Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 5 - 15 marzo 1904

... RIVISTA POPOLARE 139 prima la cooperezione, in particolare quella produttiva, .la quale può essere unionista, autonoma o socialista. La prima ha un ambito assai tro1)po ristretto, L'imanendo ben lungi dall'ideale novello della redenzione, e rimanendo tutta limitata al semplice mutuo soccorso. La cooperazio·ne autonoma si riso! ve in una funzione di spostamento, portando il profitto ad accrescere il fondo dei salari. Vero è che, contrariamente a quanto sosteng0no il Pantaleoni, il Valenti, il Lorenzoni ed altri, la sostituzione del cooverativi smo al capitalismo introdurrebbe, come Loria dimostra, una mutazione davvero importantee iu una categoria economica fondamentale; ma comunque, la sua effìcacia è assai limitata e precaria rimanendo spes::;o sconfitta nelle lo·tte contro il capilale e mal promettendo la vagheggiata redenzione del lavoro. Ond'è che il trionfo del nuovo ideale viene solo e· mirificamente intraveduto nel socialismo, con tutte le sue rosee promesse, le sue vaghe aspirazioni. Il Loda non trova sorprendente la fervida entusia·stica accoglienza che il socia! ismo trova nelle flle degli operai; anzi, si sorprende che ogg-i ancora tutti operai non sieno sociali-.;ti, come è strano che non tutti preti sieno credenti. · E ritiene quindi, che il -socialismo sia destinato ·a trionfare su tutte le scuole e su gli avversi i11dirizzi, senza credere, beninteso, che esso (< perverrà a rinnovare il mondo alla stregua dei suoi postulati, molti dei quali sono assolutamente frrntastici e I insùscettivi di applicazione ». Cosi, l'odierno movimento opera:o, ùd.ta la debole visione cooperativistica, si riassume in due essenziali indirizzi: unionismo e socialismo, l'uno sull'altro prevalenti a seconda del diversu grado di sviluppo in cui trovasi l'econom ianazio:1ale. Finchè, difatti, l'elevatezza del saggio del profitto e le produzioni prospere dell' industria consentono un argine ampio alle rivendicazioni unioniste, l'uniouismo costituisce il nerbo delle agitazi1mi e delle aspirazioni operaie, e si evolve in una fase strettamente economica. Col degradare del saggio del profitto, però la possibilità di ottenere condizioni migliori mercè scioperi ed arbitrati si dilegua; pure, credendo ' possibile strappare ancora un lembo del suo reddito al capitalismo, col sussidio della legge e con la cooperazion P, al contratto si sostituisce l'appello :1.llo Stato e si ha il n~ovo unionismo tutto politico. E finalmente; allor che il p ofitto è pervenuto a quel limite di congelazione che rende impossibile ogni sua ulteriore 1~iduzione, gli operai si avvedono che nell'or bita clel sistema capitali~ta non v'ha possibilità di migliorare le proprie sorti, ed il movimento neo-unio1lismo si aderge in socialismo. Il Loria ravvisa nel movimento operaio un grande valore sociale; trova che esso si sviluppa in senso inverso alla ri1.:oluzione operaia; più quello si evolve , e meno ()uesta si avventa. Esso ademi}ie col suo sorger8 e col suo svilupparsi ad una funzione essenzialmente pacificatrice ed in ogni caso , come in ogni istante della sua vita è strumento inapprezzabile cli incivilimento e di perfezionamento sociale. Catania G. de Gennaro RIVISTA DELLERIVISTE ALFREDO STEAD-La lott;a. 11efi'Est,remo OrienteBisogna ben considerare il differente punto di vista dal quale partono i due contendenti. li Giappone é pronto a riegoziare per la Manchuria, ma la Corea è una questione definita; da parte sua la Russia é disposta a trattare per la Corea, ma la Manchqria deve esse1,e considerata una provincia fuo1•i della questione. D/\.te queste pt10messe è facile vedere quale potl'à essere la conclusione cui verranno le due potenze. Ora in previsione di questa conclusione bisogna studiare le possibilità di ognuno dei due stati in unc:1.guerra, poiché é veramente questa la soluzione cui pot1•anno arrivare. In questa stagione tutte le probabilità in caso di guerra son favorevoli al Giappone. Vladivostoch dove é situato il solo cantiere possibile , meno uno di Port Arthur, obbligherà la flotta Russa a venir presto a ferri corti con la flotta Gia1Jpo'1ese. Quest'ultima di:;pone di sette corazzate di sei incrociatori cornzzat.i, sedici incrociatori non coraz ~ zat.i contro otto corazz.ate, cin"que incrociatori corazzati, e quattordici incrociatori non corazzati che costituiscono tutta la flotta russa del!' Estremo Ùl'iente. Le navi giapponesi sono mod~rne, ornogence, e qu I che è più importante nell'affare le ciurme conoscono le coste ed i mari. Il Giappone desidera prima di tutto una azione decisiva in mare al principio della. guerr·a. Una vittoria gli significa la pad1·onanza ·del mare e la certezza di potere agire senza pericolo di essere disturbato od attaccato su le sué coste e nel suo territorio. Questa vittoria mantiene i vantaggi dalla parte del Giappone, anche perché . mentre le navi russ: non potranno essere riparate, il Giappone ha !-lotto mano di che parare a tutti gli eventi ed a tutte le necessità, Naturalmente questi vantaggi debbono consigliare la Russia a posporre ogni a:t.ione fino alla· prossim"l. primavera, quando Vladivostoch sarà libero d-ai ghiacci, ed il Giap. ~one sarà obbligato a dividere la sua flolta per far fronte alle due basi navali della Russia. Tutto tende a dimostrare che i Giapponesi apriranno le ost lità appena che il porto di Vladivostoch sarà completamente ostruito dai ghiacci. Anche di un altro fatto, tutto in favore dei Giapponesi, bisogna tener conto; ed é che durante la guerra Cino-Giapponese, gli ufficiali Giappone.si trnversai-ono in tùtti i sensi ed ebbero campo di studiare :I ?ae::;e nel quale deve a\·e1• luogo la loro azione contt·o la Russia. Si può star certi che, tosto o tardi , ed n più punti la ferrovia· della· Man . churia sarà distrLLtta dai briganti, dagli onesti coloni cinesi, cja ognuno Jeside1·oso di avere a poco prezzo un buon pe1.zo cli fet·1·0. Dur·ante la pace i russi hanno avuto assa-i da fare ad imped1t·e questa depredazione che per loro costituisce li n se l'io pericolo. Un' altrn inferiorità. della Russia é la sua difficoltà ad ottenere un prestito; mentre il Giappone può farne facilmente uno in Inghilterra. O1·a tutte queste conside1·aziòni portano a concludere che non è difficile che il Giappenc, impegnato con un avversario 111 cui vere basi di opei·azione sono mille miglia lontano, c.sca vittorioso dal conflitto. (World's Wo1·k Febbraio 1904). ---0EDUARD DAvID: La. c1,,,q11fsta cl,-,1 votere. -.L' opinione che la strada del socialismo conducesse di necessità a una t'iYolnzione politica era abbandonata da, decenni. La soluzione della questione sociale con mezzi µacifici e legali veniva proclamata p ssibile e desiderabile. Contro questa· concezione del nostro movimento si son ora levati i nostt·i radicali (socialisti rivoluzionari). Essi ritengono i nevi tabi le una violenta catastrofe politica e vogliono che questa idea domini la tattica del partito. I pionieri di que.sto nuovo rivoluzionarismo da lettera.ti sono Parvus, Rosa Luxembu1·g e ora anche Kautsky. Il .lavoro parlamentare, il lavoro sindacale e cooperativo non a:ipaiono loro come mezzi per trasformare l'o1·dine capitalistico in quello socia 1istico, ma solo come mezzi di educazione alla rivoluzione proletaria. Così l'orgamzzazione economica coine il , arlamentar·ismo s1 mostrano insufficiente a supera1·e il muro divisorio tra le due società avversarie; solo il martello della rivoluzione lo farà crollare, ecc. Noi (David é uno dei capi revisionisti) noi siamo persuasi che il ùammino delle riforme quale venne tracciato e indicato alla borghesia in antichi discorsi parlamentari di Bebel e di altri sia µraticabile. Ma se non lo fosse, dicono i radicali, se la bo1·ghesia ci tendesse un agguato, se pensasse a spogliarci con un c.,lpo di stato del suffragio universale?.,.. possiamo noi lasciar correre al proletariato il rischio di una sorpresa senza prepararl0 alla resistenza ? Nei ministeri dell'a guerra e dell'interno, sec:rndo Parvus, tutto é pronto da anni per un colpo di mano contro la· massa. Pa1·vus consiglia per tale eventualità lo sci opero generale. Ma l'esemp o belga ha d1ruostt·ato che lo sci()pero generale potrebbe essere un mezzo efficace solo quando .... l'esercito fosse col popolo; ma in questo caso anche lo sciopero generale è superfluo. Oggidì potere politico e potenza armata sono concetti

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