria, a Porto Arthur e a Wladivostock ha dovuto mettere in opera la sua ·miglior buona volontà per paralizzare i desiderii pacifici dello Tsar, e spingere il Giappone, all' atto , per questa piccola potenza certamente inconsulto, dell'apertura delle ostilità. Ciò che è lecito all'uomo di genio, e che l'uomo di genio riesce a compiere, non è lecito e non è opera possibile ad ogni uomo di comune levatura, e il De Plewe - il piccolo uomo d' intelligenza normale - che ha rnccolto la successione del De \,Vitte, lo statista geniale, s'è trovato di fronte ad una tale situazione che avrebbe spezzato volontà, energie, e capacità anche più grandi delle sue; ed anche. se fossero state i~tenzionate di continuare l'opera del De Witte, nonchè di arrivarla come è stato il tentativo ed era il desiderio del De Plewe. Oggi il popolo russo paga col sangue la imbecil- . lità impotente dei ministri dell'Impero. L'occupazione della Manchuria, paese fertilissimo, ricco, quasi deserto ; des_ta molti appetiti fra i fìnantieri e gli affaristi russi. Quell'immenso nuovo territorio rappresentava una ·inesauribile sorgente di ricchezze private, e - non è ormai un segreto per nessuno che sia un po' addentro agli affari fì•. rnmziari russi - enormi estensioni di terreno furono acquistate da capitalisti russi, per poco denaro; furono depreziate del loro valore nell'intento di realizzarvi dei guadagni maggiori , e ·tutta una bella messe di speranze di tanto sfruttamento germoglio nel pensiero degli acquirenti. L'occupazione armata di Port-Arthur e di Wladivostoch creò .la necessità di f(1rnimenti e deposjti di viveri, d'armi e munizioni, uno sborso di milioni di rubli da parte dell'erario russo, milioni la maggior parte dei quali andrà diritta nelle casse forti degli speculatori ; mentre nei magazzini delle due piazze forti non entra la metà di ciò che il governo aveva inteso di acquistare ed aveva pagato. Si è cominciato già a plrlare di deficienza dei depositi di carbone , di sacchi pieni di sabbia invece che di farina, di cattivo stato delle munizioni, di forniture inadatte allo scopo. Quando Port Arthur sarà caduto nelle mani dei Giapponesi molte altre irregolarità e ruberie verranno alfa luce. Si sa,. tutto il mondo è paese ! Perchè le speranze dei capitalisti non fossero frustrate bisognav~, che con la guerra o senza, la Manchuria rimanesse alla Russi.a. Perchè irregolarità non venissero alla luce bisognava che la guerr~
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